AirOne ritarda e imbarca sull’aeroplano sbagliato


Tra l'altro a corredo dell'articolo si nota come sia sempre aggiornato l'archivio fotografico dei giornali. :D :D

Ciao
Massimo
 
Ultima modifica:
Si leggeva nei vari forum che una AAVV FR diceva che loro hanno disposizioni di controllare, e succede spesso che la gente sbaglia... non so come ma..
Eccesso di zelo o buona pratica?
 
Ma non controllano le carte d'imbarco quando i passeggeri salgono a bordo?!?
Certo che i cartelli Ryanair sono veramente spaventosi!
 
Secondo me puo succedere ovunque... si certo tranne che in germania!! Al gate suona la sirena rossa, si blocca tutto e le porte dell'aereo si chiudono automaticamente se qualcuno scannering il boarding pass sbagliato...
 
FR ha come procedura quella di controllare le carte di imbarco o la parte strappata del foglio del webcheckin dei passeggeri appena saliti e solitamente cerchiano il numero del volo e la data ;)
 
FR ha come procedura quella di controllare le carte di imbarco o la parte strappata del foglio del webcheckin dei passeggeri appena saliti e solitamente cerchiano il numero del volo e la data ;)
sì ma ormai a quel punto la frittata è fatta. comunque è arrivato a bordo qualcuno che non sarebbe dovuto essere lì.
 
Secondo me puo succedere ovunque... si certo tranne che in germania!! Al gate suona la sirena rossa, si blocca tutto e le porte dell'aereo si chiudono automaticamente se qualcuno scannering il boarding pass sbagliato...

Le porte dell'aereo si chiudano automaticamente? Forse quelle del gate...ma poi che è manco ci fosse un attacco terroristico in atto...
 
Forse i costruttori dovrebbero fare come sui treni o bus.
Davanti o di lato lo schermino con la destinazione che scorre. :D

Ciao
Massimo
 
Forse i costruttori dovrebbero fare come sui treni o bus.
Davanti o di lato lo schermino con la destinazione che scorre. :D

Ciao
Massimo

Ormai in alcuni aeroporti c'è già che il controllo pre xray della carta d'imbarco è fatto con dei cancelletti stile metro gialla a milano nella quale c'è un lettore di codice a barre e uno lo passa. Lo stesso lettore andrebbe riposizionato anche in versione mini sugli aerei...
Inoltre AF KLM sta testando i gates con card e impronta digitale quindi...sti sta lavorando per ridurre gli errori umani e velocizzare.
 
Ormai in alcuni aeroporti c'è già che il controllo pre xray della carta d'imbarco è fatto con dei cancelletti stile metro gialla a milano nella quale c'è un lettore di codice a barre e uno lo passa. Lo stesso lettore andrebbe riposizionato anche in versione mini sugli aerei...
Inoltre AF KLM sta testando i gates con card e impronta digitale quindi...sti sta lavorando per ridurre gli errori umani e velocizzare.
va tutto bene finchè sei al jet bridge. ma come evitare che un autista scambi l'echo9 con il charlie7 o che un coordinatore passi all'autista alpha12 anzichè kilo-sà??
 
... c'è un lettore di codice a barre e uno lo passa.

Grazie, lo so: se posso mi imbarco senza mostrare la carta al personale ma col cancelletto fornito di lettore (ove presente tipo FRA o MUC ad esempio).
Poi è chiaro che se c'è un finger non puoi sbagliare.

Io lo dicevo a livello di battuta per quegli aeroporti dove si usa l'imbarco a piedi.

Non si capiva?

Ciao
Massimo
 
Io intendevo che al posto di avere un contorllo manuale sull'aereo ci può essere un lettore codice a barre SULL'AEREO del tipo di quelli per il controllo dei prezzi nei supermercati che uno quando sale a bordo scanna. Oppure negli ultimi anni il costo dell'RFID è sceso moltissimo...si potrebbe implementare nel Boarding pass
 
Ecco il mio racconto

Ebbene...io c'ero!
Sono una componente dell'equipaggio che ha operato la TRN-FCO.
Ebbene sì, mentre a bordo si cercava di risolvere la questione tecnica, "qualcuno" ci ha mandato i pax sottobordo. La questione tecnica riguardava appunto due bombole di ossigeno. Erano scariche e le ho potute controllare personalmente. Il problema riguardava lo stivaggio di tali bombole; era necessario poterle portare alla sezione tecnica di Fiumicino per controlli e ricarica. Era anche necessario poterle bloccare per evitare che durante il viaggio potessero in qualche modo recare danno ai pax e a noi membri di equipaggio con il loro spostamento accidentale in cappelliera.
Ad un certo punto ci accorgiamo che sottobordo era arrivato l'intercampo con i pax, quando ancora il tecnico operava in cabina, senza che nessuno ne avesse richiesto l'inizio dell'imbarco. Probabilmente, il personale di terra, già in difficoltà per il precedente grosso errore, ha cercato in qualche modo di "sbrigare" le procedure. Il punto è che la situazione non ha fatto altro che peggiorare. I passeggeri hanno aspettato qualche minuto dentro il pullman, con porte chiuse. Dopo, sono state aperte le porte, ma un'addetto di terra, non ricordo se l'autista, ha chiesto ai pax di non scendere per non invadere l'area intorno all'aereo; di regola, non è consentito fare sostare i passeggeri sottobordo, fuori dal pullman e fuori dall'aeromobile, se non è in corso l'imbarco. Era pur vero che c'era la "rampa", anche lei poi supportata da un'altra collega, ma comunque tutto ciò comporterebbe una sanzione, se sbaglio correggetemi.
I passeggeri si sono rivoltati e sono comunque scesi dall'autobus, dopo che un signore ha iniziato a urlare ed inveire contro la "rampa"; non ce la faceva più a trattenere la rabbia, evidentemente. Urlò."Ora bastaaaa!". Tutti lo hanno seguito.
Io assistevo insieme ai colleghi, da dentro l'aereo, impotenti e preoccupati dalla forte rabbia che i passeggeri avevano covato per tutto quello che avevano dovuto sopportare. Il nostro Comandante ha rimproverato la rampa, per la situazione che si era venuta a creare; chi aveva chiesto di mandare i pax? Si è creata un'atmosfera di grande nervosismo anche fra noi equipaggio di cabina, che non solo avevamo, da parte nostra subito, una serie di ritardi e problemi precedentemente, ma che oltrettutto ci vedevamo questi poveri passeggeri, con il fumo che gli usciva dal naso, sempre più vicini alla scala. Ho temuto che potessero entrare di forza sull'aereo... :-) Sapevamo di non avere veramente alcuna colpa, ma sapevamo che noi, assistenti di volo, saremmo potuti essere valvola di sfogo, in quanto rappresentanti fisici e tangibili della Compagnia.
La "rampa" non sapeva più come gestire la situazione; faceva telefonate varie, saliva e scendeva le scale nervosamente, ci chiese addirittura di esporci personalmente con i passeggeri... penso che avesse perso il controllo di ciò che stava accadendo. Nel frattempo i passeggeri tirarono fuori fotocamere e videofonini per documentare il fatto.
In più, si era pure prospettata la possibilità di "rispedire" i pax in aerostazione, dal momento che il tecnico doveva avere tutto il suo tempo per risolvere la problematica tecnica e dal momento che il Comandante, anche lui parecchio infuriato, si vedeva le persone in giro davanti all'aereo, alcune delle quali urlavano perché spazientite. Mi ricordo di aver detto alla rampa:"penso che se dovessi rimandare i passeggeri indietro, ti ucciderebbero!!". Lei mi guardò con sguardo perso e senza proferire parola. Sapeva anche lei che i signori sottobordo non avrebbero affatto gradito.
Dopo poco lei ci disse che se lei doveva rimandare indietro i passeggeri uno di noi, sarebbe dovuto scendere dall'aereo e parlare con i pax. No way....! Io assistente di volo, senza alcuna autorizzazione ed info certe avrei dovuto fare le veci per gli sbagli altrui? NO.
Ci ha pensato il Comandante. Sceso dalle scale, ha parlato alle persone sottobordo, spiegando come si stava evolvendo la questione. Questa mossa è servita moltissimo, finalmente i passeggeri avevano avuto una spiegazione e hanno potuto sapere che il ritardo al loro imbarco era dovuto a delle motivazioni tecniche.
Alla fine tutto si è risolto. Il tecnico concluse il suo lavoro e abbiamo potuto dare il via all'imbarco. Con grande sorpresa i passeggeri saliti a bordo non ci insultarono, molti ci hanno salutato gentilmente....! noi, in cabina, ci aspettavamo una situazione difficile. Così non è stato. Ci siamo resi disponibili per ogni necessità e questo penso e spero sia stato capito.
Fatto sta che quello che è accaduto è stato surreale, per noi è stato pesante altrettanto perchè l'attesa, la stanchezza e il nervosismo crescevano anche per noi ma siamo stati rincuorati dagli sguardi di molte persone salite a bordo, che ci hanno levato dal groppone un grosso peso.
Il volo è stato uneventful, a parte la presenza della piccola passeggera accompagnata dai genitori, che ha animato la cabina con urletti e sorrisi a profusione!:-). Ovviamente l'atterraggio a FCO è avvenuto in ritardo e il tutto si è ripercosso sul volo successivo, FCO-LIN. La storia si ripete con pax inc.....i e mal o non informati, lasciati ad aspettare un segno...
Con questo mio racconto non voglio accusare nessuno ma vi posso dire che qui qualcuno non ha agito bene, rapporti e indagini vari penso stabiliranno le responsabilità. E forse posso pure permettermi di dire che non è stata colpa di AirOne stavolta, nonostante questo periodo ne succeda una ogni giorno.

Ciao a tutti!













Erano stati fatti salire sull’aereo per Napoli. Atterrati con un’ora e mezza di ritardo

ANDREA ROSSI
TORINO

Signorina, a che ora arriveremo a Roma?». La signorina, che poi è una hostess di Air One - o, per meglio dire, della nuova compagnia di bandiera Cai - sbianca, fissa il passeggero e sibila la risposta. «Guardi che questo volo è diretto a Napoli, non a Roma. Ci dev’essere stato un equivoco». Altro che equivoco. Un pomeriggio surreale.

Succede che i passeggeri del volo AP 6859 delle 17,10 in partenza ieri da Caselle e diretto a Roma Fiumicino, alle 17,20 sono seduti sull’aereo sbagliato. Pronto a decollare per Napoli. E non lo sanno. Lo scoprono soltanto grazie a un’«innocente» domanda che dà il via a un’ora da avanspettacolo sulla pista dello scalo. Li sballottano da una parte all’altra prima di trovare il loro aereo, quello giusto, e raggiungere la capitale con quasi un’ora e mezzo di ritardo.

Storia di una disavventura che comincia quando manca una manciata di minuti alle cinque. Oltre cento persone vengono caricate sulla navetta. Il bus si ferma ai piedi del velivolo: sono le 16,50, orario perfetto. Peccato che poi le porte del mezzo restino sbarrate fino alle 17,20. Adesso è tardi, si sarebbe dovuti partire già da dieci minuti.

Salgono in tutta fretta. C’è anche una mamma con pargolo e passeggino al seguito. Hostess e steward non sembrano aver nessuna premura. Anzi, sono un po’ straniti: come mai i passeggeri sono a bordo mezz’ora prima del decollo? E perché si spintonano e scalpitano per piazzare il loro bagaglio? Il perché lo svela una domanda banale. La «truppa» crede di essere stata imbarcata sul volo per Roma. Invece è finita sull’aereo sbagliato.

Attimi di panico. «Ma allora il nostro volo è partito senza di noi». No, è vuoto e fermo. Ha un problema alla bombola d’ossigeno e il comandante non ne vuole sapere di decollare. Mentre i tecnici si affannano intorno all’aereo giusto - e guasto - tra hostess e aeroporto i telefoni sono bollenti. «Ci avete mandato i passeggeri sbagliati. Questi signori devono andare a Roma». E infatti li fanno scendere; le navette sono ancora lì, le porte si richiudono e si riparte verso un altro velivolo.

Non è finita. Restano a terra, davanti al nuovo aereo, per mezz’ora, in piedi sulla pista, le orecchie tempestate dal rombo dei motori, mentre il comandante e il personale dello scalo litigano. I passeggeri sono tramortiti. Provano a rassicurarli: «Un po’ di pazienza, se il guasto viene riparato si parte, altrimenti c’è il volo delle 20,50». Altro che rassicurazioni, si scatena la rivolta: «Così le ore di ritardo diventerebbero quattro». Per fortuna, alle 18,15 si parte. Incrociando le dita per la bombola d’ossigeno miracolosamente riparata in un amen.

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/2671/