Dopo le perdite degli anni scorsi, 87 milioni nel 2011 e 20 milioni nel 2012, nei primi nove mesi dell’ultimo anno la compagnia aerea lettone ha registrato di nuovo utili.
Dopo anni di sofferenza economica, dopo aver addirittura rischiato il fallimento, la cacciata del precedente presidente il tedesco Flick, con il premier Dombrovskis che è persino andato a caccia di investitori in Arabia Saudita, l’airBaltic, la compagnia aerea lettone, nel 2013 è tornata a registrare utili.
La crisi di airBaltic era giunta al culmine nel 2011, ed aveva portato il governo lettone socio di maggioranza e la Bas, la società del presidente di airBaltic il tedesco Bertolt Flick, socio di minoranza ad un durissimo scontro, conclusosi con la decisione del governo lettone di riacquistare l’intera proprietà di airBaltic.
A questa decisione era poi seguito il cambio al vertice della compagnia aerea con l’arrivo di un nuovo presidente, tedesco come il precedente, Martin Gauss.
Nel 2012 era stato messo a punto un piano di rientro delle perdite ed un ritorno agli utili, che però erano previsti in tempi più lunghi, rispetto a quanto è stato rivelato nella conferenza stampa di Dombrovskis e Gauss al termine del consiglio d’amministrazione della compagnia che doveva appunto analizzare i dati relativi ai primi nove mesi del 2013.
Nel 2012 la compagnia aerea lettone aveva ridotto le perdite di quattro volte rispetto al tragico 2011 (nel 2011 erano state di oltre 87 milioni, nel 2012 intorno ai 20 milioni di lats).
Nei primi nove mesi del 2013, anno in cui airBaltic puntava ad arrivare vicino al pareggio di bilancio, si è registrato un utile dioltre mezzo milione di lats, ma soprattutto i dati positivi sono arrivati dal terzo trimestre del 2013, con un utile parziale di 9 milioni di lats.
Questo risultato è arrivato nonostante che il governo lettone in questi due anni non sia riuscito a trovare ancora investitori esteri che potessero venire in soccorso delle casse della compagnia. Dopo i tentativi in Arabia Saudita, si è cercato anche di trovare un accordo con gli altri paesi baltici, e in particolare con gli aeroporti di Vilnius e Tallin, per riuscire a rafforzare la compagnia aerea lettone, che finora comunque resta tutta di proprietà pubblica, con il 99% nelle mani dello stato.
AirBaltic attualmente gestisce sessanta rotte da Riga, con una flotta di 25 aerei, 5 Boeing 737-500, otto Boeing 737-300 e dodici Bombardier Q400 Next Gen.