Alitalia/CAI: per piloti e assistenti di volo il piano «è irricevibile»


Stato
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Martedì 9 Settembre 2008, 8:56

Alitalia: Sacconi, Sono Ottimista. Si Chiudera' Giovedi' Notte

(ASCA) - Roma, 9 set - ''Sono ottimista e penso che tutto si chiudera' nella notte di giovedi'''. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, si dice ''non preoccupato'' dalla posizione assunta dai piloti e dagli assistenti di volo nella trattativa con l'Alitalia, confermando che dopodomani l'accordo si trovera'. Intervistato da Sky Sacconi ha spiegato che ''non si deve drammatizzare questa situazione che e' un prodotto del confronto diretto tra le parti. E' una discussione normale''. Il ministro ha poi confermato che ''se le parti lo chiederanno il governo e' pronto a svolgere una funzione di mediazione nella trattativa''.



Martedì 9 Settembre 2008, 9:17

Alitalia: Bonanni, Disastro e' Chiusura Ma Governo Dia Garanzie

(ASCA) - Roma, 9 set - ''Per me il disastro vero e' la chiusura e il fallimento dell'Alitalia e per evitare questo noi facciamo tutto quello che serve, pero' chiediamo in modo stringente al governo e alle imprese che si facciano carico dei problemi di tenuta dell'azienda e di risposta verso i diritti essenziali dei lavoratori''. E' con queste parole che il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni ha risposto a Panorama del giorno su Canale5 a chi gli chiedeva se fosse pronto a firmare l'accordo con Alitalia anche senza le altre sigle sindacali. Per il numero uno della Cisl ''siamo all'ultima chiamata, ma bisogna stabilire delle priorita'''. La prima e' che ''si salvi la compagnia di bandiera come compagnia italiana'', poi ''chiediamo al governo ed ai nuovi imprenditori della cordata di farsi carico di alcuni problemi. Al governo che ci sia un vincolo per le nuove imprese che restino nel capitale dell'Alitalia per almeno 5 anni e che si limiti la presenza degli stranieri a una quota di minoranza e comunque che non si permettano scalate''. Bonanni chiede inoltre garanzie per i lavoratori, anche per i piloti, accusati da piu' parti di voler mantenere condizioni di privilegio anche nei confronti dei loro pari grado di altre compagnie. ''I piloti fanno bene a chiedere condizioni di contratto come quelle di altri Paesi, come quelle praticati da Francia, Spagna, Gran Bretagna'', sottolinea Bonanni. ''Spero che la nuova compagnia non voglia aprofittare per andare molto al di sotto delle altre compagnie: il termine di paragone deve essere Lufthansa, Air France, Iberia, non certo Ryanair''. In generale il segretario generale della Cisl si dice comunque disponibile a ''soluzioni ragionevoli, ma non a condizioni capestro. Niente privilegi, ma nessuna angheria''. Bonanni non fa sconti infine alla classe dirigente dell'Alitalia, cui spetta la responsabilita' del disastro dell'Alitalia e della sua gestione. ''Sono interessato a capire cosa c'e' nel baule dell'Alitalia. I responsabili del disastro stanno nella politica e in coloro che la politica ha messo a dirigere questa azienda, chi ha nominato il cda e gli amministratori delegati. Chi ha deciso ad esempio di dismettere le rotte piu' importanti a livello internazionale di Alitalia che la ponevano in condizione di eccellenza? Non certo i lavoratori, che hanno dovuto tacere davanti a questi scempi''.
 
il monovolume fiat ulisse è un limousine?
cavolo ditelo a marchionne:D

A ciampino usano una mercedes serie E...magari marchionne s'incazza anche!!
Il problema è tutto qua....è una questione di mentalità. E' giusto lottare fino all'ultimo x mantenere i privilegi e i diritti acquisiti, ma ad un certo punto non c'è più scampo, bisogna usare un pò di umiltà, si deve capire che se va bene così ok, altrimenti a casa. E io direi che anche stavolta AZ sopravviverà, con dei sacrifici, questo è certo, ma io accenderei un cero visto che anche stavolta AZ sopravviverà. Ed è un bene x tutti.
 
chi ha la coda di paglia se la può bruciare, per quello che mi riguarda.
se i cittadini sono i proprietari, è giusto che ci mettano i soldi.. va meglio così? non credo
e poi di pubblico mi sa che rimarrà ben poco.
qua si sta cercando di quadrare il cerchio, con ovviamente chi tira di più e chi molla di meno. ma se su 100 ci sono 100 pareri contrastanti, dettati per lo più da pregiudizi e invidie, beh, non credo si possa arrivare lontano.... e si vede dalle pagine scritte fin'ora

Ben poco di soldi pubblici?
Vi siete dimenticati che il 31 dicembre AZ deve restituire il prestito?
 
se ti riferisci ai famosi 300 milioni non e' detto che li debba restituire. anche quelli sono andati.
 
Prima hai detto
se ti riferisci ai famosi 300 milioni non e' detto che li debba restituire. anche quelli sono andati.

Poi dici
appunto se finisce nella bad company pensi di rivederli ?

Sono due discorsi diversi i tuoi.
Un conto é che probabilmente non riuscirà mai a rimborsare il prestito, un altro però é comunque quello dell'obbligo tenatare di farlo.
chiaro?
 
si,a condizioni di mercato,che non sono quelle proposte da cai
PUNTO
io credo che le condizioni di mercato siano quelle regolate da domanda e offerta.
C'è chi offre e non vende
C'è chi vuole comperare e non trova alle condizioni che vuole

Questo è il mercato nel senso stretto del termine.
Detto molto brutalmente, sicuro!
Ma è così. Se si vuole usare quel termine.
Poichè se ci fossero delle condizioni di mercato differenti avremmo:
  • X compagnie offrire Y posti di lavoro nel settore a determinate condizioni
  • un sacco di professionalità già occupate valutarli se convenienti rispetto alle sue attuali condizioni
  • Se li valuta positivamente li contatta e si finalizza l'assunzione a quelle condizioni
Banale procedura.

Come già detto da tanti qui, ci sono altre decine di casi simili di aziende decotte che vengono chiuse ogni giorno senza tavoli infiniti, senza cordate, senza leggi speciali, senza paracadute per gli amministratori, senza scivoli di 7 anni, senza le invenzioni di questi ultimi mesi.
Chiudono e basta.
I dipendenti a casa a cercarsi un posto di lavoro.
non il posto di lavoro uguale a quello precedente in senso assoluto, altrimenti non si siedono al tavolo.

Rispetto a quelle realtà quotidiane, qui, per un motivo o per un altro (e non entro nel merito) qualcuno ha deciso di inventare una soluzione (fuori dalle regole di mercato, questo sì) per (cercare di) ridurre al minimo i disagi (forse).
E ora, una di queste componenti salvate sta creando difficoltà su ciò che si ritengono dalla maggior parte di noi, finezze dialettiche come i tavoli separati, e via dicendo.

Credo che tutti abbiano recepito il messaggio "o così, o così", non per una posizione di forza, ma per una realtà delle cose.
C'è un pollo per tutti... e "voi" state a discutere se la coscia compete a quello, l'ala a quell'altro, certo che se nel ripieno ci fosse del rosmarino sarebbe più buono. Ma volete anche discuterlo da soli per essere certi di avere la coscia, così forse agli altri restano le zampe da ciucciare?
Dite che sì i sacrifici si devono fare ma....
...ma appena si definisce che per andare a lavorare come fa il resto del mondo si usano i propri mezzi, allora lì non va.
Vediamo allora quali sono i "sacrifici" che siete disposti ad accettare, visto che state dicendo di "no" praticamento a tutti i cambiamenti.
Non mi sembra sia apparso.
E non risaltiamo fuori con la storiella: si chiede 100 per avere 50 quando l'altro offre 40.
Quello serve a qualcuno per inventarsi il lavoro.

La dignità di una persona si vede anche dalla capacità di saper rinunciare, a volte, nel momento del bisogno.
 
Ultima modifica:
io credo che le condizioni di mercato siano quelle regolate da domanda e offerta.
C'è chi offre e non vende
C'è chi vuole comperare e non trova alle condizioni che vuole

Questo è il mercato nel senso stretto del termine.
Detto molto brutalmente, sicuro!
Ma è così. Se si vuole usare quel termine.
Poichè se ci fossero delle condizioni di mercato differenti avremmo:
X
  • compagnie offrire Y posti di lavoro nel settore a determinate condizioni
  • un sacco di professionalità già occupate valutarli se convenienti rispetto alle sue attuali condizioni
  • Se li valuta positivamente li contatta e si finalizza l'assunzione a quelle condizioni
Banale procedura.

Come già detto da tanti qui, ci sono altre decine di casi simili di aziende decotte che vengono chiuse ogni giorno senza tavoli infiniti, senza cordate, senza leggi speciali, senza paracadute per gli amministratori, senza scivoli di 7 anni, senza le invenzioni di questi ultimi mesi.
Chiudono e basta.
I dipendenti a casa a cercarsi un posto di lavoro.
non il posto di lavoro uguale a quello precedente in senso assoluto, altrimenti non si siedono al tavolo.

Rispetto a quelle realtà quotidiane, qui, per un motivo o per un altro (e non entro nel merito) qualcuno ha deciso di inventare una soluzione (fuori dalle regole di mercato, questo sì) per (cercare di) ridurre al minimo i disagi (forse).
E ora, una di queste componenti salvate sta creando difficoltà su ciò che si ritengono dalla maggior parte di noi, finezze dialettiche come i tavoli separati, e via dicendo.

Credo che tutti abbiano recepito il messaggio "o così, o così", non per una posizione di forza, ma per una realtà delle cose.
C'è un pollo per tutti... e "voi" state a discutere se la coscia compete a quello, l'ala a quell'altro, certo che se nel ripieno ci fosse del rosmarino sarebbe più buono. Ma volete anche discuterlo da soli per essere certi di avere la coscia, così forse agli altri restano le zampe da ciucciare?
Dite che sì i sacrifici si devono fare ma....
...ma appena si definisce che per andare a lavorare come fa il resto del mondo si usano i propri mezzi, allora lì non va.
Vediamo allora quali sono i "sacrifici" che siete disposti ad accettare, visto che state dicendo di "no" praticamento a tutti i cambiamenti.
Non mi sembra sia apparso.
E non risaltiamo fuori con la storiella: si chiede 100 per avere 50 quando l'altro offre 40.
Quello serve a qualcuno per inventarsi il lavoro.

La dignità di una persona si vede anche dalla capacità di saper rinunciare, a volte, nel momento del bisogno.

STANDING OVATION !!!!!!!!!!!!!!!!!
 
Martedì 9 Settembre 2008, 9:36

Alitalia, Sacconi: con sindacati si chiude giovedì notte

ROMA (Reuters) - Il ministro del lavoro Maurizio Sacconi si è detto ottimista sull'esito della trattativa tra sindacati e Cai sul piano di rilancio di Alitalia dopo che ieri le sigle che rappresentano i piloti hanno lasciato il tavolo.
Parlando in diretta su SkyTg24 Sacconi ha minimizzato i contrasti di ieri confermando che la data per la chiusura resta quella di giovedì.
"E' una discussione normale, sono ottimista, penso che tutto si chiuderà nella notte di giovedì", ha detto.
Sacconi ritiene che "non si debba drammatizzare questa situazione prodottasi nel momento in cui nell'incontro diretto tra le parti l'azienda ha illustrato la sua proposta di contratto collettivo. I piloti contestano che si tratti di un contratto collettivo unico che li confonde con la più grande platea dei dipendenti rivendicando la loro specialità, come peraltro è nella gran parte delle compagnie".
Il ministro è convinto che l'azienda Cai, rappresentata al tavolo dall'amministratore unico Rocco Sabelli, terrà conto delle peculiarità della categoria dei piloti.
"Credo che l'azienda sia consapevole che i piloti costituiscono una componente straordinariamente importante nella organizzazione di una società dedicata al trasporto aereo. Quindi presteranno attenzione ad alcune delle ragioni, come i piloti dovranno capire le ragioni competitive che conducono l'azienda ad alcune correzioni rispetto al passato".
Poi ha ribadito che il governo, che ieri non ha partecipato al confronto tra le parti sociali, è pronto, se richiesto, a fare da mediatore nella vertenza.
"Se le parti concordemente lo chiederanno siamo pronti anche a svolgere una funzione di mediazione. Questa è una buona regola nelle relazioni industriali", ha detto Sacconi.
L'agenda di oggi non prevede alcun incontro formale ma il confronto continua per preparare il rush finale verso la scadenza di giovedì 11 settembre.
"Oggi non c'è nessun incontro ufficiale ma solo incontri informali tra le parti per preparare la fase conclusiva dei due prossimi giorni", ha detto Sacconi.
 
scusa victor ma il tentare di voler restituire i soldi e' solo di facciata quando sai benissimo che quei soldi per come si sono messe le cose non li dovrai mai restituire (dubito che mettano come condizione alla CAI la restituzione del debito). a questo punto per me sono altri soldi di cui non si vedra' mai restituzione (come l'1,4 mld precedenti)
 
Un futuro per la Magliana

Martedì 9 Settembre 2008, 10:13

As Roma mira ad uno stadio di proprietà

Di Pierpaolo Molinengo

L'As Roma punterebbe allo stadio di proprietà. A riferirlo è la Gazzetta dello Sport, aggiungendo che la nuova struttura sarebbe la strategia di medio-lungo termine. Una strategia che sarebbe già sulla scrivania dell'a.d. della As Roma Rosella Sensi.
Il quotidiano sportivo riferisce che sarebbero già stati individuati alla Magliana, una zona alla periferia di Roma. La famiglia Sensi potrebbe siglare un accordo con un costruttore romano e farsi costruire lo stadio per poi prenderne la gestione.
Il titolo reagisce a Piazza Affari con un +1,85%, scambiato a 0,87 euro.
 
Martedì 9 Settembre 2008, 10:13

As Roma mira ad uno stadio di proprietà

Di Pierpaolo Molinengo

L'As Roma punterebbe allo stadio di proprietà. A riferirlo è la Gazzetta dello Sport, aggiungendo che la nuova struttura sarebbe la strategia di medio-lungo termine. Una strategia che sarebbe già sulla scrivania dell'a.d. della As Roma Rosella Sensi.
Il quotidiano sportivo riferisce che sarebbero già stati individuati alla Magliana, una zona alla periferia di Roma. La famiglia Sensi potrebbe siglare un accordo con un costruttore romano e farsi costruire lo stadio per poi prenderne la gestione.
Il titolo reagisce a Piazza Affari con un +1,85%, scambiato a 0,87 euro.

Spazio qui ce n'è in abbondanza, basta far sloggiare gli zingari che, nel frattempo, sono tornati a fare della collina della Magliana una discarica a cielo aperto...:mad:
 
scusate non ho voglia di leggere le centinaia di risposte e allora pongo questa domanda, non mi uccidete
questa è una frasa tratta da "la stampa" dell' articolo "Alitalia, l'apertura della Cisl"
e la frase che mi lascia perplesso è questa:
"[...] I piloti fanno bene a chiedere, insieme a noi, che gli stipendi siano come quelli di Air France, BA, non come quelli di Ryanair. Spero che questo sia il loro obiettivo, da parte mia voglio dire che noi siamo chiari: niente privilegi, ma neanhe angherie. [...]" quante sono le differenze tra i tre stipendi e contratti?!
 
Stato
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