ALITALIA, ECCO PERCHÉ LUFTHANSA ORA FRENA SUL SALVATAGGIO: ESUBERI E TAGLIO DEI COSTI
di Leonard Berberi
Lufthansa non ha fretta su Alitalia. Un po’ perché i problemi interni la costringono a procedere con prudenza. Un po’ perché ai piani alti del gruppo tedesco sono convinti che anche se dovesse andare in porto la cordata italo-americana (Ferrovie dello Stato, Atlantia, Delta Air Lines) dopo un paio d’anni di newco la situazione tornerebbe a essere quella di oggi: problematica. E così agli italiani toccherebbe bussare alla porta di Lufthansa che potrebbe imporre le sue condizioni. E persino ridurre le pretese — sintetizzano tre fonti al Corriere — perché tanto metà degli esuberi sono stati già fatti dagli altri.
Da Francoforte
«La qualità è più importante della velocità», ha detto al Corriere Carsten Spohr, amministratore delegato di Lufthansa, in una conversazione telefonica con i giornalisti quasi tutta in lingua tedesca. Spohr, fanno notare le fonti, non si è mai impegnato in prima persona sul dossier italiano nelle ultime settimane. E anche se nella lettera inviata a Ferrovie (a capo della cordata) e al ministero dello Sviluppo economico da Francoforte hanno scritto di voler investire più soldi di quanti promessi da Delta (100 milioni di euro), la proposta è rimasta a livello teorico. Pur sapendo che l’equity nella newco è la condizione di base per poter sedere al tavolo con Fs e Atlantia.
«Perdita di tempo»
«Lufthansa sta facendo perdere tempo — sottolinea una delle fonti — perché sa benissimo che più passano i mesi, più il valore di Alitalia cala». Non a caso gli incontri operativi continuano tra italiani e tedeschi proseguono. Anche dopo il 7 novembre, data nella quale Spohr avrebbe dovuto dare un segnale più concreto su Alitalia. Quel segnale invece non è mai arrivato. C’è stata però la ripetizione del mantra tedesco da ottobre 2017: la richiesta di un’Alitalia ristrutturata. Anche in questi giorni da Francoforte hanno ribadito che per loro servono almeno 5.000 esuberi (a questi vanno aggiunti quelli assunti con tipologie contrattuali più precarie), che la flotta va ridotta drasticamente a 75-80 aerei (dagli attuali 117) e che serve un accordo sindacale già firmato.
L’irritazione italiana
C’è un solo particolare: che tutto questo Lufthansa vuole lo si faccia prima del loro ingresso nell’azionariato della nuova Alitalia, confermano le fonti. Una richiesta che — a quanto apprende il Corriere — avrebbe irritato sia Ferrovie, sia Atlantia che lavorano sui 2.500-2.800 esuberi. Per questo il versante italiano si sarebbe dato tempo fino a martedì per una comunicazione di Lufthansa con maggiori dettagli: se questa lettera verrà mai inviata dovrà contenere l’impegno formale a versare soldi nella newco, altrimenti si procederà con Delta Air Lines. Chi segue il dossier teme che l’obiettivo del gruppo tedesco potrebbe anche essere quello di far saltare tutto per ritrovarsi, a settembre 2020, con un’Alitalia senza più un euro in cassa e quindi costretta a mettere gli aerei a terra. Situazione che Lufthansa conosce già avendo rilevato la svizzera Swiss proprio in questo modo.
I problemi tedeschi
In casa Lufthansa (che ingloba anche Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Air Dolomiti) le cose non vanno come auspicato. Il 2020 si prevede più complicato e per questo sono già iniziate le mosse per ridurre i costi operativi anche a causa della fattura per il kerosene. La competizione con le low cost sul 60% delle rotte da Vienna costringerà Austrian a mandare a casa 700-800 dipendenti mentre si prepara a chiudere l’anno in perdita. Eurowings — la divisione low cost — continua a volare in rosso e potrebbe rivedere i profitti non prima del 2021. Per ridurre le spese, poi, anche la compagnia madre, Lufthansa, non comprerà più 14 Boeing 777X (6,2 miliardi di dollari al prezzo di listino, al netto degli sconti). Non solo. Nei voli di lungo raggio dal 28 novembre taglierà il cibo a bordo nelle classi Economy e Premium Economy: un paio d’ore prima dell’atterraggio non sarà più servito un secondo pasto, ma uno snack vegetariano (più una bottiglietta d’acqua). L’inverno nel trasporto aereo in Europa potrebbe durare almeno un anno.
Fonte:
https://www.corriere.it/economia/az...c1d76df8-0280-11ea-9239-aaac9df492cd_amp.html