Air Baltic in difficoltà


Cioè, tu hai preso quel volo piuttosto che fare un'ora e mezza (o poco più) di bus? Ti stimo :oky: (davvero, non sono sarcastico, lo vorrei fare anch'io quel volo)

Si, e la cosa più "inquietante" sono state le quasi 6 ore di pullman il giorno prima per arrivare a Tartu appositamente ( o quasi - volevo anche visitare la città) per prendere quel volo. Per dovere di cronaca, e chiudo con l'OT, eravamo a bordo in 6: 3 pax e 3 crew...non mi era mai capitato!
 
Si, e la cosa più "inquietante" sono state le quasi 6 ore di pullman il giorno prima per arrivare a Tartu appositamente ( o quasi - volevo anche visitare la città) per prendere quel volo. Per dovere di cronaca, e chiudo con l'OT, eravamo a bordo in 6: 3 pax e 3 crew...non mi era mai capitato!

quoto la stima!
allora sì ti conviene perchè altrimenti è andare fino a HEL in treno e da lí in traghetto (se hai del buon tempo per spendere mezza giornata di tutto il viaggio) oppure prendi AY e ci lasci un puttanaio!
 
anche io ho puntato il TAY-TLL ma ha orari anteleucani! Però per soli 30€ subito :D
 
Chiesto lo stato di insolvenza per la BAS, socio di minoranza di airBaltic

E’ stato chiesto lo stato di insolvenza per la Bas, Baltijas aviācijas sistēma, la società privata socio di minoranza di airBaltic.

Secondo quanto informa il tribunale di Riga è stata la società Veriko a richiedere lo stato di insolvenza.
La Bas di proprietà dell’ex presidente di airBaltic Bertolt Flick, era di fatto, attraverso il finanziamento contratto con Krājbanka, nel controllo di Vladimir Antonov, il magnate russo, proprietario sia di Krājbanka che di Snoras Banka, prima del fallimento delle sue banche.
 
AirBaltic nel 2012 ha ridotto le sue perdite di quattro volte rispetto al 2011

Prosegue l’opera di risanamento dei conti della compagnia di bandiera lettone. Il ministro dei trasporti Matīss spera di avvicinare il pareggio di bilancio già nel 2013

La compagnia di bandiera lettone airBaltic è riuscita nel 2012 a ridurre di quattro volte le perdite rispetto al bilancio del 2011, chiudendo l’anno con 20 milioni di lats di deficit.

Dopo l’annus horribilis del 2011, quando la società perse 84 milioni di lats, nel 2012 la compagnia aerea lettone ha cercato di correre ai ripari, cambiando presidente e riducendo fortemente le spese. L’obiettivo per il 2012 era quello di non superare i 38 milioni di lats di perdite, ma alla fine il conto consuntivo dello scorso anno ha evidenziato una ulteriore riduzione delle perdite rispetto a quelle stimate: 20 milioni di lats.

Per il ministro dei trasporti lettone Anrijs Matīss si tratta di un risultato importante, che permette di guardare al 2013 con maggiore ottimismo. L’obiettivo per quest’anno è ridurre ulteriormente il disavanzo fra entrate ed uscite per avvicinarsi al pareggio di bilancio.

In particolare sono stati i risultati del secondo semestre del 2012 a rendere il bilancio di airBaltic più positivo rispetto alle previsioni. Dopo il primo semestre del 2012 la previsione era di chiudere l’anno con 33 milioni di perdite, ma il secondo semestre ha migliorato i conti dell’azienda, che sono nel terzo trimestre ha registrato ricavi per 4,8 milioni di lats.

Il presidente di airBaltic Martins Gauss ha affermato che l’azienda prosegue nel suo progetto “airBaltic ReShape” che sta dando risultati soddisfacenti. In particolare sono stati i mesi estivi, luglio, agosto e settembre a dare i risultati migliori in termini di entrate per l’azienda, nel periodo in cui il turismo in Lettonia e nei paesi baltici è più alto.

La scorsa settimana il premier Valdis Dombrovskis nella sua visita in Giappone ha avuto colloqui con aziende interessate ad entrare nell’azionariato della società, che attualmente è per il 99,8% in mano allo stato lettone.
 
AirBaltic torna in attivo. Un altro miracolo lettone?

Dopo le perdite degli anni scorsi, 87 milioni nel 2011 e 20 milioni nel 2012, nei primi nove mesi dell’ultimo anno la compagnia aerea lettone ha registrato di nuovo utili.


Dopo anni di sofferenza economica, dopo aver addirittura rischiato il fallimento, la cacciata del precedente presidente il tedesco Flick, con il premier Dombrovskis che è persino andato a caccia di investitori in Arabia Saudita, l’airBaltic, la compagnia aerea lettone, nel 2013 è tornata a registrare utili.

La crisi di airBaltic era giunta al culmine nel 2011, ed aveva portato il governo lettone socio di maggioranza e la Bas, la società del presidente di airBaltic il tedesco Bertolt Flick, socio di minoranza ad un durissimo scontro, conclusosi con la decisione del governo lettone di riacquistare l’intera proprietà di airBaltic.

A questa decisione era poi seguito il cambio al vertice della compagnia aerea con l’arrivo di un nuovo presidente, tedesco come il precedente, Martin Gauss.

Nel 2012 era stato messo a punto un piano di rientro delle perdite ed un ritorno agli utili, che però erano previsti in tempi più lunghi, rispetto a quanto è stato rivelato nella conferenza stampa di Dombrovskis e Gauss al termine del consiglio d’amministrazione della compagnia che doveva appunto analizzare i dati relativi ai primi nove mesi del 2013.

Nel 2012 la compagnia aerea lettone aveva ridotto le perdite di quattro volte rispetto al tragico 2011 (nel 2011 erano state di oltre 87 milioni, nel 2012 intorno ai 20 milioni di lats).
Nei primi nove mesi del 2013, anno in cui airBaltic puntava ad arrivare vicino al pareggio di bilancio, si è registrato un utile dioltre mezzo milione di lats, ma soprattutto i dati positivi sono arrivati dal terzo trimestre del 2013, con un utile parziale di 9 milioni di lats.

Questo risultato è arrivato nonostante che il governo lettone in questi due anni non sia riuscito a trovare ancora investitori esteri che potessero venire in soccorso delle casse della compagnia. Dopo i tentativi in Arabia Saudita, si è cercato anche di trovare un accordo con gli altri paesi baltici, e in particolare con gli aeroporti di Vilnius e Tallin, per riuscire a rafforzare la compagnia aerea lettone, che finora comunque resta tutta di proprietà pubblica, con il 99% nelle mani dello stato.

AirBaltic attualmente gestisce sessanta rotte da Riga, con una flotta di 25 aerei, 5 Boeing 737-500, otto Boeing 737-300 e dodici Bombardier Q400 Next Gen.
 
Re: AirBaltic torna in attivo. Un altro miracolo lettone?

Dopo le perdite degli anni scorsi, 87 milioni nel 2011 e 20 milioni nel 2012, nei primi nove mesi dell’ultimo anno la compagnia aerea lettone ha registrato di nuovo utili.


Dopo anni di sofferenza economica, dopo aver addirittura rischiato il fallimento, la cacciata del precedente presidente il tedesco Flick, con il premier Dombrovskis che è persino andato a caccia di investitori in Arabia Saudita, l’airBaltic, la compagnia aerea lettone, nel 2013 è tornata a registrare utili.

La crisi di airBaltic era giunta al culmine nel 2011, ed aveva portato il governo lettone socio di maggioranza e la Bas, la società del presidente di airBaltic il tedesco Bertolt Flick, socio di minoranza ad un durissimo scontro, conclusosi con la decisione del governo lettone di riacquistare l’intera proprietà di airBaltic.

A questa decisione era poi seguito il cambio al vertice della compagnia aerea con l’arrivo di un nuovo presidente, tedesco come il precedente, Martin Gauss.

Nel 2012 era stato messo a punto un piano di rientro delle perdite ed un ritorno agli utili, che però erano previsti in tempi più lunghi, rispetto a quanto è stato rivelato nella conferenza stampa di Dombrovskis e Gauss al termine del consiglio d’amministrazione della compagnia che doveva appunto analizzare i dati relativi ai primi nove mesi del 2013.

Nel 2012 la compagnia aerea lettone aveva ridotto le perdite di quattro volte rispetto al tragico 2011 (nel 2011 erano state di oltre 87 milioni, nel 2012 intorno ai 20 milioni di lats).
Nei primi nove mesi del 2013, anno in cui airBaltic puntava ad arrivare vicino al pareggio di bilancio, si è registrato un utile dioltre mezzo milione di lats, ma soprattutto i dati positivi sono arrivati dal terzo trimestre del 2013, con un utile parziale di 9 milioni di lats.

Questo risultato è arrivato nonostante che il governo lettone in questi due anni non sia riuscito a trovare ancora investitori esteri che potessero venire in soccorso delle casse della compagnia. Dopo i tentativi in Arabia Saudita, si è cercato anche di trovare un accordo con gli altri paesi baltici, e in particolare con gli aeroporti di Vilnius e Tallin, per riuscire a rafforzare la compagnia aerea lettone, che finora comunque resta tutta di proprietà pubblica, con il 99% nelle mani dello stato.

AirBaltic attualmente gestisce sessanta rotte da Riga, con una flotta di 25 aerei, 5 Boeing 737-500, otto Boeing 737-300 e dodici Bombardier Q400 Next Gen.

Bravi!