Alitalia - De Benedetti abbandona?
- Autore Discussione idea9999
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lo spero pure io! meglio di toto (per chi investe e non per chi ci lavora)! se arrivassero loro è la volta buona che compro azioni alitalia! studiati, però, i loro metodi! non vengono a buttar soldi, vero che per loro è una bazzecola, ma proprio per questo non sono fessi! questi dopo 5/8 anni devono cedere, facendoci capital gain e alla grande! pure croff (rappresentante in italia di tpg, molti di az oggi gli stanno scodinzolando intorno come fosse la madanna) deve rendere conto negli usa se andasse storto qualcosa!
me li vedo quelli di tpg che prendono un'azienda a -400 + -400 di svalutazione flotta che in 5 anni ci tirano fuori un roi in linea con i vettori mondiali! certo compreranno aerei, ma sai cosa faranno? NON ASSUMERANNO MEZZA PERSONA IN PIU! ERGO 120 ORE PER TUTTI (RIPETO PER TUTTI) E PEDALARE A GAMBE BELLE LUNGHE... ALTRIMENTI LA PORTA D'USCITA DALL'AZIENDA E' PIU' GRANDE DI QUELLA D'INGRESSO E SI APRE PURE AUTOMATICAMENTE! ah aerei al prato come minaccia? prego... tutti a casa... tpg ci perderà quattro soldi ma qualcuno il lavoro...
ANSA:
ALITALIA: PERDITE ANTE IMPOSTE 2006 A 405 MILIONI
ROMA - Forti perdite, ma si allontana il rischio di una pesante svalutazione della flotta, quindi di una ricapitalizzazione. Il consiglio di amministrazione di Alitalia ha dato prime indicazioni sui conti di un 2006 difficile, che verranno chiusi il 23 maggio: conferma che il quadro è delicato, con perdite ante imposte per 405 milioni (261 più del 2005), ma lancia nuovi segnali di maggiore ottimismo sul 2007. Notizie rassicuranti sul valore della flotta, il tema più delicato sul fronte dei conti: il cda ha "ritenuto di non poter procedere" ad una svalutazione del valore in bilancio degli asset aziendali. Da settimane si rincorrevano indiscrezioni sul rischio di pesanti svalutazione che, sommate alle perdite, avrebbero potuto imporre una ricapitalizzazione, e nel momento più inopportuno, durante la gara del Tesoro per la cessione ai privati del controllo della compagnia.
La soglia di perdite da non superare è di 432 milioni (un terzo del capitale): se il risultato negativo a fine anno dovesse essere più alto, senza svalutazioni, anche considerando le stime più pessimistiche, la compagnia dovrebbe riuscire ad evitare la ricapitalizzazione utilizzando risorse disponibili per 158 milioni. Formalmente il discorso non è chiuso: la compagnia tirerà le somme a maggio con la chiusura dell'esercizio, e dovrà superare l'esame dei revisori dei conti. Negli ultimi quattro mesi del 2006 Alitalia, senza considerare le imposte ha perso 130 milioni di euro (93 in più rispetto all'ultimo trimestre del 2005), ha registrato un risultato operativo negativo per 92 milioni (in peggioramento di 84 milioni), e ricavi del traffico in aumento del 2,3%, a 1,102 miliardi. Nei 12 mesi, il risultato operativo è peggiorato di 218 milioni, con un dato negativo per 266 milioni. Aumentano i ricavi del traffico (+3,7%) a 4,373 miliardi. C'é più fiducia sull'anno in corso. Dopo aver esaminato il budget 2007 e le previsioni per i primi 4 mesi dell'anno, il Cda, "avendo preso atto della proiezione in miglioramento dell'attività industriale nei confronti del 2006", ritiene "di poter conseguire nel 2007 un risultato operativo in miglioramento rispetto a quello del 2006, che potrà risultare positivo con il realizzarsi delle operazioni straordinarie previste in budget". Operazioni straordinarie che restano al momento "congelate" in attesa dell'esito della gara per la privatizzazione. Intanto, le risorse in cassa sono "sufficienti alla copertura dei fabbisogni generati dalla gestione operativa e finanziaria per un arco temporale di ben oltre 12 mesi a partire da fine marzo".
Come era prevedibile, nel 2006 la compagnia non ha centrato l'obiettivo di concludere la fase di risanamento avviata nel 2005. Che è stato un anno difficile era noto. Un anno, indica la compagnia, "caratterizzato da crescenti problematicità, complessità e gravità". Per una serie di fattori negativi che il nuovo Cda presieduto da Berardino Libonati, al vertice della compagnia dal 22 febbraio, ha ricapitolato indicando l'aumento del prezzo dei carburanti (+16% in media rispetto al 2006, per 147 milioni in più), il "parziale mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione degli altri costi" (ridotti di solo 8 milioni), la "fortissima crescita della pressione dei vettori low cost nel mercato domestico ed internazionale". Sotto accusa anche "la conflittualità sindacale" che, indica la compagnia, generando ripetute turbative, in specie sulla regolarità e sulla affidabilità commerciale, ha procurato perdite di provento nel 2006 stimate in circa 100 milioni di euro e danni all'immagine di Alitalia ed al rapporto con la clientela".
ALITALIA: PERDITE ANTE IMPOSTE 2006 A 405 MILIONI
ROMA - Forti perdite, ma si allontana il rischio di una pesante svalutazione della flotta, quindi di una ricapitalizzazione. Il consiglio di amministrazione di Alitalia ha dato prime indicazioni sui conti di un 2006 difficile, che verranno chiusi il 23 maggio: conferma che il quadro è delicato, con perdite ante imposte per 405 milioni (261 più del 2005), ma lancia nuovi segnali di maggiore ottimismo sul 2007. Notizie rassicuranti sul valore della flotta, il tema più delicato sul fronte dei conti: il cda ha "ritenuto di non poter procedere" ad una svalutazione del valore in bilancio degli asset aziendali. Da settimane si rincorrevano indiscrezioni sul rischio di pesanti svalutazione che, sommate alle perdite, avrebbero potuto imporre una ricapitalizzazione, e nel momento più inopportuno, durante la gara del Tesoro per la cessione ai privati del controllo della compagnia.
La soglia di perdite da non superare è di 432 milioni (un terzo del capitale): se il risultato negativo a fine anno dovesse essere più alto, senza svalutazioni, anche considerando le stime più pessimistiche, la compagnia dovrebbe riuscire ad evitare la ricapitalizzazione utilizzando risorse disponibili per 158 milioni. Formalmente il discorso non è chiuso: la compagnia tirerà le somme a maggio con la chiusura dell'esercizio, e dovrà superare l'esame dei revisori dei conti. Negli ultimi quattro mesi del 2006 Alitalia, senza considerare le imposte ha perso 130 milioni di euro (93 in più rispetto all'ultimo trimestre del 2005), ha registrato un risultato operativo negativo per 92 milioni (in peggioramento di 84 milioni), e ricavi del traffico in aumento del 2,3%, a 1,102 miliardi. Nei 12 mesi, il risultato operativo è peggiorato di 218 milioni, con un dato negativo per 266 milioni. Aumentano i ricavi del traffico (+3,7%) a 4,373 miliardi. C'é più fiducia sull'anno in corso. Dopo aver esaminato il budget 2007 e le previsioni per i primi 4 mesi dell'anno, il Cda, "avendo preso atto della proiezione in miglioramento dell'attività industriale nei confronti del 2006", ritiene "di poter conseguire nel 2007 un risultato operativo in miglioramento rispetto a quello del 2006, che potrà risultare positivo con il realizzarsi delle operazioni straordinarie previste in budget". Operazioni straordinarie che restano al momento "congelate" in attesa dell'esito della gara per la privatizzazione. Intanto, le risorse in cassa sono "sufficienti alla copertura dei fabbisogni generati dalla gestione operativa e finanziaria per un arco temporale di ben oltre 12 mesi a partire da fine marzo".
Come era prevedibile, nel 2006 la compagnia non ha centrato l'obiettivo di concludere la fase di risanamento avviata nel 2005. Che è stato un anno difficile era noto. Un anno, indica la compagnia, "caratterizzato da crescenti problematicità, complessità e gravità". Per una serie di fattori negativi che il nuovo Cda presieduto da Berardino Libonati, al vertice della compagnia dal 22 febbraio, ha ricapitolato indicando l'aumento del prezzo dei carburanti (+16% in media rispetto al 2006, per 147 milioni in più), il "parziale mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione degli altri costi" (ridotti di solo 8 milioni), la "fortissima crescita della pressione dei vettori low cost nel mercato domestico ed internazionale". Sotto accusa anche "la conflittualità sindacale" che, indica la compagnia, generando ripetute turbative, in specie sulla regolarità e sulla affidabilità commerciale, ha procurato perdite di provento nel 2006 stimate in circa 100 milioni di euro e danni all'immagine di Alitalia ed al rapporto con la clientela".
Io non capisco niente, però osservo che -almeno nel settore di az/servizi dove lavoro- tutto continua come se niente fosse, stanno anche assumendo gente. Ho visto persone esodate recentemente con begli incentivi rientrare come consulenti a 500/1000 euro al GIORNO. Si fanno piani di lavoro per i prossimi due anni, e si prosegue con una mentalità ministeriale che fa paura, almeno a me. Gli sprechi che vedo hanno del kafkiano, a nessuno gliene frega niente.
Non so fino a che punto l'esempio viene dall'alto, ma se giudichiamo il meraviglioso piano Cimoli dai risultati, c'è da piangere. Ma il peggio, per me che non ci capisco niente, è vedere una fascia del middle management composta da autentici e certificatissimi incapaci, che ragionano con i soldi altrui e fanno i manager senza alcun principio di responsabilità: basta vedere che cognomi illustri e che curiose omonimie...
Al peggio non c'è mai fine. A me piacerebbe il privato, vorrei finalmente vedere le cose funzionare davvero, a costo di lavorare 25 ore al giorno e a metà stipendio. La mia paura è la stessa di altri qui nel forum: che, se arriva il privato, sarò privato...del lavoro, e a salvarsi saranno sempre i soliti noti, che vedo gioiosamente remare contro, tanto sanno di avere le spalle coperte. Il costo del lavoro è un problema ? Non si direbbe, visto le promozioni che continuano a fare e i premi che continuano a distribuire.
Io non ci capisco niente, ma che senso ha invocare la conflittualità sindacale quando il contratto è fermo bloccato da 8 anni, abbiamo fatto CIG e contratti "solidali", ridotto all'osso il personale operativo, e poi quando sciopera l'ENAV i notiziari riportano che Alitalia cancella i voli e così tutti credono che a scioperare sia AZ, e poi ok, va bene,la conflittualità costa 100 milioni di euro: e gli altri 350 ?
Non so fino a che punto l'esempio viene dall'alto, ma se giudichiamo il meraviglioso piano Cimoli dai risultati, c'è da piangere. Ma il peggio, per me che non ci capisco niente, è vedere una fascia del middle management composta da autentici e certificatissimi incapaci, che ragionano con i soldi altrui e fanno i manager senza alcun principio di responsabilità: basta vedere che cognomi illustri e che curiose omonimie...
Al peggio non c'è mai fine. A me piacerebbe il privato, vorrei finalmente vedere le cose funzionare davvero, a costo di lavorare 25 ore al giorno e a metà stipendio. La mia paura è la stessa di altri qui nel forum: che, se arriva il privato, sarò privato...del lavoro, e a salvarsi saranno sempre i soliti noti, che vedo gioiosamente remare contro, tanto sanno di avere le spalle coperte. Il costo del lavoro è un problema ? Non si direbbe, visto le promozioni che continuano a fare e i premi che continuano a distribuire.
Io non ci capisco niente, ma che senso ha invocare la conflittualità sindacale quando il contratto è fermo bloccato da 8 anni, abbiamo fatto CIG e contratti "solidali", ridotto all'osso il personale operativo, e poi quando sciopera l'ENAV i notiziari riportano che Alitalia cancella i voli e così tutti credono che a scioperare sia AZ, e poi ok, va bene,la conflittualità costa 100 milioni di euro: e gli altri 350 ?
[:304][:304]
il signor cimoli ha mandato via tutti per ridurre indiscriminatamente e senza logica alcuna i costi di struttura e poi scorpono che quello che resta non è nelle condizioni di trovare le necessarie "furbate" operative per ovviare agli incagli! perchè? per mancanza di esperienza, perchè giovane, o perchè non lo si e mai resposabilizzato nel passato o anche perchè proprio stupido di suo! stessa musica nella manutenzione (e infatti gli aerei sono più a terra che per aria)
il trasporto aereo è un settore particolarissimo. per far volare un aeroplano da A a B si devono mettere in fila una quantità di processi, molti dei quali dipendono da altri soggetti esterni, che nessun altro settore ha. quindi occorre gente che sappia non solo del suo ma anche degli altri, occorre gente che abbia entrature in tutta la catena produttiva ma anche che sia rispettato e riconosciuto dai soggetti terzi che hanno, appunto, a che fare con l'azienda! cimoli ha smontato tutto, ha messo gente saputella (o ha fatto dare disposizioni di assumere tali atteggiamenti), se non addirittura ha messo pure quelli della mck a governare l'operativo, con risultati disastrosi! che fare per non madare tutto a puttXXe? richiamare a peso d'oro chi si è allontanato!
questo indica che in az c'erano (e forse ci sono ancora) gente che sa e sapeva. gente umile, magari neppure laureata, ma che sgobbava come un somaro per far funzionare quotidianamente l'azienda. ora ci sono gl'ingegneri delle ferrovie, comandanti con velleità managerial-imprenditoriali o secchioni della mck! ecco... appunto...
120 ore al mese??
concorde mi sa che non conosci i limiti enac...mai sentito parlare di max 100 ore al mese e max 1000 ore l'anno
e questo non è il contratto è l'enac
concorde mi cadi su queste cose??
ma si lo so...
ore di volo (sblocco/blocco)
100 ore nei 28 giorni consecutivi
900 ore di volo annuale, distribuite il più omogeneamente possibile
ore di servizio
60 ore di servizio in 7 giorni consecutivi
200 ore di servizio in 28 giorni consecutivi
2000 ore di servizio annue
come ti dicevo in pvt era un paradosso esemplificativo per dire che non mancheranno, ove fossero quelli di tpg, di far sgobbare tutti, indistintamente, lazzaroni compresi. così come sai bene che non puoi sostenere che tutti i settori, in az, si smazzano come il tuo. così come sai che anche nel tuo settore c'è chi si spacca la schiena (ai quali non puoi chiedere di più) ma c'è anche chi si gratta la pancia a spese dell'azienda (magari con incarichi inutili e costosi... anzichè volare)
ah vedi avevo detto mille l'anno ora invece ho scaricato il regolamento ftl enac e in effetti sono 900 avevo concesso 100 ore in più quanto sono buono
beh io nel 2006 ho volato 800 ore e direi che tanto margine non c'è
come piloti stiamo tutti messi così i comandanti volano meno perchè c'è un esubero...almeno sull'a32x
ma siccome non si può prendere un comandante e retrocederlo a pilota,probabilmente l'azienda dovrà assumere qualche pilota,come in effetti sta facendo acquisendoli dal bacino skymaster,amici miei,quindi non una voce ma una notizia certa
questi vanno in XM mentre per sopperire ai bisogni di az si pesca da xm in virtù della nuova lista unica di circolarità di gruppo
ALITALIA la compra RYANAIR
guardate dove siede il presidente della compagnia irlandese......
[:303][:303]
nel consiglio della TEXAS GROUP...........
guardate dove siede il presidente della compagnia irlandese......
[:303][:303]
nel consiglio della TEXAS GROUP...........
a me risulta il contrario cioè che tpg sia proprietario di una bella fetta di ryan
però non sò chiedo conferme
però non sò chiedo conferme