Air Italy restituisce l’ultimo aereo: ora la compagnia è «vuota»
di
Leonard Berberi 12 set 2021
Il 2 settembre, nel pieno delle trattative tra Italia Trasporto Aereo e Alitalia, Air Italy ha restituito l’ultimo aereo della sua flotta, un Boeing 737 Max 8 da 186 sedili preso in sub-leasing. L’ex Meridiana che nel 2018 una cordata sardo-qatariota ha tentato di rilanciare — salvo poi interrompere le operazioni nel febbraio 2020, prima del Covid — al netto del marchio (dal valore esiguo) ora non ha più un bene di proprietà. È quanto apprende il Corriere della Sera da fonti che seguono il dossier.
Il passaggio
La società finita in liquidazione ha consegnato il velivolo con la matricola «EI-GGK» a Budapest — dove si trovava dall’8 luglio dell’anno passato — assieme alle certificazioni e ai documenti che attestano l’effettuazione dei controlli dal subaffitto. Non è chiaro se la consegna sia avvenuta a Pembroke Aircraft Leasing Limited di Dublino — proprietaria del velivolo — o a Qatar Airways che l’aveva affittato: il vettore oltre ad essere stato uno degli azionisti di Air Italy (con il 49%) aveva a sua volta girato alla società basata a Olbia, in Costa Smeralda, diversi velivoli. Il Corriere ha provato a chiedere dettagli ufficiali sia a Pembroke sia a Qatar Airways ma senza ottenere una risposta al momento della pubblicazione dell’articolo.
Le riconsegne
Il jet bimotore è il terzo consegnato da Air Italy tra i Boeing 737 Max 8. Il primo, a quanto è possibile ricostruire, è stato restituito il 28 gennaio 2021(matricola «EI-GFY», anche il primo arrivato nella flotta), mentre il secondo il 23 agosto scorso («EI-GGL»). Anche loro erano prima parcheggiati all’aeroporto di Budapest, in Ungheria. L’ultimo velivolo restituito, l’«EI-GGK» era stato portato in Italia il 19 luglio 2018 direttamente da Seattle, dove si trovano gli impianti di Boeing. Dal 12 marzo marzo 2019 all’8 luglio — riportano i siti specializzati — è rimasto nello scalo di Milano Malpensa. L’8 luglio è stato portato a Budapest.
La vendita degli asset
Negli ultimi mesi diversi nomi si sono fatti avanti a mezzo stampa e con i commissari liquidatori della compagnia, Enrico Laghi e Franco Maurizio Lagro. Ma oltre a non convincere il piano di rilancio di diversi di loro, nei mesi Air Italy ha perso mano a mano gli asset. Di fatto — stando a quanto apprende il Corriere — non c’è più nulla negli hangar, non è rimasto alcun materiale (che è stato venduto) a partire dalle parti di motore, mentre altri beni — come quelli a bordo dei velivoli — sono stati messi all’asta in lotti. Resterebbe il marchio «Air Italy» ma gli esperti ritengono che il suo valore sia basso perché rimasto anche pochissimo tempo sul mercato.
Il progetto
Il 28 settembre 2017 il gruppo Qatar Airways ha acquistato il 49% — il massimo consentito dalle regole Ue perché un vettore resti comunitario — di AQA Holding (l’altro 51% era dell’Aga Khan), la società creata per amministrare e rilanciare l’ex Meridiana. Nel febbraio 2018 alla presentazione ufficiale a Milano, Akbar Al Baker, capo di Qatar Airways, aveva annunciato che Air Italy avrebbe avuto 50 aerei in pochi anni e avrebbe trasportato 10 milioni di passeggeri entro il 2022, cinque volte quelli degli ultimi anni.
L’investimento
Nel 2018 Air Italy — avviata ufficialmente il 1° marzo di quell’anno — ha chiuso con un rosso di 164,2 milioni di euro. Gli investimenti necessari al rilancio, lo stop dei Boeing 737 Max (costringendo il vettore a ricorrere a velivoli a noleggio) e alcune decisioni non proprio azzeccate come l’avvio di alcune rotte di lungo raggio — India e Thailandia — poi cancellate. Nel maggio 2018, in occasione della consegna del primo 737 Max, Al Baker aveva spiegato al Corriere che
Air Italy avrebbe assunto diecimila persone e annunciato un importante piano di espansione.
La crisi
Un anno e un mese dopo l’allora capo delle operazioni dell’ex Meridiana, Rossen Dimitrov, aveva anche promesso maggiore stabilità nelle operazioni, l’arrivo di altri aerei, l’apertura di nuove rotte e la nomina del suo primo e vero amministratore delegato. Tutte cose mai avvenute. Alle 14.30 dell’11 febbraio 2020 Air Italy è stata messa in liquidazione in bonis perché i due azionisti — Qatar Airways e l’Aga Khan — non sono riusciti a trovare un accordo e, anzi, sono finiti ai ferri corti.
I dipendenti
Il
25 agosto 2020 l’Ente nazionale per l’aviazione civile ha sospeso la licenza di trasporto aereo. Air Italy intanto deve rimborsare oltre 40 milioni di euro ai passeggeri che avevano acquistato un biglietto con il vettore. In parallelo si è aperta la trattativa difficile per circa 1.400 dipendenti — tra Olbia e Malpensa — rimasti senza un lavoro. A dicembre scade la cassa integrazione: diversi di loro hanno inviato la candidatura per lavorare con Italia Trasporto Aereo, la compagnia che il 15 ottobre prenderà il posto di Alitalia. Ma non mancano le spinte per rilanciare una società che, ad oggi, non ha più nulla.
L’ex Meridiana che doveva essere rilanciata da Qatar Airways ha restituito l’ultimo dei tre Boeing 737 Max. L’unico asset che resta è il marchio (che però vale poco)
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