Strage Atr, il Gup: totale spregio norme aeree
PALERMO - Il disastro aereo dell'Atr 72 della compagnia Tuninter, partito da Bari e diretto a Djerba, in Tunisia, ammarato al largo di Palermo il 6 agosto 2005, “non è conseguito ad un’unica isolata causa, ma è l’effetto combinato di una concatenazione di condotte errate, frutto di comportamenti imperiti, imprudenti e negligenti, assunti, comunque, in totale spregio della normativa di settore”.
Lo scrive, nella motivazione della sentenza con cui – il 23 marzo scorso – condannò pilota e copilota a 10 anni di carcere ciascuno, assieme ad altri cinque fra dirigenti e funzionari della Tuninter (che ebbero pene variabili tra 8 e 9 anni), il Gup di Palermo Vittorio Anania. Quell'ammaraggio costò la vita a 16 tra passeggeri e componenti dell’equipaggio e il ferimento di altre 22 persone.
In 186 pagine il giudice analizza “un insieme di errori, espressione della approssimativa organizzazione della compagnia aerea Tuninter e, dunque, della responsabilità dei suoi soggetti di vertice”. Secondo quanto è emerso nel processo, la causa scatenante del disastro va individuata “nella sostituzione errata dell’Fqi (Fuel Quantity Indicator) cioè del misuratore di carburante”.
I piloti Chafik Gharby e Alì Kebaier, che dimostrarono in ciò notevole “lassismo”, non si accorsero che l’indicatore attestava la presenza di “un totale di 1.800 kg di carburante in effetti del tutto inesistente. L’assenza di combustibile faceva inesorabilmente spegnere i due motori dell’Atr dopo circa 50 minuti dall’ultimo decollo, causando l’ammaraggio”.
Paradossale, secondo il giudice, è il fatto – emerso dalle perizie – che il velivolo avrebbe potuto volare meglio con il vecchio indicatore “inefficiente, che era stato invece sostituito”, perchè non si leggeva bene il display a causa del malfunzionamento di due microlampadine. Nella sentenza il Gup Anania parla di “ingiustificabile superficialità e mancanza di professionalità” e di vari “fattori emotivi, legati alla gravissima situazione in atto... Tuttavia, malgrado la situazione di comprensibile stress emotivo, non sono state eseguite alcune manovre ritenute doverose, così come, invece, altre, non giudicate pertinenti, sono state adottate con inutile insistenza”.
01 Ottobre 2009
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