Rapporto della compagnia alla commissione trasporti della Camera
Chieste maggiori infrastrutture e una diversa gestione del personale
Alitalia: "Più si vola, più si perde"
Colpa delle compagnie low cost
"Stop alle distorsioni della concorrenza che garantiscono vantaggi sleali"
ROMA - Nella situazione attuale, nessuna possibilità di
sopravivvenza. E' uno scenario pessimista quello tracciato da Alitalia nel documento presentato alla Commissione trasporti della Camera in vista dell'audizione del presidente e ad Giancarlo Cimoli, prevista per l'11 ottobre. "Nel contesto attuale" Alitalia
"non è in grado di generare redditività neppure per il capitale già investito", si legge nel rapporto. E la causa di questa situazione viene inviduata nel successo delle compagnie low cost: "Mantenere lo status quo strutturale dell'industria significa che l'esperienza passata di progressiva erosione del capitale investito sarà ripetuta anche nel futuro, semmai con maggiore rapidità, dato il veloce affermarsi di concorrenti low cost". E non c'è spazio neppure per lo sviluppo dell'attività della compagnia di bandiera "visto che a un maggior numero di ore volate corrisponderebbero maggiori perdite".
Il documento, fatte le premesse, avanza alcune ipotesi per salvare l'azienda. La prima linea da seguire riguarda la concorrenza delle compagnie low cost. Occorre, scrive Alitalia, "eliminare le evidenti distorsioni della concorrenza che garantiscono vantaggi competitivi sleali ai nuovi entranti, modernizzando la regolazione del sistema e l'istituzione preposta a tale funzione (Enac)". Inoltre bisogna "evitare che le inefficienze del sistema (per esempio aeroporti, Enav) siano ribaltate sui conti economici delle linee aeree".
Quindi le infrastrutture: secondo Alitalia, bisogna "garantire un quadro infrastrutturale più efficiente e più integrato, all'interno del quale il trasporto aereo sia chiamato a giocare l'importante ruolo di garantire accessibilità internazionale al Paese".
In particolare, la compagnia ritiene necessario "accelerare la realizzazione delle necessarie infrastrutture stradarie e ferroviarie a supporto degli aeroporti principali (in primis Malpensa)".
Nel rapporto ampio spazio è dedicato al problema del personale. Alitalia chiede "la ridefinizione di regole di impiego e di benefici contrattuali, la possibilità di promuovere su base meritocratica, la possibilità di assumere dall'esterno e quella di adibire a mansioni di terra il personale navigante che non può volare".
Infine, sempre a proposito del personale, Alitalia ritiene che "non potranno essere ammesse situazioni in cui operatori stranieri operino su tratte nazionali con trattamenti preferenziali e in cui qualsiasi organizzazione sindacale possa danneggiare intenzionalmente (o non) il vettore preso di mira".
(4 ottobre 2006)
Repubblica.it
Chieste maggiori infrastrutture e una diversa gestione del personale
Alitalia: "Più si vola, più si perde"
Colpa delle compagnie low cost
"Stop alle distorsioni della concorrenza che garantiscono vantaggi sleali"
ROMA - Nella situazione attuale, nessuna possibilità di
sopravivvenza. E' uno scenario pessimista quello tracciato da Alitalia nel documento presentato alla Commissione trasporti della Camera in vista dell'audizione del presidente e ad Giancarlo Cimoli, prevista per l'11 ottobre. "Nel contesto attuale" Alitalia
"non è in grado di generare redditività neppure per il capitale già investito", si legge nel rapporto. E la causa di questa situazione viene inviduata nel successo delle compagnie low cost: "Mantenere lo status quo strutturale dell'industria significa che l'esperienza passata di progressiva erosione del capitale investito sarà ripetuta anche nel futuro, semmai con maggiore rapidità, dato il veloce affermarsi di concorrenti low cost". E non c'è spazio neppure per lo sviluppo dell'attività della compagnia di bandiera "visto che a un maggior numero di ore volate corrisponderebbero maggiori perdite".
Il documento, fatte le premesse, avanza alcune ipotesi per salvare l'azienda. La prima linea da seguire riguarda la concorrenza delle compagnie low cost. Occorre, scrive Alitalia, "eliminare le evidenti distorsioni della concorrenza che garantiscono vantaggi competitivi sleali ai nuovi entranti, modernizzando la regolazione del sistema e l'istituzione preposta a tale funzione (Enac)". Inoltre bisogna "evitare che le inefficienze del sistema (per esempio aeroporti, Enav) siano ribaltate sui conti economici delle linee aeree".
Quindi le infrastrutture: secondo Alitalia, bisogna "garantire un quadro infrastrutturale più efficiente e più integrato, all'interno del quale il trasporto aereo sia chiamato a giocare l'importante ruolo di garantire accessibilità internazionale al Paese".
In particolare, la compagnia ritiene necessario "accelerare la realizzazione delle necessarie infrastrutture stradarie e ferroviarie a supporto degli aeroporti principali (in primis Malpensa)".
Nel rapporto ampio spazio è dedicato al problema del personale. Alitalia chiede "la ridefinizione di regole di impiego e di benefici contrattuali, la possibilità di promuovere su base meritocratica, la possibilità di assumere dall'esterno e quella di adibire a mansioni di terra il personale navigante che non può volare".
Infine, sempre a proposito del personale, Alitalia ritiene che "non potranno essere ammesse situazioni in cui operatori stranieri operino su tratte nazionali con trattamenti preferenziali e in cui qualsiasi organizzazione sindacale possa danneggiare intenzionalmente (o non) il vettore preso di mira".
(4 ottobre 2006)
Repubblica.it