Alitalia, iniziano i tagli, ed all'orizzonte nebbia fitta - febbraio 2020


Secondo il corriere di oggi ammonta a 50 milioni la perdita delle due rotte... quindi la perdita di AZ sul lungo raggio sarebbe di 140M.
Per fortuna che era la parte appetibile della compagnia.
Sicuramente conoscere un numero senza sapere come è stato calcolato serve a poco... ma nel caso di AZ ogni numero genera perplessità ed è spesso in contraddizione con altri.



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Non è più verosimile che siano il 35% delle perdite totali dei voli internazionali ? Così mi sembra più verosimile come cosa ...

Sennò vuol dire che tutti i discorsi fatti per anni sull’importanza del LR erano campati per aria!
 
Come sempre...difficilissimo capirne qualcosa, ma se è vero che le perdite totali ammontano a circa 600M un dato del genere sul LR (circa il 23%) potrebbe anche non essere così clamoroso...
 
Si parla di 47 milioni di perdite nel biennio 2018-2019 per le due tratte. Il titolo contraddice il contenuto dell'articolo stesso (non sono 50 milioni all'anno).
Seoul con una perdita pressoché costante e persino superiore rispetto a Santiago, la quale a quanto riferisce sempre il Corriere è raddoppiata nel 2019 rispetto all'anno precedente. C'è da dire che in Cile in autunno ci sono stati disordini mica male, praticamente da guerra civile, in quello che sembrava forse il paese più stabile e prospero in Sud America fino a quel momento nel recente passato.
La Corea sebbene toccata di sponda al momento, è attaccata alla Cina e immagino che le previsioni siano solo in peggioramento per quest'anno a causa del coronavirus.

Alitalia taglia le rotte per Santiago e Seul: perdono 50 milioni di euro all’anno
La decisione dei vertici dell’azienda: sono quelle che perdono di più sul lungo raggio. Tarlazzi (Uil): «La logica è rendere la compagnia più efficiente». Il «Corriere» mostra tutti i numeri

Per volare in Cile e in Corea del Sud Alitalia perde circa 76 mila euro al giorno. È questo uno dei numeri che si evince dall’analisi dei documenti che il Corriere della Sera ha potuto consultare in esclusiva. Ed è anche il motivo che spinge i vertici di Alitalia a confermare il taglio dei voli intercontinentali. Nell’incontro di giovedì pomeriggio con i sindacati il commissario Giuseppe Leogrande e il direttore generale della compagnia Giancarlo Zeni hanno annunciato lo stop ai voli da Roma Fiumicino per Seul (Corea del Sud) e Santiago del Cile. «È stato deciso di tagliarle nella logica di rendere Alitalia più efficiente — ha spiegato dopo il vertice Claudio Tarlazzi, segretario generale della Uil —. Le due tratte infatti perdono 50 milioni di euro all’anno».

Roma-Santiago
Sui numeri, a dire il vero, bisognerebbe fare qualche precisazione. L’unica certezza è che le due tratte — quella per il Cile è anche la più distante del network di Alitalia, lunga circa 12 mila chilometri — sono in rosso. Nel 2018 sulla rotta Roma-Santiago (operata con un Boeing 777-200ER) hanno volato poco meno di 120 mila persone che hanno pagato una tariffa media di quasi 600 euro, stando ai documenti visionati dal Corriere. Quell’anno, però, il collegamento ha chiuso con una perdita netta di circa 8 milioni di euro. Perdita che nel 2019 non soltanto è stata importante, ma è pure raddoppiata.


Roma-Seul
In negativo anche la Roma-Seul, di solito operato con gli Airbus A330 (circa 9 mila chilometri di distanza). Il volo ha registrato nel 2018 quasi 80 mila passeggeri che hanno sborsato in media poco più di 450 euro, si legge nella documentazione. Ma la concorrenza diretta — sia dell’alleata Korean Air che della rivale Asiana — ha contribuito a peggiorare le prestazioni della rotta che nel 2018 ha chiuso con una perdita di oltre 11,7 milioni di euro, più o meno la stessa cifra del 2019. Nel biennio 2018-2019, insomma, Alitalia ha perso oltre 47 milioni di euro soltanto operando queste due tratte di lungo raggio.

Le rotte in perdita
Proprio questi numeri avevano spinto Ferrovie dello Stato e Delta Air Lines — mentre cercavano di creare l’anno scorso un consorzio con Atlantia per rilevare Alitalia — a inserire i due collegamenti nella lista di quelli da cancellare il prima possibile per ridurre le perdite della compagnia aerea. Due esperti stranieri, consultati dal Corriere, avvertono però che a volte alcune rotte in rosso è meglio tenerle operative perché hanno un valore importante per quanto riguarda il loro feederaggio, cioè la capacità di riempire gli aerei di altri voli della compagnia.

La flotta
Il commissario e il dg di Alitalia hanno anche anticipato la restituzione di tre velivoli di lungo raggio, due Airbus A330 e l’unico Boeing 777-300ER in flotta. In generale sono nove i contratti di noleggio in scadenza, hanno spiegato i vertici dell’azienda ai sindacati, confermando quanto anticipato dal Corriere un mese prima. Oltre ai tre aerei per i voli intercontinentali, infatti, finiscono gli accordi anche per l’utilizzo di quattro Airbus A320 e due A321 utilizzati per voli nazionali, europei e per il Medio Oriente. L’unico Boeing 777-300ER Alitalia lo paga 675 mila dollari al mese — come si legge dai contratti —, mentre ciascuno dei due Airbus A330 costa 500 mila dollari per un totale di un milione al mese che finisce nelle tasche di Etihad Airways.

lberberi@corriere.it

https://www.corriere.it/cronache/20...ud-2efcb0ec-541a-11ea-a963-13c45ec676cd.shtml
 
Parliamo di una perdita del 20% sul SCL e del 33% su ICN... sono cifre mostruose!

P.s. la perdita di 600M è nella testa di Dragoni ( compare sempre e solo nei suoi articoli) , la perdita del 2019 dovrebbe essere sui 350M .
 
Ma la JNB invece va bene (o comunque non è "così drammatica") ? Non se ne parla più (e quindi dovrebbe essere confermata).
 
Rileggendo quel minestrone che è l’articolo del Corsera mi sembra di capire che la perdita di queste due rotte nel 2019 è di 12+16m€, quindi 28m€.

Siccome ICN e SCL sono i soli due nomi che circolano, ne arguirei che il resto o va bene o può recuperare; non mi sembra di aver trovato riferimenti ad altre rotte, o al totale delle rotte di lungo raggio in quell’articolo. Sarebbe bello capire come vanno le cose per mercato, long-short-mid o magari per area geografica.
 
Rileggendo quel minestrone che è l’articolo del Corsera mi sembra di capire che la perdita di queste due rotte nel 2019 è di 12+16m€, quindi 28m€.

Siccome ICN e SCL sono i soli due nomi che circolano, ne arguirei che il resto o va bene o può recuperare; non mi sembra di aver trovato riferimenti ad altre rotte, o al totale delle rotte di lungo raggio in quell’articolo. Sarebbe bello capire come vanno le cose per mercato, long-short-mid o magari per area geografica.

Stupendo non me ne ero accordo manco io, hanno messo perdite di 50M in un biennio.... ma come si fa?
 
Se ricordo bene, prima dell'apertura la FCO-ICN era stata individuata come una delle rotte non servite da AZ a più alto yield, e dunque più promettenti. L'articolo del Corsera dice bene che il problema è la concorrenza di OZ e KE. Dimentica di dire che OZ e KE hanno aumentato le frequenze mentre AZ perdeva soldi. Il che porta alla conclusione che AZ non riesce a essere competitiva neanche con l'aiuto dei prestiti non rimborsabili. La nazionalizzazione potrebbe non bastare: bisognerebbe tornare al monopolio da parte italiana in bilaterali rigidamente regolamentati per tutto il traffico internazionale, il che è davvero impossibile.
 
si dovrebbe cambiare proprio la strategia commerciale e non solo...
puntare su rotte "profittevoli" quali le capitali europee classiche (BCN, MAD, LON, PAR, TXL, FRA...) e lavorare in sintonia con altri vettori di gran lunga più forti sul mercato del LR.
le uniche rotte a LR che potrebbero mantenere sarebbero quelle verso USA (JFK, SFO, MIA, BOS) ed io azzarderei EZE 2xd... collegamenti con DUB...
piano operativo nazionale che colleghi il paese in maniera omogenea, con un "hub" al nord (potrebbe essere MXP o più verosimilmente LIN) uno al centro (ovviamente FCO) ed uno al sud (NAP nonostante la "vicinanza" con FCO)... e nel piccolo, la rete di voli regional come c'erano un tempo con AZ Regional, ma con aerei di dimensioni adatte (Embraer o ATR)
lavorare ad un piano che permetta di coprire le tratte con orari strategici e tentre di evitare sprechi vari come quelli documentati pochi giorni fa dalla stampa...
 
si dovrebbe cambiare proprio la strategia commerciale e non solo...
puntare su rotte "profittevoli" quali le capitali europee classiche (BCN, MAD, LON, PAR, TXL, FRA...) e lavorare in sintonia con altri vettori di gran lunga più forti sul mercato del LR.
le uniche rotte a LR che potrebbero mantenere sarebbero quelle verso USA (JFK, SFO, MIA, BOS) ed io azzarderei EZE 2xd... collegamenti con DUB...
piano operativo nazionale che colleghi il paese in maniera omogenea, con un "hub" al nord (potrebbe essere MXP o più verosimilmente LIN) uno al centro (ovviamente FCO) ed uno al sud (NAP nonostante la "vicinanza" con FCO)... e nel piccolo, la rete di voli regional come c'erano un tempo con AZ Regional, ma con aerei di dimensioni adatte (Embraer o ATR)
lavorare ad un piano che permetta di coprire le tratte con orari strategici e tentre di evitare sprechi vari come quelli documentati pochi giorni fa dalla stampa...
Sulla profittabilità delle rotte verso le capitali europee ho dei dubbi vista la concorrenza.
La strategia dei tre hub non la comprendo.

Non credo che il problema stia nelle rotte ma nel fatto che la compagnia si dimostri incapace di operare in modo efficace. Renderebbe solo in nord America dove peraltro opera in JV.

PS il costo mensile dei 330 mi ricorda quello che pagava IG... prezzo std per gli italiani?

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Il Commissario Unico di Alitalia Avv. Giuseppe Leogrande ed il Direttore Generale Giancarlo Zeni hanno incontrato i sindacati e hanno dato conto di quello che sarà il futuro dell’azienda. Il bando uscirà entro la fine della prossima settimana e avrà scadenza il 31 maggio 202. Contatti ci sono stati con Lufthansa, Delta ed Air France - KLM. Questo secondo Milano Finanza - DJ.Ci sarà un giro di vite sulla flotta e sul network che comporterà un aumento del personale che andrà in Cigs. Infatti usciranno due A330/200 in nolo da Etihad Airways, un Boeing 777/300ER, due A321 e quattro A320. I primi ad uscire saranno i due A330 già da aprile. Di conseguenza saliranno a 1600/1800 le persone in cassa integrazione, a fronte degli attuali 1020. In questo caso saranno 600 i naviganti ad essere inseriti. Il perimetro aziendale è formato da 11600 persone.

Per quanto riguarda i tagli sul network, con l’uscita di tre aerei a lungo raggio saranno soppresse le rotte su Santiago del Chile e Seoul. La prima ha perso 82 milioni di € in 4 anni e la seconda 83 milioni di € in 5 anni.Ma non sarà solo un estate di tagli, perché il vettore italiano utilizzerà di più gli aerei a corto/medio raggio. Saranno, infatti, aperte sei nuove destinazioni, il network salirà a 105, cinque in più del 2019. La nuova politica di Marco Comani, responsabile network, development e revenue management è di volare su destinazioni più redditizie. Quindi si apriranno : Karpathos, Kos, Zante, Skiathos, Preveza in Grecia e Alicante in Spagna. Si potenzieranno la Milano Linate su Düsseldorf e Parigi. Raddoppieranno la Milano - Colonia e Stoccarda. Più voli tra Roma e Tunisi. Confermata la riapertura della Milano - Amburgo, il raddoppio dei voli per Colonia e Stoccarda. Mantenuta la rotta Milano - Perugia. In totale le rotte potenziate saranno 20.

Sul lungo raggio confermato il lancio della Roma - Tokyo Haneda dal 29 marzo, il mantenimento dei voli plurisettimanali da Roma e Milano per Tokyo Narita. Quindi la riapertura in anticipo di Washington ad aprile, un volo settimanale in più per Los Angeles ed il lancio della Roma-San Francisco dal 2 giugno con frequenza trisettimanale.


https://www.advtraining.it/news/71432-alitalia-il-bando-entro-il-29-febbraio
 
Rileggendo quel minestrone che è l’articolo del Corsera mi sembra di capire che la perdita di queste due rotte nel 2019 è di 12+16m€, quindi 28m€.

Siccome ICN e SCL sono i soli due nomi che circolano, ne arguirei che il resto o va bene o può recuperare; non mi sembra di aver trovato riferimenti ad altre rotte, o al totale delle rotte di lungo raggio in quell’articolo. Sarebbe bello capire come vanno le cose per mercato, long-short-mid o magari per area geografica.

Prendila con beneficio di inventario, ma la rotta che sembrava più a rischio , ovviamente dopo l'estate, è la Narita da FCO se le macchine rimaste fossero insufficenti per coprire tutte le rotte.
 
Prendila con beneficio di inventario, ma la rotta che sembrava più a rischio , ovviamente dopo l'estate, è la Narita da FCO se le macchine rimaste fossero insufficenti per coprire tutte le rotte.

La FCO-NRT opererà solo nella summer come rinforzo stagionale estivo.

Alitalia W20 Tokyo service changes as of 07JAN20

Alitalia in recent weeks filed service update for Tokyo, in winter 2020/21 season. Planned changes as of 07JAN20 as follows.

Milan Malpensa – Tokyo Narita eff 25OCT20 Reduce from 5 weekly in W19 to 4 weekly, A330-200 operating
Rome – Tokyo Haneda eff 25OCT20 1 daily 777-200ER service maintained
Rome – Tokyo Narita eff 25OCT20 3 weekly service suspended in winter

airlineroute
 
Rileggendo quel minestrone che è l’articolo del Corsera mi sembra di capire che la perdita di queste due rotte nel 2019 è di 12+16m€, quindi 28m€.

Siccome ICN e SCL sono i soli due nomi che circolano, ne arguirei che il resto o va bene o può recuperare; non mi sembra di aver trovato riferimenti ad altre rotte, o al totale delle rotte di lungo raggio in quell’articolo. Sarebbe bello capire come vanno le cose per mercato, long-short-mid o magari per area geografica.
I valori riportati dovrebbero includere la quota parte dei costi generali.
La questione è comunque che intendono restituire gli aerei WB spaiati come suggerito sia da DL che da LH. Ricorda bene chi diceva che ICN e SCL erano le due rotte a più altro valore (yields SCL e pax ICN non aperte da AZ). ICN ha sofferto molto a livello di yields la concorrenza di Korean e Asiana che hanno spinto molto sulla concorrenza. Hanno provato a tenerla aperta riducendo una frequenza ma anche in previsione Coroma Virus era la candidata numero uno al taglio dovendo ridurre le macchine. SCL ha tanto feed tanto che è quasi arrivata a daily nonostante il mercato italiano sostenga un 2xw o poco più. Va detto che è la rotta più lunga del network che impiega molto le macchine e risente giocoforza dell'aumento del costo del greggio. In altre condizioni probabilmente sarebbe stata una rotta da "investimento" provando a tenere duro.
 
Mail da AZ: “dear customer, your flight is now expected to leave @1745 local time, we are sorry bla bla bla”.
L’App conferma 1715, come il monitor aeroportuale...
Penso che dietro a tanti numeri vi siano inclusi quelli relativi al disorientamento causato da questa modalità di gestione comunicativa, con perdite economiche e di affidabilità delle stesse e dunque del prodotto in generale.
Nell’anno 2020 mi aspetto che l’App sia la Bibbia del viaggiatore , non una mail.
Vi saprò dire!
 
Prendendo per buoni i dati riportati nell'articolo, qualche considerazione.

Santiago era sicuramente una scommessa interessante e allo stesso tempo non facile ; per due fattori soprattutto (che personalmente ho sempre evidenziato in commenti passati sulla rotta).
Innanzitutto la lunghezza (14-15h) che la rende di gran lunga la destinazione più remota dall'Italia, da parte di qualsiasi vettore e quindi molto impegnativa sotto vari fronti. E anche un aeromobile che a mio avviso non era quello esattamente preferibile (ma del resto 787 AZ non ne aveva e i 332 non ci arrivano). Si riempiva quasi a tappo nel nostro inverno, soffriva un po' di più nei mesi primaverili da pasqua in poi a maggio-giugno in cui è bassa stagione.
Un aereo con un 40-50 posti in meno forse sarebbe stato meglio dimensionato, pur non potendo magari accomodare qualche pax in più in alta stagione , tuttavia avrebbero potuto spuntare qualche tariffa più alta. Meno posti ma vendondoli meglio.

Se i numeri sono corretti e se nel 2018 ha perso 8 milioni, raddoppiati poi nel 2019 (16), per differenza 58 sono imputabili ai primi due anni (anzi meno, 20 mesi in quanto il volo è iniziato il 1 maggio 2016).

Il 2018 che è l'anno più emblematico (dopo il rodaggio e soprattutto anno privo di eventi nefasti su quel mercato) vuol dire che all'incirca in media erano mancanti 60-65€ per pax per portare il volo in pareggio. Un traguardo credo non impossibile visto il trend in miglioramento ; chiaramente al netto di eventi imprevedibili o comunque fortemente penalizzanti come poi si sono verificati puntualmente.
Per questa stagione invernale avevano anche previsto un aumento da 5 a 6 voli (poi effettivamente operati ma per un periodo più corto, circa 2 mesi).

Non lo sapremo mai come sarebbe andata senza le proteste e i disordini nel paese, e il deterioramento delle situazione socioeconomica in quel periodo. Può essere che probabilmente le avrebbero dato altro tempo per consolidarsi (come del resto la decisione di aumentare le frequenze era un segnale credo in questo senso).

L'idea di aprire SCL tuttavia non credo sia stata folle o frutto del lancio di freccette sul mappamondo. Segno anche il fatto che AZ abbia fatto da apripista a un'espansione marcata e veloce sui collegamenti Europa-Cile. Le aperture di British, Level, o gli aumenti di Iberia, Air France e KLM sono arrivate dopo l'apertura di AZ, tanto male non ci avevano visto evidentemente.

Altra considerazione, la rotta nel tempo aveva guadagnato un numero di codeshare crescente, gli ultimi in ordine di tempo KQ e SU.
Soprattutto erano interessanti forse quelli con i vettori cinesi (China Southern, China Eastern, Hainan) che permettevano il travaso dalla Cina al Cile via FCO. Superfluo dire che venendo a mancare i voli dalla Cina vengono a mancare anche i passeggeri potenzialmente in transito per SCL.

Infine, la vicina Argentina negli ultimi anni non se la sta passando granchè bene, per cui sebbene AZ abbia mantenuto immutato l'impegno in quello che è un suo mercato di sempre, è molto più facile a questo punto rinunciare a SCL e convogliare là i pax cileni via EZE, andando a migliorare anche le performance della rotta argentina (non tanto in termini di riempimento ma di yield).


Quanto alla Corea, Seoul è diventata in pochi anni la seconda o terza destinazione di lungo raggio p2p da Roma. Un mercato grande che ha avuto un'esplosione nel giro di poco tempo (vedi thread "Corea boom").
In pratica si è passati in breve da uno storico trisettimanale di KE coterminalizzato ICN-MXP-FCO-ICN ad avere quasi 3 giornalieri solo da Roma, tra l'altro con KE che utilizzava anche i 747-800 molto premium con la First.
Una crescita poderosa del mercato sicuramente però più sul versante leisure, e forse AZ partita in un contesto molto diverso nel 2015 si è via via trovata relegata soprattutto a questo segmento di traffico.
In generale comunque l'Asia fatto salvo il Giappone ha sempre avuto molta più difficoltà a ingranare, per una questione geografica, di concorrenza (vedi le varie PEK tentate). Non mi stupisce moltissimo l'andamento di ICN in tal senso.
E trovo una perdita molto più significativa SCL rispetto a ICN, soprattutto perchè riguardava un'area geografica su cui AZ è sempre stata piuttosto forte (ogni vettore tende ad avere i suoi fortini e certamente non è l'Asia per AZ).
 
Mail da AZ: “dear customer, your flight is now expected to leave @1745 local time, we are sorry bla bla bla”.
L’App conferma 1715, come il monitor aeroportuale...
Penso che dietro a tanti numeri vi siano inclusi quelli relativi al disorientamento causato da questa modalità di gestione comunicativa, con perdite economiche e di affidabilità delle stesse e dunque del prodotto in generale.
Nell’anno 2020 mi aspetto che l’App sia la Bibbia del viaggiatore , non una mail.
Vi saprò dire!

Mi autoquoto: 1715 e siamo ancora al gate, il monitor mostra 1715...
I posti sono cambiati, stiamo 20 e oltre file indietro adesso è di questo nessuna mail nè notifiche, le boarding passes non compaiono più sull’App.
Aspetto il survey.