Alitalia, dopo l'aumento partono i tagli
Saranno messi a terra 20 aerei e tagliate rotte a breve e medio raggio, in arrivo anche riduzioni di personale
LA LIQUIDITÀ
Oggi entreranno nelle casse della compagnia le prime risorse dalle banche e dai tre soci Intesa, Atlantia e Immsi
Gianni Dragoni
ROMA
Insieme ai soldi arrivano i tagli. Alitalia metterà a terra nelle prossime settimane circa 20 aerei di breve e medio raggio (su una flotta di 141 velivoli) e taglierà rotte nazionali e con l'Europa sulle quali i suoi aerei volano in forte perdita.
È una delle misure del piano industriale che è stato corretto negli ultimi giorni, un documento riservato, per ottenere il via libera dei soci all'aumento di capitale di 300 milioni di euro. Nessun taglio sul lungo raggio. Con la messa a terra di Airbus 320 e dei più piccoli Embraer ci saranno tagli anche al personale.
Oggi entreranno nelle casse di Alitalia-Cai primi soldi dopo l'approvazione della «manovra finanziaria»: 100 milioni di prestito anticipato dalle banche (Intesa Sanpaolo e Unicredit) che verranno rimborsati con i fondi dell'aumento di capitale, più l'anticipazione dei versamenti – circa 65 milioni – di tre soci italiani partecipanti all'aumento, cioè ancora Intesa (il gruppo ha il 10% di Alitalia, la banca ha detto che il suo impegno è di 26 milioni), Atlantia dei Benetton (circa 26,6 milioni, l'8,85%), Immsi di Roberto Colaninno (ha il 7,08%, la quota non è stata ufficializzata).
Il sì alla ricapitalizzazione è stato votato dall'assemblea dei soci alle 3 di ieri mattina. La riunione era cominciata poco dopo le 17 di lunedìL'assemblea «ha deliberato all'unanimità», secondo il comunicato. Ma ci sono state schermaglie tra i soci, soprattutto i piccoli che in buona parte non sottoscriveranno l'aumento e le due banche, le quali hanno chiesto garanzie rafforzate per coprire l'inoptato dell'aumento, fino a un massimo di 100 milioni. Al voto non erano presenti Gavio, Fon-Sai, Toto e Riva, alcuni avevano votato a favore nel cda. C'è stata una discussione sul valore residuo di Alitalia dopo le perdite accumulate anche quest'anno (294 milioni nel primo semestre). Il valore è stato fissato a 50 milioni: a questo livello è stato abbattuto il capitale sociale. All'inizio del viaggio, gennaio 2009, i soci della Cai avevano versato 1.169 milioni di capitale (compresi i 323 milioni di Air France-Klm).
C'è un mese per sottoscrivere l'aumento, fino al 16 novembre. Poi ci sarà «un ulteriore breve periodo» per sottoscrivere l'eventuale inoptato, solo allora entreranno nel capitale le Poste, con 75 milioni (pari a circa il 16,85% del capitale). Le Poste hanno inviato ad Alitalia una lettera d'impegno, «subordinatamente all'approvazione» del proprio cda e dell'assemblea, cioè il ministero dell'Economia. Secondo il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, «le indicazioni della presidenza del Consiglio sono di giungere in tempi rapidi all'integrazione della compagnia in un grande operatore internazionale». Tutti guardano a Air France-Klm, il partner che non ha detto se sottoscriverà la sua fetta pari a 75 milioni. Molti ritengono che lo farà per non perdere la presa su Alitalia. Che il pallino sia in mano ai francesi lo dimostra anche il viaggio a Parigi fatto ieri da Massimo Sarmi, a.d. di Poste. Sarmi è partito da Fiumicino con un Airbus di Air France (volo AF 1505 delle 12,50, atterrato con 21 minuti di ritardo).
In arrivo un vertice (quasi) nuovo. Secondo il comunicato, i consiglieri di Alitalia «hanno manifestato l'intenzione di rassegnare le dimissioni irrevocabili dalla carica» con effetto dall'assemblea che sarà convocata dopo la ricapitalizzazione, quindi verso fine novembre. In uscita il presidente Colaninno, mentre soci importanti affermano che dovrebbe rimanere l'a.d. Gabriele Del Torchio.
Il piano finanziario prevede ulteriori 200 milioni di finanziamenti bancari, non ancora deliberati. Ieri sera il consiglio di gestione di banca Intesa, regista dell'operazione Cai ai tempi di Corrado Passera, ha discusso la partecipazione al salvataggio di Alitalia. Intesa ha comunicato che il cdg ha deliberato di sottoscrivere l'aumento per 26 milioni e di garantire fino a 50 milioni dell'inoptato. Ma non tutte le voci nella banca sono d'accordo. Al consiglio è arrivato un parere del comitato parti correlate del consiglio di sorveglianza, approvato con due voti favorevoli e un'astensione, quella di Pietro Garibaldi.