Gli addetti ai lavori hanno collegato l’ultimo rally di Gemina con le prospettive di crescita della controllata Aeroporti di Roma e di un prossimo aumento delle tariffe aeroportuali.
Gemina non si è sottratta al rimbalzo che ha caratterizzato i principali mercati azionari negli ultimi due mesi e mezzo. Dai minimi di inizio marzo la holding, quotata al Midex, ha più che raddoppiato le proprie quotazioni. Nel dettaglio,
il prezzo delle azioni di Gemina è passato dal minimo di 0,2142 euro segnato il 9 marzo agli 0,5355 euro del prezzo di chiusura di venerdì 22 maggio. Tradotto in percentuale si tratta di un guadagno del 150%! Nello stesso periodo, l’indice di riferimento, quello del paniere del Midex, ha accumulato un incremento del 51%.
Il rialzo di Gemina
ha subito un’accelerazione nell’ultima settimana, considerando che il prezzo di chiusura delle azioni nella seduta del 13 maggio è stato di 0,3915 euro.
L’ultimo rally è stato accompagnato da un incremento dei volumi. In alcuni casi gli scambi giornalieri hanno coinvolto più di 10 milioni di azioni, con una punta di 20 milioni nella seduta del 20 maggio. In pratica, in quella giornata è stato scambiato circa l’1,5% del capitale sociale di Gemina, in quanto la holding può contare su 1,47 miliardi di azioni ordinarie.
Gli addetti ai lavori hanno collegato l’ultimo rally di Gemina con le prospettive di crescita della controllata Aeroporti di Roma. La società che gestisce gli scali della capitale, infatti, è l’asset al momento più importante della holding.
Nei giorni scorsi, infatti, il presidente della controllata AdR ha messo l’accento sulle prospettive di crescita del traffico nello scalo romano di Roma Fiumicino nei prossimi 18-24 mesi, grazie anche alla scelta di Alitalia di confermare l’aeroporto come hub di riferimento. Uno scenario di questo tipo va tutto a vantaggio di Gemina.
Altri analisti hanno collegato il recente balzo del titolo con la prospettiva di un prossimo aumento delle tariffe aeroportuali, che sono ferme da sette anni. Secondo alcune elaborazioni se il nuovo sistema tariffario dovesse adottare il metodo del rendimento del capitale investito (quello utilizzato per Terna e Snam Rete Gas) gli introiti di Gemina potrebbero crescere del 40%.
Queste opportunità potrebbero ridare spinta ai conti della holding, che nel primo trimestre dell’anno ha evidenziato un generale peggioramento delle principali voci di conto economico.
Nel dettaglio, Geminaha chiuso i primi tre mesi del 2009 con
ricavi per 120,4 milioni di euro, in leggera flessione rispetto ai 122 milioni ottenuti nello stesso periodo dello scorso esercizio. Il
risultato finale è stato negativo per 33 milioni di euro, valore che si confronta con l’utile netto di 1,1 milioni del primo trimestre del 2008.
A fine marzo
l’indebitamento netto di Gemina ammontava a 1,44 miliardi di euro, in aumento rispetto agli 1,4 miliardi di inizio anno
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