Sull'ultimo PSA-HHN una signora sulla settantina ha chiesto direttamente all'autista del cobus (sentita con le mie orecchie) "ma questo bus va a Francoforte?".
Che tenera !

Sull'ultimo PSA-HHN una signora sulla settantina ha chiesto direttamente all'autista del cobus (sentita con le mie orecchie) "ma questo bus va a Francoforte?".
ma le carte d'imbarco non si controllano più appena saliti a bordo? :O
Non sò se in AP controllano, ma con AZ non me l'hanno controllata mai.
sì ma ormai a quel punto la frittata è fatta. comunque è arrivato a bordo qualcuno che non sarebbe dovuto essere lì.FR ha come procedura quella di controllare le carte di imbarco o la parte strappata del foglio del webcheckin dei passeggeri appena saliti e solitamente cerchiano il numero del volo e la data![]()
Secondo me puo succedere ovunque... si certo tranne che in germania!! Al gate suona la sirena rossa, si blocca tutto e le porte dell'aereo si chiudono automaticamente se qualcuno scannering il boarding pass sbagliato...
FR ha come procedura quella di controllare le carte di imbarco o la parte strappata del foglio del webcheckin dei passeggeri appena saliti e solitamente cerchiano il numero del volo e la data![]()
Si il cerchiaggio a penna sanno solo loro cosa serve!
Forse i costruttori dovrebbero fare come sui treni o bus.
Davanti o di lato lo schermino con la destinazione che scorre.
Ciao
Massimo
va tutto bene finchè sei al jet bridge. ma come evitare che un autista scambi l'echo9 con il charlie7 o che un coordinatore passi all'autista alpha12 anzichè kilo-sà??Ormai in alcuni aeroporti c'è già che il controllo pre xray della carta d'imbarco è fatto con dei cancelletti stile metro gialla a milano nella quale c'è un lettore di codice a barre e uno lo passa. Lo stesso lettore andrebbe riposizionato anche in versione mini sugli aerei...
Inoltre AF KLM sta testando i gates con card e impronta digitale quindi...sti sta lavorando per ridurre gli errori umani e velocizzare.
... c'è un lettore di codice a barre e uno lo passa.
Già fatto wrong-boarding in un aeroporto tedesco???Le porte dell'aereo si chiudano automaticamente? Forse quelle del gate...ma poi che è manco ci fosse un attacco terroristico in atto...
Erano stati fatti salire sull’aereo per Napoli. Atterrati con un’ora e mezza di ritardo
ANDREA ROSSI
TORINO
Signorina, a che ora arriveremo a Roma?». La signorina, che poi è una hostess di Air One - o, per meglio dire, della nuova compagnia di bandiera Cai - sbianca, fissa il passeggero e sibila la risposta. «Guardi che questo volo è diretto a Napoli, non a Roma. Ci dev’essere stato un equivoco». Altro che equivoco. Un pomeriggio surreale.
Succede che i passeggeri del volo AP 6859 delle 17,10 in partenza ieri da Caselle e diretto a Roma Fiumicino, alle 17,20 sono seduti sull’aereo sbagliato. Pronto a decollare per Napoli. E non lo sanno. Lo scoprono soltanto grazie a un’«innocente» domanda che dà il via a un’ora da avanspettacolo sulla pista dello scalo. Li sballottano da una parte all’altra prima di trovare il loro aereo, quello giusto, e raggiungere la capitale con quasi un’ora e mezzo di ritardo.
Storia di una disavventura che comincia quando manca una manciata di minuti alle cinque. Oltre cento persone vengono caricate sulla navetta. Il bus si ferma ai piedi del velivolo: sono le 16,50, orario perfetto. Peccato che poi le porte del mezzo restino sbarrate fino alle 17,20. Adesso è tardi, si sarebbe dovuti partire già da dieci minuti.
Salgono in tutta fretta. C’è anche una mamma con pargolo e passeggino al seguito. Hostess e steward non sembrano aver nessuna premura. Anzi, sono un po’ straniti: come mai i passeggeri sono a bordo mezz’ora prima del decollo? E perché si spintonano e scalpitano per piazzare il loro bagaglio? Il perché lo svela una domanda banale. La «truppa» crede di essere stata imbarcata sul volo per Roma. Invece è finita sull’aereo sbagliato.
Attimi di panico. «Ma allora il nostro volo è partito senza di noi». No, è vuoto e fermo. Ha un problema alla bombola d’ossigeno e il comandante non ne vuole sapere di decollare. Mentre i tecnici si affannano intorno all’aereo giusto - e guasto - tra hostess e aeroporto i telefoni sono bollenti. «Ci avete mandato i passeggeri sbagliati. Questi signori devono andare a Roma». E infatti li fanno scendere; le navette sono ancora lì, le porte si richiudono e si riparte verso un altro velivolo.
Non è finita. Restano a terra, davanti al nuovo aereo, per mezz’ora, in piedi sulla pista, le orecchie tempestate dal rombo dei motori, mentre il comandante e il personale dello scalo litigano. I passeggeri sono tramortiti. Provano a rassicurarli: «Un po’ di pazienza, se il guasto viene riparato si parte, altrimenti c’è il volo delle 20,50». Altro che rassicurazioni, si scatena la rivolta: «Così le ore di ritardo diventerebbero quattro». Per fortuna, alle 18,15 si parte. Incrociando le dita per la bombola d’ossigeno miracolosamente riparata in un amen.
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/2671/