“Addio Aeroporto” il M5S DI Forlì: “Halcombe annulla l’assemblea dei soci”
23/07/2016 – Riceviamo e pubblichiamo:Forlì. “La notizia dell’annullamento dell’assemblea dei soci di Air Romagna SpA che si doveva tenere martedì 26 luglio per aggiornare i soci e tutta la cittadinanza sul futuro dell’aeroporto di Forlì è di una gravità senza precedenti. Getta la parola fine sulla girandola di promesse disattese, investimenti mai decollati, scortesie istituzionali e l’incredibile sfrontatezza di un manager, stiamo parlando di Robert Halcombe patron della società chiamata a gestire il Ridolfi, che è riuscito ad ottenere credito politico dagli amministratori locali (tutti del Pd) per ben due anni, pur non avendo mai presentato un progetto industriale serio e credibile”.
Questo il commento di Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del Movimento 5 stelle, che già nell’ultima seduta del consiglio comunale si erano sentiti rispondere dal sindaco Drei a un question time sul tema che “Forlì ha finito la pazienza, non è più disponibile a dare credito a Robert Halcombe”.
“Per ultimi, il sindaco Drei, e con lui il deputato del Pd Marco di Maio (che a settembre 2014 parlava dell’affidamento alla cordata Halcombe come di “un risultato importantissimo” a cui aveva “lavorato tantissimo”), prendono le distanze da questa operazione fallimentare. E addirittura cercano di accreditarsi come punto di riferimento per nuove iniziative di rilancio dell’aeroporto di Forlì, magari attorno ad Armando De Girolamo, uno dei tre soci di Air Romagna con il 5% (l’altro 3% è di Calisto Maurilli, il 92% di Halcombe). Ai politici del Pd chiediamo maggiore sobrietà politico-istituzionale visto che in questi 2 anni loro stessi e l’intera città sono stati presi in giro da Halcombe. Non ci dimentichiamo che furono proprio Drei e il deputato Marco Di Maio ad esultare quando il bando fu assegnato all’americano, e cercarono di accreditare al Pd il merito di aver sbloccato la situazione. Per anni abbiamo chiesto al sindaco di vedere il piano industriale e di incalzare Halcombe nel rispetto dei patti ma nulla è stato fatto. E adesso le ultime notizie ci dicono che la situazione è precipitata”.
Enac che tiene sotto osservazione la situazione dello scalo di via Seganti è chiamata da più parti (anche dai sindacati, che poi giorni fa sono intervenuti) a staccare la spina e attivare un nuovo bando o lasciare terreno libero a una nuova proposta imprenditoriale. Alla politica – in tempi in cui tocca al privato investire, vista la voragine di soldi pubblici andati in fumo nella precedente gestione Seaf: 12 milioni di debiti e il Comune di Forlì, azionista di riferimento con il 49% delle quote – tocca assumersi la responsabilità di accertare se l’aeroporto possa funzionare senza inutili scaricabarile o ulteriori investimenti che ricadrebbero sulle tasche di tutti i cittadini. Questo è il messaggio del Movimento 5 stelle di Forlì.
“Se invece l’aeroporto di Forlì non è economicamente sostenibile, visto che l’integrazione tra gli scali romagnoli è fallita e la Sab di Bologna non intende alleggerire il traffico dell’aeroporto Marconi dirottando alcuni voli a Forlì, allora, bisogna avere il coraggio e l’onestà di dirlo ai cittadini, per poi decidere – tutti assieme – una diversa destinazione dell’aerea. Magari avviando una consultazione pubblica, un vero e proprio referendum sull’aeroporto. Decidano i forlivesi, si ascolti la loro voce, piuttosto che quella dei tanti esponenti del Pd che un giorno si dicono a sostegno di Halcombe e il giorno dopo spalleggiano manager come Armando De Girolamo che, nei fatti, è rimasto l’unico punto di riferimento dentro quella società. Il primo ad essere stato tradito dalle tante parole al vento dell’imprenditore americano”: aggiungono i pentastellati.
Pochi giorni fa erano intervenuti sulla vicenda anche i consiglieri regionali del M5S che in un’interrogazione avevano chiesto alla giunta Bonaccini di valutare, alla luce dell’inoperatività dello scalo di Forlì e della totale assenza del piano industriale, una nuova richiesta all’Enac per l’indizione di un nuovo bando per l’affidamento gestionale dell’aeroporto.
“Aspettare ancora, far passare l’ennesima estate – concludono i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini – provocherebbe ancora più danni di quelli che già si sono registrati in questi ultimi anni”.
http://www.romagnawebtv.it/2016/07/...i-forli-halcombe-annulla-lassemblea-dei-soci/
Aerei e aeroporti. Forlì. Cgil Cisl Uil: "Siamo al capolinea...". "Enac stacchi la spina"
Forlì, Italia - Il comunicato congiunto emesso oggi. "Perenne e assordante l'assenza di Air Romagna e di Halcombe"
(WAPA) - "In data 19 luglio presso la sede della Regione Emilia Romagna, alla presenza dell’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini, del vicesindaco del Comune di ForlìLubiano Montaguti , e dalla delegazione sindacale composta da rappresentanti di categoria e confederali di Cgil, Cisl e UilL, si è tenuto l’incontro programmato per valutare la situazione dell’aeroporto 'Luigi Ridolfi'.
L’assessore Donini ha tristemente ribadito la perenne e assordante assenza di Air Romagna e del suo presidente Robert Halcombe. Alla luce di questo scenario è emerso un quadro in cui l’istituzione regionale, conscia della realtà di mercato del settore aeroportuale, sta operando per favorire un sistema regionale degli scali in cui la parte predominante va all’hub di Bologna, Rimini vocata al turismo e Parma che solo un anno fa era in situazione altrettanto triste quanto quella di Forlì, ora è in grande vantaggio per avere una sua vocazione cargo, il tutto grazie alle promesse mancate e agli impegni disattesi da parte di Air Romagna.
La principale mancanza da imputare ad Air Romagna, è la mancata presentazione dopo più di due anni dall’aggiudicazione del sedime aeroportuale, di un piano industriale per far ripartire il 'Luigi Ridolfi'.
Questo atteggiamento e i continui silenzi hanno fatto perdere ogni credibilità a questo interlocutore, portando il territorio, gli ex-dipendenti e le istituzioni a vivere questa situazione come una enorme presa in giro che non sono più disposti ad accettare.
Il ventisei luglio p.v. Air Romagna terrà finalmente la sua assemblea dei soci; come organizzazioni sindacali ci aspettiamo importanti e sostanziali novità che portino a radicali cambiamenti nell’assetto societario, tali da rendere di nuovo credibile il progetto del nostro aeroporto. In caso contrario chiediamo a Enac (Ente nazionale aviazione civile, NdR) di staccare la spina per non prolungare una agonia da accanimento terapeutico che non ha speranze.
23/07/2016 – Riceviamo e pubblichiamo:Forlì. “La notizia dell’annullamento dell’assemblea dei soci di Air Romagna SpA che si doveva tenere martedì 26 luglio per aggiornare i soci e tutta la cittadinanza sul futuro dell’aeroporto di Forlì è di una gravità senza precedenti. Getta la parola fine sulla girandola di promesse disattese, investimenti mai decollati, scortesie istituzionali e l’incredibile sfrontatezza di un manager, stiamo parlando di Robert Halcombe patron della società chiamata a gestire il Ridolfi, che è riuscito ad ottenere credito politico dagli amministratori locali (tutti del Pd) per ben due anni, pur non avendo mai presentato un progetto industriale serio e credibile”.
Questo il commento di Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del Movimento 5 stelle, che già nell’ultima seduta del consiglio comunale si erano sentiti rispondere dal sindaco Drei a un question time sul tema che “Forlì ha finito la pazienza, non è più disponibile a dare credito a Robert Halcombe”.
“Per ultimi, il sindaco Drei, e con lui il deputato del Pd Marco di Maio (che a settembre 2014 parlava dell’affidamento alla cordata Halcombe come di “un risultato importantissimo” a cui aveva “lavorato tantissimo”), prendono le distanze da questa operazione fallimentare. E addirittura cercano di accreditarsi come punto di riferimento per nuove iniziative di rilancio dell’aeroporto di Forlì, magari attorno ad Armando De Girolamo, uno dei tre soci di Air Romagna con il 5% (l’altro 3% è di Calisto Maurilli, il 92% di Halcombe). Ai politici del Pd chiediamo maggiore sobrietà politico-istituzionale visto che in questi 2 anni loro stessi e l’intera città sono stati presi in giro da Halcombe. Non ci dimentichiamo che furono proprio Drei e il deputato Marco Di Maio ad esultare quando il bando fu assegnato all’americano, e cercarono di accreditare al Pd il merito di aver sbloccato la situazione. Per anni abbiamo chiesto al sindaco di vedere il piano industriale e di incalzare Halcombe nel rispetto dei patti ma nulla è stato fatto. E adesso le ultime notizie ci dicono che la situazione è precipitata”.
Enac che tiene sotto osservazione la situazione dello scalo di via Seganti è chiamata da più parti (anche dai sindacati, che poi giorni fa sono intervenuti) a staccare la spina e attivare un nuovo bando o lasciare terreno libero a una nuova proposta imprenditoriale. Alla politica – in tempi in cui tocca al privato investire, vista la voragine di soldi pubblici andati in fumo nella precedente gestione Seaf: 12 milioni di debiti e il Comune di Forlì, azionista di riferimento con il 49% delle quote – tocca assumersi la responsabilità di accertare se l’aeroporto possa funzionare senza inutili scaricabarile o ulteriori investimenti che ricadrebbero sulle tasche di tutti i cittadini. Questo è il messaggio del Movimento 5 stelle di Forlì.
“Se invece l’aeroporto di Forlì non è economicamente sostenibile, visto che l’integrazione tra gli scali romagnoli è fallita e la Sab di Bologna non intende alleggerire il traffico dell’aeroporto Marconi dirottando alcuni voli a Forlì, allora, bisogna avere il coraggio e l’onestà di dirlo ai cittadini, per poi decidere – tutti assieme – una diversa destinazione dell’aerea. Magari avviando una consultazione pubblica, un vero e proprio referendum sull’aeroporto. Decidano i forlivesi, si ascolti la loro voce, piuttosto che quella dei tanti esponenti del Pd che un giorno si dicono a sostegno di Halcombe e il giorno dopo spalleggiano manager come Armando De Girolamo che, nei fatti, è rimasto l’unico punto di riferimento dentro quella società. Il primo ad essere stato tradito dalle tante parole al vento dell’imprenditore americano”: aggiungono i pentastellati.
Pochi giorni fa erano intervenuti sulla vicenda anche i consiglieri regionali del M5S che in un’interrogazione avevano chiesto alla giunta Bonaccini di valutare, alla luce dell’inoperatività dello scalo di Forlì e della totale assenza del piano industriale, una nuova richiesta all’Enac per l’indizione di un nuovo bando per l’affidamento gestionale dell’aeroporto.
“Aspettare ancora, far passare l’ennesima estate – concludono i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini – provocherebbe ancora più danni di quelli che già si sono registrati in questi ultimi anni”.
http://www.romagnawebtv.it/2016/07/...i-forli-halcombe-annulla-lassemblea-dei-soci/
Aerei e aeroporti. Forlì. Cgil Cisl Uil: "Siamo al capolinea...". "Enac stacchi la spina"
Forlì, Italia - Il comunicato congiunto emesso oggi. "Perenne e assordante l'assenza di Air Romagna e di Halcombe"
(WAPA) - "In data 19 luglio presso la sede della Regione Emilia Romagna, alla presenza dell’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini, del vicesindaco del Comune di ForlìLubiano Montaguti , e dalla delegazione sindacale composta da rappresentanti di categoria e confederali di Cgil, Cisl e UilL, si è tenuto l’incontro programmato per valutare la situazione dell’aeroporto 'Luigi Ridolfi'.
L’assessore Donini ha tristemente ribadito la perenne e assordante assenza di Air Romagna e del suo presidente Robert Halcombe. Alla luce di questo scenario è emerso un quadro in cui l’istituzione regionale, conscia della realtà di mercato del settore aeroportuale, sta operando per favorire un sistema regionale degli scali in cui la parte predominante va all’hub di Bologna, Rimini vocata al turismo e Parma che solo un anno fa era in situazione altrettanto triste quanto quella di Forlì, ora è in grande vantaggio per avere una sua vocazione cargo, il tutto grazie alle promesse mancate e agli impegni disattesi da parte di Air Romagna.
La principale mancanza da imputare ad Air Romagna, è la mancata presentazione dopo più di due anni dall’aggiudicazione del sedime aeroportuale, di un piano industriale per far ripartire il 'Luigi Ridolfi'.
Questo atteggiamento e i continui silenzi hanno fatto perdere ogni credibilità a questo interlocutore, portando il territorio, gli ex-dipendenti e le istituzioni a vivere questa situazione come una enorme presa in giro che non sono più disposti ad accettare.
Il ventisei luglio p.v. Air Romagna terrà finalmente la sua assemblea dei soci; come organizzazioni sindacali ci aspettiamo importanti e sostanziali novità che portino a radicali cambiamenti nell’assetto societario, tali da rendere di nuovo credibile il progetto del nostro aeroporto. In caso contrario chiediamo a Enac (Ente nazionale aviazione civile, NdR) di staccare la spina per non prolungare una agonia da accanimento terapeutico che non ha speranze.