Alitalia, iniziano i tagli, ed all'orizzonte nebbia fitta - febbraio 2020


Capisco che questa lettera può spiazzare qualcuno notando che non si tratta di un volantino sindacale del segretario del CUB o le memorie di qualcuno appollaiato su un palo ma dare del superficiale a un imprenditore che vive e lavora nel trasporto aereo lo trovo alquanto pretestuoso.

Naturalmente senza polemica e con rispetto per le idee di tutti però ripeto: è la lettera di un imprenditore privato che opera in piena e totale concorrenza e non lo sfogo di un bioiardo di stato segnalato da qualche segreteria di partito per gestire quelli che tu chiami “gruppi portatori di interessi particolari”.

`Scusami sai ma il settore aereo ha molti aspetti. Mi sembra di capire che questo imprenditore si occupa di voli executive e aerotaxi (magari mi sbaglio), in questo senso non opera in 'piena e totale concorrenza' con FR, U2, Volotea, Wizzair, ecc.

Francamente dare la colpa 'allo straniero' per non aver saputo produrre una realta' aziendale dotata di una strategia che non sia 'sole, pizza, amore e Italiani all'estero' mi sembra un po' eccessivo.
A prescindere dai dettagli, si puo' dire che in Italia manchi una vera strategia aziendale, si continua a ragionare in termini di p2p piuttosto che di vero hub. Le ragione principale delle aziende non e' dare lavoro, ma fornire un prodotto/servizio secondo una strategia che consente di incassare 1 spendendo al massimo 0.99. In piu' l'Italia e' membro dell'UE, tecnicamente FR, U2< Volotea e Wizzair non sono 'straniere'. o per lo meno non lo sono piu' delle "future" Aerolinee Siciliane per un Veneto. Vorrei anche aggiungere che U2 e FR hanno personale italiano.

Ritornando sulla UE, niente impedirebbe a linee aeree italiane di operare voli fra due paesi UE, glielo impediscono due cose: mancanza di strategia aziendale e interferenza politica per dare sostegno ad interessi di parte piu' che sostenere una specifica azienda. Il protezionismo ha sempre avuto come unico risultato costi piu' alti al pubblico, non ha mai creato solide aziende
 
Cerco un PMO FCO fra qualche giorno e mi trovo AZ in light a 400 euro one-way su 2/3 voli, FR a 36,29 sui 5 voli giornalieri.
Stanno certamente pensando di non operarli, ma lasciare la light a 400EUR e' ridicolo, tanto vale la chiudano e lascino solo la flex!
 
Cerco un PMO FCO fra qualche giorno e mi trovo AZ in light a 400 euro one-way su 2/3 voli, FR a 36,29 sui 5 voli giornalieri.
Stanno certamente pensando di non operarli, ma lasciare la light a 400EUR e' ridicolo, tanto vale la chiudano e lascino solo la flex!

Ma in che giorno? La maggior parte dei 5 voli giornalieri sta sotto 80€...
 
Il 5 marzo il volo delle 6 costa 57€, quello delle 7.30. 97€, come pure quello delle 19.05, i voli più cari sono quelli delle 11.10 327€ e delle 15.20 297€.... che sono praticamente pieni con una manciata di posti liberi..

ok , grazie; certo che una light a oltre 300 euro mi sembra un pelino cara...a te no? ;)
 
ok , grazie; certo che una light a oltre 300 euro mi sembra un pelino cara...a te no? ;)

Si certo... almeno fosse tariffa flex o perlomeno classic... comunque spesso mi sono imbattuto in situazioni analoghe con Rayanair o EasyJet e Volotea...e ho pensato la stessa cosa... che a quel prezzo potevano almeno farmi scegliere il posto gratuitamente ?
 
Si certo... almeno fosse tariffa flex o perlomeno classic... comunque spesso mi sono imbattuto in situazioni analoghe con Rayanair o EasyJet e Volotea...e ho pensato la stessa cosa... che a quel prezzo potevano almeno farmi scegliere il posto gratuitamente ?

Nel mentre presa FR a sei volte meno...con bagaglio, priority e posto.
 
Una nazionalizzazione a tempo per salvare Alitalia. Nell’era del coronavirus anche la nuova procedura per tentare di salvare la compagnia deve adeguarsi allo scenario di mercato: drammatico, e soprattutto incerto. I potenziali candidati, da Delta a Lufthansa, al momento hanno ben altre priorità, alle prese come sono con le modifiche dell’operativo voli per far fronte alle cancellazioni, con ripercussioni pesanti sui conti che già fanno presagire una raffica di profit warning. I collegamenti tagliati nel gruppo tedesco arrivano a punte del 40% e interessano tutte le controllate: Austrian Airlines, Brussels, Eurowings e Swiss.

Secondo la Iata, l’associazione internazionale del trasporto aereo, tutte le compagnie aeree stanno registrando un forte calo della domanda. Gli esempi citati sono da brivido. Alla Iata risulta addirittura una compagnia aerea importante («a hub carrier») che ha visto azzerate le prenotazioni di voli per l’Italia, con una conseguente forte crescita delle richieste di rimborso. I no-show anche sono a livelli mai visti: un passeggero su 2 non si presenta all’imbarco, rinunciando persino al diritto di rimborso. Per questo l’associazione, a fronte dei tagli ai voli, chiede una moratoria per gli slot, che con le regole attuali vengono tolti se non utilizzati per almeno l’80%.

Le misure che anche Alitalia è stata costretta a prendere per reagire al calo della domanda avranno un forte contraccolpo sui ricavi. Il timore che rimbalza da Fiumicino ai piani alti del Ministero dello Sviluppo economico è che le inevitabili perdite possano ulteriormente diminuire l’appeal di Alitalia sul mercato. Oltre a consumare più velocemente del previsto i 400 milioni di euro del nuovo prestito ponte, finito anch’esso sotto la lente dell’Antitrust Ue come i 2 precedenti per altri 900 milioni di euro. Ecco perchè, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza da fonti politiche, in parallelo alla pubblicazione del bando e all’espletamento della gara, si lavora al piano alternativo che prevede un intervento diretto dello Stato, attraverso il Ministero dell’Economia.

Si rispolvera così anche la possibilità di convertire in azione parte del prestito ponte, cancellata dall’ultimo decreto che ha aperto la nuova fase della procedura di cessione affidata al commissario Giuseppe Leogrande e il dg Giancarlo Zeni. La dote iniziale viene stimata in almeno 600 milioni di euro per la sola parte volo. Una nazionalizzazione a tempo consentirebbe di aspettare tempi migliori per rimettere la compagnia sul mercato. Intanto si allunga l’elenco delle compagnie che hanno deciso di tagliare i voli da e per l’Italia. Dopo Delta che ha cancellato i voli per Milano, e Lufthansa, che ieri mattina ha annunciato riduzioni dell’operativo dal 25 al 40%, si è mossa anche Ryanair. La low cost irlandese taglierà fino al 25% dei voli per un periodo di 3 settimane, dal 17 marzo all’8 aprile dopo aver registrato «una forte flessione delle prenotazioni». (riproduzione riservata).

MF
 
Una nazionalizzazione a tempo per salvare Alitalia.
A Gennaio, quindi senza gli effetti del coronavirus, la quota di AZ nel mercato italiano era scesa al 14.5%. Direi che il Covid19 sarebbe un'ottima scusa per staccare la spina, visto che garantire la sopravvivenza delle compagnia a fronte di un mercato moribondo, non può che comportare un enorme esborso di fondi pubblici. E mai come in questo momento di emergenza, tutti i fondi disponibili devono essere usati per salvare l'economia sana. Perchè se salta quest'ultima, sono caxxi amari.