*** Alitalia: al referendum vince il NO ***


Stato
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non mi sembra che chi corre rischi e chi e' coinvolto abbia avuto paura visto che sono stati proprio loro a votare NO

infatti le palle le hanno mostrate loro

Il mio riferimento era verso te e solo te. Non cambiare discorso. Tu aizzi gli altri e ti congratuli per la vittoria del no. Facile non essendo coinvolto.
Il mio pensiero invece va a coloro che finora hanno sputato sangue e fatto sacrifici in AZ, e si ritroveranno senza lavoro mentre tu applaudi alla loro vittoria.
Vittoria de che? Perdere il lavoro è una vittoria?
 
Il mio riferimento era verso te e solo te. Non cambiare discorso. Tu aizzi gli altri e ti congratuli per la vittoria del no. Facile non essendo coinvolto.
Il mio pensiero invece va a coloro che finora hanno sputato sangue e fatto sacrifici in AZ, e si ritroveranno senza lavoro mentre tu applaudi alla loro vittoria.
Vittoria de che? Perdere il lavoro è una vittoria?

io i complimenti non li ho mai fatti al sottoscritto quindi non so perche' tu abbia girato la frittata,i complimenti li ho fatti a loro e continuo a farli
rispetto la tua opinione pur non condividendola
per me hanno fatto bene,mi e' dispiaciuto non esserci per non poter aumentare di un unita' il numero dei NO.
quale vittoria? nessuna vittoria applaudo al modo in cui hanno alzato la testa e non hanno accettato il ricatto di un piano farsa che li avrebbe riportati al punto di partenza in poco tempo
 
Al Tg3, è il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda a delineare gli scenari futuri di Alitalia. "La cosa più plausibile, viste le dichiarazioni del Cda, è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si potrà concludere nel giro di sei mesi o con una vendita parziale o totale degli asset di Alitalia oppure con la liquidazione. Se ci saranno aziende interessate a rilevarla è tutto da vedere, è prematuro a dirsi". Sei mesi, aggiunge Calenda, anche perché l'Unione europea può dare l'ok a un aiuto pubblico per Alitalia "per un periodo di tempo limitato", appunto "un orizzonte di sei mesi, a condizioni molto precise che vanno negoziate e che negozieremo sotto forma di prestito". Si tratterà solo di un "ponte finanziario transitorio" e non di "una nazionalizzazione né di 5 anni di amministrazione straordinaria o di miliardi di euro di perdite". Quanto ai lavoratori, "dipenderà molto dagli sbocchi che si troveranno nel corso dell'amministrazione straordinaria". Ora non si può parlare di esuberi, spiega Calenda, ricordando che dopo la vittoria del 'no' al piano industriale nel referendum indetto dai sindacati "tutto è in discussione" e "si vedrà nei prossimi mesi".

http://www.repubblica.it/economia/2017/04/25/news/alitalia_verso_il_commissariamento_laghi_e_gubitosi_in_pole_position-163846126/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T2
 
io i complimenti non li ho mai fatti al sottoscritto quindi non so perche' tu abbia girato la frittata,i complimenti li ho fatti a loro e continuo a farli
rispetto la tua opinione pur non condividendola
per me hanno fatto bene,mi e' dispiaciuto non esserci per non poter aumentare di un unita' il numero dei NO.
quale vittoria? nessuna vittoria applaudo al modo in cui hanno alzato la testa e non hanno accettato il ricatto di un piano farsa che li avrebbe riportati al punto di partenza in poco tempo
Forse nel tuo mondo parallelo ti sfugge the antwonebcool (che hai elogiato) ha palesemente ammesso che una grossa percentuale di votanti ha votato NO senza sapere quali siano le conseguenze, perche' disinformati. Altro che "alzare la testa".
Qui gli unici che hanno alzato la testa sono quelli che hanno votato SI e che ora si guarderanno intorno a cercare i folli che gli hanno fatto perdere il lavoro, senza alcuna ragione logica. Cosi' tanto per fare caciara. Francamente non mi sorprenderebbe se ci fossero delle rappresaglie. Sai le persone al lavoro ci tengono.
 
Si inizia a parlare di prestito ponte, e poi tra sei mesi qualcosa si inventeranno.
Lo dicevo io che sarebbe finita con la solita pantomima.



Piccione, a Genova si dice "fare i bulicci col culo degli altri" (mi scuso anticipatamente per la battuta poco politically correct).
 
io i complimenti non li ho mai fatti al sottoscritto quindi non so perche' tu abbia girato la frittata,i complimenti li ho fatti a loro e continuo a farli
rispetto la tua opinione pur non condividendola
per me hanno fatto bene,mi e' dispiaciuto non esserci per non poter aumentare di un unita' il numero dei NO.
quale vittoria? nessuna vittoria applaudo al modo in cui hanno alzato la testa e non hanno accettato il ricatto di un piano farsa che li avrebbe riportati al punto di partenza in poco tempo

Ma se anche tu scrivi che non è una vittoria, che senso ha complimentarsi?
Che senso ha applaudire ad un gesto che li porterà alla perdita del lavoro?
 
Si inizia a parlare di prestito ponte, e poi tra sei mesi qualcosa si inventeranno.
Lo dicevo io che sarebbe finita con la solita pantomima.



Piccione, a Genova si dice "fare i bulicci col culo degli altri" (mi scuso anticipatamente per la battuta poco politically correct).

Mirano a salvaguardare la stagione estiva secondo me.
 
Fantastico! Magari, perché no, facciamoli lavorare gratis...son curioso: gli aerei a chi li faranno volare: alla casalinga di Voghera? Il costo del lavoro non è mai stato un problema....forse il numero dei dipendenti amministrativi but, on the labour side: that's it!


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Concordo sul fatto che la professionalità debba essere pagata il giusto.
Qui però c'è chi in epoca di sacrifici mostruosi per la stragrande parte delle famiglie italiane, negli ultimi anni è arrivato anche a lamentarsi degli hotel troppo distanti dai negozi di intimo (mi riferisco al mutande affaire di Tokio).
E non mi risulta che il costo del lavoro non sia un problema, semmai non è l'unico.
 
non mi sembra che chi corre rischi e chi e' coinvolto abbia avuto paura visto che sono stati proprio loro a votare NO

infatti le palle le hanno mostrate loro

Scusami ma io ho difficoltà a considerare gente "con le palle" chi, dopo aver fatto i duri e puri stile "meglio falliti che in mano a 'sti banditi", ora sta facendo il giro di tutti i canali televisivi ripetendo a gran voce mantra allucinanti quali quello della nazionalizzazione, quasi esigendo che sulla base di non si sa cosa i contribuenti italiani dovrebbero continuare a pagare loro gli stipendi, quando dal 2008 a oggi milioni di persone sono state licenziate senza che nessuno abbia battuto ciglio.
 
Si inizia a parlare di prestito ponte, e poi tra sei mesi qualcosa si inventeranno.
Lo dicevo io che sarebbe finita con la solita pantomima.
Senza un prestito ponte AZ rischierebbe probabilmente il grounding entro 10-15 giorni, ma le parole di soci e politici, mi sembrano sinistramente funeste. Ho l'impressione che il no sia stato vissuto anche come un gesto di ingratitudine da parte dei lavoratori. Dopo che i soci si erano detti disponibili a buttare nel cesso altre centinaia di milioni (perchè è quello che sarebbe successo) a fronte di un qualche risparmio (peraltro insufficiente), si sono visti rifiutare l'offerta da quelli che erano i reali beneficiari (i dipendenti). E politici e sindacati ci hanno fatto la figura dei coxlioni dopo essersi sbattuti per portare a casa l'accordo.
D'altra parte se la maggior parte dei dipendenti pare ansiosa di staccare la spina, non vedo perchè gli altri attori dovrebbero fare carte false per salvare l'azienda.
Senza contare che con il no i dipendenti hanno fornito un assist perfetto a tutti, diventando l'unico capro espiatorio nel caso di un crack AZ.
 
........
In un altro qualsiasi degli altri 11 mesi sarebbe meglio?

Mi sembra assurdo dover spiegare che, sebbene si tratti chiaramente di una situazione assai complessa, non c'è dubbio che se si verificasse durante la stagione estiva gli effetti sarebbero ben più difficili da gestire, con gli aeroporti già di base più affollati.
 
Senza un prestito ponte AZ rischierebbe probabilmente il grounding entro 10-15 giorni, ma le parole di soci e politici, mi sembrano sinistramente funeste. Ho l'impressione che il no sia stato vissuto anche come un gesto di ingratitudine da parte dei lavoratori. Dopo che i soci si erano detti disponibili a buttare nel cesso altre centinaia di milioni (perchè è quello che sarebbe successo) a fronte di un qualche risparmio (peraltro insufficiente), si sono visti rifiutare l'offerta da quelli che erano i reali beneficiari (i dipendenti). E politici e sindacati ci hanno fatto la figura dei coxlioni dopo essersi sbattuti per portare a casa l'accordo.
D'altra parte se la maggior parte dei dipendenti pare ansiosa di staccare la spina, non vedo perchè gli altri attori dovrebbero fare carte false per salvare l'azienda.
Senza contare che con il no i dipendenti hanno fornito un assist perfetto a tutti, diventando l'unico capro espiatorio nel caso di un crack AZ.
Concordo. Nella storia rimarrà una AZ che si poteva salvare con l'ultimo piano miracoloso dei soci, ma il rifiuto dei dipendenti l'ha affossata.
 
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