Alitalia, il CdA vara il nuovo Piano


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Cosa è ADD ?

Allowable Deferred Defects, che possono essere delle MEL oppure altri difetti accettabili dalla documentazione tecnica.
La Heavy Maintenance è in teoria il posto migliore per chiudere tutti i difetti, ma per diverse ragioni può capitare che qualcosa rimanga aperto.
 
Vabbe dai.. Parliamo di BA, AFKL, LH non di un miscuglio vario dove hai le americane con direct connect e LCC con livelli di 80-90%.

Magari 13900 ci può dire quanto fa BA o aamilan Finnair.

rispondo un po' in ritardo, pur non avendo dati aggiornati da qualche tempo, stante le ultime vicissitudini. Il dato sulle vendite online varia tantissimo da paese a paese, in Italia eravamo sul 22% circa ma in altri paesi era molto piu' alto. Tutti i vettori stanno puntando molto sulle vendite via web perche' riduce significativamente l'impatto sui costi di distribuzione e tutti stannp altresi' puntando sui nuovi sistemi NDC. Direi che arrivare al 50% di vendite via web sara' possibile ma non nell'immediato. il sistema di distribuzione in Italia vede ancora una grossa fetta di transazioni passare dalle ADV.
 
Salvataggio. Rifinanziamento subordinato all’accordo con i sindacati
Alitalia, primo sì al piano al 2021

ROMA
C’è il sì al piano industriale, ma non al rifinanziamento e ricapitalizzazione di Alitalia. «Il finanziamento del piano da parte degli azionisti è subordinato all’accordo con i sindacati sul nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro e sulle misure relative al personale previste nel piano di rilancio», ha stabilito il cda nell’approvare il «piano di rilancio 2017-2021», presentato ieri al governo. Oggi l’incontro con i sindacati sui tagli, almeno 2.000 esuberi (cifra non ufficiale) più altri 900 circa derivanti dalla messa a terra di 20 aerei Airbus 320. Chiesto il taglio del 31% degli stipendi.
Continua pagina 41 Gianni Dragoni

Continua da pagina 37 «Abbiamo tanto da lavorare», ha detto il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, dopo l’incontro allo Sviluppo economico con la delegazione Alitalia, guidata dal presidente Luca Cordero di Montezemolo. C’erano anche il neoconsigliere Luigi Gubitosi, l’amministratore delegato, Cramer Ball, il vicepresidente, James Hogan.
La dichiarazione del ministro fa capire la complessità dell’operazione. Del resto le banche azioniste, Unicredit e Intesa, che con altri soci attraverso Cai-Midco possiedono il 51% della compagnia, hanno molte perplessità sul piano dell’a.d., Cramer Ball, manager di Etihad. Le banche ritengono ottimistiche le proiezioni di crescita dei ricavi di circa 900 milioni di euro da qui al 2019, dagli attuali 2,9 miliardi a 3,7 miliardi. Vorrebbe dire una crescita del 30% per un’azienda che da anni subisce un declino dei ricavi.
Il piano ipotizza il «ritorno all’utile entro la fine del 2019», dice Alitalia. Per farsi approvare il piano e far quadrare i conti, almeno sulla carta, Ball ha dovuto accelerare gli interventi sui tagli. Ha previsto che «Alitalia, entro la fine del 2019, ridurrà i costi, operativi e del lavoro, per un miliardo di euro». Finora quest’anno sono stati ottenuti risparmi per soli 2,5 milioni.
La nota congiunta di Calenda e Delrio dice: «Si tratta di un piano molto ampio che contiene numerosi elementi da approfondire e che richiede una implementazione rapidissima». L’asseveratore del piano, il commercialista Riccardo Ranalli, ha indicato il termine del 15 aprile per raggiungere l’intesa con i sindacati, oltre questa data eventuali scioperi causerebbero una perdita di ricavi e indebolirebbero le stime del piano. I tempi sono molto stretti, ma la trattativa con i sindacati è un’incognita. Per questo le banche, nella delibera del cda dell’altra sera, hanno posto la condizione che il finanziamento del piano da parte degli azionisti è subordinato all’accordo con i sindacati.
Il piano stima un fabbisogno finanziario di circa 900 milioni. Di questi 400 milioni sono soldi che la compagnia ha già ricevuto, crediti finanziari delle banche (per 180 milioni) e strumenti partecipativi sottoscritti da Etihad con il «quasi-equity» (210 milioni) che verrebbero convertiti in capitale. Poi occorrono ulteriori 500 milioni di nuova cassa. Perché a fine mese Alitalia non avrà più liquidità e rischierebbe la paralisi. Oltre a questo, siccome sono stati individuati rischi che non vengano centrati gli obiettivi, l’asseveratore ha richiesto ulteriori garanzie di capitale («contingent equity») per 500 milioni.
Una somma ingente, in tutto 1,4 miliardi, di cui un miliardo di nuova cassa. Per il momento non verrà erogato un euro, finché non ci sarà un accordo con i sindacati sugli esuberi (secondo fonti sindacali potrebbero arrivare a 3-4.000, Alitalia ha smentito queste cifre). Se non arriveranno i soldi, all’Alitalia potrebbe arrivare il commissario.
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Gianni Dragoni


L'informazione aggiuntiva che non avevamo è che l'asseveratore ha dato termine sino al 15 aprile. Essendo però l'asseveratore uomo "di parte" incaricato dai soci è immaginabile che si sia preso un po' di margine. Diciamo che prevedibilmente conosceremo l'epilogo entro fine aprile.
 
Se Alitalia sul medio raggio diventa una low cost e densifica vuol dire che sparisce la Business Class dalle rotte europee e spariscono i posti centrali liberi nelle file davanti?

Con quali conseguenze sul feed?
 
Se Alitalia sul medio raggio diventa una low cost e densifica vuol dire che sparisce la Business Class dalle rotte europee e spariscono i posti centrali liberi nelle file davanti?

Con quali conseguenze sul feed?

Beh, non credo che debba per forza essere così, visto che gli allestimenti dei NB AZ sono dinamici, nel senso che ci vogliono pochi secondi per spostare la tendina divisoria ed a trasformare i sedili centrali in tavolini e viceversa. Sarà semplicemente sufficiente configurare la cabina volo per volo a seconda delle reali necessità di posti in business.
 
Secondo me sul MR rimarranno le configurazioni attuali fino all'arrivo dei nuovi sedili, che non credo arriveranno a breve visto che devono tagliare .

La densificazione è stata fatta a fine anno portando a 171 posti i 320 e 141 i 319
 
Grazie. Allora non c'è necessità di riconfigurazione dell'aereo, continuo a chiedermi però se Alitalia low cost offrirà un servizio indifferenziato come le low cost, che si limitano a vendere con sovrapprezzo prime file, file d'emergenza, priority boarding, ma non hanno una business class.

Se così fosse, il passeggero business da Venezia a San Paolo potrebbe volare l'avvicinamento a Roma in modalità low cost oppure optare per Lufthansa o Air France e volare verso l'hub in Business Class, per quanto poco significativa sia ora.
 
Grazie. Allora non c'è necessità di riconfigurazione dell'aereo, continuo a chiedermi però se Alitalia low cost offrirà un servizio indifferenziato come le low cost, che si limitano a vendere con sovrapprezzo prime file, file d'emergenza, priority boarding, ma non hanno una business class.

Se così fosse, il passeggero business da Venezia a San Paolo potrebbe volare l'avvicinamento a Roma in modalità low cost oppure optare per Lufthansa o Air France e volare verso l'hub in Business Class, per quanto poco significativa sia ora.

Chiedo scusa, ma ADESSO, alla fin fine, la Business nazionale (che nemmeno ufficialmente si chiama Business, ma solo posti Extra Confort), a parte il sedile centrale "tavolinizzato" ed uno snack, non è che differisca dalla Economy più di quanto la cosiddetta Business di FR differisca dalla normale Economy irlandese; non penso sia poi sconvolgente viaggiare sul MR europeo con la tendina tirata, da una parte lo stesso servizio che c'è adesso, dall'altra sevizio LC. Ho effettuato dei voli interni lo scorso anno con DL e UA e la situazione non mi sembra tanto tanto tanto diversa.
 
Grazie. Allora non c'è necessità di riconfigurazione dell'aereo, continuo a chiedermi però se Alitalia low cost offrirà un servizio indifferenziato come le low cost, che si limitano a vendere con sovrapprezzo prime file, file d'emergenza, priority boarding, ma non hanno una business class.

Se così fosse, il passeggero business da Venezia a San Paolo potrebbe volare l'avvicinamento a Roma in modalità low cost oppure optare per Lufthansa o Air France e volare verso l'hub in Business Class, per quanto poco significativa sia ora.
Non credo sia un grosso problema gestire in feed in maniera differenziata. I pax business davanti con un servizio full, i pax eco in transito con bagaglio registrato compreso e magari anche preassegnazione del posto (ma con BoB) e i pax p2p con tutto extra.
 
rispondo un po' in ritardo, pur non avendo dati aggiornati da qualche tempo, stante le ultime vicissitudini. Il dato sulle vendite online varia tantissimo da paese a paese, in Italia eravamo sul 22% circa ma in altri paesi era molto piu' alto. Tutti i vettori stanno puntando molto sulle vendite via web perche' riduce significativamente l'impatto sui costi di distribuzione e tutti stannp altresi' puntando sui nuovi sistemi NDC. Direi che arrivare al 50% di vendite via web sara' possibile ma non nell'immediato. il sistema di distribuzione in Italia vede ancora una grossa fetta di transazioni passare dalle ADV.

quoto e siamo in linea...
 
Nella mia esperienza le altre compagnie europee focalizzate sul medio raggio che operano in italia sono vicine al 50% (o anche oltre) di sales sui loro IBE (A3,BT,JU,QS,DY)

onestamente ammetto che alcuni codici li sono dovuti andare a cercare per capire chi fossero. Sono praticamente vettori minuscoli che per hanno come business model quello di disintermediazione dal mercato agenziale, non so neppure se siano in BSP. Facile che abbiano quello share, cosa che non credo raggiungano le majors.
 
Chiedo scusa, ma ADESSO, alla fin fine, la Business nazionale (che nemmeno ufficialmente si chiama Business, ma solo posti Extra Confort), a parte il sedile centrale "tavolinizzato" ed uno snack, non è che differisca dalla Economy più di quanto la cosiddetta Business di FR differisca dalla normale Economy irlandese; non penso sia poi sconvolgente viaggiare sul MR europeo con la tendina tirata, da una parte lo stesso servizio che c'è adesso, dall'altra sevizio LC. Ho effettuato dei voli interni lo scorso anno con DL e UA e la situazione non mi sembra tanto tanto tanto diversa.

Sul nazionale la business non esiste più da anni. L'extra comfort esiste solo sulla LIN-FCO
 
Non credo sia un grosso problema gestire in feed in maniera differenziata. I pax business davanti con un servizio full, i pax eco in transito con bagaglio registrato compreso e magari anche preassegnazione del posto (ma con BoB) e i pax p2p con tutto extra.

Per restare nell'orbita dei partner EY, sarebbe qualcosa di simile a quello che fa AB, con la differenza che quest'ultima riserva sempre solo la prima fila per la business, senza riconfigurare la cabina, o meglio senza cambiare i copripoggiatesta (non c'è la tendina divisoria).
 
ANSA - Sarebbero circa 2.000 - secondo quanto apprende l'ANSA - gli esuberi fra il solo personale di terra previsti nel piano di rilancio di Alitalia, che prevede anche l'assunzione nel 2019 di circa 500 unità per il personale di volo (assistenti di volo e piloti). Nel piano ci sarebbe anche l'arrivo, nel 2019, di 8 nuovi aerei (che si aggiungerebbero all'unità entrata in attività circa 1 mese fa), che verrebbero utilizzati per una decina di nuove rotte di lungo raggio.
 
Scusate qualcuno riesce a postare articolo a nome di Gianluca Paolucci de La Stampa di oggi a titolo "La vecchia compagnia ancora viva per pagare avvocati e consulenti"?
 
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