American apre stagionale estivo Bologna Philadelphia


@Marilson @Stenoboy84 se il volo arriva a ORD e non proviene da un paese con pre-clearance, arriva al T5 e poi lo spostano, alcune compagnie operano dal T5 (tipo TK) e quindi restano la. Parlo di ORD non LHR, forse ho capito male io la domanda.
 
AA al momento utilizza solo ed esclusivamente il T3 a LHR.

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Hai capito male, mi riferivo a ORD.

@Marilson @Stenoboy84 se il volo arriva a ORD e non proviene da un paese con pre-clearance, arriva al T5 e poi lo spostano, alcune compagnie operano dal T5 (tipo TK) e quindi restano la. Parlo di ORD non LHR, forse ho capito male io la domanda.

Hai capito bene, mi riferivo a ORD. In particolare ad AA, nn mi interessa delle altre compagnie. AA ha un terminal dedicato, il T3, volevo capire se gli arrivi di AA sono al T5 e poi li spostano (in caso di assenza di pre-clearance).
 
A ORD chiunque deve passare l'immigrazione arriva al T5, United ha T1 e T2 ma arriva al T5, AA/IB/BA operano dal T3 ma arrivano al T5, etc. Comunque O'Hare è uno dei punti di ingresso più efficienti di tutti gli USA a mio avviso, solo considera che, fino a quando i lavori sulla monorotaia che collega i terminal saranno finiti, ci metti un po' di più per arrivare al main building (dove ci sono tutti gli altri terminal) dal T5.
 
A ORD chiunque deve passare l'immigrazione arriva al T5, United ha T1 e T2 ma arriva al T5, AA/IB/BA operano dal T3 ma arrivano al T5, etc. Comunque O'Hare è uno dei punti di ingresso più efficienti di tutti gli USA a mio avviso, solo considera che, fino a quando i lavori sulla monorotaia che collega i terminal saranno finiti, ci metti un po' di più per arrivare al main building (dove ci sono tutti gli altri terminal) dal T5.

Grazie per la precisazione. Si devo ammettere la mia esperienza a ORD e' stata positiva. Era la prima volta che facevo scalo in US, ho notato giusto un po' di confusione a LHR dove due operatori BA mi hanno detto due cose diverse (uno sosteneva che avrei ritirato il bagaglio alla destinazione finale, l'altro sosteneva che avrei dovuto prenderlo a ORD per un re-screening, cosa poi avvenuta).

Una volta ripreso il bagaglio a ORD subito dopo l'immigration, al T5 hai una biforcazione (sx AA e dx UA) dove c'e' un ulteriore nastro per la ri-consegna del bagaglio. Speriamo fininscano presto la monorotaia perche' il trasferimento in bus dal T5 al T3 non e' comodissimo, visto che poi si deve anche rifare il controllo di sicurezza.
 
Ieri sera incontro con il trade al Just Cavalli a Milano.
Sembra di intuire che ci possa essere la possibilità di qualcos'altro di nuovo per AA in Italia anche l'anno prossimo.

American Airlines, la Premium Economy anche sulla Malpensa-Miami

05 luglio 2019
da Giorgio Maggi

American Airlines non molla la presa sul mercato italiano e dopo l’apertura del Bologna-Philadelphia di inizio aprile, dal 1° giugno ha introdotto il Boeing 777 sui voli in partenza da Malpensa per Miami.

«In questo modo – ha detto Angelo Camilletti, manager sales Sud-Est Europe del vettore statunitense durante il tradizionale appuntamento estivo a Milano con i principali partner del trade – potranno beneficiare della nostro Premium Economy tutti i passeggeri in partenza sia per New York Jfk che la Florida». Da Roma Fiumicino, invece, la classe è disponibile sui voli verso Dallas e Chicago, mentre da Venezia su quelli verso Chicago.

Ma l’upgrade su Malpensa non rappresenta che l’ultimo investimento in ordine di tempo della compagnia americana, che negli ultimi tre anni ha lanciato un volo all’anno dalla penisola. «Del resto, il mercato italiano durante la summer rappresenta il secondo a livello europeo per i collegamenti con gli Usa – ha aggiunto Roberto Antonucci, director Europe e offline sales nell’area Emea del vettore Usa – Per questo continuiamo ad investire, allungando ad esempio la durata del Roma-Dallas». L’idea, infatti, è quela di far diventare annuale il collegamento.

Buone notizie arrivano anche dal recente Bologna-Philadelphia, «anche se qui bisogna lavorare ancora molto sulla brand awareness di una città come Bologna presso il pubblico a stelle e strisce», sottolinea Antonucci. Tutte da stabilire poi, le prossime aperture del vettore in altri aeroporti della penisola, subordinate tra le alte cose all’entrata in flotta degli Airbus A321. Sotto la lente di ingrandimento, sembra di capire, ci sarebbe qualche aeroporto del sud Italia, con forse Napoli in pole position.

A livello globale, mentre si pensa a come essere pronti quando torneranno a volare i 737 Max («ho l’impressione che il blocco andrà oltre l’autunno», ha spiegato Tom Lattig, managing director Emea sales della compagnia), la compagnia investe anche sul segmento business travel con l’apertura in questi mesi di cinque lounge dedicate nuove di zecca a Dallas, Chicago, New York, Miami e Los Angeles.

Infine, il capitolo Ndc. «Si tratta del futuro, inutile negarlo. E sarà un grande vantaggio anche per le agenzie di viaggi», è l’idea di Antonucci. Ma mentre negli Usa ormai oltre il 50% delle prenotazioni viene veicolato dal nuovo protocollo Iata, in Europa la ricerca di partner (tmc, aziende e agenzie di viaggi) è in mano agli “alleati” di Iag. «In Italia abbiamo già parlato con due o tre network, credo che non mancherà molto ai primi annunci di partnership»


https://www.lagenziadiviaggi.it/american-airlines-la-premium-economy-anche-sulla-malpensa-miami/



Lattig, American Airlines: “Italia mercato strategico”
05/07/2019 10:40
Tre nuove rotte in tre anni verso gli Stati Uniti, accordi con le municipalità e sguardo lungo su tutta l’Europa

Una nuova rotta all’anno dall’Italia per American Airlines - quest’anno il Bologna-Philadelphia è andato ad affiancare il Fiumicino-Dallas e il Venezia-Chicago - e riflettori puntati sul mercato tricolore, capace di generare un proficuo mix di incoming e outgoing.

“Guardiamo con estrema attenzione al Belpaese e siamo soddisfatti dei risultati registrati finora”, spiega Tom Lattig, managing director Emea Sales di American Airlines (a sinistra nella foto con a fianco Camilletti e Antonucci). “Il servizio da Bologna ha preso il via da poco e va consolidata la percezione della città emiliana negli Stati Uniti ma ci sono tutti i segnali positivi. Su questo stiamo lavorando molto bene anche con l’amministrazione felsinea. Di Venezia siamo molto soddisfatti sia riguardo gli italiani che volano verso gli Usa, che trovano in Philadelphia una porta d’accesso alla costa atlantica, sia nell’incoming. L’Europa e l’area mediterranea rientrano nei nostri interessi espansivi tanto in termini leisure quanto business. In quest’ottica vanno visti anche i recenti collegamenti attivati da Berlino Tegel a Philadelphia e da Monaco a Charlotte e Dallas/Fort Worth, ma anche le rotte da Atene e Dubrovnic”.

Con l’introduzione dell’ultimo collegamento, per ora stagionale, Aa opera fino a 10 voli diretti dai quattro aeroporti italiani di Bologna, Milano, Roma e Venezia con 67 frequenze alla settimana tra l’Italia e gli Stati Uniti. E c’è soddisfazione per l’arrivo dei nuovi A321, molto apprezzati, e per l’operatività definitiva dei 777 sulle rotte verso Miami e New York. Dall’altra parte dell’oceano si lavora per ultimare cinque flaship lounge a Dallas, Chicago, New York, Miami e Los Angeles.

“American Airlines è la compagnia aerea che offre il maggior numero di hub statunitensi collegati direttamente dall’Italia nel corso della stagione estiva, offrendo ai passeggeri la possibilità di proseguire il loro viaggio verso innumerevoli destinazioni tra Stati Uniti, Canada, Caraibi, Messico e America Latina”, commenta Angelo Camilletti, manager sales Southeast Europe.

“Curiamo molto il rapporto con tutti i nostri partner, dai gds alle tmc alle agenzie leisure e business, perché oggi si vince solamente se si costruiscono relazioni solide. Le alleanze ne sono esempio”, aggiunge Roberto Antonucci, senior manager Europe & Offline Sales Emea. “Gli operatori del trade sono il carburante che ci consente di crescere e rafforzarci all’interno del mercato italiano, una delle piazze europee nelle quali American registra la maggior crescita, portando benefici reciproci”.

“Riguardo all’Ndc - precisa - la posizione di Aa è sicuramente positiva. Non imponiamo niente ad alcuno ma siamo convinti aiuti a vendere e sia una buona soluzione verso la trasparenza. Negli Stati Uniti l’adozione è di circa il 50 per cento, in Europa e in Italia la percentuale è inferiore, rallentata dai costi di implementazione dei sistemi. Gds e le grandi tmc non hanno problemi, per le singole agenzie l’impegno è grande. La nostra standard offer prevede due dollari a segmento, altre compagnie sembravano più attraenti per le agenzie all’inizio, poi sono quadri economici diversi. Comunque il tasso di adozione aumenta e continuerà a farlo. La tecnologia va avanti”.

Sulla messa a terra dei 737 Max, Lattig spiega che “la non disponibilità dei 24 aeromobili in flotta ha portato a un riallocamento delle macchine disponibili, circa mille in totale, cercando di andare incontro alle esigenze dei passeggeri e dando comunicazione a chi viaggia con largo anticipo. Siamo prudenti nella cancellazione dei voli, che per il momento estendiamo fino al 3 settembre. Daremo ulteriori informazioni, confidando in una risoluzione a breve termine (secondo la Federal aviation administration non sarà però prima di fine anno, nda), per riprendere al più presto l’operatività. Per noi si tratta di una piccola componente della flotta, che impatta per circa un centinaio di voli cancellati al giorno”.

American è stata la prima compagnia americana a introdurre la premium economy e completerà nei prossimi mesi il processo di ristrutturazione che la offrirà ai passeggeri su tutti i 124 aeromobili widebody della flotta. La classe, che registra load factor altissimi, è disponibile nel mercato italiano sui voli operati tra Milano Malpensa e gli Stati Uniti, da Roma Fiumicino è disponibile sui voli verso Dallas Fort Worth e Chicago e da Venezia sui voli verso Chicago.

In collaborazione con British Airways, Iberia e Finnair, partner di American nell’alleanza Atlantic Joint Business, i passeggeri hanno accesso a oltre 240 destinazioni fra Stati Uniti, Canada e Messico.

“La situazione del mercato è molto fluida, osserviamo competitor e flussi. Per esempio, abbiamo esteso di una settimana il Dallas. Dopo il Regno Unito, l’Italia è il Paese con più voli verso gli Stati Uniti. Stay tuned, news are coming”, conclude Antonucci. p.o.

http://www.guidaviaggi.it/notizie/198166/lettig-(aa)-“italia-mercato-strategico”
 
Il volo non verrà riproposto l'anno prossimo. Peccato.

Il volo diretto Bologna – Philadelphia della American Airlines ci sarà solo fino alla fine di settembre di quest’anno. Oggi, la compagnia americana ha reso noto che il volo non sarà riconfermato per il 2020. Per bocca di Vasu Raja – VP Planning Network a Usatoday ha dichiarato “il volo era stato pensato per attrarre passeggeri verso la Toscana, ma essi hanno preferito Firenze. Il volo e’ andato bene, ma non come ci aspettiamo con i prossimi voli che lanceremo nel 2020”.
A questo punto il volo pensato in un ottica leisure non ha risposto come la compagnia aerea si aspettava, anche se si legge che non e’ andato male. La compagnia aerea ritirerà dal servizio 9 B767/300ER. Verranno confermate invece la Philadelphia – Berlino e Philadelphia – Dubrovnik che saranno promosse a collegamenti giornalieri tra giugno e settembre 2020.
E’ plausibile che un Airbus 321XLR, American Airlines ne ha ordinati 50 esemplari possa essere un prodotto adatto al posto del B767/300ER attuale. Velivolo privo ad esempio di monitor personali in economica e di un tablet in Business Class. I primi 8 A321XLR arriveranno nel 2023.

https://italiavola.com/2019/08/08/a...lo-e-andato-bene-ma-non-come-ci-si-aspettava/
 
Da parte loro mandando aerei vetusti con ritardi quasi sistematici e ben 2 guasti a 2 aerei..... non hanno aiutato.....
Hanno deciso semplicemente di focalizzarsi su altre rotte che possono rendere di piu'. Non diamo la colpa agli aerei se hanno deciso di chiudere la rotta.
 
Il volo non verrà riproposto l'anno prossimo. Peccato.

Il volo diretto Bologna – Philadelphia della American Airlines ci sarà solo fino alla fine di settembre di quest’anno. Oggi, la compagnia americana ha reso noto che il volo non sarà riconfermato per il 2020. Per bocca di Vasu Raja – VP Planning Network a Usatoday ha dichiarato “il volo era stato pensato per attrarre passeggeri verso la Toscana, ma essi hanno preferito Firenze. Il volo e’ andato bene, ma non come ci aspettiamo con i prossimi voli che lanceremo nel 2020”.
A questo punto il volo pensato in un ottica leisure non ha risposto come la compagnia aerea si aspettava, anche se si legge che non e’ andato male. La compagnia aerea ritirerà dal servizio 9 B767/300ER. Verranno confermate invece la Philadelphia – Berlino e Philadelphia – Dubrovnik che saranno promosse a collegamenti giornalieri tra giugno e settembre 2020.
E’ plausibile che un Airbus 321XLR, American Airlines ne ha ordinati 50 esemplari possa essere un prodotto adatto al posto del B767/300ER attuale. Velivolo privo ad esempio di monitor personali in economica e di un tablet in Business Class. I primi 8 A321XLR arriveranno nel 2023.

https://italiavola.com/2019/08/08/a...lo-e-andato-bene-ma-non-come-ci-si-aspettava/

A questo punto la domanda sorge spontanea, perchè Bologna e non Pisa?
 
Da parte loro mandando aerei vetusti con ritardi quasi sistematici e ben 2 guasti a 2 aerei..... non hanno aiutato.....

Cose di cui il passeggero medio, specie su una rotta marcatamente leisure, non sa / non ha interesse.
Come scritto sopra, la domanda del perchè non PSA è, a questo punto, lecita.

Buone notizie arrivano anche dal recente Bologna-Philadelphia, «anche se qui bisogna lavorare ancora molto sulla brand awareness di una città come Bologna presso il pubblico a stelle e strisce», sottolinea Antonucci. Tutte da stabilire poi, le prossime aperture del vettore in altri aeroporti della penisola, subordinate tra le alte cose all’entrata in flotta degli Airbus A321. Sotto la lente di ingrandimento, sembra di capire, ci sarebbe qualche aeroporto del sud Italia, con forse Napoli in pole position.

Ma magari. Non che debba essere un piacere, almeno per me, viaggiare su un NB su simili distanze.
 
Non sono io ad aver dichiarato "il volo era stato pensato per attrarre passeggeri verso la Toscana", la JFK con 757 non è una PHL con 767, e la Toscana non è solo Firenze, non mi pare la domanda più folle del mondo.
C'è un accordo di prosecuzione con TI/Italo da Bologna?
 
Il PSA - JFK è durato qualche anno se non ricordo male 5 o 6...sempre stagionale estivo..

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Personalmente credo che avessero cercato di servire sia gli Americani diretti in Toscana sia i passeggeri Italiani che, di solito, usaoo BLQ (fra i primi dieci aeroporti italiani). Secondo me avevano fatto i conti sul people mover che avrebbe facilitato il collegamento con la stazione centrale e quindi l'alta velocita' con Firenze. Per quello che riguarda gli Ital;iani credo che la concorrenza sia stata schiacciante. Penso che piu' mirassero al traffico in coincidenza, quello e' catturato dai vari aspirapolvere europei con voli giornalieri, cambiare aereo a MUC,FRA,AMS, MAD, BRU, IST, e persino LHR e' molto piu' comodo che cambiare aereo negli USA. Dubito che PHL attirasse molto traffico p2p.

Se e' vero che BLQ e' praticamente l'alternato di Firenze ogni volta che tira vento, va anche detto che per chi non e' a portata di taxi da BLQ ci sono VCE e MXP che hanno voli giornalieri con gli USA.

PSA aveva il volo con JFK, se non sbaglio.
 
Ultima modifica:
A questo punto la domanda sorge spontanea, perchè Bologna e non Pisa?

La mia domanda che sorge spontanea invece e': perche' si parla sempre del peoplemover di Pisa e mai di quello di Bologna?

A parte che doveva aprire per questa estate e non se ne sa piu' nulla, costi a parte permetterebbe tempi di percorrenza molto piu' brevi e frequenze molto migliori da BLQ a Firenze rispetto a PSA - Firenze. Non sara' che AA si aspettava che fosse in funzione quest'anno e anche per questo hanno deciso di mettere il volo?

Inoltre la stazione di Bologna sotterranea pur con tutti i suoi difetti e la linea Bologna Firenze sempre sotterranea di per se stesse per me meriterebbero un viaggio, sono quanto di piu' simile esista al mondo ad una metropolitana a lungo raggio. Ma mi rendo conto di non essere rappresentativo, io mi diverto a vedere le infrastrutture e a fare il viaggio e mi smarono in spiaggia o a camminare troppo per le viuzze del centro con il caldo :-D
 
La mia domanda che sorge spontanea invece e': perche' si parla sempre del peoplemover di Pisa e mai di quello di Bologna?

A parte che doveva aprire per questa estate e non se ne sa piu' nulla, costi a parte permetterebbe tempi di percorrenza molto piu' brevi e frequenze molto migliori da BLQ a Firenze rispetto a PSA - Firenze. Non sara' che AA si aspettava che fosse in funzione quest'anno e anche per questo hanno deciso di mettere il volo?
Il PM è pronto e sta prendendo polvere in attesa che al MIT certifichino che non sia un ordigno che metta a rischio l'esistenza di Bologna.
Questo ritardo sicuramente non ha aiutato, ma la realtà è che il volo, per come stato impostato, aveva ben poche speranze di stare in piedi. Ragione per la quale mi ero astenuto dal commentarne l'apertura: scrivere con onestà che secondo me non sarebbe stato sostenibile, mi sembrava una gufata poco carina.
Probabilmente il peccato originale è la mission stessa del volo: portare turisti USA a Firenze.
Mission che probabilmente nasce dalla mancanza dei feed FLR-LHR che permetterebbero la marea di connessioni verso gli USA targate AA/BA. Situazione che mette OW in svantaggio rispetto alle altre due alleanze che dallo scalo fiorentino hanno una nutrita serie di feed per i rispettivi hub europei.
In pratica si è cercato di surrogare FLR con BLQ, fidando sull'aiuto del treno AV e del nuovo PM.
Chiunque fosse arrivato da una città diversa da Filadelfia e diretto a Firenze, sarebbe stato costretto a ben 3 rotture di carico: a PHL, a BLQ e alla stazione di Bologna C.le. E da BLQ in poi, si sarebbe dovuto portare dietro i bagagli.
Altre criticità sono state la stagionalità associata ad una frequenza 4x, che ha automaticamente escluso non solo tutta la clientela corporate, ma anche quella turistica desiderosa di una certa flessibilità.
Si può proseguire osservando che il prodotto cabina del 763 non è certo il massimo e ricordare che il traffico ptp BLQ-PHL è risibile. Se al posto di AA fossero arrivate DL o UA con un volo giornaliero su NY, forse la storia sarebbe stata diversa.
Perchè anche se il volo non raggiunto la redditività sperata, non è stato nemmeno un clamoroso fallimento. Generalizzando, riempiva abbastanza bene davanti e sotto, meno bene dietro. Qualche rotazione è anche partita full. Ovviamente non conosco gli yield, ma siccome non ho mai creduto che le rotte si chiudono per mancanza di aerei, trovo logico supporre che il punto di pareggio non fosse proprio dietro l'angolo.
Vedremo se dopo il 2023 AA ci vorrà riprovare con il piccolo A321xlr, oppure arriveranno prima UA e DL.
Il fatto stesso che il volo soppresso avesse un riempimento decoroso a dispetto di tutte le premesse negative elencate sopra, mi fa supporre che se meglio realizzato, un collegamento tra BLQ e gli USA possa iniziare ad essere maturo.
 
Piccola aggiunta, sui nostri voli (FR) vi era una buona presenza di pax provenienti dal phily flight.
Mete più gettonate AHO, CAG, CTA, PMO e BRI.
 
Il PM è pronto e sta prendendo polvere in attesa che al MIT certifichino che non sia un ordigno che metta a rischio l'esistenza di Bologna.
Questo ritardo sicuramente non ha aiutato, ma la realtà è che il volo, per come stato impostato, aveva ben poche speranze di stare in piedi. Ragione per la quale mi ero astenuto dal commentarne l'apertura: scrivere con onestà che secondo me non sarebbe stato sostenibile, mi sembrava una gufata poco carina.
Probabilmente il peccato originale è la mission stessa del volo: portare turisti USA a Firenze.
Mission che probabilmente nasce dalla mancanza dei feed FLR-LHR che permetterebbero la marea di connessioni verso gli USA targate AA/BA. Situazione che mette OW in svantaggio rispetto alle altre due alleanze che dallo scalo fiorentino hanno una nutrita serie di feed per i rispettivi hub europei.
In pratica si è cercato di surrogare FLR con BLQ, fidando sull'aiuto del treno AV e del nuovo PM.
Chiunque fosse arrivato da una città diversa da Filadelfia e diretto a Firenze, sarebbe stato costretto a ben 3 rotture di carico: a PHL, a BLQ e alla stazione di Bologna C.le. E da BLQ in poi, si sarebbe dovuto portare dietro i bagagli.
Altre criticità sono state la stagionalità associata ad una frequenza 4x, che ha automaticamente escluso non solo tutta la clientela corporate, ma anche quella turistica desiderosa di una certa flessibilità.
Si può proseguire osservando che il prodotto cabina del 763 non è certo il massimo e ricordare che il traffico ptp BLQ-PHL è risibile. Se al posto di AA fossero arrivate DL o UA con un volo giornaliero su NY, forse la storia sarebbe stata diversa.
Perchè anche se il volo non raggiunto la redditività sperata, non è stato nemmeno un clamoroso fallimento. Generalizzando, riempiva abbastanza bene davanti e sotto, meno bene dietro. Qualche rotazione è anche partita full. Ovviamente non conosco gli yield, ma siccome non ho mai creduto che le rotte si chiudono per mancanza di aerei, trovo logico supporre che il punto di pareggio non fosse proprio dietro l'angolo.
Vedremo se dopo il 2023 AA ci vorrà riprovare con il piccolo A321xlr, oppure arriveranno prima UA e DL.
Il fatto stesso che il volo soppresso avesse un riempimento decoroso a dispetto di tutte le premesse negative elencate sopra, mi fa supporre che se meglio realizzato, un collegamento tra BLQ e gli USA possa iniziare ad essere maturo.

Concordo in pieno, Belumosi. Hai fatto un'ottima analisi. Sono anni che dico che un volo tra BLQ e gli USA è sostenibile, ma a patto di impostarlo bene. Se apri su PHL, come hai giustamente detto, conti solo sui transiti, perchè come p2p Philadelphia è veramente poca roba. Invece se UA, ad esempio, aprisse una rotta da EWR, ecco che potrebbe contare sia sui transiti, perchè EWR è un hub forte, sia sul traffico p2p, perchè New York è una destinzione molto gettonata. Poi la frequenza dovrebbe essere giornaliera, o almeno 6x, altrimenti la clientela business te la scordi. Infine, inutile negarlo, i 767 di AA (che lasceranno definitivamente la flotta nel 2021) rappresentano un prodotto ormai obsoleto, non competitivo, soprattutto in Y, dove si respira un'atmosfera da anni '90.
 
AA ha fatto un esperimento di mercato "a basso costo-opportunità" (aereo già totalmente ammortizzato, aeroporto hub dove non ci sono grossi problemi di slot) ed è andato così così. Sicuramente hanno pagato il fatto di non avere una destinazione USA che abbia un'attrattività rilevante sul p2p, cosa che costringe molti passeggeri a fare transito negli USA con relative rotture di scatole che possono essere evitate con gli scali nei vari aeroporti europei.
Non credo che BLQ possa prescindere dalle nuove generazioni di aeromobili narrow-body per le sue ambizioni transatlantiche, anche perchè ha una clientela piuttosto esigente in termini di frequenze, ma sempre attenta al prezzo nella sua componente leisure. Credo sia stato più questo a fare "fallire" l'esperimento: BLQ in termini di numeri puri non genera tantissimo traffico, ma quello che viene generato è piuttosto variegato ed è complicato offrire un prodotto che possa catturare tutti o gran parte dei bisogni di questa clientela. Questo almeno dal punto di vista del POS Italia, che probabilmente per una linea aerea USA è di importanza non prioritaria. Per quel che riguarda il POS USA, credo che l'integrazione di Bologna nel sistema "Firenze" non sia sufficiente per considerare BLQ come alternativa efficace a FLR, sicuramente fino a che non sarà in funzione il people mover, e forse anche dopo, perchè doversi trascinare i bagagli tra arrivo, people mover, ascensori a Bologna Centrale e Frecciarossa/Italo non è proprio allettante.
 
Rispondo ad AZ209, non riesco a quotare
Non sono d’accordo con quanto dici, forse non mi sono spiegato bene, se mandi un cesso di aereo non puoi pensare che “la gente” lo prenda, soprattutto quando, volendo, hai l’alternativa.
Poi è chiaro che facciano delle scelte, è l’ordine naturale delle cose.