Air France 380 disintegra motore in volo sopra la Groenlandia


Ci sono foto su Twitter (guardate le prime due pagine del thread di airliners, prima che diventi la solita diatriba tra bambini troppo cresciuti) che mostrano come l'intero 'primo stadio', il fan come dice Tiennetti, se ne sia andato, più l'intero engine cowling. Insomma, attaccati al pilone sono rimasti il compressore e la turbina. E anche il pilone credo sia ben danneggiato. Sinceramente, mai vista una cosa del genere. Ho visto foto di motori dopo una rottura di una delle palette del fan, stallo del compressore, ingestione di volatili (o peggio), e anche il famoso -UOE una volta atterrato senza cowling, ma non si avvicinano a quanto si vede qui. Sarà molto interessante vedere cosa diranno le investigazioni.
 
Stavolta è toccata ad un EA. Non oso pensare cosa sarebbe accaduto a RR, ad ogni livello (valore azioni, articoli e speciali tv, portafoglio ordini) se a sfasciarsi fosse stato un altro Trent900
 
Stavolta è toccata ad un EA. Non oso pensare cosa sarebbe accaduto a RR, ad ogni livello (valore azioni, articoli e speciali tv, portafoglio ordini) se a sfasciarsi fosse stato un altro Trent900

"A chi tocca 'n s'engrugna"!
 
Domanda: ovviamente è atterrato perché non sapevano se ci fossero stati danni al resto dell’aereo ma per ipotesi, poteva ed era in grado di continuare fino a destinazione o un aeroporto più attrezzato?


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
 
Vallo a sapere.. chi lo sa che danni ha fatto al pilone ed all'attacco dello stesso all'ala..
 
Battute a parte, si vede a occhio nudo che la separazione del fan ha portato con se tutto l'engine inlet, quello che alloggia anche l'engine anti ice (il tubo che si vede penzolare sotto dovrebbe essere quello che porta l'aria calda dallo stadio del compressore al fan case anteriore).
Sono turbine complesse che operano in condizioni di equilibrio perfetto durante tutta la loro vita operativa, infatti basta che qualcosa non vada come previsto e il sistema salta creando danni alle volte impressionanti (tipo questo), ma contenuti: il resto del motore è perfettamente attaccato, lo statore davanti all'N2 non sembra poi così danneggiato, il pilone riporta danni, ma esso altro non è che una copertura aerodinamica di tutti gli attacchi e sistemi che poi portano la loro linfa agli impianti del velivolo.
Considerando un N1 a regimi di crociera (85% grossomodo), il danno ci sta tutto. Non è da escludere che la velocità rotatoria dell'N1 abbia portato quest'ultimo ad allontanarsi in avanti, avanzando e quindi perdendo quota, evitando un impatto con l'ala retrostante. Il resto dei danni è stato creato dai vari rottami (debris) che il distacco ha comportato tipo fan case, abradable seal, tubi e tubicini della cappottatura anteriore, nonchè il colore marroncino rilasciato dallo spruzzo d'olio generato al distacco.
Tutte supposizioni le mie, per aprire un dibattito tecnico e solo per stemperare gli animi.
Come dice losi: RR vs EA 1 a 1, palla al centro (ovvero agli ispettori...)
 
Tg nazionali troppo impegnati a parlare del prete che incita i fedeli a "darci dentro" o della vecchietta sfrattata (3 gg or sono), piuttosto che anche solo accennare all'incidente. In fondo c'era a rischio la vita di poco più di 400 persone...
Passioni locali!
 
Domanda: ovviamente è atterrato perché non sapevano se ci fossero stati danni al resto dell’aereo ma per ipotesi, poteva ed era in grado di continuare fino a destinazione o un aeroporto più attrezzato?


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Qui provo a risponderti con nozioni generiche in quanto ogni emergenza fa caso a sé.
Non sapevano se ci fossero altri danni: ni.
I modelli Airbus, come tutti i liner moderni, hanno una serie di computer e sistemi di controllo che passano ogni anomalia all' ECAM (electronic centralised aircraft monitoring, EICAS su Boeing), quindi dovrebbe risultare trasparente all'equipaggio cosa è rimasto funzionante e cosa sia andato perso. Alcuni danni collaterali non sono però evidenti in un primo momento: se a causa dei detriti un flap o slat rimarrà bloccato, questo si potrebbe scoprire alla sua estrazione in fase di avvicinamento. Se è l'idraulica che muove queste superfici, al pilota appare subito come avaria collaterale.
Poteva era in grado di continuare....: so.
Se il primo alternato fosse stato a 3 ore (etops scenario) sarebbe potuto, riuscito? Direi senza grossi dubbi di si, ma senza averne la certezza matematica. In questo caso, visto il danno, se avevano una striscia d'asfalto ad un'ora e mezza (la più vicina, sembra) credo abbiano optato per una questione di "time": con un danno del genere, se si perde qualche altro impianto, quali conseguenze (in questo caso esponenziali) potrebbero sopravvenire a deteriorare ulteriormente la situazione?
Per ora mi fermo qui, ma ci sarebbero altre cose da poter scrivere su cui ragionare...
 
Qui provo a risponderti con nozioni generiche in quanto ogni emergenza fa caso a sé.
Non sapevano se ci fossero altri danni: ni.
I modelli Airbus, come tutti i liner moderni, hanno una serie di computer e sistemi di controllo che passano ogni anomalia all' ECAM (electronic centralised aircraft monitoring, EICAS su Boeing), quindi dovrebbe risultare trasparente all'equipaggio cosa è rimasto funzionante e cosa sia andato perso. Alcuni danni collaterali non sono però evidenti in un primo momento: se a causa dei detriti un flap o slat rimarrà bloccato, questo si potrebbe scoprire alla sua estrazione in fase di avvicinamento. Se è l'idraulica che muove queste superfici, al pilota appare subito come avaria collaterale.
Poteva era in grado di continuare....: so.
Se il primo alternato fosse stato a 3 ore (etops scenario) sarebbe potuto, riuscito? Direi senza grossi dubbi di si, ma senza averne la certezza matematica. In questo caso, visto il danno, se avevano una striscia d'asfalto ad un'ora e mezza (la più vicina, sembra) credo abbiano optato per una questione di "time": con un danno del genere, se si perde qualche altro impianto, quali conseguenze (in questo caso esponenziali) potrebbero sopravvenire a deteriorare ulteriormente la situazione?
Per ora mi fermo qui, ma ci sarebbero altre cose da poter scrivere su cui ragionare...

Grazie per la risposta. Come dici tu, ogni emergenza è a se. È comunque interessante la vicenda, perché se hanno valutato di atterrare subito alla prima pista disponibile e non ad una più attrezzata(tipo Montreal) avranno avuto buoni motivi.
Riformulo un altra domanda: se invece di esplodere con tutte le conseguenze, il motore smettesse di funzionare per un motivo X , il 380, poteva raggiungere a destinazione senza intoppi?


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
 
A proposito di ECAM e automazioni in cabina, credo che sarà estremamente importante ricostruire a posteriore la gestione dell'emergenza da parte dell'equipaggio specialmente nella fase più "calda", sia analizzando i log dei flight recorder, che attraverso le testimonianze dell'equipaggio di volo.
Ispettori, investigatori e agenzie varie si ritrovano oggi in una situazione rara se non unica nella storia dell'aviazione: una uncontained failure di un motore durante il volo, esattamente sullo stesso modello di aeromobile a distanza di pochi anni: nel testo QF332 Crespigny evidenzia più volte come la complessa automazione di cabina abbia rischiato di rivelarsi quasi controproducente alla gestione dell'emergenza, causando un sovraccarico informativo gestibile solo grazie alla presenza in cockpit di altri membri dell'equipaggio.
Da allora, credo che Airbus sia intervenuta, modificando in parte la logica di funzionamento ed ergonomia dei sistemi informativi di cabina.
Da domani gli addetti ai lavori potranno mettere a confronto la reazione di due equipaggi ad un emergenza primaria molto simile e poter valutare in maniera assolutamente empirica l'efficacia degli interventi o anche solo la variabilità di azione-reazione di diversi equipaggi in simile condizioni di emergenza. Credo che qualunque modello matematico o simulatore di volo non possa mai ricreare sull'equipaggio le precise reazioni psico-fisiche indotte dal dover affrontare una vera emergenza.
 
Riformulo un altra domanda: se invece di esplodere con tutte le conseguenze, il motore smettesse di funzionare per un motivo X , il 380, poteva raggiungere a destinazione senza intoppi?

A quanto ne so io, che non sono del settore, il comandante deve atterrare all'alternato più vicino con un motore inop. Questo, a prescindere dal fatto che possa tecnicamente raggiungere la destinazione, anzi proprio perché non si sa se potrebbe (ad es. se si tratta di un caso di carburante contaminato). Se non lo fa, ci sono sanzioni (credo sia per i piloti che per la compagnia).
 
Grazie per la risposta. Come dici tu, ogni emergenza è a se. È comunque interessante la vicenda, perché se hanno valutato di atterrare subito alla prima pista disponibile e non ad una più attrezzata(tipo Montreal) avranno avuto buoni motivi.
Riformulo un altra domanda: se invece di esplodere con tutte le conseguenze, il motore smettesse di funzionare per un motivo X , il 380, poteva raggiungere a destinazione senza intoppi?


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Credo che il motore non sia "esploso", ma come dice anche Iosi si tratta di "uncontained failure". Mi ricordo di vecchie check list Boeing in cui si parlava di Engine Damage/engine separation, ma di explosion non mi ricordo.
Se si fosse semplicemente spento (IFSD in flight shut down), dubito che si sarebbero fatti altre 5 e passa ore di volo per LAX con un motore spento, sia per motivi di autonomia che per tutte quelle cose riportate qui sotto da tiefpeck. Qualcuno l'ha fatto in passato vero 13900?? (747-400 BA...)

A quanto ne so io, che non sono del settore, il comandante deve atterrare all'alternato più vicino con un motore inop. Questo, a prescindere dal fatto che possa tecnicamente raggiungere la destinazione, anzi proprio perché non si sa se potrebbe (ad es. se si tratta di un caso di carburante contaminato). Se non lo fa, ci sono sanzioni (credo sia per i piloti che per la compagnia).
Si e no. Il processo di decision making non prevede una sola opzione univoca, quindi il deve non andrebbe confuso con un più ragionevole dovrebbe. Fatta la diagnosi dell'avaria, si passa a considerare le opzioni prendendo informazioni certe (carburante/autonomia, airport availability, gravità della situazione) e si includono le informazioni variabili (airport suitability -meteo notams-, implication, performances e di nuovo gravità della situazione). Solo allora l'equipaggio matura la decisione che può, ad ogni momento essere rivista e modificata. Spesso una decisione è supportata da un "piano B" (anche C se serve) in caso l'analisi e la scelta fatta si dimostrasse sbagliata (per cambiamenti di stato, peggioramenti, varie ed eventuali...).
 
Qui provo a risponderti con nozioni generiche in quanto ogni emergenza fa caso a sé.
Non sapevano se ci fossero altri danni: ni.
I modelli Airbus, come tutti i liner moderni, hanno una serie di computer e sistemi di controllo che passano ogni anomalia all' ECAM (electronic centralised aircraft monitoring, EICAS su Boeing), quindi dovrebbe risultare trasparente all'equipaggio cosa è rimasto funzionante e cosa sia andato perso. Alcuni danni collaterali non sono però evidenti in un primo momento: se a causa dei detriti un flap o slat rimarrà bloccato, questo si potrebbe scoprire alla sua estrazione in fase di avvicinamento. Se è l'idraulica che muove queste superfici, al pilota appare subito come avaria collaterale.
Poteva era in grado di continuare....: so.
Se il primo alternato fosse stato a 3 ore (etops scenario) sarebbe potuto, riuscito? Direi senza grossi dubbi di si, ma senza averne la certezza matematica. In questo caso, visto il danno, se avevano una striscia d'asfalto ad un'ora e mezza (la più vicina, sembra) credo abbiano optato per una questione di "time": con un danno del genere, se si perde qualche altro impianto, quali conseguenze (in questo caso esponenziali) potrebbero sopravvenire a deteriorare ulteriormente la situazione?
Per ora mi fermo qui, ma ci sarebbero altre cose da poter scrivere su cui ragionare...

Sono pienamente d´accordo con OneShot.

Ogni emergenza é un caso a parte, difficile da poterla paragonare, partendo semplicemente dai diversi tipi di situazioni, enviroment, fasi di volo in cui una stessa emergenza "X" potrebbe verificarsi. Sicuramente l´equipaggio AF vedendo che non si trattava di una "semplice" engine failure su un quadrimotore, ma di una uncontained engine fail con separazione di parte dello stesso propulsore, ha deciso di seguire il "safest course of action", portando l´aeromobile in sicurezza verso l´alternato piú vicino (credo) al momento. Inoltre non si deve dimenticare che solitamente l´engine failure é confinata ad una perdita di potenza, di un generatore e basta. In una situazione come questa, vedendo le immagini drammatiche dalla cabina delle condizioni del motore, potrebbe essere che i colleghi AF si sono dovuti confrontare anche con una perdita di liquido idraulico (come riportava OneShot) e, difficile essendo il pilone intatto, forse una remota, ma eventuale, fuel leak. Le valvole di sicurezza che chiudono il flusso idraulico e di carburante al motore sono situato al di sopra e/o all´interno del pilone stesso, credo e spero che non abbiano quindi subito danni.

A proposito di ECAM e automazioni in cabina, credo che sarà estremamente importante ricostruire a posteriore la gestione dell'emergenza da parte dell'equipaggio specialmente nella fase più "calda", sia analizzando i log dei flight recorder, che attraverso le testimonianze dell'equipaggio di volo.
Ispettori, investigatori e agenzie varie si ritrovano oggi in una situazione rara se non unica nella storia dell'aviazione: una uncontained failure di un motore durante il volo, esattamente sullo stesso modello di aeromobile a distanza di pochi anni: nel testo QF332 Crespigny evidenzia più volte come la complessa automazione di cabina abbia rischiato di rivelarsi quasi controproducente alla gestione dell'emergenza, causando un sovraccarico informativo gestibile solo grazie alla presenza in cockpit di altri membri dell'equipaggio.
Da allora, credo che Airbus sia intervenuta, modificando in parte la logica di funzionamento ed ergonomia dei sistemi informativi di cabina.

Hai centrato il punto. L´ECAM sa gestire avarie preprogrammate, di facile individuazione ed interpretazione per il sistema stesso. L´ECAM purtroppo é ben lontano dall´essere la perfezione della gestione di avarie. Potrei portare innumerevoli esempi dove l´ECAM non solo era fuorviante, ma in alcuni casi addirittura del tutto sbagliato. Piano piano con l´aggiornamento dei vari softwares del Flight warning computer, Airbus sta tappando diverse lacune del sistema, ma la figura dell´equipaggio di condotta qui é essenziale e centrale per poter appurare la "genuinitá" del warning o caution dell´ECAM e la sua successiva eventuale attuazione. Multiple failures e failures parziali dei sistemi sono difficilmente gestibili dal computer. Ogni equipaggio é sempre addestrato a non entrare direttamente nella procedura ma a "verificare" la condizione iniziale riportata dall´ECAM. Per questo si ha bisogno di equipaggi addestrati e consapevoli, perché fare affidamente al computer ad occhi chiusi puó portare a decisioni sbagliate, per non dire dannose. Il ruolo dell´interfaccia umana é basilare, soprattutto negli Airbus.

A quanto ne so io, che non sono del settore, il comandante deve atterrare all'alternato più vicino con un motore inop. Questo, a prescindere dal fatto che possa tecnicamente raggiungere la destinazione, anzi proprio perché non si sa se potrebbe (ad es. se si tratta di un caso di carburante contaminato). Se non lo fa, ci sono sanzioni (credo sia per i piloti che per la compagnia).

Se parlassimo di una "normalissima" engine failure di un quadrimotore, il nostro manuale operativo prevede la possibilitá di continuare a destinazione, una volta naturalmente considerati tutti gli aspetti del volo come autonomia rimanente con un motore inoperativo, meteo lungo la rotta e a destinazione e, soprattutto, stato dei sistemi rimanenti. Sanzioni per gli equipaggi non credo ci siano nel momento in cui tutto si effettua secondo le regole e nello spirito della safety del volo. (Finché non parliamo di scenari ETOPS).
 
Comunque il primo pensiero mio guardando le immagini é stato un ricordo all íncidente del 747 cargo El-Al in decollo ad Amsterdam. Dopo avere avuto la separazione di un motore, questo stesso ha colpito il secondo motore al suo fianco, creando una dual engine failure improvvisa con perdita di diversi sistemi idraulici e pneumatici in una fase criticissima del volo. Grazie a Dio questa volta si é concluso tutto per il meglio.
 
Comunque il primo pensiero mio guardando le immagini é stato un ricordo all íncidente del 747 cargo El-Al in decollo ad Amsterdam. Dopo avere avuto la separazione di un motore, questo stesso ha colpito il secondo motore al suo fianco, creando una dual engine failure improvvisa con perdita di diversi sistemi idraulici e pneumatici in una fase criticissima del volo. Grazie a Dio questa volta si é concluso tutto per il meglio.

Le cose non sono proprio andate così... un motore, strappandosi dalla gondola, si portò via un pezzo d'ala. All'estendere i Flaps/Slats per l'avvicinamento, da una parte non uscirono e l'aereo entrò in un rollìo non recuerabile a causa dell'asimmetria
Il tutto nacque proprio per un problema al pilone, e non ha niente a che vedere con una uncontained engine failure
 
Le cose non sono proprio andate così... un motore, strappandosi dalla gondola, si portò via un pezzo d'ala. All'estendere i Flaps/Slats per l'avvicinamento, da una parte non uscirono e l'aereo entrò in un rollìo non recuerabile a causa dell'asimmetria
Il tutto nacque proprio per un problema al pilone, e non ha niente a che vedere con una uncontained engine failure

Ciao Tiennetti. Sono d´accordo..é esattamente quello che ho scritto. La "separazione" del motore, non una uncontained engine fail. Ricordavo che un motore, non so ora dire se il 3 o il 4, staccandosi dal pilone come riporti tu, colpiva il secondo motore il quale, a sua volta si staccava portandosi con se parte della semiala esterna del Boeing. Vedere un Fan di un motore del 380 staccarsi letteralmente dallo stesso mi ha fatto ripensare a questo avvenimento.