Aeroporto di Sibari - per ridere un po'


Addio all’aeroporto di Sibari. L’Alto Jonio ora guarda con interesse l’aeroscalo di Pisticci (Mt)

Video - https://www.youtube.com/watch?v=Pii10AKLs9g


L’aeroporto di Sibari non decolla: l’Alto Jonio guarda con interesse alla “Pista Mattei” di Pisticci (MT) che ha ricevuto l’ok per diventare l’aeroporto della Basilicata. Infatti nei giorni scorsi l’ENAC (ente nazionale per l’aviazione civile), dimostratosi finora ostile all’aeroporto di Sibari perché in Calabria non si giustificherebbe un quarto scalo aereo, ha autorizzato la gestione e l’uso dell’avio-superficie “Enrico Mattei’” di Pisticci per le attività commerciali e per le attività di trasporto-pubblico-passeggeri.

La notizia, oltre e rendere felici le popolazioni lucane che da anni cullano il sogno di avere un proprio aeroporto per il decollo sociale, economico e soprattutto turistico della Basilicata ed in particolare per la Piana di Metaponto, ha attirato l’interesse degli amministratori locali dell’Alto Jonio, in particolare quelli dei paesi confinanti con la Basilicata, tanto che il vice-sindaco Vincenzo Diego e l’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Pugliese del comune di Oriolo si sono recati a Pisticci per visitare l’attuale avio-superficie e per condividere con gli amministratori del luogo la soddisfazione per la bella notizia. Al loro ritorno i due componenti dell’esecutivo comunale hanno invitato i sindaci dell’Alto Jonio a non perdere l’occasione di entrare, come componente pubblica, nel consiglio di amministrazione del realizzando aeroporto. «Due aeroporti (Sibari e Pisticci), a distanza di circa 50 chilometri l’uno dall’altro, – ha dichiarato il vice-sindaco Diego – non si giustificano più e noi, come calabresi e come amministratori dobbiamo purtroppo prendere atto che la Basilicata si appresta a prendere il volo dal suo aeroporto regionale, mentre noi calabresi dell’Alto Jonio e della Sibaritide continuiamo a restare per terra. Da qui l’appello a non perdere anche questo treno ed a capitalizzare questa opportunità al fine di poter dire la nostra sul futuro dell’attuale “Pista Mattei” che si appresta a diventare l’aeroporto della Basilicata». Per la cronaca va ricordato che l’attuale Pista-Mattei, di proprietà dell’ASI di Matera, costituita da un'aerostazione, una torre di controllo, un hangar e una pista lunga 440 metri e larga 30, venne realizzata negli anni ’60 nei pressi dello stabilimento chimico Anic durante l'industrializzazione della Val Basento su iniziativa di Enrico Mattei al fine di consentirsi un più rapido spostamento tra i siti dell’ENI. Finora è stata usata solo per le attività di Protezione Civile. In futuro sarà l’unico aeroporto della Basilicata, a quattro passi dall’Alto Jonio e dalla Sibaritide.

http://www.sibarinet.it/index.php/blog/19-attualita/7824-trebisacce-la-basilicata-vola.html


Ma arrivano le reazioni locali:

Papasso batte il pugno: “l’aeroporto si deve fare per lo sviluppo del turismo”


Il Sindaco di Cassano All’Ionio batte il pugno e con fermezza afferma la propria convinzione sull’importanza della realizzazione dell’Aeroporto della Sibaritide.
“Il nostro territorio è ormai derubato e vacante di infrastrutture” ha detto Papasso “la stazione di Sibari che era un centro nevralgico di coincidenze di più treni ormai è divenuta stazione solo di passaggio. Stiamo lottando per avere l’ok per i lavori della realizzazione del terzo megalotto Sibari Roseto che proietterebbe il territorio al resto del Paese, tramite l’Adriatico.

Si è sempre parlato di aeroporto, è stato tema caldo soprattutto in periodo di campagne elettorali, il progetto è pronto, i terreni sono stati individuati, ma in taluni manca la volontà.”
Molti potrebbero obiettare su questa scelta che io considero importante e primaria. Mi si potrebbe dire perché non indirizzare le forze a portare avanti lotte per ciò che concerne il lavoro, che è sicuramente una delle problematiche più calde e importanti.
Ma posso dire con fermezza che la realizzazione dell’aeroporto va vista proprio in questa prospettiva. Il territorio di Cassano e dell’intera Sibaritide è a vocazione turistica. L’aeroporto non serve certamente per gli spostamenti del Sindaco o degli altri cittadini, anche, ma soprattutto deve servire per portare qui i turisti che vogliono raggiungerci come meta di vacanza e senza dubbio non hanno intenzione di intraprendere un viaggio di due ore, con strade molto spesso interessate da lavori di manutenzione, che dall’aeroporto di Lamezia o Crotone li porti sino a Sibari.
Sono sempre più convinto che un aeroporto in questa parte della Calabria è necessario per lo sviluppo. Potrebbe sicuramente candidarsi a divenire un’infrastruttura a servizio dell’intera regione e di supporto agli scali esistenti, rispondendo alle esigenze del sistema economico dell’intera regione e della provincia. Sistema quello del cassanese che è composto da piccole imprese, per la maggior parte di natura commerciale ed agricola. La presenza di uno scalo aeroportuale garantirebbe processi di investimento e di sviluppo, per non dire dell’incremento dei flussi turistici, considerata la vocazione dei territori di riferimento. La Sibaritide,come detto più volte, è sede di distretto agro alimentare, con prodotti di notevole qualità esportati in tutto il mondo, che spesso non riescono ad arrivare sui mercati di destinazione in tempi rapidi. L’aeroporto, sicuramente, colmerebbe tale deficienza e rilancerebbe un settore importantissimo sia per la Sibaritide ma anche per l’intera Calabria.
La Sibaritide ha circa 25.000 posti letto, che vengono occupati solo per qualche settimana all’anno.
Abbiamo bisogno di questa importante infrastruttura per far venire i turisti, per occupare i posti letto e per creare occupazione, soprattutto, per le giovani generazioni.
Alla speranza dei giovani occorre assicurare l’impegno delle Istituzioni e la concretezza delle necessarie realizzazioni.
Quella dell’aeroporto è una giusta, sacrosanta necessità”.

Cassano All’Ionio, Lì 26 ottobre 2015
Il Portavoce del Sindaco

http://www.sibarinet.it/index.php/b...i-deve-fare-per-lo-sviluppo-del-turismo”.html
 
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno postato questi articoli per avermi risollevato il morale in questa tetra giornata autunnale! Non ridevo così da tempo - ho rischiato l'infarto per le convulsioni!

PS: intitolare l'avio superficie a Enrico Mattei non porta un po' sf1ga?
 
In realtà le pretese lucane, nonchè quelle dell'alto jonico calabrese, non sono poi così ridicole come sembrano, perchè parliamo di zone tra le più remote e difficilmente accessibili di tutta la Repubblica, e dove davvero sarebbe giusto parlare di Continuità Territoriale. Per intenderci: un oristanese è molto (ma molto) più avvantaggiato di un cittadino della sibaritide, potendo arrivare in treno in meno di un'ora a CAG e da lì muoversi agevolmente e con convenienza verso le principali città italiane; stesso dicasi di un abruzzese dell'entroterra, che può contare su di un'ottima infrastruttura viaria quale è l'A24 e su di una altrettanto ottima rete di collegamenti su gomma.
Qui invece, e parlo per esperienza, stamu 'mbrazza a Maria*.

Sì, si ha ragione a ridere davanti a questi articoli, ma non per i motivi che probabilmente fanno ridere elleci. Ciò che fa ridere è semmai la totale improvvisazione con cui vengono pianificate le scelte infrastrutturali in quest'angolo di meridione.
La Calabria ha 3 aeroporti. Il primo è SUF, strategico nel senso alto del termine visto che Lamezia Terme è il solo vero hub infrastrutturale calabrese. Il secondo è REG, che avrebbe senso solamente se integrato con la prossimità siciliana da cui è però escluso per colpa di mera sciatteria. Ma vabé, Reggio è la principale città calabrese e con i suoi 180k pax giustifica un aeroporto. E il terzo? Crotone (!!!), che non serve a una beneamata fava visto che è troppo vicino a SUF per potersi permettere manie di grandezza, e troppo lontano dall'alto jonico per giustificarne il suo ruolo di scalo regionale in Continuità Territoriale.

Se dunque la Calabria fosse un posto normale dove le decisioni vengono prese in base ad un barlume di razionalità, non si riderebbe delle pretese dei micro-comuni ma si manderebbero piuttosto le ruspe al Sant'Anna, per poi investire gli stessi soldi - oltre a una simile quota parte di provenienza lucana creando così il primo vero scalo interregionale - per finanziare un aeroporto regionale in zone isolate.

Free Pisticci!


*ci affidiamo alla benevolenza della Vergine cara al Cristianesimo.
 
A me sembra che già Crotone e Reggio siano un problema per la Calabria - in quanto impediscono la crescita di Lamezia. A volte può bastare sottrarre pochi passeggeri per far sì che non si riesca a sostenere un volo. Quindi anche solo immaginare altri aeroporti è autolesionismo puro. Un po' come Levaldigi in Piemonte.
 
A me sembra che già Crotone e Reggio siano un problema per la Calabria - in quanto impediscono la crescita di Lamezia. A volte può bastare sottrarre pochi passeggeri per far sì che non si riesca a sostenere un volo. Quindi anche solo immaginare altri aeroporti è autolesionismo puro. Un po' come Levaldigi in Piemonte.

Guarda, secondo me la competizione non è la giusta chiave di lettura, perchè in fondo tutti e tre gli scali calabresi svolgono (o dovrebbero svolgere) funzioni estremamente differenti.

Mi spiego: SUF è l'unico scalo che si regge in piedi da sè, è giustamente considerato "strategico" dal Piano aeroporti perchè baricentrico ad una regione intera, con alterne fortune ci vola un po' di tutto, vanta ben 2 major che lo collegano ai loro hub (AZ e LH, mica poco!), non ha limitazioni fisiche di sorta, è integrato discretamente nel TPL, e così via. Se fosse gestito da svizzeri anziché da calabresi funzionerebbe meglio, per carità, ma sinceramente non vedo di che lamentarsi.

REG, anche al netto delle sue limitazioni fisiche, non potrebbe mai diventare l'apt di riferimento della Calabria perchè è collocato all'estremo di una regione stretta e lunga, nonostante ciò, però, serve una provincia che da sola fa 5-600k abitanti, a cui se ne aggiungono sulla carta altrettanti della Provincia di Messina. Parliamo cioè di un bacino d'utenza potenziale di quasi un milione di abitanti. Sempre nell'accezione del Piano aeroporti potrebbe quindi essere considerato "scalo di interesse nazionale", a patto però che diventi DAVVERO l'Aeroporto dello Stretto e, soprattutto, che riesca a raggiungere in autonomia un equilibrio economico-finanziario. Il fatto che i messinesi facciano prima ad andare a Catania e che la SoGAS abbia preso ieri il cartellino rosso dall'ENAC risponde a entrambi questi punti, che rimangono però incidentali e non di principio.

E infine arriviamo a CRV.
La sua funzione non potrebbe mai essere quella di scalo "strategico" perchè ricade in una zona isolata, nè potrebbero valere le considerazioni fatte per REG visto che il suo bacino d'utenza non permetterebbe mai l'autonomia finanziaria. Per citare sempre il Piano, tuttavia, oltre a quelli già visti esiste anche una terza categoria di aeroporti, comprendente gli scali "che garantiscono la continuità territoriale di regioni periferiche e aree in via di sviluppo o particolarmente disagiate, qualora non sussistano altre modalità di trasporto, in particolare ferroviario, adeguate a garantire tale continuità". Insomma la motivazione che porta all'esistenza e alla sussistenza di CRV è che questo dovrebbe svolgere una funzione sociale servendo una larga e isolata fetta di territorio, rispetto alla quale l'autorità pubblica ha il dovere di intervenire mediante l'elargizione di risorse finanziarie a fondo perduto.
Questa almeno la teoria.
La pratica è che lo svantaggio territoriale a cui dovrebbe far fronte CRV non sussiste, visto che le zone realmente isolate (lucania e alto jonico) sono troppo distanti da CRV stesso. Il paradosso, cioè, è che per garantire i livelli minimi di assistenza infrastrutturale, Stato e Regione autorizzano e finanziano un aeroporto che nella sostanza non risolve quei problemi. Una follia che rende bene l'idea della qualità dei processi decisionali in Calabria. E' come se uno vivesse con moglie e 5 figli in un sottotetto di 45 mq e per risolvere il problema decidesse di comprarsi una BMW Serie 7: ****, per carità, ma a che ti serve?


Da "esperto" di pianificazione territoriale dico che 3 aeroporti in Calabria possono sussistere, a patto che ognuno svolga una determinata e precisa funzione. Sempre da "esperto" ripeto che una soluzione ottimale sarebbe chiudere CRV oggi stesso, per trasferire le risorse ad un piccolo scalo interregionale al confine tra sibaritide e lucania.

Da calabrese scafato dico che CRV non lo chiuderanno mai (con tutto le spreco inutile di risorse che ne consegue), e che comunque troveranno il modo di buttare al vento qualche altro milione per la questione aeroportuale nell'alto jonico. Senza però riuscire a risolvere la questione.
 
Guarda, secondo me la competizione non è la giusta chiave di lettura, perchè in fondo tutti e tre gli scali calabresi svolgono (o dovrebbero svolgere) funzioni estremamente differenti.
Da calabrese scafato dico che CRV non lo chiuderanno mai (con tutto le spreco inutile di risorse che ne consegue), e che comunque troveranno il modo di buttare al vento qualche altro milione per la questione aeroportuale nell'alto jonico. Senza però riuscire a risolvere la questione.

Sagge e dannatamente reali parole.
 
Trebisacce: Aeroporto di Pisticci, primo incontro operativo

Primo appuntamento operativo, quello consumatosi nella mattinata di martedì 29, tra le istituzioni pubbliche e gli investitori privati dei comprensori calabro-lucani, un tempo identificati come Siritide e Sibaritide, per cercare di dare corpo al decollo definitivo dell’Aviosuperficie “Enrico Mattei” di Pisticci (MT) che sorge a mezzora di distanza dai confini con la Calabria.

Sorta originariamente come scalo privato e di servizio, l’avio-superficie fatta realizzare da Enrico Mattei per i suoi continui spostamenti tra le industrie chimiche di cui si occupava, successivamente ripresa e potenziata e incassata l’autorizzazione al trasporto passeggeri da parte dell’Enac, si avvia a diventare “aeroporto regionale della Basilicata”, con buone prospettive per poter essere sponsorizzata dalla parte di Calabria che confina con la Basilicata che sogna di decollare soprattutto per finalizzare le enormi potenzialità turistiche ed agro-alimentari di cui dispone e che, purtroppo, si sente tagliata fuori dai collegamenti aerei per l’accantonamento, forse ormai irreversibile, dell’aeroporto di Sibari. Dopo i contatti informali precedenti, intrapresi e condotti dal vice-sindaco di Oriolo Vincenzo Diego, una folta rappresentanza di sindaci e amministratori dell’Alto Jonio ha preso parte al suddetto incontro per rendersi conto di persona dell’esistente, delle attività di volo svolte nel 2015 e dei progetti che sono in cantiere nel prossimo 2016. Attività che sono state illustrate, con dovizia di informazioni e di dati, dall’ing. Alfredo Cestari presidente della compagnia aerea Winfly che gestisce il futuro aeroporto di Pisticci, il quale ha tra l’altro rivelato che l’avio-superficie “E. Mattei” ha già all’attivo circa 200 voli, provenienti dall’Italia e da altri paesi europei, dallo scorso mese di aprile, da quando, cioè, la società Winfly ha ottenuto dall’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, la certificazione per il trasporto pubblico passeggeri. Al termine dei lavori di un’intensa mattinata di confronto tra istituzioni pubbliche e imprenditori privati è stato possibile ai presenti alzarsi in volo e osservare dall’alto tutta la struttura dell’avio-superficie, che dispone di una pista di 1.400 metri, di una torre di controllo, di un capiente hangar, di un’areo-stazione e di tutti i servizi annessi. «Ci siamo resi conto – ha dichiarato il sindaco di Trebisacce Franco Mundo che ha partecipato all’incontro insieme al vice-sindaco Andrea Petta e d’intesa con il presidente Oliverio a cui non è sfuggita questa iniziativa – che per l’Alto Jonio e la Sibaritide, stante la vicinanza a Pisticci da cui Trebisacce dista solo 50 minuti, potrebbero aprirsi buone prospettive di collaborazione. Del resto – ha commentato il primo cittadino di Trebisacce dopo essersi reso conto che c’è già una realtà in movimento – noi abbiamo l’obbligo di andare oltre i confini geografici e proiettarci su qualsiasi iniziativa possa presentare prospettive di sviluppo dei nostri territori che da sempre pagano un dazio molto forte all’isolamento geografico in cui è relegato il nostro territorio. Ecco perché – ha concluso il sindaco Mundo - la pista “E. Mattei” di Pisticci rappresenta un’infrastruttura aeroportuale sul cui destino è giusto e doveroso aprire una seria discussione». «La Basilicata e la Calabria settentrionale – ha dichiarato in proposito il lucano On. Cosimo Latronico - vivono una grave sconnessione con quasi tutte le modalità trasportistiche, ragione per cui sarebbe un errore non provare a valorizzare una infrastruttura simile, provando ad esaltare il suo potenziale di traffico interregionale con azioni di promozioni mirate”.

http://sibarinet.it/index.php/blog/...eroporto-di-pisticci-primo-incontro-operativo
 
Trebisacce: Aeroporto di Pisticci, primo incontro operativo

Primo appuntamento operativo, quello consumatosi nella mattinata di martedì 29, tra le istituzioni pubbliche e gli investitori privati dei comprensori calabro-lucani, un tempo identificati come Siritide e Sibaritide, per cercare di dare corpo al decollo definitivo dell’Aviosuperficie “Enrico Mattei” di Pisticci (MT) che sorge a mezzora di distanza dai confini con la Calabria.

Sorta originariamente come scalo privato e di servizio, l’avio-superficie fatta realizzare da Enrico Mattei per i suoi continui spostamenti tra le industrie chimiche di cui si occupava, successivamente ripresa e potenziata e incassata l’autorizzazione al trasporto passeggeri da parte dell’Enac, si avvia a diventare “aeroporto regionale della Basilicata”, con buone prospettive per poter essere sponsorizzata dalla parte di Calabria che confina con la Basilicata che sogna di decollare soprattutto per finalizzare le enormi potenzialità turistiche ed agro-alimentari di cui dispone e che, purtroppo, si sente tagliata fuori dai collegamenti aerei per l’accantonamento, forse ormai irreversibile, dell’aeroporto di Sibari. Dopo i contatti informali precedenti, intrapresi e condotti dal vice-sindaco di Oriolo Vincenzo Diego, una folta rappresentanza di sindaci e amministratori dell’Alto Jonio ha preso parte al suddetto incontro per rendersi conto di persona dell’esistente, delle attività di volo svolte nel 2015 e dei progetti che sono in cantiere nel prossimo 2016. Attività che sono state illustrate, con dovizia di informazioni e di dati, dall’ing. Alfredo Cestari presidente della compagnia aerea Winfly che gestisce il futuro aeroporto di Pisticci, il quale ha tra l’altro rivelato che l’avio-superficie “E. Mattei” ha già all’attivo circa 200 voli, provenienti dall’Italia e da altri paesi europei, dallo scorso mese di aprile, da quando, cioè, la società Winfly ha ottenuto dall’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, la certificazione per il trasporto pubblico passeggeri. Al termine dei lavori di un’intensa mattinata di confronto tra istituzioni pubbliche e imprenditori privati è stato possibile ai presenti alzarsi in volo e osservare dall’alto tutta la struttura dell’avio-superficie, che dispone di una pista di 1.400 metri, di una torre di controllo, di un capiente hangar, di un’areo-stazione e di tutti i servizi annessi. «Ci siamo resi conto – ha dichiarato il sindaco di Trebisacce Franco Mundo che ha partecipato all’incontro insieme al vice-sindaco Andrea Petta e d’intesa con il presidente Oliverio a cui non è sfuggita questa iniziativa – che per l’Alto Jonio e la Sibaritide, stante la vicinanza a Pisticci da cui Trebisacce dista solo 50 minuti, potrebbero aprirsi buone prospettive di collaborazione. Del resto – ha commentato il primo cittadino di Trebisacce dopo essersi reso conto che c’è già una realtà in movimento – noi abbiamo l’obbligo di andare oltre i confini geografici e proiettarci su qualsiasi iniziativa possa presentare prospettive di sviluppo dei nostri territori che da sempre pagano un dazio molto forte all’isolamento geografico in cui è relegato il nostro territorio. Ecco perché – ha concluso il sindaco Mundo - la pista “E. Mattei” di Pisticci rappresenta un’infrastruttura aeroportuale sul cui destino è giusto e doveroso aprire una seria discussione». «La Basilicata e la Calabria settentrionale – ha dichiarato in proposito il lucano On. Cosimo Latronico - vivono una grave sconnessione con quasi tutte le modalità trasportistiche, ragione per cui sarebbe un errore non provare a valorizzare una infrastruttura simile, provando ad esaltare il suo potenziale di traffico interregionale con azioni di promozioni mirate”.

http://sibarinet.it/index.php/blog/...eroporto-di-pisticci-primo-incontro-operativo

Mi sembra un buon esempio di integrazione e collaborazione per risolvere i problemi di mobilità della Basilicata e dell'Alto Ionio calabrese !
 
Ricapitolando, abbiamo cassette per le offerte a:

Crotone
Sibari
Alghero
Trapani

Ne risultano altre?
 
Aeroporto di Sibari: solito specchietto per le allodole

Il reale sviluppo della piana non passa dalla realizzazione dell’ aeroporto di Sibari, bensì da ben altro. E’ questo il pensiero di Antonio Lavorato presidente dell’Associazione Legittima Difesa. “Ci risiamo – afferma in una nota Lavorato – l’aeroporto della sibaritide, aspettando le prossime elezioni, ritorna ad essere lo specchietto per le allodole, con il tentativo per molte rappresentanze istituzionali e partitiche di apparire i soli difensori dei legittimi diritti dei cittadini dello Jonio ed i veri propugnatori dello sviluppo di quel territorio. Da destra si suonano le trombe per un aeroporto che “s’ha da fare” e da sinistra rullano i tamburi per una struttura che al più presto deve essere realizzata, uniti anche dalla individuazione dei fondi necessari: Pantalone-Unione Europea. Ma andiamo con ordine.

AEROPORTO DI SIBARI ANNUNCIATO PERIODICAMENTE

Sono passati almeno venti anni da quando il sogno dell’aeroporto è iniziato. Diversi Sindaci, Consiglieri provinciali, Consiglieri regionali e parlamentari hanno rastrellato voti in nome dell’aeroporto, il cui progetto è stato rapidamente predisposto e pagato, e con le solite manie nostrane di grandezza l’aeroporto è stato concepito al pari di quello di Lamezia. Passano gli anni, ed oggi sentiamo che l’aeroporto della Sibaritide sarebbe stato inserito nella programmazione economica del nuovo Piano dei Trasporti regionale. Verrebbe da dire finalmente, se non fosse vero che periodicamente è stato annunciato più volte con grande enfasi nel corso degli anni passati che l’aeroporto era stato inserito nel nuovo Piano dei Trasporti regionale! Comunque, per giustificare la realizzazione dell’aeroporto, non si trova migliore argomentazione se non quella dell’attrattiva turistica, con la recente aggiunta della fusione dei Comuni di Rossano e Corigliano.

AEROPORTO DI SIBARI, CHI COPRIREBBE LE PERDITE?

L’attrattiva turistica, però, è limitata al solo periodo estivo, e non ci sono più d’altro canto parlamentari che devono recarsi ogni settimana a Roma per l’espletamento del loro mandato. E poi, lo sviluppo di un territorio passa attraverso le cose possibili e prioritarie, tenendo principalmente conto che le risorse, anche quelle di Pantalone, non solo sono limitate ma devono anche essere spese bene, e quindi l’aeroporto non è prioritario e la spesa non è giustificabile. Se si parlasse di aviosuperficie, funzionante all’inizio nel solo periodo estivo, allora si potrebbe cominciare un ragionamento serio, lasciando alla speranza di una futura promozione ad aeroporto la crescita numerica di una massa di persone che deve prendere l’aereo. Se inoltre si riflettesse sullo stato degli altri aeroporti calabresi, tutti in profonda perdita, con la sola eccezione di Lamezia, il cui pareggio di bilancio sa di miracolo, chi sarebbe disposto, ammesso che Pantalone finanziasse l’aeroporto, a coprire le perdite di gestione annuale?
I Comuni, la Provincia, la Regione, il Parlamento, gli imprenditori turistici ? Ci credo poco, o forse meglio non ci credo affatto. La vittoria di un territorio è la programmazione unitaria dello sviluppo, è la visione non onirica delle capacità locali di esprimere progetti realizzabili, è la forza di idee che possono essere concretizzate in tempi brevi”.

http://www.ecodellojonio.it/aeroporto-di-sibari-specchietto-allodole/
 
Aeroporto della Sibaritide, adesso si prova a rimettere le ali al progetto

Il villaggio-vacanze “Garden Resort” di Pizzo Calabro per le prossime festività pasquali annuncia il tutto esaurito. Mentre de 200mila posti-letto occupati l’anno scorso in Calabria dai turisti russi neanche uno è toccato alla “Rete Jonica”. Che comprende tutte le strutture turistiche che sorgono lungo la costa jonica della provincia di Cosenza. E tutto questo succede perché il “Garden Resort” di Pizzo sorge a soli 17 chilometri dall’aeroporto di Lamezia. E tutte le strutture turistiche che hanno ospitato i russi nel 2016 sono prossime agli aeroporti di Lamezia, Reggio C. e Crotone. E all’autostrada del Sole. E’ partendo da questi semplici dati che l’ing. Luigi Sauve imprenditore turistico e presidente dell’associazione “Le Ali per Cosenza” è tornato a rivendicare il diritto della provincia di Cosenza. La più estesa d’Italia e quella che dispone del 46% della dotazione regionale dei posti-letti, ad avere un suo aeroporto. In realtà l’ing. Luigi Sauve, titolare di tre villaggi turistici che gravitano attorno al “Minerva Club Resort Golf & Spa” di Sibari. Che dispongono di circa 3mila posti-letto, si batte da diversi anni insieme ad altri operatori turistici della zona. Per la realizzazione dell’aeroporto della Sibaritide.

AEROPORTO DELLA SIBARITIDE, SAUVE: MOLTI I SOSTENITORI NELLE TORNATE ELETTORALI

E la “buona novella” proveniente dall’UE, da una parte ha riacceso la fiammella della speranza. Ma dall’altra non lascia tranquilli perché l’aeroporto di Sibari ha scoperto nel corso degli anni di avere molti amici e sostenitori in occasione delle varie tornate elettorali. Ma si è sempre trattato di false amicizie perchè… passato il Santo, hanno sempre dimenticano le promesse fatte.E gli impegni assunti con gli elettori. E uno di questi, purtroppo, si è rivelato essere il presidente della Regione Oliverio. Che, da presidente della Provincia, ha sostenuto l’esigenza dello scalo sibarita, impegnando anche 20milioni di euro. Ma appena è diventato governatore della Regione ha ben presto imparato a stare ai diktat della deputazione reggina, catanzarese e crotonese. Che ritengono l’aeroporto di Sibari incompatibile con gli altri scali calabresi. Ma l’ing. Sauve, che insieme ad altri operatori turistici ha investito risorse preziose creando opportunità di sviluppo e promuovendo nuova occupazione, non dispera.

AEROPORTO DELLA SIBARITIDE, SAUVE: PUO’ AVERE FUTURO SOLO SE SOSTENUTO E ADOTTATO DAI COSENTINI


E da presidente dell’omonima associazione prova a… rimettere le ali al progetto. Ben sapendo che l’aeroporto di Sibari può avere un futuro solo se viene sostenuto e adottato dai cosentini. Ma tocca ora alla Regione, secondo l’ing. Luigi Sauve, capitalizzare con atti concreti il gesto compiuto dall’Unione Europea che ha praticamente riconosciuto alla Calabria il ruolo turistico che le compete a ragione della sua spiccata vocazione turistica. «Il resto – secondo il presidente Sauve – lo devono fare gli operatori turistici cambiando radicalmente un marketing che finora non ha funzionato, evitando di puntare solo sul “prodotto- mare” perché il mare ce l’hanno tutti e arricchendo invece l’offerta di tutti i preziosi attrattori turistici di cui è ricco il territorio: dal clima mite per 10 mesi all’anno, al paesaggio ancora intatto sull’asse mare-monti, dall’archeologia ai beni ambientali, dal fascino degli antichi borghi ai sapori antichi di una terra dove il tempo pare essersi fermato». (fonte La Provincia di Cosenza)
 
Aeroporto di Sibari – Graziano: “Arrivato ok dalla Commissione Europea”

“Anche l’Europa dà l’ok all’aeroporto della Sibaritide. L’opera, insieme all’auspicato e non più differibile ammodernamento della Strada Statale 106, rappresenta lo snodo strategico per lo sviluppo dell’area Nord-Est della Calabria. Serve solo l’impegno concreto da parte della Regione e del territorio ad individuare i fondi necessari alla realizzazione dello Scalo e farlo rientrare nelle appetenze della rete aeroportuale commerciale e turistica nazionale. Non ci sono veti. E da oggi non ci sono più nemmeno alibi. Questo grazie al lavoro che, con responsabilità, ho portato avanti in Consiglio regionale, facendomi portavoce delle istanze e delle esigenze palesate dall’intero comprensorio della Sibaritide e sostenendo la necessità di inserire lo scalo aeroportuale di Sibari nel nuovo Piano dei trasporti calabrese”.

È quanto dichiara, con soddisfazione, il Segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, all’indomani della ratifica senza eccezioni del nuovo PRT (piano regionale dei trasporti) da parte della Commissione Europea.

“L’Aeroporto di Sibari – dice Graziano – è un’opera utile e realizzabile. Lo ha ribadito anche la Commissione Europea sostenendo, di fatto, le mie ragioni e quelle dell’intero comprensorio ionico sibarita, recepite dal Governo regionale e dall’Assessore alla Logistica Francesco Russo che ha guidato e coordinato l’elaborazione del Piano. L’Europa – aggiunge il Segretario questore – per la realizzazione del Prt ha messo sul piatto della regione ben 9 miliardi di euro. Una buona cifra, ma che dovrà essere investita oculatamente e con virtuosismo se si vorranno realizzare tutte le direttive previste dal Piano. Tra queste proprio lo scalo aeroportuale di Sibari. Che rappresenta, in realtà, uno dei pochi elementi innovativi dello strumento di gestione dei trasporti regionale. Il quale, perlopiù, è incentrato sulla riqualificazioni del sistema esistente. L’aeroporto e l’ammodernamento della Statale 106 nel tratto calabrese rappresentano, invece, l’elemento di novità sul quale puntare.

È allarmante – a proposito – la decisione del Governo di eliminare dal Cipe i fondi per la realizzazione del Megalotto 3 della strada ionica. Uno schiaffo ad un territorio già privo di servizi per la mobilità. Contro il quale – precisa e scandisce il Consigliere regionale – serve una reazione forte da parte della Regione Calabria che, tanto più oggi dopo il via libera senza eccezioni dato dalla Commissione europea al Prt, deve fare la voce grossa sul tavolo del Primo ministro affinché si ristabilisca subito il progetto di ammodernamento della SS106. Dal canto loro, anche i Sindaci della Sibaritide, in questa vertenza che riguarda l’intera collettività del comprensorio, devono dimostrare capacità di cooperazione, promuovendo e sostenendo in modo univoco una protesta istituzionale intelligente presso il Governo. Con l’auspicio che si riescano a mettere da parte, nell’interesse di tutti, divergenze e personalismi che purtroppo hanno contribuito a produrre questo ennesimo colpo a danno del territorio.

Intanto – conclude Graziano – ho già presentato un’interrogazione al Presidente Oliverio per sapere quali iniziative intenderà assumere, nel breve tempo, la Regione Calabria per individuare i fondi e finanziare i lavori di realizzazione dell’aeroporto di Sibari e quali saranno, invece, le iniziative atte ad evitare il blocco dei fondi Cipe destinati alle opere del Megalotto 3 della Statale 106”.

http://www.strill.it/calabria/2017/...aziano-arrivato-ok-dalla-commissione-europea/
 
Aeroporto a Sibari, boutade di Mundo. «Proposte fuorvianti e destabilizzanti»
17 Gennaio 2020
Written by iec on . Pubblicato in Notizie



Francamente ci saremmo aspettati l’annuncio di una rivoluzione diversa da parte del candidato alle regionali nonché sindaco di Trebisacce Franco Mundo quando dichiara di impegnarsi in prima linea per la realizzazione di un aeroporto a Sibari chiamando a raccolta tutti i sindaci del Nord/Est della Calabria. Il Comitato Magna Graecia, pur rispettando e ritenendo legittima qualsivoglia tipologia di proposta, purché non speculare, si sarebbe aspettato una iniziativa di vero coinvolgimento delle popolazioni per una sacrosanta battaglia che veda il riconoscimento giuridico di due capoluoghi a Nord Corigliano Rossano e a Sud Crotone tale da portare a termine la nuova provincia a saldo zero per lo Stato di circa 420mila abitanti, sotto la denominazione di MAGNA GRAECIA. -

Con la riforma partita dagli anni 2000 con Berlusconi prima e Prodi poi, si è dato vita al principio delle privatizzazioni e delle aziendalizzazioni in Italia, anteponendo la logica dei numeri a quella dei principi costituzionali secondo cui lo Stato debba garantire i servizi a prescindere dal benefit. Va da sé che oggi sia necessario doversi confrontare con i numeri, con i dati, con i flussi, altrimenti non si va da nessuna parte. Ed ogni proposta che non tenga conto della oggettività dei dati in termini di riscontri, si presta a una serie di valutazioni talvolta poco nobili e/o strumentali, al solo fine di contrapporsi ad altre iniziative meritevoli invece di attenzione.

In questo il Comitato MAGNA GRAECIA sarà vigile e attento. Combatterà la logica disfattista che determina solo paralisi. Occorre essere responsabili! Nei giorni scorsi abbiamo invitato il sindaco di Cassano Gianni Papasso e riprendere quella che era anche una sua idea, ossia, di valutare l’ipotesi di aggregare CASSANO a CORIGLIANO ROSSANO così da dare vita al progetto di GRANDE SIBARI. La risposta è stata di totale silenzio. Eppure la sua amministrazione deliberava in tal senso. Si ha proprio la sensazione, in alcuni casi, che si vogliano buttare in campo tematiche destabilizzanti e fuorvianti allo scopo di annullare le energie e rimanere impantanati allo status quo, così da prestare il fianco ai soliti poteri centralisti che amano tenere sotto scacco lo jonio.

Il Comitato MAGNA GRAECIA mira al rilancio dell’area della Sibaritide e del Crotoniate, l’arco jonico dimenticato dallo Stato e dalle istituzioni regionali, con lo zampino di una parte di classe dirigente locale che si presta a questo gioco al massacro.

La MAGNA GRAECIA ha già un suo aeroporto, ed è quello di SANT’ANNA. La grande battaglia è quella di dotare l’arco jonico di infrastrutture snelle e innovative: ss.106, tratta ferrata e vie del mare. L’obiettivo è raggiungere Crotone in 40/50 minuti max. Ipotizzare un contratto con le compagnie di navigazione, in attesa della realizzazione di una statale 106 a 4 corsie e dell’elettrificazione della ferrovia, mediante l’impiego di aliscafi da e per Crotone (e con la vicina Puglia) potrebbe rappresentare un primo vero cambiamento.In Italia esistono 120 aeroporti, tra civili e militari, molti dei quali costituiscono delle vere e proprie cattedrali nel deserto. Il piano di riordino del settore aereo più recente, al momento, non prevede la costruzione di nuovi aeroporti, piuttosto, si va nella direzione opposta di soppressioni. Sono poche le società di gestione di scali aerei che chiudono i bilanci in positivo, per il resto esistono realtà costantemente ricattate dalle compagnie aeree che richiedono contributi economici.

In Calabria, già ci sono tre aeroporti, quello di Lamezia (internazionale), definito strategico in ambito nazionale, poi ci sono gli scali di Reggio Calabria e Crotone, riconosciuti di interesse nazionale, con legge dello Stato. Gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, stanno vivendo un periodo di estrema difficoltà, pur avendo un bacino d’utenza, nel raggio di 100 chilometri, superiore ai 400 mila abitanti (parametro minimo per bacino d’utenza come stabilito ed individuato dall’ENAC - massima autorità nel campo dell’Aviazione civile). Ma soffre della supremazia lametina e di una classe dirigente che adotta politiche isolazioniste nei confronti dell’area Pitagorica. Troppi gli interessi e i conflitti di interesse in gioco. Ecco perché è necessario liberalizzare da lacci e lacciuoli il settore.

In questo contesto un aeroporto a SIBARI non avrebbe il supporto necessario per il suo mantenimento, oltre alle arcinote difficoltà riscontrate in passato per la sua realizzazione. E se si tiene conto dello stato di crisi che attraversa il nostro Paese, la proposta di Mundo non può che ritenersi una boutade. Basta dare uno sguardo all’aviosuperficie di Pisticci o a quella di Scalea, vere e proprie lande desolate, per rendersi conto che dobbiamo puntare e rafforzare l’esistente.

Il comitato coglie l’occasione per chiedere al candidato Mundo un incontro chiarificatore sul punto in questione e sul progetto MAGNA GRAECIA in particolare.

COMITATO “MAGNA GRAECIA”
 
Aeroporto a Sibari, boutade di Mundo. «Proposte fuorvianti e destabilizzanti»
17 Gennaio 2020
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Francamente ci saremmo aspettati l’annuncio di una rivoluzione diversa da parte del candidato alle regionali nonché sindaco di Trebisacce Franco Mundo quando dichiara di impegnarsi in prima linea per la realizzazione di un aeroporto a Sibari chiamando a raccolta tutti i sindaci del Nord/Est della Calabria. Il Comitato Magna Graecia, pur rispettando e ritenendo legittima qualsivoglia tipologia di proposta, purché non speculare, si sarebbe aspettato una iniziativa di vero coinvolgimento delle popolazioni per una sacrosanta battaglia che veda il riconoscimento giuridico di due capoluoghi a Nord Corigliano Rossano e a Sud Crotone tale da portare a termine la nuova provincia a saldo zero per lo Stato di circa 420mila abitanti, sotto la denominazione di MAGNA GRAECIA. -

Con la riforma partita dagli anni 2000 con Berlusconi prima e Prodi poi, si è dato vita al principio delle privatizzazioni e delle aziendalizzazioni in Italia, anteponendo la logica dei numeri a quella dei principi costituzionali secondo cui lo Stato debba garantire i servizi a prescindere dal benefit. Va da sé che oggi sia necessario doversi confrontare con i numeri, con i dati, con i flussi, altrimenti non si va da nessuna parte. Ed ogni proposta che non tenga conto della oggettività dei dati in termini di riscontri, si presta a una serie di valutazioni talvolta poco nobili e/o strumentali, al solo fine di contrapporsi ad altre iniziative meritevoli invece di attenzione.

In questo il Comitato MAGNA GRAECIA sarà vigile e attento. Combatterà la logica disfattista che determina solo paralisi. Occorre essere responsabili! Nei giorni scorsi abbiamo invitato il sindaco di Cassano Gianni Papasso e riprendere quella che era anche una sua idea, ossia, di valutare l’ipotesi di aggregare CASSANO a CORIGLIANO ROSSANO così da dare vita al progetto di GRANDE SIBARI. La risposta è stata di totale silenzio. Eppure la sua amministrazione deliberava in tal senso. Si ha proprio la sensazione, in alcuni casi, che si vogliano buttare in campo tematiche destabilizzanti e fuorvianti allo scopo di annullare le energie e rimanere impantanati allo status quo, così da prestare il fianco ai soliti poteri centralisti che amano tenere sotto scacco lo jonio.

Il Comitato MAGNA GRAECIA mira al rilancio dell’area della Sibaritide e del Crotoniate, l’arco jonico dimenticato dallo Stato e dalle istituzioni regionali, con lo zampino di una parte di classe dirigente locale che si presta a questo gioco al massacro.

La MAGNA GRAECIA ha già un suo aeroporto, ed è quello di SANT’ANNA. La grande battaglia è quella di dotare l’arco jonico di infrastrutture snelle e innovative: ss.106, tratta ferrata e vie del mare. L’obiettivo è raggiungere Crotone in 40/50 minuti max. Ipotizzare un contratto con le compagnie di navigazione, in attesa della realizzazione di una statale 106 a 4 corsie e dell’elettrificazione della ferrovia, mediante l’impiego di aliscafi da e per Crotone (e con la vicina Puglia) potrebbe rappresentare un primo vero cambiamento.In Italia esistono 120 aeroporti, tra civili e militari, molti dei quali costituiscono delle vere e proprie cattedrali nel deserto. Il piano di riordino del settore aereo più recente, al momento, non prevede la costruzione di nuovi aeroporti, piuttosto, si va nella direzione opposta di soppressioni. Sono poche le società di gestione di scali aerei che chiudono i bilanci in positivo, per il resto esistono realtà costantemente ricattate dalle compagnie aeree che richiedono contributi economici.

In Calabria, già ci sono tre aeroporti, quello di Lamezia (internazionale), definito strategico in ambito nazionale, poi ci sono gli scali di Reggio Calabria e Crotone, riconosciuti di interesse nazionale, con legge dello Stato. Gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, stanno vivendo un periodo di estrema difficoltà, pur avendo un bacino d’utenza, nel raggio di 100 chilometri, superiore ai 400 mila abitanti (parametro minimo per bacino d’utenza come stabilito ed individuato dall’ENAC - massima autorità nel campo dell’Aviazione civile). Ma soffre della supremazia lametina e di una classe dirigente che adotta politiche isolazioniste nei confronti dell’area Pitagorica. Troppi gli interessi e i conflitti di interesse in gioco. Ecco perché è necessario liberalizzare da lacci e lacciuoli il settore.

In questo contesto un aeroporto a SIBARI non avrebbe il supporto necessario per il suo mantenimento, oltre alle arcinote difficoltà riscontrate in passato per la sua realizzazione. E se si tiene conto dello stato di crisi che attraversa il nostro Paese, la proposta di Mundo non può che ritenersi una boutade. Basta dare uno sguardo all’aviosuperficie di Pisticci o a quella di Scalea, vere e proprie lande desolate, per rendersi conto che dobbiamo puntare e rafforzare l’esistente.

Il comitato coglie l’occasione per chiedere al candidato Mundo un incontro chiarificatore sul punto in questione e sul progetto MAGNA GRAECIA in particolare.

COMITATO “MAGNA GRAECIA”