Sto rientrando in USA dopo un rapido weekend toscano (fantastico il servizio FlyNet di Lufthansa): ho provato la nuova area check-in stamani. L'aeroporto è certamente migliorato ma, come sempre, Firenze riesce solo a proseguire per piccoli passi, con uno sviluppo modulare poco ambizioso e dai risultati modesti.
La nuova area check-in è relativamente migliore di quella precedente ma l'esperienza complessiva non è tanto cambiata: sono arrivato venerdì trovando il solito, pessimo servizio di accoglienza - aereo ai blocchi, dieci minuti chiusi nell'aereo prima dell'arrivo di un bus per ricevere i passeggeri, altri cinque in attesa dell'arrivo di un addetto che scaricasse i bagagli a mano nella stiva del Saab 2000 di Darwin; e ancora, solita, vecchia, sporca, sottodimensionata sala arrivi dove abbiamo atteso altri 45 minuti per la riconsegna dei bagagli. Ripartendo, stamani, ho sperimentato la nuova area check-in: è spaziosa ma non enorme, di dimensioni adeguate mi pare. I controlli di sicurezza sono i soliti di prima, il bar è lo stesso, la lounge pure, l'edicola anche - in pratica hanno costruito l'ennesima appendice. L'Amerigo Vespucci questo è: una serie continua di appendici - dall'edificio parallelo all'austrada che un tempo ospitava sia partenze che arrivi, all'edificio della sala check-in appena dismessa ma che ospita ancora le uscite di imbarco e gli arrivi, alla nuova palazzina. Rimane un aeroporto comodo per la posizione ma inadeguato, disorganizzato, incapace di sfruttare persino le dimensioni ridotte: fra quattro ore arriverò al T1 di JFK dove il mio bagaglio comparirà sul nastro in meno della metà del tempo occorso tre giorni fa allo scalo fiorentino per restituire i bagagli. Peccato ma va bene così: ogni miglioramento è benvenuto.