Aeroporto di Forlì: siamo al capolinea?


http://www.forlitoday.it/cronaca/co...o-lega-nord-il-pd-se-ne-tenga-alla-larga.html

Cordata romagnola per l'aeroporto, Lega Nord: "Il Pd se ne tenga alla larga"

Una cordata imprenditoriale pronta a salvare l'aeroporto di Forlì e della Romagna è il regalo più bello per forlivesi e romagnoli al ritorno delle vacanze estive - interviene in una nota Jacopo Morrone, Segretario Nazionale Lega Nord Romagna - l'aeroporto diventerà il volano dell'economia romagnola e una grande opportunità per turismo, imprese, professionisti, Università e viaggiatori". Il commento di Morrone arriva dopo le indiscrezioni che vogliono ormai pronta la cordata di imprenditori romagnoli per partecipare al prossimo bando per l'affidamento della struttura.



Attacca politicamente Morrone: "Auspico tuttavia che stavolta il Partito Democratico e Di Maio in particolare ne stiano alla larga, hanno lavorato fino ad oggi a tutela esclusiva dell'Aeroporto Marconi di Bologna a discapito degli aeroporti Fellini di Rimini e Ridolfi di Forlì. Ne sono l'ennesima dimostrazione le uscite sulla stampa nei giorni scorsi di molti rappresentanti del PD in contrapposizione al progetto di "autonomia Romagnola" che sta prendendo piede ogni giorno di più sulla strada tracciata da Lombardia e Veneto pertanto, è evidente la debolezza delle segreterie del Partito Democratico romagnole sempre di più succubi e vittime delle scelte politiche imposte dalle segreterie del PD emiliano".

 
​Che pena...

C'è la cordata romagnola per far ripartire l'aeroporto: tre Confcommercio l'appoggiano


La Confcommercio di tutta la Romagna, ad eccezione di quella di Rimini, che ospita il suo scalo, è dalla parte della riapertura dell'aeroporto Ridolfi

Redazione
28 agosto 2017 13:38

La Confcommercio di tutta la Romagna, ad eccezione di quella di Rimini, che ospita il suo scalo, è dalla parte della riapertura dell'aeroporto Ridolfi con una cordata di imprenditori romagnoli. “La costituzione di una cordata di imprenditori romagnoli che parteciperà al bando per la nuova gestione dell’aeroporto Ridolfi va nella direzione da noi auspicata e prospettata all’inizio dell’anno: riaprire lo scalo forlivese è un’opportunità che il nostro territorio romagnolo non può perdere e che va vista come un’integrazione con l’aeroporto di Rimini”. Lo scrivono in una nota congiunta Mauro Mambelli (presidente Confcommercio Ravenna), Roberto Vignatelli (presidente Confcommercio Forlì) e Augusto Patrignani (presidente Confcommercio Cesenate.

Secondo alcune indiscrezioni un gruppo qualificato di imprenditori locali, che non ha comunque ancora ufficializzato il proprio interesse, vorrebbe partecipare al bando per la gestione dello scalo di Forlì, chiuso da oltre quattro anni. A formare questa cordata sarebbero il gruppo della sanità privata e delle terme di Castrocaro “Villa Maria”, Luxory Living, Giuseppe Silvestini (ex presidente di Unieuro, ora in Eataly Romagna) e Armando De Girolamo (presidente della società di logistica Lotras ed ex socio di minoranza in Air Romagna). Interverrebbe anche un imprenditore del settore all'interno della cordata, che vede anche la presenza minoritaria di Orogel di Cesena e Cmc di Ravenna.
Continuano i tre presidenti: “C’è il nostro pieno sostegno a questa iniziativa che vuole puntare a far diventare lo scalo di Forlì l’aeroporto della Romagna: riaprirlo significa fare sistema nel panorama regionale, garantendo una pista facilmente raggiungibile da Bologna. Geograficamente questo scalo si trova nella posizione migliore della Romagna, può senz’altro coniugare due funzioni aeroportuali come quella turistica e commerciale e può attirare l’attenzione e la collaborazione di diverse compagnie aeree europee. Inoltre, siamo convinti che il nuovo aeroporto della Romagna, che sta prendendo forma, può consentire un sensibile incremento delle presenze turistiche nei territori di
Cesena-Cesenatico, Forlì e Ravenna-Cervia. D’altra parte tutti gli studi dimostrano che all’incremento del numero dei passeggeri in volo corrisponde infatti anche un incremento del settore ricettivo ed extraricettivo, nonché delle attività di servizio”.

Ed infine: “Da ricordare che a tutt’oggi una fetta non trascurabile di clientela emiliano-romagnola (stimata in circa 2 milioni per l’anno 2016) si rivolge agli aeroporti del Veneto per soddisfare le loro esigenze. Con l’apertura dell’aeroporto di Forlì questa importante fetta di mercato sarebbe destinata a rientrare. Seguiremo con attenzione questo nuovo percorso, con l’auspicio che a fianco di questi imprenditori si coagulino, assieme a quella di Forlì, anche le amministrazioni di Ravenna e Cesena per far si che questo sforzo imprenditoriale sia l’occasione di sviluppo per il tutto il territorio romagnolo”.

http://www.forlitoday.it/cronaca/aeroporto-forli-cordata-romagnola-confcommercio.html
 
​Che pena...

C'è la cordata romagnola per far ripartire l'aeroporto: tre Confcommercio l'appoggiano


La Confcommercio di tutta la Romagna, ad eccezione di quella di Rimini, che ospita il suo scalo, è dalla parte della riapertura dell'aeroporto Ridolfi

Redazione
28 agosto 2017 13:38

La Confcommercio di tutta la Romagna, ad eccezione di quella di Rimini, che ospita il suo scalo, è dalla parte della riapertura dell'aeroporto Ridolfi con una cordata di imprenditori romagnoli. “La costituzione di una cordata di imprenditori romagnoli che parteciperà al bando per la nuova gestione dell’aeroporto Ridolfi va nella direzione da noi auspicata e prospettata all’inizio dell’anno: riaprire lo scalo forlivese è un’opportunità che il nostro territorio romagnolo non può perdere e che va vista come un’integrazione con l’aeroporto di Rimini”. Lo scrivono in una nota congiunta Mauro Mambelli (presidente Confcommercio Ravenna), Roberto Vignatelli (presidente Confcommercio Forlì) e Augusto Patrignani (presidente Confcommercio Cesenate.

Secondo alcune indiscrezioni un gruppo qualificato di imprenditori locali, che non ha comunque ancora ufficializzato il proprio interesse, vorrebbe partecipare al bando per la gestione dello scalo di Forlì, chiuso da oltre quattro anni. A formare questa cordata sarebbero il gruppo della sanità privata e delle terme di Castrocaro “Villa Maria”, Luxory Living, Giuseppe Silvestini (ex presidente di Unieuro, ora in Eataly Romagna) e Armando De Girolamo (presidente della società di logistica Lotras ed ex socio di minoranza in Air Romagna). Interverrebbe anche un imprenditore del settore all'interno della cordata, che vede anche la presenza minoritaria di Orogel di Cesena e Cmc di Ravenna.
Continuano i tre presidenti: “C’è il nostro pieno sostegno a questa iniziativa che vuole puntare a far diventare lo scalo di Forlì l’aeroporto della Romagna: riaprirlo significa fare sistema nel panorama regionale, garantendo una pista facilmente raggiungibile da Bologna. Geograficamente questo scalo si trova nella posizione migliore della Romagna, può senz’altro coniugare due funzioni aeroportuali come quella turistica e commerciale e può attirare l’attenzione e la collaborazione di diverse compagnie aeree europee. Inoltre, siamo convinti che il nuovo aeroporto della Romagna, che sta prendendo forma, può consentire un sensibile incremento delle presenze turistiche nei territori di
Cesena-Cesenatico, Forlì e Ravenna-Cervia. D’altra parte tutti gli studi dimostrano che all’incremento del numero dei passeggeri in volo corrisponde infatti anche un incremento del settore ricettivo ed extraricettivo, nonché delle attività di servizio”.

Ed infine: “Da ricordare che a tutt’oggi una fetta non trascurabile di clientela emiliano-romagnola (stimata in circa 2 milioni per l’anno 2016) si rivolge agli aeroporti del Veneto per soddisfare le loro esigenze. Con l’apertura dell’aeroporto di Forlì questa importante fetta di mercato sarebbe destinata a rientrare. Seguiremo con attenzione questo nuovo percorso, con l’auspicio che a fianco di questi imprenditori si coagulino, assieme a quella di Forlì, anche le amministrazioni di Ravenna e Cesena per far si che questo sforzo imprenditoriale sia l’occasione di sviluppo per il tutto il territorio romagnolo”.

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Ma perché che pena? Fossero soldi pubblici lo capirei. Sono privati, alcuni alla guida di gruppi importanti e di successo in altri settori. Avranno fatto i loro calcoli. Se poi è un investimento sbagliato avranno perso soldi loro, se si rivelerà un investimento giusto avranno usato bene i loro soldi e dato un beneficio al territorio anche in termini di occupazione.
 
Ma perché che pena? Fossero soldi pubblici lo capirei. Sono privati, alcuni alla guida di gruppi importanti e di successo in altri settori. Avranno fatto i loro calcoli. Se poi è un investimento sbagliato avranno perso soldi loro, se si rivelerà un investimento giusto avranno usato bene i loro soldi e dato un beneficio al territorio anche in termini di occupazione.

Le cordate di imprenditori come i capitani coraggiosi han sempre bussato alle casse dello Stato. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Pls, mi puoi dire un esempio di cordata di successo? anche in altri settori s'intende. Chiaramente SENZA l'uso di soldi pubblici. Grazie.
 
Ma perché che pena? Fossero soldi pubblici lo capirei. Sono privati, alcuni alla guida di gruppi importanti e di successo in altri settori. Avranno fatto i loro calcoli. Se poi è un investimento sbagliato avranno perso soldi loro, se si rivelerà un investimento giusto avranno usato bene i loro soldi e dato un beneficio al territorio anche in termini di occupazione.

Scusami, ma che traffico pensano di sviluppare da Forli'? L'aeroporto e' 'schiacciato' da BLQ e RMI. Le cose sono complicate dal fatto che le infrastrutture di terra (strade, ferrovie, ecc.) favoriscono BLQ e RMI anche in modo diverso. Prendi, per esempio, VBS l'aeoporto ha traffico postale (di notte) e cargo. Forli' non puo' essere un secondo polo postale nel nord Italia alla stregua di VBS (non serve), non e' posizionato come RMI per il traffico turistico estivo, non e' concorrenziale con BLQ per accesso stradale, e non mi sembra che abbia una situazione demografica e industriale locale che gli consentano di fare numeri importanti. Sinceramente, vorrei capire
 
Scusami, ma che traffico pensano di sviluppare da Forli'? L'aeroporto e' 'schiacciato' da BLQ e RMI. Le cose sono complicate dal fatto che le infrastrutture di terra (strade, ferrovie, ecc.) favoriscono BLQ e RMI anche in modo diverso. Prendi, per esempio, VBS l'aeoporto ha traffico postale (di notte) e cargo. Forli' non puo' essere un secondo polo postale nel nord Italia alla stregua di VBS (non serve), non e' posizionato come RMI per il traffico turistico estivo, non e' concorrenziale con BLQ per accesso stradale, e non mi sembra che abbia una situazione demografica e industriale locale che gli consentano di fare numeri importanti. Sinceramente, vorrei capire


dal punto di vista dei collegamenti l'aeroporto di forlì è tutt'altro che messo male, vista da lontano forse non ci si rende ben conto delle distanze. senza farla troppo lunga dal casello autostradale all'aeroporto s'impiegano 9 minuti (praticamente nulla); dalla stazione ferroviaria 10 minuti (molto meno tempo che tra stazione bologna e marconi, una corsa in taxi stazione forlì-aeroporto forlì costerebbe più o meno quanto quella con lo scomodissimo e lentissimo aerobus di bologna e sarebbe molto più rapida); tra alcune mete turistiche dal forte potenziale in estate delle province di forlì-cesena e di ravenna - ad esempio cesenatico e milano marittima - e l'aeroporto di forlì ci sono 30-40 minuti di macchina (molto meno del viaggio da molti quartieri di roma per raggiungere fiumicino); da ravenna all'aeroporto di forlì sono poco più di 30-40 minuti di macchina; da cesena (dove ci sono grandi gruppi, come orogel o technogym) s'impiega un quarto d'ora. potrei andare avanti a lungo: per dire che il potenziale per attirare un certo bacino d'utenza c'è, quello delle infrastrutture è l'ultimo dei problemi. significa che funzionerà? non lo so, non sono un tecnico e comunque vedo un miliardo di difficoltà, perché le compagnie aeree che un tempo volavano da forlì come wizzair ormai stanno andando bene a bologna (un aeroporto che trovo molto efficiente), ma non parliamo di infrastrutture perché forlì è collegata bene e ha una città in cui il traffico è solitamente scorrevole, non impazzito come capita spesso a bologna. il punto è un altro: qui NON si spendono soldi pubblici, NON si chiedono aiuti pubblici, è una iniziativa privata che può funzionare o può fallire. dire a priori "che vergogna signora mia" lo trovo sbagliato. avrei detto che vergogna anch'io se il comune di forlì' avesse aumentato la tari per pagarsi l'aeroporto, ma qui stiamo parlando di soldi privati in un territorio che non è esattamente povero e che comunque può giocarsi la carta del turismo visto che c'è tutta una fetta di costa romagnola che non beneficia dell'aeroporto di rimini (in cui ovviamente e giustamente si punta maggiormente a portare i turisti a rimini non nelle altre province)
 
C'è un problema di base in tutto ciò. Bologna viene visto dai sostenitori del Ridolfi come un aeroporto che ha sottratto quote in virtù di mosse esclusivamente politiche e non economiche. Alla base della riapertura vi sono tre concetti: il pensiero secondo cui si possa fare sistema aeroportuale come accade in altre regioni, la possibilità del Ridolfi come seconda pista dato che reputano Bologna inespandibile perché vicino alla città e situato in una zona paludosa (!) e la certezza che l'infrastruttura certifichi il traffico turistico in Romagna.
 
I romagnoli vogliono l'indipendenza dall'Emilia e un secondo aeroporto oltre Rimini... mi sa che ha fatto molto caldo quest'estate!
 
il punto è un altro: qui NON si spendono soldi pubblici, NON si chiedono aiuti pubblici, è una iniziativa privata che può funzionare o può fallire. dire a priori "che vergogna signora mia" lo trovo sbagliato.
In linea di massimo sarei d'accordo con te. E' altrettanto vero pero' che spesso quello che viene definito come investimento privato iniziale viene poi immancabilmente e puntualmente messo a carico dello Stato in varie forme (occupazione, infrastrutture ecc.) per far si che la giunta di turno ne benefici in termini elettorali.

Detto questo, mi riservo di giudicare a dopo aver visto un concreto piano di sviluppo - non "2 milioni di emiliano-romagnoli vanno in veneto a prendere l'aereo, riportiamoli qui". Neanche il m5s arriverebbe a tanto pressapochismo.
 
dal punto di vista dei collegamenti l'aeroporto di forlì è tutt'altro che messo male, vista da lontano forse non ci si rende ben conto delle distanze. senza farla troppo lunga dal casello autostradale all'aeroporto s'impiegano 9 minuti (praticamente nulla); dalla stazione ferroviaria 10 minuti (molto meno tempo che tra stazione bologna e marconi, una corsa in taxi stazione forlì-aeroporto forlì costerebbe più o meno quanto quella con lo scomodissimo e lentissimo aerobus di bologna e sarebbe molto più rapida); tra alcune mete turistiche dal forte potenziale in estate delle province di forlì-cesena e di ravenna - ad esempio cesenatico e milano marittima - e l'aeroporto di forlì ci sono 30-40 minuti di macchina (molto meno del viaggio da molti quartieri di roma per raggiungere fiumicino); da ravenna all'aeroporto di forlì sono poco più di 30-40 minuti di macchina; da cesena (dove ci sono grandi gruppi, come orogel o technogym) s'impiega un quarto d'ora. potrei andare avanti a lungo: per dire che il potenziale per attirare un certo bacino d'utenza c'è, quello delle infrastrutture è l'ultimo dei problemi. significa che funzionerà? non lo so, non sono un tecnico e comunque vedo un miliardo di difficoltà, perché le compagnie aeree che un tempo volavano da forlì come wizzair ormai stanno andando bene a bologna (un aeroporto che trovo molto efficiente), ma non parliamo di infrastrutture perché forlì è collegata bene e ha una città in cui il traffico è solitamente scorrevole, non impazzito come capita spesso a bologna. il punto è un altro: qui NON si spendono soldi pubblici, NON si chiedono aiuti pubblici, è una iniziativa privata che può funzionare o può fallire. dire a priori "che vergogna signora mia" lo trovo sbagliato. avrei detto che vergogna anch'io se il comune di forlì' avesse aumentato la tari per pagarsi l'aeroporto, ma qui stiamo parlando di soldi privati in un territorio che non è esattamente povero e che comunque può giocarsi la carta del turismo visto che c'è tutta una fetta di costa romagnola che non beneficia dell'aeroporto di rimini (in cui ovviamente e giustamente si punta maggiormente a portare i turisti a rimini non nelle altre province)
Dubito fortemente che lo slancio della presunta cordata sia così spontaneo. Anche altrove (e non troppo lontano) i politici hanno "convinto" gli industriali ad investire (o meglio, buttare...) soldi in scali fallimentari con l'unica prospettiva di tirare avanti ancora un po'.
Quanto alle possibilità di FRL, sono semplicemente zero. Tra uno scalo del peso di BLQ (quasi 8M di pax) e quello turistico di RMI (che tra l'altro sembra avere i conti in ordine), non c'è spazio per un 3° aeroporto, semplicemente perchè manca il bacino di utenza.
E quando qualcuno propone come bacino di utenza sostanzialmente le province di FC e RA (800.000 abitanti scarsi) in un contesto dove ormai si ragiona in ambito multiregionale, non so davvero se ridere o piangere.
La verità è che a FRL non ha mai volato gratis nessuno e per mantenere una certa attività, gli enti locali si sono sempre dovuti svenare.
E rispetto al passato, se possibile la situazione è ancora peggiore per lo scalo forlivese. Perchè nel frattempo da un lato BLQ è cresciuto ulteriormente togliendo ancora più spazio a FRL, dall'altro RMI sembra essersi ben assestato nel proprio ruolo turistico, senza seg.e mentali come i voli plurigiornalieri per la Sicilia.
E per chi, penosamente (mi si passi il termine) continua a vaneggiare su nazionalismi romagnoli, ricordo che in Romagna un aeroporto c'è già. E stavolta sembra funzionare bene.
 
Da Romagnoli, Forlì non serve, sforzi privati o meno. Evitando regionalismi, è schiacciato da BLQ che, come aeroporto, è "vicino" e abbastanza comodo con vari mezzi. E se RMI continua così, per l' estate potrebbe diventare comodo anche per romagnoli e partire, oltre che per il turismo in arrivo. Semplicemente, non c'è spazio. Preferirei gli sforzi concetrati su migliorare i collegamenti agli aeroporti esistenti, anche se già buoni.
 
Da Romagnoli, Forlì non serve, sforzi privati o meno. Evitando regionalismi, è schiacciato da BLQ che, come aeroporto, è "vicino" e abbastanza comodo con vari mezzi. E se RMI continua così, per l' estate potrebbe diventare comodo anche per romagnoli e partire, oltre che per il turismo in arrivo. Semplicemente, non c'è spazio. Preferirei gli sforzi concetrati su migliorare i collegamenti agli aeroporti esistenti, anche se già buoni.
Magari una bella quarta corsia autostradale fra Cesena e Bologna sempre intasata nei w.e. per sei mesi annui.
 
C'è un problema di base in tutto ciò. Bologna viene visto dai sostenitori del Ridolfi come un aeroporto che ha sottratto quote in virtù di mosse esclusivamente politiche e non economiche. Alla base della riapertura vi sono tre concetti: il pensiero secondo cui si possa fare sistema aeroportuale come accade in altre regioni, la possibilità del Ridolfi come seconda pista dato che reputano Bologna inespandibile perché vicino alla città e situato in una zona paludosa (!) e la certezza che l'infrastruttura certifichi il traffico turistico in Romagna.

Opinione personale... io non sono convinto che Bologna necessiti di una second pista nel breve/medio (sul lungo non mi pronuncio, non avendo sfera di cristallo :) )
 
Ci sono aeroporti ben piu grandi con solo 1 pista. Il terminal andrebbe largamente ampliato
 
Magari una bella quarta corsia autostradale fra Cesena e Bologna sempre intasata nei w.e. per sei mesi annui.

Totalmente OT:

Meglio portare a rango autostradale la Romea tra Cesena Nord e Ferrara o Venezia, ottenendo questi risultati:

- direttrice Adriatica completata e accorciata anche di 30km (es. Bari-Vienna).
- bypass del nodo di Bologna, almeno per alcuni itinerari, che ne ha tanto bisogno e non ci sono tanti altri modi per farlo

Poi migliori la robustezza del sistema dato che in condizioni di traffico elevato o blocchi vari si creano percorsi alternativi non troppo penalizzanti per fare, che so, Adriatico-Brennero o addirittura Adriatico-Milano o perfino Roma-Milano arrivando con la E45.

Controllate su Google Maps quanto e' piu' lungo fare che so, un Pescara-Trieste in autostrada via Bologna o su strade ordinarie restando lungo il mare, se non ci credete. Con l'autostrada si allunga da matti. Ovviamente tutto questo ha vaghissimi legami con la questione aeroportuale, ma un minimo si.

Meno OT: In lina di principio, Rimini ha una pista migliore, e' in localita' piu' vocata ai flussi turistici ed e' piu' lontano e meno cannibalizzabile da Bologna, oltre che piu' equidistante da Ancona... a che serve Forli'??
 
Totalmente OT:

Meglio portare a rango autostradale la Romea tra Cesena Nord e Ferrara o Venezia, ottenendo questi risultati:

- direttrice Adriatica completata e accorciata anche di 30km (es. Bari-Vienna).
- bypass del nodo di Bologna, almeno per alcuni itinerari, che ne ha tanto bisogno e non ci sono tanti altri modi per farlo

Poi migliori la robustezza del sistema dato che in condizioni di traffico elevato o blocchi vari si creano percorsi alternativi non troppo penalizzanti per fare, che so, Adriatico-Brennero o addirittura Adriatico-Milano o perfino Roma-Milano arrivando con la E45.

Controllate su Google Maps quanto e' piu' lungo fare che so, un Pescara-Trieste in autostrada via Bologna o su strade ordinarie restando lungo il mare, se non ci credete. Con l'autostrada si allunga da matti. Ovviamente tutto questo ha vaghissimi legami con la questione aeroportuale, ma un minimo si.

Meno OT: In lina di principio, Rimini ha una pista migliore, e' in localita' piu' vocata ai flussi turistici ed e' piu' lontano e meno cannibalizzabile da Bologna, oltre che piu' equidistante da Ancona... a che serve Forli'??
Concordo, sul buco della statale Romea ne discutono da decenni, così come servirebbe un passante per Bologna trasformando l'attuale percorso in tutta tangenziale, così come è una stata azzeccata la terza corsia da Rimini verso sud. In ogni caso da Cesena verso Bologna la quarta corsia è sicuramente necessaria. Ma tanto in Italia le infrastrutture non si riesce a svilupparle se non con discussioni decennali, costi assurdi e compensazioni pazzesche.
 
http://www.ilrestodelcarlino.it/forlì/economia/aeroporto-1.3378854

Forlì, 6 settembre 2017 - Si chiamerà ‘Aeroporto della Romagna Spa’ e sarà costituita a metà settembre. I soci per ora sono una decina, ma la compagine si sta ampliando. Quella per far risorgere lo scalo forlivese sarà una società aperta, grazie alla formula della società per azioni per pubblica sottoscrizione (prevista dall’articolo 2333 del codice civile).

Ciò proprio per facilitare l’ingresso di nuove imprese, purché condividano il progetto. Lunedì sera a Milano Marittima il gruppo – di cui fanno parte imprenditori del calibro di Ettore Sansavini (Gruppo Villa Maria), Alberto Vignatelli (Luxury Living), Giuseppe Silvestrini (importante azionista di Unieuro), ma anche la cesenate Orogel e la ravennate Cmc – si è riunito per chiudere in effetti la fase 1 e dare inizio a quella operativa.

Il bando europeo di Enac uscirà entro un mese al massimo e tutto dovrà essere pronto. Anche sotto il profilo finanziario. La regia è di Orienta Partners, la società di consulenza e organizzazione aziendale che non ha solo studiato il piano industriale. «Una decina di mesi fa abbiamo cominciato a costruire il progetto – dice Augusto Balestra, uno dei 4 soci – . Dopo aver studiato molti documenti e parlato con parecchi manager del settore, ci siamo resi conto che la sfida era possibile. Gli imprenditori cui abbiamo sottoposto l’idea l’hanno accolta quasi tutti con entusiasmo. E dopo tanto lavoro, ora siamo esattamente al punto in cui speravamo di essere. Ci crediamo tanto che siamo a nostra volta all’interno della società».

Il ragionamento è che uno scalo per funzionare deve avere un mercato, essere facilmente accessibile e avere infrastrutture adeguate. Forlì avrebbe tutte le carte in regola. «Le ricerche fatte, sulla base di dati ufficiali, dicono che un flusso in entrata di 250mila passeggeri all’anno, genera un ritorno nel territorio di almeno 125 milioni di euro. E la somma è per difetto», prosegue Balestra.

Nei mesi scorsi sono stati avviati contatti con un manager che opera nel settore aeroportuale e che ha collaborato a stendere il piano industriale. Sarà lui a prendere in mano la situazione man mano che l’iniziativa entrerà nel vivo. Nei dettagli, il programma sarà rivelato più avanti, ma si parla di valorizzare il territorio in tutti i supi aspetti: costa, entroterra, città d’arte, settore agroalimentare, rotte culturali e religiose.

Possibili aree di collisione con gli scali di Bologna e Rimini? «Nessuna. Possiamo dimostrare che non porteremo via un solo volo al Marconi e al Fellini. Sarà tutto business incrementale. Non solo: i capitali saranno esclusivamente privati, al pubblico non si chiederà un euro», assicurano da Orienta Partners. Privato, ma con una legittimazione pubblica. «Bisogna sottolineare il ruolo fondamentale svolto finora dal sindaco Drei e dal deputato Di Maio – prosegue Balestra – . Il fatto che Enac concedesse un nuovo bando non era fatto scontato. Anzi, il contrario».

Il punto è che servirà un ragionamento di sistema. Pensare non a uno scalo di Forlì, ma della Romagna, appunto. E questo non sarà facile, alla luce della storia dei romagnoli. Ma ormai la macchina è partita. Il telefono di Orienta Partners ormai squilla tutti i giorni – occorre rivolgersi a loro per partecipare all’avventura – . E l’appello può fare proseliti.
 
Ogni commento all'articolo è superfluo. Quello che non c'è scritto, è che per rendere operativo FRL servono tanti, TANTI milioni. Vedremo se salteranno fuori.