*** Alitalia chiede l'amministrazione straordinaria ***

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Comunque se il prestito ponte deve essere restituito in 6 mesi, come condizione imposta da Bruxelles, significa che entrerá in bilancio anche un ulteriore rosso di almeno 100.000.000 al mese, se sommati all'ormai accertato crollo delle vendite e al fatto che per legge ulteriori prestiti non possono essere erogati alla stessa azienda in un lasso di 10 anni, mi chiedo quale bacchetta magica possa far migliorare di un solo centesimo la situazione ma soprattutto come possano anche minimamente rendere appetibile un simile cadavere a un qualsiasi acquirente sano di mente...
 
C'è da dire che è meglio rischiare di perdere 600mln che avere la certezza di dover pagare decine di miliardi di ammortizzatori sociali

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15 miliardi fanno un milione per dipendente. Voglio essere ammortizzato anche io.
 
Comunicato stampa di Palazzo Chigi.

ALITALIA, APPROVATO IL PRESTITO PONTE DI 600 MILIONI PER SEI MESI

Misure urgenti per assicurare la continuità del servizio svolto da Alitalia S.p.a. (decreto legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e dei Ministri dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan e dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha approvato un decreto legge che introduce misure urgenti volte ad assicurare la continuità del servizio svolto da Alitalia – Società Aerea Italiana – S.p.a., posta in data odierna in amministrazione straordinaria.
Tenuto conto delle difficoltà di ordine sociale e dei gravi disagi per gli utenti che deriverebbero dall’interruzione del servizio svolto da Alitalia per i collegamenti aerei nel territorio nazionale e con il territorio nazionale, ivi compresi quelli con oneri di servizio pubblico ai sensi della vigente normativa europea, il decreto dispone un finanziamento a titolo oneroso di seicento milioni di euro, della durata di sei mesi, da erogare con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, entro cinque giorni dall’apertura della procedura di amministrazione straordinaria.
Il finanziamento è concesso, nel rispetto della disciplina sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese non finanziarie in difficoltà, con l’applicazione di interessi pari al tasso Euribor a sei mesi maggiorato di 1.000 punti base e dovrà essere restituito entro sei mesi dalla sua erogazione, in prededuzione con priorità rispetto a ogni altro debito della procedura.
Il prestito è destinato alle indilazionabili esigenze gestionali di Alitalia e delle altre società del gruppo sottoposte alla procedura di amministrazione straordinaria, anche relative alla continuità dei sistemi di regolazione internazionale dei rapporti economici con i vettori, nelle more della esecuzione di uno dei programmi previsti a norma del decreto legislativo 8 luglio 1999, n. 270, relativo alla disciplina dell’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza (programma di cessione dei complessi aziendali, programma di ristrutturazione o programma di cessione dei complessi di beni e contratti).
Ai fini della predisposizione di uno dei suddetti programmi, i Commissari straordinari provvederanno, entro quindici giorni dalla pubblicazione del decreto, a pubblicizzare un invito per la raccolta di manifestazioni d’interesse finalizzate alla definizione della procedura di amministrazione straordinaria. Le conseguenti procedure, da espletare nel termine di sei mesi dalla concessione del finanziamento, dovranno assicurare il rispetto dei principi di trasparenza, parità di trattamento e non discriminazione.

http://www.governo.it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n26/7257

Viene rimarcato più volte che i 600 M€ servono a garantire la continuità aziendale.
Non si fa nessun accenno a piani industriali in preparazione.
I commissari, mi par di capire, avrebbero sostanzialmente l'incarico di cercare acquirenti.
Se non verranno trovati (o se quelli eventualmente trovati non dovessero essere graditi ai dipendenti...) saremo da capo. Con la speranza che la UE sputi in faccia a chi dovesse chiedere un secondo prestito ponte dopo aver dilapidato i 600 M€ del primo in sei mesi se non meno.
 
i commissari devono cercare un compratore che pigli il catorcio a Xmio€+600mio€+interessi da ridare allo Stato. sarebbe da mettere nero-su-bianco...
 
Anche da quest'articolo sembra emergere che l'unica cosa decisa oggi, sia che AZ deve vivere almeno qualche altro mese. Poi si vedrà.
Immagino la fila degli acquirenti dopo che Gubitosi &c avranno fatto le grandi ristrutturazioni permesse dai dipendenti. Come no...

Prestito ponte di 600 milioni ma esclusa la nazionalizzazione. Il governo nomina i tre commissari per Alitalia


Il cda dà l'ok all'amministrazione straordinaria. Il ministro Calenda: "A breve aprire a manifestazioni di interesse"

02/05/2017 12:18 CEST | Aggiornato 57 minuti fa


Il mandato è chiaro: vendere. E vendere subito, entro sei mesi. I tre commissari di Alitalia, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, dovranno nel più breve tempo possibile trovare un potenziale acquirente interessato all'ex compagnia di bandiera: "Dovranno aprire - dice il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda - alle manifestazioni di interesse". Il titolare del dicastero dei Trasporti, Graziano Delrio, ribadisce il concetto: "Ci auguriamo che il loro lavoro non porti alla svendita di Alitalia ma miri al contrario alla ricerca di nuovi investitori e al conseguente rilancio della compagnia". Il rilancio dell'azienda sarà quindi successivo alla vendita. Per adesso, per questi sei mesi, il prestito ponte di 600 milioni di euro, più alto rispetto a quello ipotizzato, servirà a garantire continuità, "tenuto conto – si legge in una nota di Palazzo Chigi - delle difficoltà di ordine sociale e dei gravi disagi per gli utenti che deriverebbero dall'interruzione del servizio".
I 600 milioni stabiliti "e prestati a titolo oneroso, sono il massimo che oggi sia possibile prevedere e fare", dice ancora Calenda. Esclusa quindi ancora una volta la nazionalizzazione dell'azienda, come ribadisce il premier Paolo Gentiloni: "I termini dell'intervento del governo non sono quelli di immaginare una rinazionalizzazione di Alitalia. Lo abbiamo escluso fin dal primo momento, lo escludiamo oggi". Calenda ha poi il compito di annunciare i nomi che faranno parte del collegio commissariale: Gubitosi, Laghi e Paleari. Il primo si occuperà della gestione dell'azienda, il secondo dei rapporti con il governo e della parte legale. Paleari, indicato dal Ministero dei trasporti, è professore universitario ed esperto di trasporto aereo, nonché presidente di Human Technopole. A loro tre, il Mise, affida "un mandato ampio nello spettro ma limitato nel tempo".

Il giorno del commissariamento si chiude quindi così. Dopo due anni e 4 mesi dal suo decollo, primo gennaio 2015, l'Alitalia targata Etihad è in amministrazione straordinaria con la garanzia che per i prossimi sei mesi, per i passeggeri, resterà tutto regolare: i voli e le operazioni di Alitalia – assicura la compagnia - non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista. Quella di garantire la continuità della compagnia è stata la principale preoccupazione del Governo, che è intervenuto "non solo su esplicita richiesta da parte dell'assemblea dei soci" ma come "atto di responsabilità di chi deve assicurare alcuni servizi fondamentali", spiega Gentiloni. La scelta mettere gli aerei a terra oggi avrebbe avuto "impatti pesantissimi", ribadisce il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, ricordando che Alitalia ha "4,9 milioni di prenotazioni in piedi e trasporta 2 milioni di passeggeri al mese".
Insieme alla nazionalizzazione resta improbabile anche la possibilità che lo Stato ci metta altri soldi. L'obiettivo è "lavorare su un piano industriale per permettere ad Alitalia di trovare soci capaci di investire e sanare debolezze storiche che non dipendono dalla presenza delle low cost ma strategie sbagliate", dice Delrio. "Siamo convinti che il mercato potrà trovare investitori interessati e lo Stato farà la sua parte". I sindacati, che vedono nella continuità territoriale spazio per trovare strade alternative alla liquidazione, auspicano che il lavoro dei commissari non porti alla svendita ma alla ricerca di nuovi investitori e al conseguente rilancio della compagnia.
La decisione dell'azienda di richiedere l'accesso all'amministrazione straordinaria, già tracciata una settimana fa dal cda riunitosi subito dopo la vittoria del No al referendum, è arrivata nel corso di un doppio passaggio formale, prima l'assemblea dei soci e poi il cda, che si è riunito in mattinata prima del Consiglio dei ministri. Rammarico è stato espresso anche dal socio arabo, Etihad, che nel 2014 con un investimento da 560 milioni è diventato proprietario del 49% della compagnia italiana. "Abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per supportare Alitalia in qualità di azionista di minoranza, ma è chiaro che la compagnia ha bisogno di una ristrutturazione profonda e su vasta scala per sopravvivere e crescere in futuro", dice il numero uno della compagnia di Abu Dhabi James Hogan. Adesso il futuro di Alitalia dipenda dall'esito che produrrà la ricerca di un altro acquirente intenzionato ad investire in una compagnia che nel solo anno 2016 ha perso tra i 600 e i 650 milioni.

Scheda: Chi sono i tre commissari

Ex manager di Fiat, Wind e Rai, Luigi Gubitosi è assieme a Enrico Laghi e Stefano Paleari uno dei tre commissari straordinari di Alitalia. Il presidente in pectore della compagnia - che due settimane fa aveva preso il posto di Luca Cordero di Montezemolo - è stato direttore generale della Rai dal luglio 2012 all'agosto del 2015. Nato a Napoli il 22 maggio 1961, è stato country manager e responsabile del corporate investment banking della Bank of America per l'Italia, ruolo ricoperto dall'1 dicembre 2011.
In precedenza, dal 1986 al luglio 2005 ha ricoperto diversi incarichi nel Gruppo Fiat: Chief Financial Officer, VP e Responsabile Tesoreria di Gruppo; è stato presidente del Cda di Fiat Partecipazioni e membro del Consiglio di amministrazione di Fiat Auto, Ferrari, CNH, Iveco, Itedi, Comau e Magneti Marelli. Luigi Gubitosi ha ottenuto il master in Business Administration all'INSEAD di Fontainebleau, dopo la laurea in Giurisprudenza all'Università di Napoli e studi di economia presso la London School of Economics. Ha anche insegnato Finanza Aziendale Internazionale all'Università LUISS 'Guido Carli'.

Vanta una lunga carriera in società di primo piano della finanza italiana, Enrico Laghi. Classe 1969, è stato commissario straordinario dell'Ilva assieme a Piero Gnundi. Professore di economia aziendale alla Sapienza, Laghi è stato inoltre presidente dell'organismo di vigilanza di finmeccanica, componente del Comitato di Sorveglianza di Tirrenia, e presidente del collegio sindacale di Acea. Ha maturato una lunga esperienza come commissario straordinario non solo di Ilva ma anche di una serie di altre società, da InnseCilindri a Sanac, a Taranto Energia, A Socova, a Tillet, a Partecipazioni Industriali nonchè sindaco effettivo del collegio sindacale di Unicredit.

Ingegnere, già rettore dell'Università degli Studi di Bergamo, Stefano Paleari, 51 anni, ha una lunga esperienza nel campo accademico, anche estero. Dal giugno 2009, ad esempio, è membro dell'Airneth Scientific Board, gruppo internazionale degli accademici più rappresentativi nel campo del trasporto aereo. Docente di ingegnieria gestionale, di recente ha guidato il comitato per Human Technopole per l'area Post Expo.

http://www.huffingtonpost.it/2017/05/02/il-cda-di-alitalia-da-lok-allamministrazione-straordinaria_a_22064842/?utm_hp_ref=it-homepage
 
Interssante il passaggio del comunicato stampa in cui viene precisato che il piano verrà predisposto in funzione delle indicazioni che riceveranno da chi manifesterà interesse.
 
Nel periodo in cui siamo questi 600 milioni gridano tanto più vendetta.
Vergogna.
Poi dicono che non ci si debba incazzare.
 
Giusto per capire , Az non ha un cent , per tirare a campare prende un prestito da 600 milioni € e tutti i dipendenti continuano ad intascare il 100% dello stipendio come se nulla fosse..?( Quindi tecnicamente hanno fatto bene a dire di no, vanno avanti e prendono il piatto )
 
Giusto per capire , Az non ha un cent , per tirare a campare prende un prestito da 600 milioni € e tutti i dipendenti continuano ad intascare il 100% dello stipendio come se nulla fosse..?

È quello che han sanzionato con il "no" :continuare la solita vita a spese dello Stato come avviene dal 1947. Alitalia è stata è e sarà un ministero.


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Considerando una perdita ipotetica di 1,5 mln / gg nel 2016 ( chi dice 1 , chi 2 ), in 6 o 9 mesi max si avrebbe tendenzialmente una perdita di 270 mln nel periodo più breve o 405 nei 9 mesi. Ci sarà un rallentamento nelle vendite e quindi tendenzialmente un + 20 % di perdite , ma saremo anche nei mesi di maggiore attività , normalmente i migliori economicamente. Ipotizzando un 10% di peggioramento comunque in più siamo a 300 mln nel primo caso e 450 nel secondo, ovviamente ipotizzando che l'attività dei Commissari sia nulla o non influente economicamente. Ma lì sorge un altro problema e cioè chi si comprerà un azienda che continua serafica a perdere quegli importi ?
Ma non era meglio dare un importo minore e spingere a più urgenti manovre di recupero economico ?
 
L'idea geniale di Renzi sarebbe questa, passare da 200 a 600 milioni di soldi cacciati nel cesso?

No,non lo è;questo è un modo per prender tempo. Il grounding o i libri on tribunale spaventano assai...


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Credo che un'idea del calo dei pax AZ potremo averla dai dati di FCO da Maggio in poi. Con qualche vaga indicazione già da Aprile.
 
strano che MOL non si sia ancora fiondato nel ring con qualche campagna vendita legata all'ennesimo tracollo
 
Credo che un'idea del calo dei pax AZ potremo averla dai dati di FCO da Maggio in poi. Con qualche vaga indicazione già da Aprile.

Dubito che avremo un riscontro così a breve termine. In tanti, con biglietti già emessi magari tramite offerte (quei 20% di sconto una consuetudine oramai), altri prenotati da tempo (per le vacanze), difficilmente cancelleranno a rischio di perdere quanto speso e di riacquistare con altre compagnie a prezzi in molti casi superiori. I dolori, a mio avviso, arriveranno a metà/fine stagione visto che il calo delle vendite dalla settimana scorsa sarà stato con ogni probabilità tangibile e con conseguenze disastrose sulla situazione già penosa di per se della compagnia.

G
 
Considerando una perdita ipotetica di 1,5 mln / gg nel 2016 ( chi dice 1 , chi 2 ), in 6 o 9 mesi max si avrebbe tendenzialmente una perdita di 270 mln nel periodo più breve o 405 nei 9 mesi. Ci sarà un rallentamento nelle vendite e quindi tendenzialmente un + 20 % di perdite , ma saremo anche nei mesi di maggiore attività , normalmente i migliori economicamente. Ipotizzando un 10% di peggioramento comunque in più siamo a 300 mln nel primo caso e 450 nel secondo, ovviamente ipotizzando che l'attività dei Commissari sia nulla o non influente economicamente. Ma lì sorge un altro problema e cioè chi si comprerà un azienda che continua serafica a perdere quegli importi ?
Ma non era meglio dare un importo minore e spingere a più urgenti manovre di recupero economico ?

Sotto il profilo economico la situazione sarà prevedibilmente migliore perché rescinderanno subito i contratti di edging e quant'altro fuori mercato.
Sotto il profilo della cassa la situazione sarà un po' più tesa perché immagino che i fornitori vorranno essere pagati in tempi molto celeri.
 
Stato
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