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Cagliari, bombe nello scalo di Elmas caricate tra i voli di linea

Gli ordigni stipati su un aereo azero. Cotti (M5s) e Pili: subito un’interrogazione

CAGLIARI. In fila, marziali, ordinati, attendono il loro turno. Centinaia di ordigni fanno mostra di sé sulla pista dell’aeroporto di Elmas. Sullo sfondo, a poco più di 100 metri un Boeing della Ryanair e uno Alitalia.
Le bombe attendono di essere caricate su un cargo che batte bandiera dell’Azerbaigian. Sull’isola soffiano sempre più forti i venti di guerra. Tra esercitazioni, servitù, navi militari ormeggiate sulle banchine dei porti e carichi speciali negli scali, cresce l’alta tensione.

Floris (Fi), Lai (Pd) e Uras (Sel) hanno seguito manovre militari e briefing: «La Sardegna contribuisce con territorio e soldati, ora deve vedere riconosciuti i suoi diritti su entrate e beni dismessi»

Sulla pista dell’aeroporto civile più trafficato in Sardegna vengono caricate armi da guerra, neanche fossero barattoli di pelati. Chi passa là davanti, dopo essere stato fatto spogliare al check-in, magari aveva con sé un letale taglia unghie o una pericolosissima bottiglietta d’acqua, sgrana gli occhi e subito dopo tira fuori l’immancabile smartphone. Pochi istanti e le foto iniziano a circolare su Internet.Virale. Video e istantanee diventano virali. La rete rilancia le immagini e in pochi istanti il caso diventa politico. E si tinge subito di giallo. Nessuno sa di preciso cosa accade nella pista di Elmas. Le immagini non lasciano spazio a dubbi. Ci sono ordigni che vengono caricati su un cargo della Silk way.

La denuncia di Cotti. Il primo a denunciare cosa accade è il senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Cotti. «Non è accettabile che in un aeroporto civile si carichino armi da guerra a poche centinaia di metri dai voli civili – dice –. Martedì presenterò una interrogazione. Voglio sapere da dove arrivano quelle armi e dove sono dirette. Qualcuno mi dice in Arabia Saudita. Voglio risposte dal governo». Cotti all’inizio di settembre aveva presentato un’altra interrogazione. «Riguarda un’azienda sarda che produce armi da guerra – continua Cotti –. Ci sono bombe d’aereo che contengono 250 chili di esplosivo. Ma alla mia interrogazione non ci sono state risposte». Cotti non si ferma. «Ora voglio sapere chi ha prodotto quelle armi e per quale motivo venivano caricate su un cargo nel cuore dell’aeroporto di Elmas e dove erano dirette. Ricordo che esiste una legge in Italia che vieta la vendita e l’esportazione di armi a paesi belligeranti».

La protesta.
Ma il clamore si propaga rapidissimo. A denunciare quello che accadeva anche il parlamentare di Unidos Mauro Pili. Il deputato ha presentato un’interrogazione al governo. «Su un Boeing 747 atterrato nella notte all'aeroporto di Elmas sono stati caricati pallet pieni di bombe. Un fatto gravissimo per il tipo di carico e perché si utilizza un aeroporto civile per un trasporto di guerra. Chi ha autorizzato questo carico e questo viaggio è un irresponsabile. Si dimostra l'atteggiamento verso la Sardegna dove si arriva a trasformare un aeroporto civile in un aeroporto destinato ad azioni di guerra. Di questo fatto deve renderne conto l’Ente nazionale dell'aviazione civile che ha autorizzato carico e volo».


L’Enac.
Qualcuno si aspettava smentite, al contrario arriva la conferma da parte dell’Enac. Tutto vero. «Era regolarmente autorizzato il volo cargo partito da Cagliari con materiale bellico a bordo – rende noto l’ente in una nota –. Si trattava di un volo di natura commerciale regolarmente autorizzato nel contesto delle previsioni normative internazionali tecniche che disciplinano il trasporto di tali materiali».


Il clima.
Le stellette brillano sempre meno. Esercitazioni, servitù, operazioni militari in cui vengono caricate armi e parcheggiate navi da guerra negli scali civili, la presenza dell’esercito è sempre più invasiva nell’isola.


http://lanuovasardegna.gelocal.it/r...elmas-caricate-tra-i-voli-di-linea-1.12357213
 
Il tutto basato su una foto pubblicata su fb. Massima informazione mi dicono
 
Ma alla fine qual'è il problema?
Che la gente si svegli, scopra come la vita non sia tutta cuore e amore e che una delle poche aziende funzionanti in Sardegna produce armi?
Han paura che quelle bombe scoppino per una loffa tirata dall'autista del cargo-loader?

Non avevan più idee da sfruttare sulla Sardinia isolata dal mondo?
 
Pili: "Dall'aeroporto di Cagliari un nuovo carico di bombe per l'Arabia Saudita"

La denuncia del deputato sardo: "Stanotte dall'aeroporto civile di Cagliari partirà un nuovo carico di morte. Migliaia di bombe saranno caricate sul volo secretato cargo 747 per l'Arabia saudita".

L'ha detto poco fa Mauro Pili durante il dibattito sulle missioni internazionali. Intervenendo sulle missioni nel mediterraneo Pili ha chiesto che venga immediatamente sospesa la nuova missione di bombe dall'aeroporto civile di Cagliari.
"State sottoponendo la Sardegna ad un rischio gravissimo. Basta giocare con le bombe sulla testa della Sardegna. Il deputato ha annunciato che stanotte il cargo 747 atterrerà a Cagliari e ripartirà con il carico di morte. È inaudito che si usi un aeroporto civile facendolo diventare un bersaglio inaudito di terrorismo e non solo".


http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/...uovo_carico_di_bombe_per_lArabia_Saudita.html
 
Ho appena trovato questa nuova "perla" sul corriere.it:
http://www.corriere.it/infografiche...fiche/2016/01/radar-boeing&larg=100%&alt=1024

A questo punto l'aereo militare francese comincia a girare su se stesso, almeno otto volte, ogni ellisse almeno 300km, riducendo la velocita', sino quasi ad arrestarla. Dai suoi 933 km/h, il Boeing militare scende a poco piu' di 100km/h e quasi si ferma.



Gia' me li immagino gli altri aerei che arrivano dietro al "Boeing militare" facendo le luci di spostarsi perche' gli sta bloccando la corsia, pardon, aerovia :D
 
La scoperta di flightradar24 da parte dei giornalisti è seconda solo a quando hanno scoperto facebook dove possono ora visualizzare il profilo e le foto dei morti senza bisogno di andare a filmare il citofono dell'abitazione della vittima e di interrogare qualche vicino pettegolo.