*** Alitalia chiede l'amministrazione straordinaria ***

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Sempre più convinto che alla fine della giostra l'appiopperanno alle FS.
 
A parte la solita e miracolosa moltiplicazione dei denari degna delle peggiori parabole mai narrate, cosa spinge un rifornitore a scegliere AZ come suo cliente se è perennemente in bolletta?
 
Con EY fuori da giochi come pensano di trovare un acquirente di questo morto che cammina ? Questi 600 mln verranno bruciati fra pochi mesi, sicuramente prima dei sei previsti.
 
Con EY fuori da giochi come pensano di trovare un acquirente di questo morto che cammina ? Questi 600 mln verranno bruciati fra pochi mesi, sicuramente prima dei sei previsti.

Lo scopo è prendere tempo. Qui nessuno sa che fare concretamente. A spanne potrei pensare che si possa mettere in campo un accordo bulk su qualcos'altro e buttarci dentro il catorcio;magari puntando all'Asia o alla Russia (dove Lega e m5s hanno già buone sponde e finanziatori).


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Lo scopo è prendere tempo. Qui nessuno sa che fare concretamente. A spanne potrei pensare che si possa mettere in campo un accordo bulk su qualcos'altro e buttarci dentro il catorcio;magari puntando all'Asia o alla Russia (dove Lega e m5s hanno già buone sponde e finanziatori).


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Si è chiaro che è questo prestito e per prendere tempo e dare continuità. Ma credo che ogni progetto futuro abbia come base la presenza di EY dovendo così cercare un altro soggetto da inserire.
Tra l' altro vediamo cosa succedera con il nuovo 777 e con le nuove rotte che erano state annunciate ?
 
La cosa triste è che a fronte dell'ennesima sconceria (e palese differenza di trattamento tra lavoratori di differenti comparti) vi sono dipendenti AZ, credo naviganti, che su forum di settore hanno l'ardire di compiacersi del fatto che a fronte del NO le loro prebende non siano state toccate e che, insomma, abbiano "vinto".
Fossi un lavoratore rimasto a casa con la crisi degli ultimi dieci anni mi girerebbero non poco (non che da contribuente sia lieto di essere, oltre che cornuto, mazziato).
Ovviamente sono certo che tali personaggi siano la netta minoranza in seno ad AZ, ma era giusto segnalarlo.
 
Ultima modifica:
Non ricordo chi disse che chi ha votato NO molto probabilmente è supportato dal M5S. Sentendo Dibba da Floris ieri mi vien da crederci.
 
A quelli italiani credo verrà caldamente suggerito di non avere fretta e di continuare a rifornire in silenzio.

Ma anche no, se fossi un fornitore di Alitalia chiederei da adesso pagamenti cash altrimenti arrivederci, rischio di perdere qualche vecchia fattura non saldata ma intanto non continuo a fornire in perdita una società da cui non vedrò piu' un euro in futuro...
 
La cosa triste è che a fronte dell'ennesima sconceria (e palese differenza di trattamento tra lavoratori di differenti comparti) vi sono dipendenti AZ, credo naviganti, che su forum di settore hanno l'ardire di compiacersi del fatto che a fronte del NO le loro prebende non siano state toccate e che, insomma, abbiano "vinto".
Fossi un lavoratore rimasto a casa con la crisi degli ultimi dieci anni mi girerebbero non poco (non che da contribuente sia lieto di essere, oltre che cornuto, mazziato).
Ovviamente sono certo che tali personaggi siano la netta minoranza in seno ad AZ, ma era giusto segnalarlo.
Dispiace leggere di queste cose. A conferma del fatto che oltre al criticato management, AZ abbia al suo interno anche fra il PN una serie di personaggi che hanno contribuito a questo disastro.
 
Ma anche no, se fossi un fornitore di Alitalia chiederei da adesso pagamenti cash altrimenti arrivederci, rischio di perdere qualche vecchia fattura non saldata ma intanto non continuo a fornire in perdita una società da cui non vedrò piu' un euro in futuro...
I debiti di tutte le società oggetto di procedura concorsuale sono in prededuzione, quindi vengono pagati integralmente prima di procedere a qualunque pagamento (anche a favore di soggetti privilegiati come stato e dipendenti) a favore dei creditori della procedura. Questo perché ovviamente il legislatore si rende perfettamente conto che l'affidabilità creditizia di una società oggetto di procedura concorsuale è pari a zero.
 
Alitalia, Calenda: prioritaria la cessione dell’intera azienda
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«Cercheremo come prioritario il fatto che si compri l'insieme dell'azienda in un contesto in cui si cerchi di rilanciarla». Il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, parla di Alitalia a Radio Anch'io. «Oggi non ci sono trattative sul tavolo, i commissari devono predisporre un programma ed è previsto che entro quindici giorni inizino ad aprire alle manifestazioni di interesse», spiega Calenda, indicando la necessità di «un'alleanza con un'azienda del trasporto aereo».

«Buona terna commissari,mix di professionalità»
I tre commissari scelti dal governo per Alitalia sono «un mix di personalità», «una buona terna, la metteremo alla prova del lavoro». Secondo il ministro «Gubitosi rappresenta la possibilità di conoscere già l'azienda e i suoi punti di debolezza, c'è un professore molto bravo che si occupa di trasporto aereo e c'è un tecnico delle amministrazioni straordinarie che sono una vicenda molto complessa». A proposito di quest'ultimo, Enrico Laghi, criticato per il fatto di avere molti incarichi, Calenda fa alcune puntualizzazioni. «Laghi sta lavorando su Ilva e ha lavorato molto bene. Io non lo conoscevo prima di Ilva, in questo lavoro è molto bravo. Non ha 24 cariche. È una persona molto preparata e competente». Calenda ha anche ricordato di aver «rifatto tutta la struttura dei compensi dell'amministrazione straordinaria molto prima di questa crisi, per renderli proporzionali al risultato».

«Attenti ai soldi dei cittadini, già 8 miliardi»
Il governo «ha escluso la nazionalizzazione e credo che i cittadini, che hanno pagato 7,5 miliardi più questo prestito ponte, quindi 8 miliardi» per Alitalia, «sono molto attenti a come vengono usati i loro soldi e dobbiamo essere noi molto attenti a come vengono usati». I 600 milioni di prestito ponte concessi dallo Stato ad Alitalia sono un «male necessario, inevitabile, perché mettere gli aerei a terra dalla sera alla mattina costerebbe molto di più a contribuenti italiani». Ammontano a 4,9 milioni le prenotazioni di biglietti Alitalia e la compagnia «ha una quota di mercato rilevante nel paese». I «600 milioni ci servono ad evitare una situazione peggiore dal punti di vista economico», nota il ministro spiegando che la cifra è superiore a quanto previsto (Calenda aveva stimato 1 miliardo di costi l'anno). «Questi saranno sei mesi di amministrazione straordinaria che ci costeranno 100 milioni di più di quanto previsto perché la Iata ha chiesto 128 milioni di deposito cauzionale».

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http://www.ilsole24ore.com/art/noti...ell-intera-azienda-094549.shtml?uuid=AEzlxMFB
 
Il fatto che alla partenza della procedura non sia corrisposto un grounding immediato rientra nelle logiche della procedura stessa. Il grounding di Swissair (e credo anche Sabena, ma ho ricordi più vaghi in proposito) fu assolutamente "pilotato", ovvero era già pronta la soluzione di ripartenza della compagnia (il fatto che poi Swiss sia sostanzialmente rifallita dopo poco tempo è un altro paio di maniche), mentre ad oggi il grounding di AZ avrebbe comportato la chiusura definitiva della compagnia (con grave danno per i creditori). Ora è necessario che i commissari trovino il cavaliere bianco disposto ad investire almeno su una parte della società, e da questo punto di vista il prestito ponte ha il senso di dare loro l'opportunità di avviare le necessarie trattative. Non saranno i commissari a preparare il piano industriale, o meglio quando lo faranno sarà sotto dettatura del nuovo acquirente, perché ad oggi, senza finanziamenti di almeno un paio di miliardi possibilmente di liquidità vera, qualunque piano industriale sarebbe una barzelletta.
Francamente non vedo molto probabile una soluzione positiva della vicenda, a meno che non cambi lo scenario di fondo. In particolare non vedo alcun soggetto extracomunitario che sia disposto a investire un miliardo (di nuovo, come minimo) senza avere il controllo effettivo della baracca, e dall'altra parte non vedo soggetti italiani pronti a buttare un altro miliardo nel pozzo senza fondo. Il cambiamento di scenario potrebbe essere dato dalla decisione UE di togliere il vincolo del 51% di partecipazione comunitaria (togliendo così le castagne dal fuoco anche per IAG, U2 e FR). A quel punto, con l'opportunità di comprare il 100% e la possibilità di ritagliarsi AZ in base alle proprie esigenze è possibile che salti fuori un compratore internazionale (non necessariamente una compagnia aerea, ci sono molti fondi speculativi che acquistano cadaveri per rilanciarli e cavarne un margine).
Se invece la UE rimane rigida sul concetto di proprietà e controllo, l'alternativa è fra la chiusura fra 6 mesi e la vendita dei pochi pezzi "pregiati" (posizione dominante a LIN, rotte coperte dai bilaterali, un po' di traffico LR interessante da FCO), la prospettiva insomma di cui si è vociferato parlando di LH, diciamo a stare larghi 40 aerei e 3000 persone.
In sintesi ritengo che quelli che oggi brindano a prosecchino pensado che il no sia stata una vittoria avranno presto un amaro risveglio.
 
Agenti di viaggi e Alitalia: cosa sapere per vendere

“Noi non abbiamo né sollecitato nè disincentivato la vendita dei biglietti Alitalia”. Parte da questa premessa Federico Lucarelli, consulente legale Fiavet, spiegando gli obiettivi dell’incontro richiesto dalla federazione degli agenti di viaggi ai vertici della compagnia.

I punti fondamentali che l’associazione desidera approfondire prima di annunciare eventuali azioni (che non escludono “forti prese di posizione a tutela della categoria”, come aveva precisato Fiavet stessa in un comunicato) sono due: il primo riguarda l’operatività di Alitalia. “Vogliamo avere rassicurazioni da questo punto di vista”, precisa Lucarelli: i chiarimenti su questo aspetto sono volti ad evitare che “l’agenzia di esponga alla cosiddetta ‘culpa in eligendo’”. Quest’ultima si verificherebbe nel caso in cui l’intermediario consigliasse un vettore che avesse conclamate difficoltà operative e che quest’ultime creassero disagi al cliente.

Da questo punto di vista, bisogna ricordare che Alitalia in merito si è pronunciata per due volte, a pochi giorni di distanza, ribadendo che l’operatività della compagnia non è messa in discussione dai recenti avvenimenti.

Il nodo commissioni
Un secondo aspetto riguarda invece i rapporti di filiera e, più nello specifico, le commissioni. Con riflessioni che partono da quanto accadde nel 2011, quando Alitalia venne commissariata e dunque si verificò una situazione simile a quanto sta accadendo in questi giorni.

“Sei anni fa - ricorsa Lucarelli -, da parte della compagnia ci fu la revocatoria delle commissioni: in altre parole, il vettore chiese agli agenti di viaggi la restituzione delle remunerazioni riconosciute nell’ultimo semestre”. Un provvedimento che, tuttavia, fu impugnato dalla stragrande maggioranza delle agenzie di viaggi.

“Per ora (siamo in attesa del pronunciamento in appello) i tribunali hanno dato ragione ai dettaglianti”, precisa Lucarelli. Che aggiunge: “Tra gli obiettivi dell’incontro c’è anche quello di evitare una situazione di questo tipo: Fiavet farà tutto il possibile per scongiurare uno scenario come quello che si verificò nel 2011”.

Non solo: “Vogliamo capire quali sono le intenzioni anche per quanto riguarda il futuro del rapporto contrattuale tra Alitalia e le agenzie di viaggi”.

Una serie di interrogativi che, secondo le previsioni, dovrebbe avere una risposta a breve. TTG

 
Show da circo di Calenda. Entro 15 giorni viene pubblicato il bando per le manifestazioni di interesse cui ovviamente non parteciperà nessuno. In alternativa, solo a titolo di cortesia per fare un favore ai soci o al governo, si presenterà qualcuno a proporre condizioni terribilmente peggiori rispetto a quelle rifiutate dai dipendenti.
Insomma, tutto un teatrino per prendere sonoramente a ceffoni chi aveva votato NO e andare avanti con il piano originario annichilendo i dipendenti e i loro aizzatori. Del resto Gubitosi era l'uomo voluto dalla banche per portare avanti un certo tipo di piano.
Guarda caso, i 600 mln anticipati dal governo sono più o meno gli stessi che avrebbero messo i soci in caso di SI al referndum.
 
Il fatto che alla partenza della procedura non sia corrisposto un grounding immediato rientra nelle logiche della procedura stessa. Il grounding di Swissair (e credo anche Sabena, ma ho ricordi più vaghi in proposito) fu assolutamente "pilotato", ovvero era già pronta la soluzione di ripartenza della compagnia (il fatto che poi Swiss sia sostanzialmente rifallita dopo poco tempo è un altro paio di maniche), mentre ad oggi il grounding di AZ avrebbe comportato la chiusura definitiva della compagnia (con grave danno per i creditori). Ora è necessario che i commissari trovino il cavaliere bianco disposto ad investire almeno su una parte della società, e da questo punto di vista il prestito ponte ha il senso di dare loro l'opportunità di avviare le necessarie trattative. Non saranno i commissari a preparare il piano industriale, o meglio quando lo faranno sarà sotto dettatura del nuovo acquirente, perché ad oggi, senza finanziamenti di almeno un paio di miliardi possibilmente di liquidità vera, qualunque piano industriale sarebbe una barzelletta.
Francamente non vedo molto probabile una soluzione positiva della vicenda, a meno che non cambi lo scenario di fondo. In particolare non vedo alcun soggetto extracomunitario che sia disposto a investire un miliardo (di nuovo, come minimo) senza avere il controllo effettivo della baracca, e dall'altra parte non vedo soggetti italiani pronti a buttare un altro miliardo nel pozzo senza fondo. Il cambiamento di scenario potrebbe essere dato dalla decisione UE di togliere il vincolo del 51% di partecipazione comunitaria (togliendo così le castagne dal fuoco anche per IAG, U2 e FR). A quel punto, con l'opportunità di comprare il 100% e la possibilità di ritagliarsi AZ in base alle proprie esigenze è possibile che salti fuori un compratore internazionale (non necessariamente una compagnia aerea, ci sono molti fondi speculativi che acquistano cadaveri per rilanciarli e cavarne un margine).
Se invece la UE rimane rigida sul concetto di proprietà e controllo, l'alternativa è fra la chiusura fra 6 mesi e la vendita dei pochi pezzi "pregiati" (posizione dominante a LIN, rotte coperte dai bilaterali, un po' di traffico LR interessante da FCO), la prospettiva insomma di cui si è vociferato parlando di LH, diciamo a stare larghi 40 aerei e 3000 persone.
In sintesi ritengo che quelli che oggi brindano a prosecchino pensado che il no sia stata una vittoria avranno presto un amaro risveglio.

il limite del 51% credo che sia il punto debole che non ha permesso a EY di fare il "padrone": domanda, ma EY non potrebbe far nascere un'azienda UE con sede legale in UE che controlli AZ?
 
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