Alitalia: chiesta cigs per 3.960


(Teleborsa) – “E’ il momento giusto per investire su Alitalia e non per dimensionare la flotta. Non è questo l’obiettivo del Governo. Alitalia dovrà essere pronta a cogliere opportunità quando si ripartirà. La crisi del mercato porta a qualche opportunità in più, come scalare un mercato che era precluso per Alitalia e che non lo sarà pi quando il mercato ripartira’”. Lo ha detto il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, al question time di Montecitorio.

Patuanelli ricordando che con il Cura Italia è stato istituito un fondo da 500 milioni di euro, ha detto che “non sono gli unici elementi in campo. Bisogna implementtate misure che servono per affrontare la crisi del settore. La compagnia viaggia con costi aggiuntivi per la campagnia per il distanziamento. Il dimensionamento della flotta e la continuità aziendale sono documenti che si riflettono sul Def”.

In realtà, il dimensionamento della flotta, al ribasso, è uno dei punti critici delle discussioni per quanto riguarda la formazione della nuova compagnia. Si era addirittura parlato di portare il “parco macchine” tra le 25 e le 30 unità, a fronte delle attuali 93 in forza, sebbene al momento la quasi totalità dei velivoli sia al momento inutilizzata per le restrizioni imposte dalla pandemia Covid-19. Alitalia sta infatti assicurando un limitato numero di voli domestici e alcuni internazionali.

Da qualche settimana Alitalia opera un solo collegamento regolare intercontinentale, il volo giornaliero AZ608 Roma-New York delle 10,40, utilizzando di norma Boeing 777, o più raramente Airbus A330, come nel caso di oggi mercoledì 22 aprile. Alitalia è in ogni caso caso impegnata sul fronte lungo raggio in numerosi voli speciali e di rimpatrio e per il trasporto di materiale sanitario organizzati dal Ministero degli Esteri e dalla Protezione Civile.

Tornando al “dimensionamento” della flotta, l’ipotesi dell’esiguo numero di velivoli ritenuti inizialmente sufficienti alla esigenze della NewCo è stata subito fortemente criticata da “tecnici” del settore, dai sindacati e dai dipendenti della compagnia. Per una compagnia che possa garantire efficenza e profitti, indispensabili garanzie di uno stabile futuro, è necessario poter disporre al minimo di una flotta compresa tra i 60 e i 70 velivoli. E soprattutto di anche aerei dedicati al trasporto cargo, settore della compagnia un tempo fiorente e poi sciaguratamente abbandonato dalle discusse gestioni che portarono alla crisi del 2008 e all’arrivo, infelice, dei cosiddetti “Capitani coraggiosi”.
 
(Teleborsa) – “E’ il momento giusto per investire su Alitalia (...) in ogni caso caso impegnata sul fronte lungo raggio in numerosi voli speciali e di rimpatrio e per il trasporto di materiale sanitario organizzati dal Ministero degli Esteri e dalla Protezione Civile.

Nobel per la pace quando?
Agli altri no ovviamente, caccole non governative.
 
A leggere certa roba, non capisco mai se ci stanno "solo" prendendo per il cuxo, o proprio non ci arrivano con la testa.
Oppure, peggio ancora, entrambi.
 
visti i costi aggiuntivi per la campagna per il distanziamento, il dimensionamento della flotta e la continuità aziendale sono documenti che si riflettono sul Def e tornando al “dimensionamento” della flotta, l’ipotesi del numero di velivoli ritenuti inizialmente sufficienti alla esigenze della NewCo sia per evitare le critiche dei “tecnici” del settore, dei sindacati e dei dipendenti della compagnia, sia che possa garantire efficienza e profitti, indispensabili garanzie di uno stabile futuro, è minimo di una flotta compresa tra i 60 e i 70 A380.
E soprattutto anche di aerei dedicati al trasporto cargo, gli A380 Combi, settore della compagnia un tempo fiorente e poi sciaguratamente abbandonato dalle discusse gestioni che portarono alla crisi del 2008 e all’arrivo, infelice, dei cosiddetti “Capitani coraggiosi”.

Ecco, così va meglio.
 
Sto provando a comprare dei biglietti per la settimana prossima... ma con gli attuali operativi è impossibile muoversi...si resta bloccato a fco per una notte...
 
A leggere certa roba, non capisco mai se ci stanno "solo" prendendo per il cuxo, o proprio non ci arrivano con la testa.
Oppure, peggio ancora, entrambi.
a mio umile parere ... la prima alternativa che hai segnalato ed in maniera spudorata.
Ma non solo sull'argomento Alitalia, a sto punto ... visto come vanno troppe cose qui da noi e nel mondo.

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Su un cosa Patuanelli ha ragione e cioè che data la situazione tutti ripartiranno quasi da zero.
Un'altra cosa che può giocare a loro favore è che data la situazione possono progettare un piano industriale da 0 o quasi con flotta ben dimensionata, accordi internazionali da rifare, personale da dimensionare correttamente, mercati da sviluppare tutti da zero.
Ci sono poi due grandi interrogativi e cioè quanti soldini ci vogliono mettere, 500 milioni sono bruscolini visto il periodo, come minimo ci vogliono 2-3 miliardi di € sapendoli spendere bene. L'altro interrogativo è saperla progettare una nuova Alitalia competitiva.
Arriva infine la nota dolente e cioè la trazione 5s del governo e in generale l'ingerenza politica e sindacale italiana e che Patuanelli citi esperti del settore (chi quelli del suo predecessore o di suoi colleghi?), sindacati, dipendenti, insomma non premette nulla di buono.
 
Un secco comunicato di KLM del 28 Aprile 2000 comunicò la fine della alleanza o joint venture KLM – Alitalia , un progetto pionieristico, che avrebbe potuto cambiare la storia della nostra compagnia e dei cieli mondiali. Gli olandesi si tiravano fuori, accusando il governo italiano, più che il partner, della mancata privatizzazione della compagnia e del disatteso sviluppo di Malpensa. Una storia che merita di essere ricordata oggi e che può dare una chiave di lettura del perché quei cattivi degli olandesi non vogliono aiutare noi poveri italiani sulla questione dei finanziamenti europei. L’onda anti-olandesi degli italiani cresce e si alimenta come sempre di puerili stereotipi .

Pirati , evasori fiscali ed esportatori di tulipani!
Ai tanti che usano questi “argomenti” vale la pena ricordare che nel XVII secolo, non a caso definito d’oro, l’ Olanda era una potenza mondiale economica e culturale. Gli olandesi crearono colonie ed intensi traffici commerciali in tutto il mondo, fino a fondare anche New Amsterdam, poi divenuta New York. Noi, popolo di navigatori, ancora oggi non siamo sicuri che Cristoforo Colombo fosse italiano, ma sappiamo con certezza che le navi sue e di Amerigo Vespucci erano spagnole.

Oggi l’Olanda è il secondo paese al mondo per export di prodotti agricoli ( l’Italia è al decimo posto dietro anche al Belgio). Essere un cosiddetto paradiso fiscale non vuol dire evadere ! La crociata contro Booking poi è ridicola: pagare certe commissioni è una libera scelta dell’albergatore. Non è Il “pizzo agli olandesi”, anche perché la piattaforma da molti anni fa parte di una holding americana.

Gli olandesi sono difficili , poco simpatici e spesso arroganti . Tuttavia nei loro confronti nutro un profondo rispetto, non solo per la storia di un piccolo paese che ha saputo fermare il mare e farne un poderoso strumento di espansione, ma sopratutto grazie a quell’incredibile esperienza di venti anni fa in Alitalia.

Due anni di fidanzamento ed uno scenario in piena evoluzione
Il processo di integrazione era iniziato nel 1998. Nello stesso anno Ryanair aveva cominciato a volare in Italia. Oltre all’avvento delle low cost iniziavano a nascere le prime alleanze tra vettori . L’ anno prima Lufthansa aveva lanciato Star Alliance, seguita nel 1999 da British Airways con One World, mentre Air France dette vita a Sky Team solo a giugno del 2000.

Dopo due anni di studi, analisi , infinite riunioni, sia interne, che con gli olandesi, a fine ‘99 il processo di integrazione era già avanzato su molti mercati . Uno sforzo titanico per far interagire non solo due vettori aerei , ma sopratutto due culture aziendali ed individuali così diverse ed opposte.

L’ obbiettivo era il primo vero merger tra due compagnie aeree medio-grandi. Insieme sarebbero state la prima compagnia aerea europea grazie a tre hub ed una spiccata complementarietà di network.

Perché Il matrimonio era impossibile
“Si può far saltare un matrimonio perché uno dei partner parla troppo al telefonini e l’altro mangia troppo presto la sera?”
Così si chiedeva Gianni Dragoni in questo datato articolo del Sole 24 Ore che, oltre a riassumere bene la storia dell’alleanza fino al pagamento della penale da parte di KLM nel 2002, enfatizza l’abisso antropologico e culturale che fece naufragare l’ iniziativa.

Non solo noi, “The Italians”, non spegnevamo i telefonini durante le riunioni , ma a queste loro arrivavano tutti dieci minuti prima , alcuni di noi dieci minuti dopo. I Klmers non sapevano cosa fosse lo straordinario ( per noi istituzionale ) e per loro lavorare il fine settimana era un’eresia. Alle 17 e 30, anche se il report congiunto non era finito, tutti a casa… o “andiamo a prenderci una birra !”.

Gli olandesi ci consideravano ed a ragion veduta : “caotici, non strutturati”. Erano esterrefatti per l’“uso della lingua inglese non diffuso/adeguato”. Non a caso l ’Olanda è Il paese estero dove più e meglio si parla l’inglese. Si diceva che fosse stato loro distribuito un’opuscolo su come relazionarsi con gli Italiani, dove si raccomandava di non parlare di mafia. A Roma ci fu somministrato un’ interessante corso sulle aziende multiculturali basato sul caso Fiat e New Holland. Ci parlarono delle differenze tra le aziende anglosassoni, influenzate dal calvinismo, e quelle latine e di stile matriarcale – cattolico. E così era !

Per loro le procedure erano la Bibbia , per noi un optional spesso obsoleto. In Alitalia era tutto poco codificato e spesso rimesso ad usi, tradizioni locali od impostazioni diverse in base alle caratteristiche del management del momento. In KLM era tutto standardizzato ed applicato in modo uniforme in tutta la rete periferica.

I flussi centro – periferia erano ribaltati : loro ricevevano da Amsterdam dati di vendite e trasportato insieme a strumenti previsionali automatizzati. Noi spendevamo la maggior parte del nostro tempo a fornire a Roma informazioni relative alla gestione locale e stime , un monte di stime, fotocopie e dati su fogli Excel. Eppure ci provammo, e con molto entusiasmo.

“È come se Leonardo da Vinci e Van Gogh dividessero lo stesso studio”
Così recitava uno degli slogan promozionali dell’ epoca. Un’ altro diceva: “È come se le nazionali di Italia ed Olanda fossero un’ unica squadra “. Il pay-off dell’alleanza One Ticket to the World caratterizzava gli articoli promozionali e le segnaletiche congiunte nelle agenzie e negli scali.

Nonostante differenze e criticità fu un momento esaltante. Molti di noi vedevano una luce in fondo al tunnel sperando che gli Olandesi avrebbero portato efficienza e pragmatismo e tutti i sistemi che a noi mancavano o non funzionavano . Noi avremmo continuato a metterci passione, simpatia ed anche allegria , le qualità che tutto Il mondo ci riconosce.

Il mondo fu diviso in aree blu, affidate ai Klmers’ ed aree verdi dove la gestione del mercato era di nostra responsabilità. La scelta fu in base ad operativi, relativi flussi e presenza più o meno consolidata nel tempo sui vari mercati. Così per esempio l’Estremo Oriente era blu, mentre Il Sud America era verde. Non a caso Il primo volo intercontinentale di KLM fu per l’Indonesia (1924), quello di Alitalia per Buenos Aires via Rio de Janeiro(1948).

Se il general manager era KLM, il deputy era Alitalia e viceversa. Sui due home market il presidio commerciale era ovviamente del padrone di casa. Un esempio calzante della loro diffidenza : prima di lasciare a noi il mercato Italia, KLM distribuì a tutte le agenzie di viaggi italiane un copioso manuale di vendite e prenotazioni . Si fidavano poco di come Alitalia le avrebbe gestite per loro conto.

In Brasile , dove ho avuto Il privilegio di gestire ufficialmente anche KLM anche se per soli quattro mesi, un punto a nostro favore era la maggiore prossimità con Il trade turistico . Gli olandesi erano poco inclini a coltivare certe relazioni e difficilmente presenti agli eventi del settore, ma lavoravano… e vivevano meglio.

Noi prendevamo dai quotidiani locali il cambio della moneta brasiliana con il dollaro per poi comunicarlo a Roma . Il collega olandese riceveva la quotazione da Amsterdam, ed anche se per sua stessa ammissione era poco rispondente alla realtà, non spettava a lui metterla in discussione in quanto veniva dall’Head Office !

Insomma noi genio e sregolatezza , ed una grande abilità di arrangiarci in qualsiasi situazione. Loro poco flessibili, forti di un sistema e di un’ organizzazione invidiabile, ma per questo anche incapaci di muoversi fuori dai binari, anzi meglio, dalla rotta stabilita.

Due anni dopo la fine della JV sono stato per un breve periodo ad Amsterdam come responsabile Alitalia per l’Olanda. Non potevo chiedere qualcosa ad un impiegato olandese che non fosse prevista nella sua job description (una rarità in Alitalia !). Il rischio era che si desse malato per stress, che rimanesse a casa grazie al generoso sistema previdenziale, per poi puntualmente chiedere come tanti di poter lavorare part time.

Le tristi vicissitudini di Alitalia sono note. L’opportunità mancata con KLM è stata l’ ultima chance per la compagnia di sopravvivere senza finire sotto una delle tre big europee. KLM nel 2003 si gettò tra le braccia di Air France. Mantenendo la sua piena autonomia e senza alcun stravolgimento del brand, l’anno scorso ha festeggiato Il suo centenario, e fino a qualche settimana fa, ha continuato a portare la corona olandese nel mondo.

Per molti di noi quel comunicato del 28 aprile fu come un macigno sulle speranze di quell’upgrading che avevamo pregustato per Alitalia. La leggenda narra che invece ai piani alti della sede alcuni dei nostri top manager, quelli che erano corsi a lezione d’inglese, stapparono più di una bottiglia. Quando ci ripenso non giustifico, ma capisco gli olandesi !

https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2020/04/23/alitalia-amore-olandesi/
 
Articolo di qualche giorno fa, a voi le impressioni sui commenti di un Sottosegretario...


CORONAVIRUS, MARGIOTTA: "SU ALITALIA DECISONE PRESA, MA SARÀ COMPAGNIA BANDIERA PICCOLA"
16 aprile 2020, 19:20
Il sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti: "Non so se reggerà o meno"

"Se riavremo una compagnia di bandiera, rispetto a quello che abbiamo scritto nel decreto Cura Italia, sarà - ahimè - piccola rispetto agli altri". Lo dice il sottosegretario alle Infrastrutture e i trasporti, Salvatore Margiotta, in una videointervista a LaPresse, parlando di Alitalia. "Oggi vedo che nel piano di ristrutturazione si pensa a 30 aeromobili, significa che ragioniamo su dimensioni proprio piccole piccole. Poi, se reggerà o meno io non lo so, sarà argomento di altri studi", spiega Margiotta. "Se Alitalia deve tornare a essere la compagnia di bandiera, allora dovrebbe fare in modo di farci arrivare, ad esempio, a New York bene, comodamente, con il mezzo del nostro Paese", aggiunge l'esponente di governo del Pd. "La decisione mi pare presa, altrimenti non credo che avremmo messo quelle risorse nel Cura Italia. Non so se ci riusciremo, ma la scelta del governo è di andare in quella direzione".

Fonte: https://www.lapresse.it/economia/co...andiera_piccola_-2585585/video/2020-04-16/amp
 
La newco per Alitalia "noi riteniamo che possa partire entro le prime settimane del mese di giugno, con necessari passaggi". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli in audizione alla commissione Trasporti della Camera. Su notizie di stampa "si è parlato di una flotta molto molto limitata. Ciò non corrisponde al vero: il range di aeromobili che transiteranno immediatamente alla newco è superiore ai 90, dai 113 di oggi" ha spiegato, aggiungendo che ora la nuova Alitalia "inizialmente" sarà in mano pubblica, "ma poi io ritengo che possa essere valutato in un momento successivo l'eventuale mantenimento totale della compagnia in mano pubblica". Flotta non limitata, oltre 90 aerei "Quando parlo di Alitalia parlo anchedi CityLiner", ha precisato Patuanelli, spiegando che la flottadi 113 aerei è composta per una "piccolissima parte, di aerei diproprietà, 9, mentre tutti gli altri sono in leasing. Alcunirimarranno in capo alla amministrazione straordinaria, con unragionamento molto pragmatico fatto dal commissario, ossiaquelli che hanno tempi di manutenzione in prossimità". Ilcommissario, su questo - ha puntualizzato il ministro - hainiziato a disporre "contratti innovativi che vadano a ridurreil costo delle manutenzione sui motori che era totalmente fuoriscala rispetto al mercato". Per la flotta "la dotazione iniziale sarà un numero superioredi 90 aerei, ma è evidente che quelli che volano saranno legatiall'attuale capacità del mercato di aprirsi al trasporto aereo.Non voleranno sempre gli stessi aerei, ci sarà una rotazione eper quanto riguarda il personale, ad esempio i piloti, nonpossiamo pensare ci sia un transito settoriale dei piloti ecomandanti tra l'a.s. e la newco, perché i piloti hannonecessità di fare ore volo. Daremo garanzia a tutto il parcopiloti di poterlo fare, altrimenti avremmo persone che esconodal mercato e questo non possiamo permetterlo", ha dettoPatuanelli, puntualizzando che ogni passaggio sul personale saràsoggetto a trattativa sindacale. Dopo la prima fase, che verrà portata avanti in questo modo,"nel momento in cui il mercato riaprirà oltre alla flottainiziale con numero superiore a 90, potrà utilizzare Alitalia ina.s. come bacino di ulteriori aeromobili, ma che ci siano lecondizioni per andar a reperire sul mercato nuovi aeromobili",ha detto Patuanelli. Effetto Covid definitivo senza misure governo Il tipo di effetto sul trasporto aereo del Covid ha "segnato un momento di criticità che per Alitalia poteva essere decisamente definitivo se non ci fosse stato l'intervento del governo" ha aggiunto Patuanelli. Ora tutti di cristallo, la nuova Alitalia partirà alla pari A causa dell'impatto del Covid "tutte le compagnie aeree sono in grandissima difficoltà e mentre prima si confrontava un vaso cristallo in un mercato in cui gli altri erano d'acciaio, oggi non è più così e Alitalia, nel momento in cui sarà costruita la newco, e nel momento in cui il mercato aereo potrà ripartire, partirà alla pari con tutti gli altri competitor e potrà scalare fasce di mercato". Si valuterà cambio alleanza da Skyteam Il futuro della compagnia potrebbe non più essere all'interno dell'alleanza Skyteam, ha quindi indicato il ministro. "Il 21 maggio scade l'antitrust transatlantica, ovvero inizia quel periodo in cui non c'è più il codesharing con Delta e le compagnie di Skyteam. Qualsiasi ragionamento che si potesse fare tra novembre e dicembre di un potenziale valutazione di un cambio dell'alleanza atlantica, aveva come elemento critico la difficoltà transitoria del passaggio di alleanza", ha spiegato. Oggi invece, "in questa situazione, con il mercato fermo, questo tema non più un tema dirimente e quindi sarà una valutazione fatta da più teste e non soltanto dal Mise. Sarà di competenza del Mit e l'interesse del Mef che sarà azionista di riferimento della newco, insieme alla amministrazione straordinaria e alla nuova governance della newco, capire se eventualmente interloquire per un passaggio di alleanza", ha aggiunto, sottolineando che "lo stand alone è una situazione che può avere un percorso limitato, ma non può essere l'obbiettivo della nostra compagnia bandiera. Le valutazioni dovranno essere fatte assieme agli altri ministri competenti e alla struttura della newco e della amministrazione straordinaria". Risparmi con nuovo contratto di leasing "In questo periodo il commissario straordinario Leogrande e il direttore generale Zeni hanno operato per ridurre i costi della compagnia. Oggi è in fase di definizione la definizione di un contratto innovativo con i 'lessors' che consentirà un notevole risparmio proprio in funzione della newco. I lessors accettano il differimento dei pagamenti a marzo 2021, quindi una sospensione dei canoni, proprio in virtù del trasferimento degli asset aziendali alla newco". Prima affitto asset per accelerare l'iter Per quanto riguarda la costruzione della newco, "la procedura di cessione definitiva dei rami di azienda è una procedura che ha una grande complessità e sarà anticipata da, dopo la costituzione della newco, con un affitto dei rami d'azienda, da parte dell'amministrazione straordinaria" ha precisato Patuanelli. "Il passaggio formale sarà inizialmente come affitto proprio per rendere più rapido il passaggio". Difficile esuberi zero, ma tutela "Credo che parlare di esuberi zero sia molto difficile", ma "l'accompagnamento che si farà tra la oldco e la newco dovrà garantire la massima tutela occupazionale". Soldi fino a maggio anche se perdite "Quella dotazione economica nata in periodo pre-Covid", con il prestito di 400 milioni, "che doveva accompagnare fino a maggio la procedura di cessione, nonostante l'enorme perdita di questo mese e mezzo, è sufficiente per accompagnare fino a maggio l'amministrazione straordinaria". ha concluso Patuanelli. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/ar...gno-4c3feb83-7c9b-4994-9756-80d376ded386.html
 
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 23 apr - "Attualmente secondo i dati del 22 aprile, Alitalia ha subito un calo del fatturato dell'87,5 per cento. Questi dati in qualsiasi tipo di azienda sanissima produrrebbero un effetto dirompente e devastante, non possiamo definire Alitalia sanissima, anzi. Senza l'intervento del Governo l'effetto sarebbe stato decisamente definitivo". Cosi' il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nel corso dell' audizione sulle prospettive della compagnia nell'emergenza Covid-19, convocata dalla commissione Trasporti della Camera.

Roma, 23 apr. (askanews) - L'offerta di German Efromovich per Alitalia era già stata giudicata inadeguata dall'advisor Mediobanca già nel luglio del 2019. Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in audizione alla Camera.

"Synergy (la società di Efremovich ndr.) - ha detto il ministro - aveva già presentato un'offerta nel luglio del 2019, giudicata inadeguata dall'advisor Mediobanca, quindi un advisor di un certo peso".
 
La newco per Alitalia "noi riteniamo che possa partire entro le prime settimane del mese di giugno, con necessari passaggi". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli in audizione alla commissione Trasporti della Camera. Su notizie di stampa "si è parlato di una flotta molto molto limitata. Ciò non corrisponde al vero: il range di aeromobili che transiteranno immediatamente alla newco è superiore ai 90, dai 113 di oggi" ha spiegato, aggiungendo che ora la nuova Alitalia "inizialmente" sarà in mano pubblica, "ma poi io ritengo che possa essere valutato in un momento successivo l'eventuale mantenimento totale della compagnia in mano pubblica". Flotta non limitata, oltre 90 aerei "Quando parlo di Alitalia parlo anchedi CityLiner", ha precisato Patuanelli, spiegando che la flottadi 113 aerei è composta per una "piccolissima parte, di aerei diproprietà, 9, mentre tutti gli altri sono in leasing. Alcunirimarranno in capo alla amministrazione straordinaria, con unragionamento molto pragmatico fatto dal commissario, ossiaquelli che hanno tempi di manutenzione in prossimità". Ilcommissario, su questo - ha puntualizzato il ministro - hainiziato a disporre "contratti innovativi che vadano a ridurreil costo delle manutenzione sui motori che era totalmente fuoriscala rispetto al mercato". Per la flotta "la dotazione iniziale sarà un numero superioredi 90 aerei, ma è evidente che quelli che volano saranno legatiall'attuale capacità del mercato di aprirsi al trasporto aereo.Non voleranno sempre gli stessi aerei, ci sarà una rotazione eper quanto riguarda il personale, ad esempio i piloti, nonpossiamo pensare ci sia un transito settoriale dei piloti ecomandanti tra l'a.s. e la newco, perché i piloti hannonecessità di fare ore volo. Daremo garanzia a tutto il parcopiloti di poterlo fare, altrimenti avremmo persone che esconodal mercato e questo non possiamo permetterlo", ha dettoPatuanelli, puntualizzando che ogni passaggio sul personale saràsoggetto a trattativa sindacale. Dopo la prima fase, che verrà portata avanti in questo modo,"nel momento in cui il mercato riaprirà oltre alla flottainiziale con numero superiore a 90, potrà utilizzare Alitalia ina.s. come bacino di ulteriori aeromobili, ma che ci siano lecondizioni per andar a reperire sul mercato nuovi aeromobili",ha detto Patuanelli. Effetto Covid definitivo senza misure governo Il tipo di effetto sul trasporto aereo del Covid ha "segnato un momento di criticità che per Alitalia poteva essere decisamente definitivo se non ci fosse stato l'intervento del governo" ha aggiunto Patuanelli. Ora tutti di cristallo, la nuova Alitalia partirà alla pari A causa dell'impatto del Covid "tutte le compagnie aeree sono in grandissima difficoltà e mentre prima si confrontava un vaso cristallo in un mercato in cui gli altri erano d'acciaio, oggi non è più così e Alitalia, nel momento in cui sarà costruita la newco, e nel momento in cui il mercato aereo potrà ripartire, partirà alla pari con tutti gli altri competitor e potrà scalare fasce di mercato". Si valuterà cambio alleanza da Skyteam Il futuro della compagnia potrebbe non più essere all'interno dell'alleanza Skyteam, ha quindi indicato il ministro. "Il 21 maggio scade l'antitrust transatlantica, ovvero inizia quel periodo in cui non c'è più il codesharing con Delta e le compagnie di Skyteam. Qualsiasi ragionamento che si potesse fare tra novembre e dicembre di un potenziale valutazione di un cambio dell'alleanza atlantica, aveva come elemento critico la difficoltà transitoria del passaggio di alleanza", ha spiegato. Oggi invece, "in questa situazione, con il mercato fermo, questo tema non più un tema dirimente e quindi sarà una valutazione fatta da più teste e non soltanto dal Mise. Sarà di competenza del Mit e l'interesse del Mef che sarà azionista di riferimento della newco, insieme alla amministrazione straordinaria e alla nuova governance della newco, capire se eventualmente interloquire per un passaggio di alleanza", ha aggiunto, sottolineando che "lo stand alone è una situazione che può avere un percorso limitato, ma non può essere l'obbiettivo della nostra compagnia bandiera. Le valutazioni dovranno essere fatte assieme agli altri ministri competenti e alla struttura della newco e della amministrazione straordinaria". Risparmi con nuovo contratto di leasing "In questo periodo il commissario straordinario Leogrande e il direttore generale Zeni hanno operato per ridurre i costi della compagnia. Oggi è in fase di definizione la definizione di un contratto innovativo con i 'lessors' che consentirà un notevole risparmio proprio in funzione della newco. I lessors accettano il differimento dei pagamenti a marzo 2021, quindi una sospensione dei canoni, proprio in virtù del trasferimento degli asset aziendali alla newco". Prima affitto asset per accelerare l'iter Per quanto riguarda la costruzione della newco, "la procedura di cessione definitiva dei rami di azienda è una procedura che ha una grande complessità e sarà anticipata da, dopo la costituzione della newco, con un affitto dei rami d'azienda, da parte dell'amministrazione straordinaria" ha precisato Patuanelli. "Il passaggio formale sarà inizialmente come affitto proprio per rendere più rapido il passaggio". Difficile esuberi zero, ma tutela "Credo che parlare di esuberi zero sia molto difficile", ma "l'accompagnamento che si farà tra la oldco e la newco dovrà garantire la massima tutela occupazionale". Soldi fino a maggio anche se perdite "Quella dotazione economica nata in periodo pre-Covid", con il prestito di 400 milioni, "che doveva accompagnare fino a maggio la procedura di cessione, nonostante l'enorme perdita di questo mese e mezzo, è sufficiente per accompagnare fino a maggio l'amministrazione straordinaria". ha concluso Patuanelli. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/ar...gno-4c3feb83-7c9b-4994-9756-80d376ded386.html
Insomma, cambiare per non cambiare niente.
Basti pensare che l'obiettivo è trasferire i contratti di leasing alla newco con le macchine forzatamente a terra e si presuppone un'ampia disponibilità di macchine sul mercato a prezzi concorrenziali fra qualche mese. Tutto questo per tranquillizzare i sindacati che tante macchine prevedono tanti dipendenti con giusto qualche taglio qua e là...
 
Pubblicato il: 23/04/2020 14:23

''La newco con capitale pubblico contiamo di concluderla entro le prime settimane di giugno. In questo modo Alitalia potrà tornare a scalare quote di mercato appena si potrà a riprendere a volare dopo la pandemia del coronavirus''. Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, lo spiega in occasione di un'audizione alla Camera sulle prospettive di Alitalia a seguito dell'emergenza coronavirus.


''Alitalia attualmente ha circa 90 aerei, ma non avrà difficoltà a trovare nuovi aeromobili sul mercato, in questa fase di criticità per la pandemia di coronavirus'', ha sottolineato poi aggiungendo che in questa situazione dovuta al coronavirus, ''si potrebbe pensare di cambiare l'alleanza con Sky Team. Comunque qualsiasi ragionamento e valutazione sull'alleanza'' va fatta dalla compagnia con tutti i ministeri competenti.

''Nessuno può dire che vi saranno esuberi zero nella nuova newco, ma cercheremo di tutelare l'occupazione'', ha poi affermato Patuanelli spiegando: 'Non ho mai detto che Alitalia in futuro opererà con 25 o 40 aerei, anzi ho sempre detto che bisogna rinnovare la flotta'', conclude Patuanelli.

''Discontinuità aziendale non deve per forza essere vista come una separazione degli asset, ma una differenziazione aziendale. Trasferire così sic simpliciter l'azienda in un altro contenitore non funziona'' ha detto ancora. ''Il Governo sta parlando con l'Europa per avere risorse sul turismo e sul trasporto areo, ma al momento dall'Europa non è ancora arrivata risposta'', ha aggiunto.

"Non mi ricordo che ci sia stato un governo degli ultimi dodici anni che abbia risollevato le sorti di Alitalia, a partire dai 'capitani coraggiosi' per finire con l'esperienza Etihad ha poi concluso - Evidentemente è un problema che non è che non lo ha risolto il M5S, ma evidentemente è un problema che non è facile da risolvere. Non abbiamo avuto offerte definitive per cedere Alitalia''.

https://www.adnkronos.com/soldi/eco...-settimane-giugno_If1kY5RXe7OmLeHP2qY85I.html
 
Da Repubblica

Alitalia, Patuanelli: "Newco nelle prime settimane di giugno. Flotta da più di 90 aerei"

Passi in avanti invece sul fronte Alitalia. Parlando in audizione in Commissione trasporti il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha smentito l'ipotesi che la nuova compagnia che sta per nascere sarà molto più piccola dell'attuale Alitalia. "Si è parlato di una flotta molto molto limitata. Ciò non corrisponde al vero: il range di aeromobili che transiteranno immediatamente alla newco è superiore ai 90, dai 113 di oggi". Quanto ai tempi, Patuanelli ha chiarito che la newco per Alitalia potrebbe arrivare in meno di due mesi. "Noi riteniamoche possa partire entro le prime settimane del mese di giugno, con necessari passaggi", ha detto.

Nubi restano sul futuro dei lavoratori: "Credo che parlare di esuberi zero sia molto difficile", ma "l'accompagnamento che si farà tra la oldco e la newco dovrà garantire la massima tutela occupazionale". Quanto alle risorse per la compagnia: "Quella dotazione economica nata in periodo pre-Covid", con il prestito di 400 milioni, "che doveva accompagnare fino a maggio la procedura di cessione, nonostante l'enorme perdita di questo mese e mezzo, è sufficiente per accompagnare fino a maggio l'amministrazione straordinaria"
 
La nuova Alitalia pubblica verrà costituita «entro le prime settimane di giugno» e sarà possibile un cambio di alleanza, da quella con Delta e SkyTeam che termina il 21 maggio a Lufthansa, tema che «sarà valutato da diverse teste» nel governo, insieme al commissario e al vertice della Newco. Sono le novità annunciate dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nell’audizione alla commissione Trasporti della Camera. Patuanelli ha detto che Alitalia pubblica «partirà con più di 90 aerei, rispetto ai 113 dell’attuale flotta». Non si sa però quale sarà il piano industriale e rimangono molti punti oscuri, in particolare su costi della nazionalizzazione, gli esuberi, spezzatino di attività.

La Newco parte con l’affitto
C’è un ritardo nella costituzione della Newco pubblica rispetto a quanto ipotizzato nelle scorse settimane, si era parlato di una possibile partenza fra il 3 e il 6 maggio. «La Newco per Alitalia riteniamo
che possa partire entro le prime settimane del mese di giugno,
con necessari passaggi», ha detto il ministro del M5S che in dicembre ha nominato il nuovo commissario, Giuseppe Leogrande. Dato che «la procedura di cessione dei rami d’azienda ha una grande complessità», all’inizio ci sarà «un affitto dei rami d’azienda da parte dell’amministrazione straordinaria, per rendere più rapido il passaggio». Nell’amministrazione straordinaria «rimarranno gli aerei più prossimi a un fermo per manutenzione importante».

Non si sa il costo della nazionalizzazione
Patuanelli non ha detto di quanti soldi avrà bisogno Alitalia per sopravvivere. I 400 milioni di euro iniettati a Natale (che hanno portato il totale dei fondi pubblici durante il commissariamento a quasi 1,5 miliardi) sono ormai esauriti. Secondo il ministro «i 400 milioni ci consentono di arrivare alla fine di maggio, segno che il commissario ha lavorato bene nonostante le enormi perdite subìte nell’ultimo mese e mezzo». In gennaio Patuanelli e Leogrande avevano detto però che i 400 milioni sarebbero bastati per tutto il 2020.

A chi vanno i 500 milioni del «Cura Italia»
Il decreto Cura Italia ha stanziato 500 milioni. Patuanelli ha detto «che i 500 milioni serviranno per tutte le compagnie che hanno subito danni dal Coronavirus e poi per la Newco». In realtà per come è scritta la norma, art. 79 del decreto, i 500 milioni andrebbero solo ad Alitalia (questo lo ha già detto anche la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli). E in Parlamento sono stati respinti gli emendamenti che avrebbero consentito di estendere questi fondi anche alle altre compagnie italiane Blue Panorama, Neos e Air Dolomiti (100% Lufthansa). Dunque c’è una contraddizione tra quanto affermato da Patuanelli e il testo del decreto.

Ricavi Alitalia -87,5%
Al momento «la riduzione del giro d’affari di Alitalia è dell’87,50%, a causa del crollo del traffico per il coronavirus», ha riferito il ministro. Ha citato anche il crollo dei ricavi per altre compagnie: «-94,1% British Airways, -93% Iberia, -97,50% Air France, -92,2% Klm. In Portogallo Tap è ferma al 100%».

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Gli esuberi
Patuanelli non ha detto quanti dipendenti saranno trasferiti alla Newco. Ha parlato solo dei piloti. «La Newco Alitalia non partirà con i 25-30 aerei di cui si è parlato sulla stampa, non ho mai detto che avrà 25 aerei né 40, partirà con 90 aerei. Ma è evidente che voleranno solo quelli che il mercato consente. Non voleranno sempre gli stessi. Per i piloti non possiamo pensare che ci sarà un transito settoriale dalla Oldco, la vecchia società in amministrazione straordinaria, alla Newco. Daremo la garanzia a tutti i piloti di poter mantenere le referenze tecniche, altrimenti avremmo delle persone che escono dal mercato del lavoro». Intanto Alitalia ha chiesto la cigs fino a circa 6.800 dipendenti fino al 31 ottobre (su 11.600 dipendenti totali), la vertenza è aperta con i sindacati. «Credo che parlare di zero esuberi sia molto difficile», ha detto il ministro. Nella Newco «ragioniamo su una presenza dei sindacati nel board o su un modello a doppio livello come funziona in altri paesi». E il tipico modello a doppia rappresentanza è quello tedesco, con metà del consiglio di sorveglianza affidato a rappresentanti sindacali o dei dipendenti.

Alleanza, stop a Delta il 21 maggio
Altro tema critico è l’alleanza internazionale. La joint venture transatlantica con Delta scade il 21 maggio, perché Delta ha firmato un nuovo accordo con Virgin Atlantic e Air France-Klm da cui Alitalia è esclusa. Ci sono stati contatti tra il commissario e Delta per prolungare l’intesa transatlantica con un ruolo di Alitalia di «associate partner», ma non è mai stato firmato. Patuanelli ha detto che «il 21 maggio scade l’Antitrust sull’alleanza transatlantica con Delta e le altre compagnie di SkyTeam», cioè Air France e Klm.

L’impatto su Alitalia
Dopo il 21 maggio pertanto Delta non potrebbe più vendere biglietti di Alitalia sul mercato americano per voli verso l’Italia, né potrebbero essere venduti biglietti per voli fatti da Delta sul mercato americano in prosecuzione rispetto ai voli di Alitalia dall’Italia agli Usa (per esempio da New York per altre destinazioni in Nord America). Per Alitalia sarebbe un danno pesante, se il traffico aereo ripartirà. Patuanelli ha detto che «rispetto alle riflessioni fatte in novembre sul costo del cambio di alleanza, perché ci sarebbe un periodo vuoto senza un partner, con un mercato fermo questo tema non è più dirimente».

L’ipotesi Lufthansa
Nel frattempo si è proposta Lufthansa per un accordo commerciale. Quest’ipotesi ha trovato il supporto di esponenti del M5S, in particolare la senatrice Giulia Lupo, influente per le scelte del governo sul trasporto aereo, come ricordato da alcuni deputati tra cui Maurizio Lupi. L’ipotesi Lufthansa piace anche alla ministra De Micheli e ad altri del Pd. Sul tavolo c’è l’ipotesi concreta di passare a un’alleanza commerciale con Lufthansa. «Sarà oggetto di una valutazione fra più teste. Sarà compito del Mise - ha detto Patuanelli - con il Mef che sarà l’azionista di riferimento della Newco, insieme al commissario straordinario e alla nuova governance della Newco, capire se interloquire per un passaggio a una partnership potenziale con Lufthansa e Star Alliance».

Rigettata la proposta Efromovich
Patuanelli non ha parlato delle proposte giunte da privati per l’acquisto della compagnia. Diversi deputati, da Giorgio Mulè (Fi) a Claudio Durigon (Lega), hanno chiesto perché il commissario non le abbia considerate. In particolare quella del gruppo Synergy del sudamericano German Efromovich, che ha proposto un investimento «fino a un miliardo», ha detto Mulè. Patuanelli ha glissato. Ha detto che «non sono state presentare offerte così definitive da consentirci di cedere i complessi aziendali. Il gruppo Synergy aveva già presentato un’offerta nel luglio 2019 che non era stata ritenuta affidabile, ma era stata scartata dall’advisor che era Mediobanca, quindi un advisor di un certo peso».

Leogrande ha sospeso la cessione
In realtà il commissario dopo aver chiesto le manifestazioni d’interesse non vincolanti di privati, invece di proseguire nella procedura con la data room, ha inviato una lettera ai soggetti che si erano fatti avanti dicendo che in seguito alle norme varate dal governo sul coronavirus la procedura di cessione era sospesa. Anche su questo punto la risposta di Patuanelli è incompleta.

Non c’è il piano industriale
Sul piano industriale Patuanelli ha detto che «il piano industriale è centrale per la Newco. Non è il management della Newco che fa il piano industriale, Il ragionamento che fa l’amministrazione straordinaria è arrivare a un 30% di flotta di lungo raggio, che è stato il punto debole di Alitalia. L’obiettivo è arrivare a una compagnia con dimensioni superiori a quelle di oggi». Insomma, non ci sono idee chiare neppure su questo punto che è fondamentale.

Lo spezzatino
Alle domande sul probabile spezzatino tra attività di volo, manutenzione e handling, Patuanelli ha detto che ci vuole «una discontinuità aziendale» tra amministrazione straordinaria e Newco, «affinché non ci sia una retrocessione di debiti alla Newco. Può esserci una differenziazione societaria, ma di fatto gli asset possono stare uniti».

Le agevolazioni alle low cost
Secondo Patuanelli la nazionalizzazione di Alitalia «dovrà essere accompagnata da una riforma che metta tutti gli operatori sullo stesso livello. Credo che le tariffe aeroportuali pagate da Alitalia siano scandalosamente più elevate rispetto ad altri. Alitalia potrebbe essere una di quelle società a partecipazione pubblica che portano utili e non perdite. Non è tollerabile che per una toccata di un aereo Alitalia paghi 1.200 euro quando altre compagnie pagano solo 120 euro».

https://www.ilsole24ore.com/art/alitalia-newco-pubblica-sara-creata-giugno-piu-90-aerei-ADv8kCM
 
Insomma, cambiare per non cambiare niente.
Basti pensare che l'obiettivo è trasferire i contratti di leasing alla newco con le macchine forzatamente a terra e si presuppone un'ampia disponibilità di macchine sul mercato a prezzi concorrenziali fra qualche mese. Tutto questo per tranquillizzare i sindacati che tante macchine prevedono tanti dipendenti con giusto qualche taglio qua e là...

Mi sembra di capire tra le righe che inizialmente la NewCo affitterà dalla vecchia società quello di cui ha bisogno e poi ci sarà un vero e proprio trapasso delle attività .

Dicono anche che i leasing degli Aeromobili sono stati differiti fino a marzo 2021, ma questo non capisco bene cosa voglia dire tecnicamente.
 
L
Non c’è il piano industriale
Sul piano industriale Patuanelli ha detto che «il piano industriale è centrale per la Newco. Non è il management della Newco che fa il piano industriale, Il ragionamento che fa l’amministrazione straordinaria è arrivare a un 30% di flotta di lungo raggio, che è stato il punto debole di Alitalia. L’obiettivo è arrivare a una compagnia con dimensioni superiori a quelle di oggi». Insomma, non ci sono idee chiare neppure su questo punto che è fondamentale.

Il solito Dragoni che argomenta a suo giudizio frasi che che nulla hanno a che vedere con quello che scrive. Peccato perchè fino a quel punto l'articolo era stato abbastanza oggettivo.