Alitalia, Ferrovie sceglie Atlantia come “quarto socio”


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
"... ai consiglieri del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che avevano cominciato a lavorare in collaborazione con la Boeing..."

La Boeing ha una societa' di consulenza strategica per compagnie aeree? (O e' una "boiata pazzesca" (cit.) ?)
 
"... ai consiglieri del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che avevano cominciato a lavorare in collaborazione con la Boeing..."

La Boeing ha una societa' di consulenza strategica per compagnie aeree? (O e' una "boiata pazzesca" (cit.) ?)
Una società di consulenza particolarmente imparziale nella scelta degli aerei. Mi sa che prendo per buona la seconda ipotesi espressa tra parentesi.
 
Una società di consulenza particolarmente imparziale nella scelta degli aerei. Mi sa che prendo per buona la seconda ipotesi espressa tra parentesi.

Pare che spingessero per una flotta all Airbus.:roll:
E te credo che lo avrebbero fatto gratis. Il diversamente concentrato probabilmente non ci aveva pensato.
 
Atlantia era l' unico possibile quarto socio per questa cordata: diretta interessata nella questione Alitalia, il suo interesse di mantenere in vita Alitalia è evidente. Sul piano vediamo cosa verrà fuori considerando che Atlantia spingerà per un aumento (o almeno mantenimento) del LR. Verranno sicuramente tagliate macchine di MR e credo che le 15 unità paventate siano un numero realistico, con i relativi esuberi. Diminuire il lungo raggio non credo sia la strada giusta, e le, paventate, chiusure della SCL e della JNB vanno in contrasto con l' aumento dell frequenze appena decise. La DEL ha degli yields troppo bassi, mentre credo che la chiusura della MLE da MXP sia in ottica del mono-hub, unica possibile strada per Az.
Il capitale iniziale, molto esiguo, potrebbe essere aumentato un aumento di capitale nel breve periodo: non credo che quello sia il grosso problema. Il vero problema mi sembra che i quattro soci mettano i soldi solo per interessi e non certo per il rilancio di Az.
 
Con lo Stato al 50%, ogni euro di aumento del capitale pesa sugli “italiani ai quali non faremo cacciare un centesimo” 50 centesimi. Pare che il concetto sfugga, ogni tanto, ma le cose stanno così.
 
martedì 16/07/2019

IL PERSONAGGIO

La mente del piano? L’uomo del flop Meridiana
SCARAMELLA - CONSULENTE DI WYMAN PER IL DOSSIER AEREO, È IN PISTA COME NUOVO AD. E IL FRATELLO MARIO…Daniele Martini

Roberto Scaramella
Porta l’impronta di Roberto Scaramella il piano per Alitalia. Chi è Scaramella? Per chi si occupa di aerei per professione è un signore conosciutissimo, un manager che ha legato il proprio nome alla picchiata di Meridiana, compagnia fondata con successo dal principe ismaelita Aga Khan per lanciare all’inizio degli anni Sessanta del secolo passato il turismo d’élite in Sardegna, ma che da ultimo è piombata in un guaio dietro l’altro.

A Meridiana Scaramella c’era arrivato quasi per caso nel 2010 come consulente della società Bain, poi ci aveva messo le radici fino a diventare il manager di riferimento di tutto il gruppo Akfed dell’Aga Kahn, supervisore del settore Airline con sede a Parigi Chantilly. Nei 4 anni in cui Scaramella ha operato, Meridiana ha sempre perso, con punte del 16 per cento sul fatturato, più di quelle di Alitalia che nello stesso periodo si fermava al 12 per cento. La compagnia sarda è andata sotto di 110 milioni nel 2011, un’altra sessantina l’anno successivo, 78 nel 2013, più di 100 nel 2014.

Alla fine di quell’anno l’Aga Khan, probabilmente stufo, aveva dato il benservito a Scaramella. Il quale, però, era tornato subito in auge, ripescato all’Enav (assistenza al volo) da Matteo Renzi su suggerimento di Vito Cozzoli, capo di gabinetto della ministra dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e ora di Luigi Di Maio. Giusto un anno fa Scaramella aveva lasciato pure l’Enav e ora riappare come consulente della società internazionale Oliver Wyman. Proprio la Wyman è stata chiamata insieme ad altri grandi advisor a escogitare una soluzione per Alitalia dalle Fs, il gruppo pubblico che nelle intenzioni del governo dovrebbe essere il fulcro del rilancio aereo nazionale. Nel manipolo di esperti di finanza, organizzazione aziendale, relazioni industriali e simili, a Scaramella è stato affidato il compito di portare il valore aggiunto e decisivo derivante dalla sua conoscenza del trasporto aereo. Negli ambienti ministeriali è cominciata a circolare addirittura la voce che lo stesso Scaramella sarebbe a quel punto apparso come la persona ideale per diventare l’amministratore della nuova Alitalia.

Le conoscenze, anche in campo non aeronautico, non gli mancano. Il fratello Mario ebbe un attimo di notorietà un quindicennio fa come consulente della Commissione parlamentare di inchiesta sull’“Affare Mitrokhin” e poi a fine 2006 il suo nome finì sui giornali che parlavano dell’inchiesta sugli ambienti in cui era maturato l’assassinio per avvelenamento dell’agente russo Aleksandr Litvinenko. Presentandosi come esperto del ramo sicurezza aveva pure tentato negli stessi anni di fare affari con le Fs cedendo loro a titolo gratuito un sistema di telesorveglianza delle stazioni e chiedendo in cambio l’utilizzo esclusivo delle immagini. Roberto Scaramella è stato a lungo molto legato all’ex ministro dell’Interno, Angelino Alfano, mentre il suo miglior amico tra i giudici è Luca Palamara, sospeso alcuni giorni fa con l’accusa di corruzione dal Consiglio superiore della magistratura. Scaramella con Palamara ha condiviso molte cene a Punta Aldia, la località sul mare a sud di Olbia dove amava risiedere d’estate in una villa pagata dalla compagnia Meridiana di cui era manager.

Il piano preparato per Alitalia da Scaramella e dal team di consulenti che ha lavorato con lui è costato almeno 5 milioni di euro. La Corte dei conti ha già raccomandato alle Fs di usare la “massima attenzione” in tutte le fasi dell’operazione Alitalia. La faccenda ha comunque provocato malumori nell’ambiente del ministero dei Trasporti perché in un primo momento la preparazione del progetto Alitalia avrebbe dovuto essere a costo zero per il contribuente, affidato com’era ai consiglieri del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che avevano cominciato a lavorare in collaborazione con la Boeing.

Fatto Quotidiano Ed. ARR
Nemmeno hanno ancora firmato e già i Travaglio boys danno degli scemi a quelli di DL... poi tirano fuori Scaramella e Alfano e inventano la romantica storia dei consulenti gratuiti di Toninelli (mi sa che consulenti gratuiti al ministero non ce ne siano, mi sa che saranno lautamente pagati) pur di non certificare che il caro m5s è il responsabile n.1 della nazionalizzazione.
 
Atlantia era l' unico possibile quarto socio per questa cordata: diretta interessata nella questione Alitalia, il suo interesse di mantenere in vita Alitalia è evidente. Sul piano vediamo cosa verrà fuori considerando che Atlantia spingerà per un aumento (o almeno mantenimento) del LR. Verranno sicuramente tagliate macchine di MR e credo che le 15 unità paventate siano un numero realistico, con i relativi esuberi. Diminuire il lungo raggio non credo sia la strada giusta, e le, paventate, chiusure della SCL e della JNB vanno in contrasto con l' aumento dell frequenze appena decise. La DEL ha degli yields troppo bassi, mentre credo che la chiusura della MLE da MXP sia in ottica del mono-hub, unica possibile strada per Az.
Il capitale iniziale, molto esiguo, potrebbe essere aumentato un aumento di capitale nel breve periodo: non credo che quello sia il grosso problema. Il vero problema mi sembra che i quattro soci mettano i soldi solo per interessi e non certo per il rilancio di Az.
analisi giusta, ma gli interessi e il rilancio in questo caso coincidono almeno per 3,5 su 4 (per Delta tolgo lo 0,5 imputato a strategia, ma non più se poi sale la sua partecipazione)
 
Atlantia era l' unico possibile quarto socio per questa cordata: diretta interessata nella questione Alitalia, il suo interesse di mantenere in vita Alitalia è evidente. Sul piano vediamo cosa verrà fuori considerando che Atlantia spingerà per un aumento (o almeno mantenimento) del LR. Verranno sicuramente tagliate macchine di MR e credo che le 15 unità paventate siano un numero realistico, con i relativi esuberi. Diminuire il lungo raggio non credo sia la strada giusta, e le, paventate, chiusure della SCL e della JNB vanno in contrasto con l' aumento dell frequenze appena decise. La DEL ha degli yields troppo bassi, mentre credo che la chiusura della MLE da MXP sia in ottica del mono-hub, unica possibile strada per Az.
Il capitale iniziale, molto esiguo, potrebbe essere aumentato un aumento di capitale nel breve periodo: non credo che quello sia il grosso problema. Il vero problema mi sembra che i quattro soci mettano i soldi solo per interessi e non certo per il rilancio di Az.
Atlantia ci ha rimesso qualche centinaio di milioni in fatture non pagate dalle varie Alitalie, eppure torniamo ripetutamente al mantra che AZ sia indispensabile per ADR. Le statistiche ci dicono che la quota di AZ a FCO è scesa fino al 38.82% a FCO e addirittura al 34.17% nel sistema aeroportuale romano. Non serve un guru per affermare che se AZ sparisse, la concorrenza subentrerebbe nelle varie rotte senza problemi. Mentre per ADR, si prospetterebbe tutt'al più una temporanea flessione. Ma nulla che renda sensato un investimento di circa 300 M€ in AZ (per cominciare...).
 
Atlantia ci ha rimesso qualche centinaio di milioni in fatture non pagate dalle varie Alitalie, eppure torniamo ripetutamente al mantra che AZ sia indispensabile per ADR. Le statistiche ci dicono che la quota di AZ a FCO è scesa fino al 38.82% a FCO e addirittura al 34.17% nel sistema aeroportuale romano. Non serve un guru per affermare che se AZ sparisse, la concorrenza subentrerebbe nelle varie rotte senza problemi. Mentre per ADR, si prospetterebbe tutt'al più una temporanea flessione. Ma nulla che renda sensato un investimento di circa 300 M€ in AZ (per cominciare...).

Ma infatti, se ADR dipendesse da Alitalia starebbero freschi. Basta vedere l'esperienza disastrata del volo Alitalia per Pechino, aperto e chiuso un anno dopo, mentre le compagnie cinesi volano stabilmente su FCO da anni e continuano a crescere. Come è chiaro a tutti (o quasi tutti), gli interessi di Atlantia in questo salvataggio sono altri.
 
Queste sono state le variazioni percentuali dei pax AZ a FCO nel 2018 (tra parentesi quelle dei pax in tutto lo scalo).

Nazionale: +0.2 (-0.1)
UE: -0.1 (+2.6)
Extra UE: +7.9 (+14)

Totale: +2 (+4.9)
 
Alitalia, ecco perché Toto, Efromovich e Lotito sono stati tamponati da Ferrovie e Mediobanca
di Michele Arnese

https://www.startmag.it/smartcity/a...o-sono-stati-segati-da-ferrovie-e-mediobanca/

Che cosa ha deciso ieri il consiglio di amministrazione di Ferrovie. Fatti, nomi, indiscrezioni e commenti

La newco Alitalia dovrebbe partire a settembre con una dotazione di circa un miliardo: quello che al momento è certo è che il Mef parteciperà con il 15%, Delta con un altro 15%, Ferrovie potrebbe arrivare al 35% e una pari quota è attesa da Atlantia, con un esborso di circa 350 milioni. E’ questo lo scenario che si apre dopo la decisione ieri del gruppo Ferrovie dello Stato. Nulla, comunque, è ancora certo: siamo ancora in una fase che prevede “conferme di interesse” da parte delle società. Ecco tutti i dettagli e le polemiche.

ECCO LA DECISIONE DEL CDA DI FERROVIE SU ALITALIA
E’ Atlantia il partner scelto da Ferrovie dello Stato per affiancare Delta e Tesoro nell’operazione per la nuova Alitalia. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione del gruppo guidato dall’amministratore delegato Gianfranco Battisti, nominato dal governo M5S-Lega, che ha scartato invece le altre tre offerte sul tavolo presentate dal gruppo delle costruzioni Toto, dall’imprenditore nel settore delle pulizie e patron della Lazio, Claudio Lotito, e dal maggior azionista della compagnia aerea colombiana Avianca, German Efromovich.

LA SCELTA DI ATLANTIA PER ALITALIA
Solo Atlantia, dunque, è stata però ritenuta adatta – secondo Ferrovie e i consulenti di Mediobanca – ad andare avanti nella prossima fase, che servirà a “condividere un piano industriale” e a definire gli “altri elementi dell’eventuale offerta”, spiega Fs, assicurando che il lavoro con i partner inizierà “quanto prima”. (qui l’approfondimento di Start su Atlantia in Alitalia tra fatti, indiscrezioni e commenti)

TOTO SILURATO, ECCO PERCHE’
Scartati dunque gli altri tre pretendenti. Quello che ci aveva sperato di più, il gruppo Toto, che avrebbe avuto il consenso del Movimento 5 Stelle e del vicepremier Luigi Di Maio, fa trapelare una certa delusione: “Prendiamo atto della decisione, restando convinti del valore delle nostre linee guida di Piano presentate, basate sulla crescita e sullo sviluppo di Alitalia nel medio e lungo termine”.

LE INDISCREZIONI DEL SOLE 24 ORE
Secondo il Sole 24 Ore, la proposta di Toto è stata esclusa perché presentava basse sinergie industriali ed eccessive richieste di modifica del piano industriale, inoltre c’è il tema dei contenziosi aperti con l’Anas (che è al 100% di Fs). E c’è chi sottolinea che alla fine sia prevalso l’auspicio di Delta di avere un partner industriale solido come Atlantia, che controlla sia Aeroporti di Roma che Autostrade per l’Italia, rispetto al gruppo Toto.

PERCHE’ LOTITO ED EFROMOVICH SONO STATI ESCLUSI
Su Lotito, è calata la mannaia dei consulenti di Mediobanca: gli advisor di Battisti hanno rimarcato la mancanza di dati finanziari sul gruppo del patron della Lazio. Infine Anche Efromovich, l’imprenditore sudamericano, azionista di maggioranza della compagnia colombiana Avianca, che si è presentato annunciando la disponibilità a investire 300-400 milioni con soldi liquidi, presenti nei trust della sua famiglia, sarebbe stato escluso per mancanza di sufficienti dati finanziari: “Ha pesato anche il fatto che i dati su Efromovich sono a Panama, paese giudicato insufficiente ai fini della trasparenza. Deluso per l’esclusione, Efromovich non ha fatto commenti”, ha aggiunto il Sole.
 
Atlantia ci ha rimesso qualche centinaio di milioni in fatture non pagate dalle varie Alitalie, eppure torniamo ripetutamente al mantra che AZ sia indispensabile per ADR. Le statistiche ci dicono che la quota di AZ a FCO è scesa fino al 38.82% a FCO e addirittura al 34.17% nel sistema aeroportuale romano. Non serve un guru per affermare che se AZ sparisse, la concorrenza subentrerebbe nelle varie rotte senza problemi. Mentre per ADR, si prospetterebbe tutt'al più una temporanea flessione. Ma nulla che renda sensato un investimento di circa 300 M€ in AZ (per cominciare...).

Ma infatti, se ADR dipendesse da Alitalia starebbero freschi. Basta vedere l'esperienza disastrata del volo Alitalia per Pechino, aperto e chiuso un anno dopo, mentre le compagnie cinesi volano stabilmente su FCO da anni e continuano a crescere. Come è chiaro a tutti (o quasi tutti), gli interessi di Atlantia in questo salvataggio sono altri.

Quoto.

Avevamo fatto più volte il giochino di verificare quali destinazioni non fossero già coperte dai competitor e, di queste, quante sarebbero verosimilmente rimaste scoperte per un considerevole periodo di tempo: davvero poca roba.

DaV
 
La mia solidarietà a Lotito, sarà delusissimo per l'esclusione e sicuramente starà valutando un ricorso per far sembrare questa pastetta meno ridicola (con quell'altro pronto ad investire 3-400 milioni).
Le dinamiche della nomina di Scaramella ha molti tratti in comune con quella di Cassano.
 
La mia solidarietà a Lotito, sarà delusissimo per l'esclusione e sicuramente starà valutando un ricorso per far sembrare questa pastetta meno ridicola (con quell'altro pronto ad investire 3-400 milioni).
Le dinamiche della nomina di Scaramella ha molti tratti in comune con quella di Cassano.
Nemmeno hanno formalizzato l'offerta e tu dai già credito ai Travaglio boys? Sai vero chi sarebbe stato l'AD seguendo Tony e i Travaglio boys, ovviamente senza DL?
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.