Alitalia: chiesta cigs per 3.960


Ok, apriamo le scommesse su:

1) Con quale consonante si aprirà l'acronimo -AI della nuova compagnia. Dopo CAI, LAI, SAI cosa avremo?
2) Quando finirà la cassa della nuova compagnia, richiedendo l'ennesimo "prestito ponte"? Se iniziamo con mezzo miliardo azzarderei Q4 2021.

1) facilissima: PAI, Pubbliche Aerolinee Italiane
2) se gli ultimi 400M li han già bruciati e guardando ai tempi di ripresa dalla batosta Covid, a mio avviso pure 4Q 20
 
Non ho mai avuto la fortuna, l’opportunità o la capacità di lavorare alla pianificazione di una compagnia aerea, ma un minimo di progettazione aziendale forse lo afferro.
C’è una cosa su cui proprio non mi trovo ed è il fatto che si parli di dimensione della flotta (l’ultima versione è un auspicio di 90 aerei, di cui il 30% per il lungo raggio) senza mai aver fatto cenno alcuno al network, o meglio, alla strategia di network.

Due avvertenze, a questo punto, diventano necessarie.

1) Parlare di network non è la stessa cosa che parlare di rotte: quelle vengono dopo. La scelta delle rotte è la specificazione operativa di un assetto (il network, appunto) più generale. Quindi, definire un network non ha nulla a che vedere con uno sterile totorotte. Se si definisse, come strategia di network per il lungo raggio, di concentrarsi sull’America Latina (sto banalizzando, naturalmente), in una fase della pianificazione ancora a livello strategico e non ancora operativo, questo discorso avrebbe senso anche se non si fosse deciso se volare su Bogotà piuttosto che su Lima.
2) Il piano industriale non c’è ancora, ed è giusto così: ogni cosa a suo tempo. La pianificazione ha la sua successione logica che deve essere rispettata, e mi auguro che a farla (la pianificazione) sia il management, altrimenti proprio non so chi altri. Una cosa che mi vorrei aspettare dal piano industriale è proprio quale determinata e coerente strategia di network privilegiare.

E qui vengo al problema. La definizione della flotta, per dimensione e composizione, dovrebbe essere l’output, o uno degli output, di un processo di pianificazione che passi per una serie di fasi necessariamente preliminari, e fra questi passaggi precedenti dovrebbe esserci anche la determinazione della strategia di network.
Qui, invece, sembra che si voglia porre la dimensione della flotta come input, ovvero come variabile (quasi) indipendente, il che mi sembra non solo illogico, ma anche potenzialmente dannoso.

Questo perché? Credo ci possano essere almeno due ragioni che inducano a ragionare in questo modo che a me pare contorto:

1) perché parlare di dimensione della flotta è più efficace dal punto di vista della comunicazione. È un concetto che, in assenza di un piano industriale, è privo di senso, ma riesce a dare l’idea di che cosa si miri a fare. Insomma, è un concetto funzionale alla comunicazione politica, sebbene assurdo dal punto di vista della pianificazione strategica
2) perché parlare di dimensione della flotta significa avere pressoché immediatamente l’idea della futura dimensione occupazionale, il che, per la politica e per i sindacati, è la cosa più importante, ben più importante della redditività aziendale, che, anzi, non c’è praticamente mai stata. Ma anche i livelli occupazionali dovrebbero essere un output della pianificazione, una volta definito il modello di business, il network e tutti gli altri aspetti strutturali

Insomma, non sono molto ottimista: fare una pianificazione alla rovescia e non permettere al management di metterci bocca non mi sembra il miglior viatico per l’ennesima avventura di Alitalia.

S. E. & O.

Il problema di non avere una vera strategia di rete e' stata una costante attraverso le varie LAI, CAI, SAI, ecc. quasi come la sigla AZ. Io spero sempre che salti fuori qualcuno che fa un discorso diverso dal "portare i turisti e gli Italiani all'estero in Italia" ma comincia a ragionare come una linea aerea che ha base a FCO e serve X mercati (fra cui quello Italiano).
 
È ammirevole la profondità e l'alta qualità (in linea con principi del forum) dei vostri ultimi 10 post.

amico mio, non te la prendere; sai che siamo bonari nel prenderci la licenza, ampiamente concessa dalla storia di AZ, di accostare il principio di gestione della piu' fallimentare compagnia di sempre a queste sigle.

Comprendo altresi' la frustrazione e l'amarezza di chi, come te e tanti altri, si possa sentire dileggiato dalle nostre amene considerazioni, ma di nuovo, non e' NULLA contro i professionisti AZ, quanto contro una politica che si dimostra ancora una volta padrona irresponsabile e incompetente del vostro destino. Le parole di Patuanelli gridano vendetta e offrono una lettura del tutto distorta di come possa funzionare un'azienda nel 2020, il che non lascia presagire nulla di diverso per il futuro che non sia gia' stato millemila volte visto nel passato di AZ.
 
"Ho sempre detto che sarei tornata a volare. E se mi chiedono: vuoi entrare in Alitalia? Io dico si. In qualche modo Itavia deve tornare a vivere. Mio padre aveva creato un mondo meraviglisoso che e' stato sfasciato."

Luisa Davanzali sul Sole 24 Ore di oggi.

"Io tornerei volentieri a volare - spiega al telefono il socio rappresentato da Finnat Fiduciari che preferisce non rilevare la sua identita' -, e se venisse meno la voglia di investire in Alitalia da parte di soggetti terzi, Itavia potrebbe riassorbirne i resti e cercare partner per far restare in vita una compagnia italiana".

Dal Sole 24 Ore.
 
Faccio una domanda da totale incompetente ... si dice che il 30% della futura AZ sarà di WB ... quindi parliamo di 27 aerei .... di questi una parte X dovrà essere noleggiata dai lesso ... non potrebbe essere una buona occasione per svecchiare la flotta ? Per esempio con 787 ...
 
"Ho sempre detto che sarei tornata a volare. E se mi chiedono: vuoi entrare in Alitalia? Io dico si. In qualche modo Itavia deve tornare a vivere. Mio padre aveva creato un mondo meraviglisoso che e' stato sfasciato."

Luisa Davanzali sul Sole 24 Ore di oggi.

"Io tornerei volentieri a volare - spiega al telefono il socio rappresentato da Finnat Fiduciari che preferisce non rilevare la sua identita' -, e se venisse meno la voglia di investire in Alitalia da parte di soggetti terzi, Itavia potrebbe riassorbirne i resti e cercare partner per far restare in vita una compagnia italiana".

Dal Sole 24 Ore.

Potrebbe essere un escamotage per evitare di versare 300M di euro da parte dello stato.

P.S. grazie Leerit per riportare sempre tempestivamente le notizie all’interno del forum!
 
Faccio una domanda da totale incompetente ... si dice che il 30% della futura AZ sarà di WB ... quindi parliamo di 27 aerei .... di questi una parte X dovrà essere noleggiata dai lesso ... non potrebbe essere una buona occasione per svecchiare la flotta ? Per esempio con 787 ...

Con quali soldi?


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Il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli si dice sicuro che entro giugno arriverà la newco di Alitalia, o meglio che inizierà il complesso passaggio dei rami aziendali dalla vecchia alla nuova compagnia tricolore. Il Messaggero scrive oggi che questo comporterà duemila esuberi:

Nella “bad” Alitalia, anche se il ministro non lo dice, resteranno gli esuberi, circa 2mila, che verranno gestiti attraverso gli ammortizzatori sociali, Cig e prepensionamenti. Nell’altra società, che punterà sul lungo raggio, finiranno invece 90 aerei, gli slot e tutti gli asset industriali considerati funzionali alla ripartenza. Non è chiaro se la newco entrerà nell’orbita Invitalia o sotto una diversa scatola pubblica, di certo lo scopo del governo è quello di investire massicciamente nel vettore. Del resto ha già speso circa 1,5 miliardi tra prestiti-ponte e linee di credito rinnovate.

Portando così i costi totali dei salvataggi che si sono succeduti a quota 10,5 miliardi. Senza contare la Cig in deroga attivata e anticipata dalla compagnia in attesa del ristoro dall’Inps. La rinuncia a 10 aerei, confermata dal ministro e anticipata dal Messaggero un paio di settimane fa, non fa altro che delineare il profilo della società dopo la profonda crisi che sta investendo il settore.

Patuanelli ritiene che proprio lo tsunami che si è abbattuto nel comparto metta tutte le compagnie sullo stesso livello, azzerando rendite di posizione e problemi di bilancio. Anche per questo, per evitare che le low cost possano cannibalizzare Alitalia alla ripresa dell’operatività, ha annunciato nuove regole, ovvero quella riforma di sistema invocata da tempo dalle compagnie tradizionali e, come noto, mai attuata. Si vedrà se alle parole seguiranno i fatti.

Ma prima di lanciarsi nella nuova avventura pubblica, vanno sciolti i nodi legati alla Cig, quello con il fisco sulle tasse non pagate e le relative cartelle esattoriali arrivate ai dipendenti del comparto volo, per arrivare allo scoglio delle alleanze. Il diavolo, al solito, si nasconde nei dettagli

https://www.nextquotidiano.it/alitalia-duemila-esuberi-newco/
 
amico mio, non te la prendere; sai che siamo bonari nel prenderci la licenza, ampiamente concessa dalla storia di AZ, di accostare il principio di gestione della piu' fallimentare compagnia di sempre a queste sigle.

Comprendo altresi' la frustrazione e l'amarezza di chi, come te e tanti altri, si possa sentire dileggiato dalle nostre amene considerazioni, ma di nuovo, non e' NULLA contro i professionisti AZ, quanto contro una politica che si dimostra ancora una volta padrona irresponsabile e incompetente del vostro destino. Le parole di Patuanelli gridano vendetta e offrono una lettura del tutto distorta di come possa funzionare un'azienda nel 2020, il che non lascia presagire nulla di diverso per il futuro che non sia gia' stato millemila volte visto nel passato di AZ.
Quoto.
grazie Leerit per riportare sempre tempestivamente le notizie all’interno del forum!
E riquoto.
 
È ammirevole la profondità e l'alta qualità (in linea con principi del forum) dei vostri ultimi 10 post.

Hai ragione, e me ne scuso; pero' il fatto e' che l'intero discorso su AZ e' oramai privo di senso. Io ho perso il conto dei fallimenti, dei miliardi di euro spesi, dei piani di rilancio scritti col sedere ed eseguiti altrettanto bene, le livree, le divise, i CEO, le rotte che s'aprono e chiudono, i rinvii delle procedure per interesse, la fila di pretendenti per il "gioiello" che invece e' vuota, le lounge aperte nei posti sbagliati e via dicendo. Cio' che resta e' caricatura... nell'attesa dell'inevitabile fallimento. E si parla anche di aggiungerci Air Italy! Follia.

Faccio una domanda da totale incompetente ... si dice che il 30% della futura AZ sarà di WB ... quindi parliamo di 27 aerei .... di questi una parte X dovrà essere noleggiata dai lesso ... non potrebbe essere una buona occasione per svecchiare la flotta ? Per esempio con 787 ...

Non dimenticarti che, qualunque cosa succeda, la paghiamo noi. Io, te, chiunque paghi un euro di tasse in Italia. Cosi' come stanno le cose, in questa congiuntura economica e con le premesse che si leggono in questi giorni, il futuro per quest'ennesima Alitalia pubblica non e' roseo. Noleggiare (o comprare) un nuovo aereo costa di piu' di quello che costano quelli di oggi. E sono soldi che tu, io, tutti pagheremo, molto probabilmente a fondo perduto. In quest'ottica, io penserei allo spendere il meno possibile; che a svecchiare la flotta ci pensi il futuro proprietario privato, per chi ancora crede alla favola che lo Stato vendera' "il gioiello".