Alitalia: 28/01 cda straordinario, probabile ricapitalizzazione?


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mi sembra un articolo un pò approssimativo........si cita Emirates in luogo di Etihad, si parla di poter conservare gli slot a Malpensa (ma non c'è mai stato un problema di slot in quell'aeroporto).


Alitalia e le MilleMiglia da rivalutare prima di sposare AirFrance
La compagnia decide di aumentare di 200 milioni di euro il valore delle tessere fedeltà. Segno che è proprio in serie difficoltà


“Air France crede che una forte alleanza con Alitalia porterà a entrambi i partner i migliori ritorni possibili in termini di benefici generali, crescita e opportunità di adattarsi a un mercato che sta rapidamente cambiando per fronteggiare la competizione mondiale. Una simile alleanza non solo assicurerà che Air France e Alitalia sopravvivranno a lungo; attraverso la loro partnership, entrambe le compagnie potranno giocare un ruolo-chiave in Europa, e avranno più peso in qualunque sistema di alleanze mondiali vada a configurarsi. Questa è la ragione per cui il negoziato con Alitalia è stato perseguito molto seriamente sin dall’aprile del ’97. Ora che Alitalia sta per prendere la sua decisione, scegliendo tra varie offerte, Air France vuole riassumere la sua proposta, illustrare la filosofia della possibile alleanza e definire la sua visione strategia di lungo termine di una forte prartnership tra Alitalia e Air France”: questo testo è stato inviato alla presidenza di Alitalia dal capo dell’Air France Jean-Cyril Spinetta.

Eppure non è una notizia: perché è datato 27 novembre 1997 e rappresenta la punta avanzata della più seria trattativa mai svoltasi tra Alitalia e Air France per un matrimonio che, come ribadisce il focoso pretendente francese, avrebbe dovuto essere “per la vita”. Come non è una notizia che quella decisione da prendere non abbia poi dato luogo a nulla di operativo. Perchè la storia degli ultimi vent'anni di Alitalia è tutta una storia di “incompiute”.

Ebbene Spinetta è sempre là, sempre in Air France, nel frattempo ha comprato l’olandese Klm, ma ha ancora fame e vorrebbe ancora papparsi Alitalia, come quindici anni fa, più di ieri meno di domani. Ma avendone già il 25% sa bene che Alitalia è in crisi, che ha un disperato bisogno di soldi, che tra gli altri soci quasi nessuno ha poi tanta voglia di investircene, e quindi Spinetta vuole prendersela gratis.

Anche perchè sa come pochi che Alitalia non è un bruscolino, è un boccone grande e potenzialmente indigesto, quindi – come azienda - ostenta indifferenza e disinteresse ascoltando le richieste di tutti e sognando che prima o poi il governo italiano, in nome e per conto dei cosiddetti “patrioti” che quattro anni fa rilevarono l’azienda, gliela regali. Peraltro Air France è un colosso vero, ed è economicamente sano, ma non scoppia di salute: e fare un solo boccone di un’altra grande azienda come la compagnia di bandiera italiana non è da tutti.

E allora? Allora la foce naturale del lento corso di Alitalia verso il risanamento resta comunque l’abbraccio carmico con Air France. L’unica domanda sensata sarebbe questa: con quale ruolo, nell’azionariato francese, per gli attuali soci italiani di Alitalia, i “patrioti” chiamati all'appello nel 2008 dal governo Berlusconi a da Banca Intesa Sanpaolo? Già, perché il primo singolo azionista di Air France è, sì, il governo francese, ma ha il 18%. E quindi può porre veti e nominare manager ma non può bloccare lo sviluppo di un’azienda-chiave per osteggiarne una parte dei soci: per questo, diventare azionisti importanti di Air France, accettandone azioni in cambio delle azioni dell'Alitalia potrebbe essere una buona mossa per i “patrioti”.

Un ruolo vero potrebbero svolgerlo, una bella rivalutazione per le azioni concambiate potrebbero anche vedersela in tasca, in due o tre anni. L'importante sarebbe restare uniti, in modo da contare di più: tutto il contrario, per intendersi, dalla scelta fatta dalle banche italiane che controllavano Borsa Italiana Spa e la conferirono alla Borsa di Londra, diventandone per pochi mesi il primo azionista ma cedendo subito le loro quote per fare miopemente cassa... Nel caso della fatale fusione air France-Alitalia rivedremo il film della Borsa o riusciremo a far valere le ragioni e gli interessi dell'azionariato italiano?

Sono intanto emerse le due circostanze che rappresenteranno per Alitalia la svolta determinante affinchè le nozze con Parigi si accelerino. Innanzitutto, e finalmente, gli azionisti di Alitalia hanno fatto trapelare di essersi rivolti ad un advisor, Rotschild, per farsi guidare nella scelta del partner giusto. Un passo concreto per sbloccare la paralisi. E poi si è saputo che la società procederà effettivamente con un'operazione finanziaria di emergenza, certo lecita ma ai limiti dell'”impresentabilità”, per quanto già attuata in passato da alcuni concorrenti: la compagnia di bandiera sta cioè per rivalutare di 200 milioni di euro il “pacchetto” delle tessere Mille Miglia, varie decine di migliaia.

L’hanno fatto già altre compagnie aeree, va ripetuto, e quindi la bestialità non è solo italiota, ma – a parte l’entità imponente del giochetto contabile – viene da chiedersi quanto valore possa mai essere visto in questa clientela teoricamente fedele ma in realtà distratta e distante, che intasca la Millemiglia perché gliela propinano con il miraggio degli sconti ma è pronta a volare con chiunque altro se appena appena convenisse. E la risposta è che questo valore è precario...

Insomma, una compagnia che rivaluta il club-fedeltà dichiara di essere proprio alla canna del gas. E Alitalia lo fa, infatti, per procrastinare la scadenza dell'inevitabile e comunque prossimo aumento di capitale vero e proprio.

E a proposito di precarietà, nel frattempo, il Consiglio di Stato ha deliberato che Alitalia dovrà cedere i suoi slot su Linate, per la Milano-Roma, potendoli conservare solo su Malpensa. Alitalia aveva fatto ricorso contro il provvedimento dell'Antitrust che condannava la sua posizione di monopolio sulla rotta Milano Linate-Roma: e l'ha perso. Quindi, un altro smacco per la compagnia presieduta da Roberto Colaninno, che sulla rotta una volta più ricca oltre alla concorrenza dell'alta velocità ferroviaria dovrà ora subire quella della low-cost Easy Jet.

Insomma, oggi la Cai – come si chiama la società che ha rilevato il marchio Alitalia - non è certo nelle condizioni per negoziare al meglio la sospirata alleanza. Fa gola anche agli arabi di Emirates questo sì: ma, come suol dirsi, senza alcun vero impegno da parte degli emiri. La facoltà di vendere le azioni Alitalia da parte dei “patrioti” decorre dal 12 gennaio scorso ma con una prelazione a favore dei consoci (Air France compresa) che durerà per altri nove mesi, fino al 28 ottobre. Insomma, è come una gravidanza: ma l'ecografia fa già intravedere la sagoma del nuovo colosso Alifrancitaly.

http://economia.panorama.it/aziende/alitalia-millemiglia-milano-roma-airfrance
 
una rivalutazione di un pseudoasset come quello non genera cassa ma puo' allargare qualche forma di finanziamento da parte magari di qualche banca gi'a esposta, si sa come funzionano ste robe in italie
qui serve una cosa sola: CASSA, anche questo potrebbe essere un modo per averne ancora, se non altro per tirare a campare ancora un po

Errata corrige: benetton ha la partecipazione tramite atlantia, e non edizione
ed è tramite atlantia che ha svalutato da 100 a 41 milioni ....compensando con aumenti dei pedaggi :- ((( (rif : MF)
chiedo scusa per l'errore
 
Ultima modifica:
A che serve tirare a campare ancora un po' trovando altra cassa da bruciare?

O la si aggiusta, cambiando lo strategie di brutto, o sono soldini buttati.

E non e' vero che se ce li mette Intesa o la finanza a noi non costano nulla.

Tenete conto che i soldi delle banche sono nostri, provenienti dal signoraggio dell'Euro che a loro viene prestato all'1%, o dai depositi.

E ogni euro investito dalle banche in un'impresa che distrugge cronicamente valore e' un euro tolto ad iniziative che possono far ripartire l'economia.
 
Perdonate l'ignoranza ma le mie flebili reminescenze universitarie mi fanno venire in mente una domanda: che valore può dare un ramo scorporato e conferito in un'altra società che resta di proprietà della scorporante? In poche parole: se non vendono una quota del nuovo contenitore del MM, come fanno a tirare fuori attivo in bilancio? Quindi prima ancora che a vendere le quote, visto che questa operazione è in piedi da mesi, è anche probabile che stiano cercando un compratore per una quota del MM...
 
Perdonate l'ignoranza ma le mie flebili reminescenze universitarie mi fanno venire in mente una domanda: che valore può dare un ramo scorporato e conferito in un'altra società che resta di proprietà della scorporante? In poche parole: se non vendono una quota del nuovo contenitore del MM, come fanno a tirare fuori attivo in bilancio? Quindi prima ancora che a vendere le quote, visto che questa operazione è in piedi da mesi, è anche probabile che stiano cercando un compratore per una quota del MM...

se sta storia e' vera e' probabile che le cose siano ancora peggiori del forecast.
a chi spera in atlantia credo, ma tutto e' possibile, che una perla del genere debba passare per un cda ìe sinceramente non ce li vedo gli amici di Blackrock e fiduciarie a buttare ancora capitale, dopo il disaastro delle posizioni corte sull'euro e dei cds di quest'estate/autunno.
 
Io temo altre partite di giro con soldi pubblici.

Il pubblico elargisce prebende e vantaggi a un "formalmente privato" che in cambio butta un altro po' di soldi in AZ.
 
Alitalia, Monti: più importante struttura forte che italianità azienda
venerdì 25 gennaio 2013 10:16


ROMA, 25 gennaio (Reuters) - Mentre gli azionisti di Alitalia sembrano intenzionati a vendere le proprie quote dopo la scadenza del lock-up, il premier uscente Mario Monti ritiene che sia più importante dotare la compagnia aerea, oggi di nuovo in crisi, di una struttura "aziendalmente forte" rispetto a conservare l'italianità della sua proprietà.

"Bisogna distinguere tra italianità di un'impresa e italianità dei proprietari di un'impresa", ha detto Monti, che è anche candidato premier di una coalizione centrista, nel corso di un'intervista alla trasmissione Radio Anch'io, su Rai Radio 1.

"Nel caso ad esempio di una grande compagnia aerea l'italianità è servire a legare bene il Paese, in questo caso l'Italia, con il resto del mondo in tutti i punti che sono rilevanti per il turismo, per i commerci".

Questo, per Monti, significa che serve "una soluzione aziendalmente forte: mi sembra che sia molto più importante questo che non la nazionalità della società o delle società che detengono le quote di patrimonio di Alitalia".

All'acquisto di Alitalia potrebbe essere interessata Air France Klm, che è già socia della compagnia col 25% del capitale.

Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
 
Zingales ha ragione, il problema vero del paese non e' solo la politica , che comunque ha colpe mostruose, ma buona parte della classe dirigente in generale.
Ecco i risultati
 
Air France invece sarà uno dei soggetti che metteranno mano al portafoglio. Non è chiaro se alla fine della ricapitalizzazione avrà una quota diversa rispetto all'attuale.

Diamo per scontato che l'unico socio che può mettere soldi e' AF ,se gli altri soci non partecipassero alla ricapitalizzazione vedrebbero la loro quota percentuale diminuire, e questa e' matematica.
 
Non sappiamo se anche gli altri soci (o parte di loro) sottoscriveranno l'aumento di capitale.

I nostri eroi nazionali forse correranno con il cappello in mano dal governo, ma considerando i tempi che corrono è più facile che questi mollino tutto.

Era già tutto scritto dal 2008. Solo i fessi e i servi del regime sostenevano il contrario.

Alla fine ci abbiamo perso tutti; i cittadini che hanno sborsato qualche miliardo...i lavoratori licenziati all'epoca e quelli attuali, che si ritrovano in un'impresa senza prospettive e destinata a rimpicciolirsi ulteriormente, "distrutta" dalla concorrenza.

Hanno buttato miliardi ed anni nel cesso.
 
La prima ipotesi AF prevedeva lacrime e sangue ugualmente con migliaia di esuberi, avrebbe comprato solo la polpa di AZ, i debiti sarebbero rimasti in groppa allo Stato, facendone una sussidiaria.

Adesso si parla di fusione e non di acquisizione, la differenza non è poco, con la possibiltà, e non la certezza ovviamente, che la quota italiana abbia un peso rilevante nel nuovo gruppo.

Lo scenario è totalmente diverso al 2008.
 
La prima ipotesi AF prevedeva lacrime e sangue ugualmente con migliaia di esuberi, avrebbe comprato solo la polpa di AZ, i debiti sarebbero rimasti in groppa allo Stato, facendone una sussidiaria.

Adesso si parla di fusione e non di acquisizione, la differenza non è poco, con la possibiltà, e non la certezza ovviamente, che la quota italiana abbia un peso rilevante nel nuovo gruppo.

Lo scenario è totalmente diverso al 2008.

Vedremo lo scenario da lunedi.
 
Stato
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