Ci sono anche altri punti di vista. Fonte:
http://corrieredelmezzogiorno.corri...he-alitalia-lascia-puglia-2113404323345.shtml
Non c'è da meravigliarsi se Alitalia pensa di tagliare alcuni voli da e per la Puglia. E metà dei motivi sono da ricercarsi al di fuori dei confini regionali. Quella che è stata la compagnia di bandiera pubblica, salvata una prima volta dall'intervento dei privati, è di nuovo in crisi. E, ovviamente, ha deciso di tagliare le tratte meno redditizie. Del resto - e questo è un altro motivo che prescinde dalla situazione pugliese - il mercato dei voli interni è in caduta libera: da Roma a Milano, adesso, si va con i treni veloci e anche da Bari a Roma (sebbene l'Alta velocità sia utilizzabile dai pugliesi solo da Caserta in poi) in tanti preferiscono il treno. Un motivo in più perché gli sforzi delle istituzioni pugliesi si concentrino in futuro sullo sviluppo ferroviario anche sull'Adriatica. Ma metà dei motivi della scelta dell'Alitalia sono riconducibili anche alle scelte della Regione Puglia.
Se Alitalia non lo ha ancora detto apertamente, la scorsa estate Meridiana è stata più esplicita, sottolineando - a spiegazione della cancellazione di alcune tratte da e per la Puglia - il sostegno a Ryanair (nel 2012 sono stati stanziati dal governo regionale 12 milioni di euro per la compagnia irlandese): «Fondi destinati allo sviluppo di rotte internazionali vengono utilizzati anche per sostenere l'attività su rotte nazionali e già servite da vettori italiani - spiegava nell'agosto scorso la nota del gruppo Meridiana Fly-Air Italy , facendo l'esempio della Verona-Bari - e tali iniziative non sviluppano nuovo traffico e alterano la concorrenza. Estendendo il caso Verona agli altri aeroporti che utilizzano questi schemi, il contributo complessivo per anno alla sola Ryanair è superiore a 300 milioni. Poiché peraltro si tratta di aeroporti in massima parte pubblici, tali schemi si possono configurare come aiuti di Stato; di qui la denuncia alla Comunità Europea». Insomma, per i concorrenti di Ryanair il mercato dei voli è «dopato». E lo dimostrano anche i dati di traffico forniti da Aeroporti di Puglia: in un 2012 ancora in crescita (sebbene a tassi inferiori rispetto al passato e con alcuni mesi in calo come non avveniva da tempo) sono i voli internazionali (quelli in cui Ryanair la fa da padrone) a tirare la volata a fronte di passeggeri in calo sulle rotte nazionali (a novembre scorso calo del 9% a Bari).
Sono i risultati della scelta della Regione di sovvenzionare con soldi pubblici i voli Ryanair che ha pregi e difetti: ha consentito a molti pugliesi di volare all'estero ma anche grazie al sostegno dei pugliesi che l'aereo non lo prendono mai; e, in mancanza di dati che attestino il contrario ha favorito più il turismo dei pugliesi nelle capitali europee che quello degli stranieri in Puglia (non è stato mai fornito il dato sulla nazionalità dei passeggeri Ryanair sui voli pugliesi, né da Adp né dalla compagnia irlandese). Una scelta che può essere o non essere condivisibile, ma delle cui conseguenze non bisogna meravigliarsi. Anche se non dovessero limitarsi al taglio di rotte di Meridiana e Alitalia. Se il bando per la privatizzazione di Aeroporti di Puglia non dovesse registrare un boom di offerte (eventualità possibile come ha dimostrato la quotazione in Borsa poi annullata degli scali milanesi) non ci si dovrà meravigliare che un privato, senza avere la maggioranza (il bando prevede solo la vendita di una quota di minoranza) non risulti disponibile a finanziare in quota parte Ryanair con un milione al mese.
Michelangelo Borrillo