Aeroporto nella neve, 500 italiani bloccati a Istanbul.


totocrista

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4 Settembre 2012
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tps - Psa
Capisco la situazione, ma cosa dovrebbe fare l'ambasciata?
se il meteo non consente nè di partire nè di atterrare?




Da venerdì scorso attendono di imbarcarsi per tornare in Italia. Stessa sorte per 10 connazionali dirottati su Gaziantep, al confine con la Siria, come segnalato a Repubblica da uno di loro: "A 40 chilometri da qui ieri è saltata un'autobomba". Richieste d'aiuto di altri italiani bloccati anche a Mombasa e Nairobi: "Turkish Airlines non manda aerei""


ROMA - Bloccati da quattro giorni nell'aeroporto di Istanbul. E' l'odissea che stanno vivendo circa 500 italiani da venerdì scorso nello scalo della metropoli turca a causa della neve. L'ambasciata italiana ad Ankara, con il consolato generale a Istanbul e il consolato a Smirne, segue già da diversi giorni, in stretto contatto con il ministero degli Esteri e le competenti istanze turche, una vicenda, assicurano fonti della Farnesina, "in via di lenta risoluzione, con il progressivo miglioramento delle condizioni climatiche".

Questo il resoconto della situazione reso da Pina Biagini, avvocatessa toscana, all'agenzia Agi. "Siamo a Istanbul da venerdì, bloccati all'aeroporto come profughi - spiega la donna -. Abbiamo tantissima paura perché voglio solo ricordare che la Turchia è il luogo di attentati e proprio in questo aeroporto, non molto tempo fa, dei terroristi hanno compiuto un massacro di pendolari come noi che aspettavano di poter partire".

A Istanbul sono diverse centinaia i voli cancellati a causa di quella che il sindaco Kadir Topbas ha definito come "la più grande nevicata degli ultimi sette anni", che ha portato alla sospensione anche del traffico navale sul Bosforo e al blocco alla circolazione dei tir a cui è stato vietato il passaggio sulle tangenziali della città. La Turkish Airlines ha annunciato per oggi la cancellazione di 227 voli interni e internazionali dagli aeroporti Ataturk, sul lato europeo, e Sabiha Gokcen, sul lato asiatico. Cancellati dalla compagnia di bandiera turca, in particolare, tutti i voli diretti a Roma, Milano, Bologna, Torino, Venezia e Napoli. Già ieri Turkish Airlines aveva cancellato più di 600 voli, 595 due giorni fa. Problemi anche per i voli in arrivo, nonostante gli operatori dell'aeroporto abbiano lavorato tutto il giorno per liberare le piste da neve e ghiaccio.

I voli da e per l'aeroporto Ataturk restano sospesi fino alle 12 di domani. La compagnia di bandiera e l'Autorità nazionale per gli aeroporti (Dhmi) hanno consigliato a tutti i passeggeri di monitorare la situazione dei loro voli sul Web o tramite i call-center, prima di recarsi in aeroporto. Ma resta il problema di chi è rimasto prigioniero degli scali come un ostaggio.

"Siamo disperati, qui c'è il caos e l'unica cosa che ti garantiscono è l'albergo per passare la notte - prosegue il racconto della signora Biagini -. Ma, per motivi di sicurezza, non ci riconsegnano neanche i bagagli. Ieri siamo dovuti addirittura andare in giro per Istanbul a comprare mutande e calzini. Abbiamo cercato di contattare l'ambasciata, ma ci dicono che non ci sono voli e, quindi, siamo costretti a rimanere qui. Ci siamo informati e per domani non c'è alcun volo disponibile. Siamo in balia di nessuno, con i mitra della polizia addetta alla sicurezza in bella vista e con una paura che ti fa tremare. La nostra unica speranza è che da Roma qualcuno si passi la mano sulla coscienza e ci dia la possibilità di tornare a casa. Vogliamo solo questo".

Un altro italiano, Lorenzo Calza, lancia il suo appello via Facebook per far arrivare la notizia sulle prime pagine e premere così per una soluzione rapida dell'emergenza: "Urgente: a tutti i giornalisti in ascolto. Sta scoppiando un casino immenso all'aeroporto di Istanbul. Migliaia di passeggeri accampati da giorni in condizioni disumane, tutto bloccato, decine di voli cancellati. Tanti italiani. C'è anche un mio amico, con bimbe piccole. La situazione è degenerata, sta cominciando a crescere la tensione, scene di violenza. Bisogna rivolgersi alla Farnesina". A seguire, la disponibilità per un contatto diretto.

Dirottati a Gaziantep. Ancor più drammatica la vicenda raccontata via mail a Repubblica dal signor Lorenzo Beni. "Vi scrivo da Gaziantep una cittadina turca sperduta al confine con la Siria, dove io e altri 10 connazionali siamo letteralmente sequestrati contro la nostra volontà da venerdì scorso. Stavamo rientrando dalle Maldive, partiti da Malè venerdi pomeriggio e diretti a Istanbul per poi cambiare aereo e ripartire per Roma. Durante il volo di rientro, a causa del maltempo su Istanbul, ci hanno dirottato e fatto atterrare a Gaziantep. Dopo alcune ore passate all'aereoporto in attesa di notizie ci hanno trasportato, senza darci alcuna informazione, con dei pulman in vari hotel della città. Da quel momento fino ad adesso la situazione non è cambiata".

Ma il signor Beni lancia anche una precisa accusa: "Noi siamo arrivati a Gaziantep nella notte tra venerdì e sabato e gia sabato pomeriggio sono stati fatti imbarcare su voli diretti a Istanbul i passeggeri delle business class di vari voli dirottati sulla citta oltre a dei passeggeri che sono riusciti a comprare gli ultimi posti di business rimasti disponibili. Questo ha determinato che alcune persone siano riuscite a raggiungere la loro destinazione definitiva già nella giornata di sabato o domenica, mentre altre persone tra cui anziani invalidi e neonati venissero lasciati in albergo fino ad adesso".

"Dalle notizie riferite dal personale dell'albergo, che è l'unico riuscito a prendere contatto con la Turkish Airlines, emerge la volontà della compagnia aerea di decongestionare prima l'aereoporto di Istanbul e successivamente gli aeroporti di periferia. Ma ciò - ribatte Beni - non corrisponde al vero in quanto voli con alcuni 'privilegiati' sono partiti da Gaziantep sia nella giornata di sabato che di domenica. Inoltre basti vedere il sito dell'aereoporto Ataturk per constatare che voli internazionali stanno atterrando regolarmente o con del ritardo".

"Queste osservazioni non è stato possibile comunicarle direttamente alla compagnia area in quanto il numero del call center è perennemente occupato - spiega ancora Lorenzo Beni -. Dato che la situazione sta diventando insostenibile abbiamo chiesto alla nostra ambasciata di intervenire e gestire direttamente questa emergenza affinché possa essere garantito anche a noi dopo 4 giorni la possibilita di tornare in Italia. A ciò si aggiunge la preoccupazione, nostra e dei nostri familiari, per il luogo in cui ci troviamo. siamo a 10 km dal confine siriano. Ieri un'autobomba a 40 km da qui a causato più di 60 morti".

Più di 700 bloccati in Kenya. Intanto, da Mombasa, seconda città del Kenya, scrive alla redazione la signora Fernanda Benini: "Buongiorno, siamo 270 italiani bloccati a Mombasa in seguito al caos voli a Istanbul (Turkish Airlines non manda aerei), altri 500 sono a Nairobi nelle stesse condizioni. Nessuno manda aerei per recuperarci. Può interessare?".


http://www.repubblica.it/esteri/201...e_500_italiani_bloccati_a_istanbul-155708961/
 
La metto io prima che ci pensi qualcun altro:

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Eh si, bruttissima situazione bloccati in albergo. Il generale inverno va colpito duramente.
Gli equipaggi della NRT esprimono solidarietà per la questione mutande&calzini.?
 
L'avvocatessa quando ha prenotato un volo con scalo a IST si era dimenticata dell'attentato?

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"Bloccati in aeroporto come profughi..."
Qui mi sono fermato. Non ce l'ho fatta ad andare oltre. Porella l'avvocatessa che si è sentita una profuga!
 
Riflessioni nell'ordine in cui mi sono venute;

1) Il popolo italiano è veramente disgraziato.

2) L'anno è appena cominciato e già abbiamo un candidato autorevole al titolo di peggiore articolo di aviazione del 2017.

3) Fanno bene gli amministratori del sito a non aggiustare i problemi di login o su questo thread si leggerebbe di tutto.
 
Credo che rimanere bloccati al confine tra Turchia e Siria non sia piacevole per nessuno, indipendentemente dall'avere scelto TK per volare. Al pari di trovarsi a dovere soggiornare a IST, cittá o aeroporto che sia.
Purtroppo é il dazio da dovere pagare per avere prenotato con chi fa prezzi sempre piú stracciati: un inconveniente e te la fai sotto per non averci pensato un momento prima di prenotare.
Discorso diverso per la chiamata in causa dell'ambasciata, manco gli si dovesse mandare un Hercules dell'Esercito a prenderli.
 
Rimanere bloccati può dar fastidio e non sono sicuro che dipenda dal prezzo pagato. Molti sono rimasti bloccati dagli scioperi LH ed AF a prezzi ben più elevati.

"Al confine" significa a 50 chilometri dal confine, in albergo. Non so nulla di questi posti, potrebbero pure essere turistici ed assai ospitali.

Parole come "rifugiati", "autobomba" e "paura" non si possono leggere per rispetto di chi ha diritto ad usarle.

L'appello ad una evacuazione può essere solo letto come un colpo fondamentale alla credibilità dell'evoluzionismo.
 
Ovviamente il ritardo è indipendente dal prezzo pagato, poteva accadere ovunque.

Trovo vergognoso e patetico invece lamentarsi di essere bloccati proprio nell'aeroporto di IST "dove i pendolari come noi sono vittime di attentati".
Se avevi così paura, come mai non ti è tremata la mano quando hai prenotato? Allora i cinquanta euro risparmiati facevano tanto coraggio, eh..!
 
E ancora, "i mitra della sicurezza in bella vista", "ci danno solo la camera di albergo", "Qualcuno a Roma si muova", "Neinati lasciati in albergo".
Qui realmente si è superato ogni limite.
Scusate l'alluvionalità, ma quando ci vuole ci vuole.
 
E se i mitra fossero stati nascosti avrebbero detto di essere senza protezione.
Il ritorno col barcone, gli farei fare.
 
Ma il signor Beni lancia anche una precisa accusa: "Noi siamo arrivati a Gaziantep nella notte tra venerdì e sabato e gia sabato pomeriggio sono stati fatti imbarcare su voli diretti a Istanbul i passeggeri delle business class di vari voli dirottati sulla citta oltre a dei passeggeri che sono riusciti a comprare gli ultimi posti di business rimasti disponibili. Questo ha determinato che alcune persone siano riuscite a raggiungere la loro destinazione definitiva già nella giornata di sabato o domenica, mentre altre persone tra cui anziani invalidi e neonati venissero lasciati in albergo fino ad adesso".

Compagno Beni impegnato nel sociale.
Solo ai ricchi è stato concesso di tornare a casa, rivoluzione
 
Beh contattare l'ambasciata in una situazione del genere mi sembra corretto.. anche solo per dire "hei guardare che noi siamo qui"..

Pretendere che ti rimpatrino quando metà Turchia è bloccata nella neve rasenta l'isterico..
 
Venerdi 6 Gennaio, ore 23:15 puntuali, il mio volo TK71 e' partito da HKG con destinazione IST. Nel pomeriggio avevo ricevuto un sms che mi avvertiva che il mio volo di connessione IST-VCE TK1871 delle 12:45 del 7 gennaio era stato cancellato, ho chiamato la biglietteria di HK e sono stato riprotetto sul 1867 del mattino "dear Mindonair, the flight is full, but we arranged your seat because you are an elite member".
Ad 1 ora circa dall'arrivo, noto dalla mappa in volo che la destinazione e' cambiata, non piu' IST ma, se non ricordo male, Adana.
Contemporaneamente, e senza preavviso alcuno, gli AAVV iniziano a preparare la cabina con agitazione, domando allora le ragioni e la AV risponde un po stizzita che non c'e' nessun problema, solamente che IST e' chiuso e dobbiamo dirottare altrove.
Dopo pochi minuti la destinazione cambia ancora e diviene Antalya
Atterriamo alle 5 circa ed attendiamo in piazzale circa 45 minuti l'arrivo del bus (le ultime file saranno sbarcate 2 ore dopo), entrando poi in un terminal affollato. Qui nessun operatore ad attenderci. Perlustro il terminal ma non c'e' traccia di personale TK ne'punti informazione ne' wifi.
L'apron e' enorme e TK lo usa per lo storage temporaneo di numerosi A330. Airside nel terminal internazionale (dove mi trovo) i ristoranti sono aperti e trovo Burger King, numerosi Doner, pasticcerie tedesche ed un pizza Sbarro, da cui compro un paio di tranci.
Alle 10 circa arrivano dei panini e delle bibite. Nel piazzale conto almeno 8 777 e molti altri NB di TK, cosi' a stima credo 2/3000 persone, tra cui voli da Singapore, Tokio, Taipei, Marrakech, Buenos Aires.
Al gate 12 da cui siamo sbarcati, un operatore informa che i passeggeri del TK71 sono invitati a ritirare le valige ed andare in hotel.
Mi accodo al banco informazioni dell'apt ed impiego 45 minuti per avere il voucher, sono stato assegnato al Aska Lara Resort di Antalya, sara' disponibile un servizio bus navetta.
La zona bagagli e' un delirio, accampamenti di famiglie, urla di gente nervosa, assenza di comunicazione. Sulla parete svetta un cartellone "The Best airport in Europe ICF Airports".
Alle 13 ricevo il mio bagaglio ed esco, un'altro ammasso di gente, almeno 500 persone per salire nel bus. I bus sono divisi per tour operator (che erano 3 o 4) ognuno con 4/5 pullman. Sui pullman non vi era alcuna indicazione di quale fosse l'hotel di destinazione, pertanto ogni singola persona doveva mostrare la propria prenotazione al responsabile del TO (alcuni alberghi erano impronunciabili). Dopo mezz'ora ad attendere il mio bus, decido di smezzare un taxi con un altro passeggero.
L'hotel e' enorme e molto bello, di appena 3 anni, ci aspetta un ricchissimo buffet (non scherzo) ed anche la spa. La mia camera singola aveva un terrazzino ed un letto molto comodo.
Antalya e' una rinomata localita' balneare del sud della Turchia, le strutture sono tutte moderne, all'avanguardia e dalle architetture singolari, il mio ricordava uno stile nordico. La temperatura e di 15gradi e tira un forte vento che ulula nei corridoio. Si vede il mare a 500 metri, in piena burrasca.
Sulla reception dell'hotel capeggia un cartello "We don't have any information from Turkish Airlines", chiamo tutti i numeri di TK che ho, ma cade sempre la linea.
Alle 6am ricevo una chiamata in camera: si presenti alle 7am nella lobby che il pullman la portera' in apt, in 15 minuti sono di sotto, mi faccio chiamare un taxi e alle 7 sono gia' li.
Sul tabellone compaiono diversi voli per IST, con cadenza di circa mezz'ora. Al banco informazioni offro un "good morning, hoping will be better than yesterday one" ricevendo un "in Antalya is always a good morning", viva l'ottimismo. Mi dicono che i voli per IST sono iniziati gia' qualche ora prima.
Mi accodo in biglietteria per fare il reebooking del mio itinerario, mi costa piu' di un'ora di tempo. Giunto giusto il mio turno, la caposcalo TK istruisce gli operatori che non si fanno piu' rebooking, si mandano tutti a IST e che i passeggeri se la vedano la. Questo naturalmente e' quello che e' stato il risultato, sebbene l'operatrice mi avesse detto "just go to check in, you don't need any rebooking, don't worry".
Mi accodo al check in, al 50% delle persone prima di me viene negato il check in e vengono mandate in biglietteria, quando e' il mio turno sono gia' le 10am, l'operatrice mi dice che gli serve il reebooking altrimenti non puo' mettermi sul volo. Insisto e dico che la caposcalo TK ha detto il contrario. Allora mi da la carta di imbarco solo per IST con il volo delle 10:45, non c'e' verso di avere quella per VCE. Accetto, sapendo che dovro' ritirare i bagagli e rifare il girone dell'inferno della biglietteria.
Partiamo alle 11:45, volo full ed eventless, servono un panino con mozzarella, pomodoro e basilico, mi e' sembrato il piu' buon cibo che avessi mai mangiato.
Ci avvicinamo a IST alle 13 in una citta' completemente imbiancata, dal mio finestrino posso vedere la pista che e' piena di lastre di ghiaccio, prego che vada tutto bene. La vista e' surreale: aerei con 40cm di neve sopra, mezzi bloccati con ruote che slittavano e neve ovunque.
Arriviamo in piazzola, l'ultimo metro di frenata credo che l'abbiamo fatto a ruote bloccate a giudicare delle vibrazioni.
Si avvicina la scaletta, ma a pochi metri dalla porta si blocca nella neve, avanti e indietro a tentativi per 15 minuti, alla fine si allinea e gli operatori spruzzano dell'antighiaccio sugli scalini: si scende in fila indiana perche' solo il lato sinistro e' stato pulito dalla neve.
Scendiamo dal 777 e camminiamo verso il bus sulla neve, che e' solida ed impaccata, la temperatura e' appena sotto lo zero.
La prima trance di bagagli, tra cui la mia valigia 1, arriva in 15 minuti, la seconda necessita di 1 ora e mezza. Sono le 15:30 quando raggiungo le partenze internazionali, dove cerco l'inizio della coda della biglietteria, che trovo a circa 150 metri dalla stessa, al termine di un serpentone umano.
Ci separiamo, qualcuno tiene il posto in coda ed io provo a cercare altre soluzioni.
Non c'e' nessuno punto di raccolta dei voli per destinazione come nessun personale con divisa o stemmi TK. Solo personale TGS con il portapass TK.
Ai check in mi dicono che senza riprenotazione non possono darmi la carta di imbarco. Sono le 16 e l'utlimo volo della giornata per VCE, il 1869 parte alle 17:25.
Lungo il sepentone al certo punto passa un operatore TGS che chiama i passeggeri per Dussendorf, capisco che loro potranno fare il check in anche senza la riprenotazione: se a loro si, perche' a me no?
Chiedo a vari operatori in giro e capisto che al check in C17 hanno "poteri speciali", estesi poi a tutta la fila D. Mi metto in coda e quando e' il mio turno ormai la risposta gia' la sapevo: you must rebook first, I cannot check in you. Allora io insisto energicamente e magicamente mi fanno il check in. Assurdo, assurdo, assurdo.
Sono airside alle 17 e ricomincia a nevicare.
Il volo e' in ritardo di mezzora, quisquilie, imbarchiamo alle 17:30 e siamo 103 in un A321 mezzo vuoto, come le scialuppe del Titanic, e dopo un de-ice decolliamo alla massima potenza alle 19.
Alle 20 ora italiana sono a casa, circa 36 ore dopo il previsto
 
Ultima modifica:
Martino, vi hanno dirottato ad Antalya e nessuno v'ha detto niente a bordo?

Ma manco su Ukraine International ho visto comportamenti come questi.
 
Io ho smesso di volare TK proprio perche il loro motto pare essere "muti e irraggiungibili", fanno pietà e misericordia ad assistenza, se va tutto liscio, niente imprevisti, ritardi ecc, allora chiudendo un occhio riguardo la freddezza degli equipaggi tutto ok, se c'è un imprevisto ti lasciano in balia degli eventi, chi più urla prima è servito ed è una gestione pessima