Aeroporto di Cortina d'Ampezzo il ritorno


Ma basta vedere come sono ridotti Bolzano e Aosta che sono gli unici aeroporti montani italiani con un minimo di potenzialità per capire che Cortina è una follia.. Qualcuno vuole poter dire di avere un "Samedan italiano" e basta..
 
Zaia atterra a Cortina

Ormai è chiaro a tutti che aeroporti e squadre di calcio non si toccano nel nostro Paese. Da anni siamo in attesa di vedere realizzato questo "gigantesco" piano di revisione degli scali nazionali. Un progetto sempre frenato dalle varie regioni italiane e politici di riferimento, sempre pronti a intervenire.

L'ultimo in ordine di tempo è stato Luca Zaia, presidente della Regione Veneto che ha spiegato l'utilità della riapertura dello scalo di Cortina. "Confermo la disponibilità della Regione a fare tutto il possibile, nei limiti delle sue competenze e delle norme, perché il progetto dell'aeroporto a Cortina vada a buon fine. Sarebbe un nuovo, formidabile, elemento di attrazione non solo per la conca ampezzana, ma per tutte le Dolomiti", ha sottolineato Zaia in una nota stampa.

Secondo il presidente serve un aeroporto "dalle giuste dimensioni anche in vista dei mondiali di sci Cortina 2021". Per alcuni aspetti una nuova struttura può dare forza al turismo, ma sappiamo bene che poi bisogna trovare il traffico. Ma i politici non sanno che le compagnie aeree hanno smesso di fare beneficienza da tempo.
TTG
 
Ecco dai torniamo sempre indietro allora e sputiamo sempre sull'Italia. Io plaudo a questa iniziativa, se atterri a Samaden non ci sta nulla a parte St.Moritz. Da Cortina parte tutta una vasta area geografica. Basta vedere Olbia come si é riempita di biz jet. Si può fare lo stesso con Cortina.
 
Ecco dai torniamo sempre indietro allora e sputiamo sempre sull'Italia. Io plaudo a questa iniziativa, se atterri a Samaden non ci sta nulla a parte St.Moritz. Da Cortina parte tutta una vasta area geografica. Basta vedere Olbia come si é riempita di biz jet. Si può fare lo stesso con Cortina.

Prova ad andare ad Olbia oggi stesso, e conta i biz jet.
 
Zaia mi sembra un po' confuso. Una cosa è un aeroporto per attività di diporto come Asiago o il Lido o Thiene (ma in questo caso una bella aviosuperficie aperta al trasporto passeggeri sarebbe già una bellissima, efficiente, facilmente realizzabile ed economica struttura), un'altra una struttura utile per i mondiali di sci o per il turismo biz.
Sarà il prosecco... :-)

PS
Il paragone con Aosta o Bolzano non regge. Cosa ci andrebbero a fare lì i bizjet? Invece vanno a Samedan (le cui infrastrutture sono pubbliche e la gestione è privata... ma è in Svizzera, che forse fa la differenza).
 
Difficile non essere d'accordo!

Zaia mi sembra un po' confuso. Una cosa è un aeroporto per attività di diporto come Asiago o il Lido o Thiene (ma in questo caso una bella aviosuperficie aperta al trasporto passeggeri sarebbe già una bellissima, efficiente, facilmente realizzabile ed economica struttura), un'altra una struttura utile per i mondiali di sci o per il turismo biz.
Sarà il prosecco... :-)
 
Quoto anche io. E voglio sperare che Zaia pensasse a quello e non a fare arrivare EK con i 380...
 
Pure io.
Le montagne ci sono in entrambi i posti.
La sporcizia, le auto posteggiate ovunque, le buche nell'asfalto, i cartelloni pubblicitari ad ogni incrocio, gli abusi edilizi e tanto altro ancora invece no.
 
Boato: «Troppi morti no all’aeroporto»

CORTINA. Il treno sì, l’aeroporto no. Ritornano in campo gli ambientalisti con questa distinzione sul futuro trasportistico di Cortina. Questa volta è Michele Boato, fondatore dell’Ecoistituto Veneto, intitolato ad Alex Langer, a dire di no a quello che definisce il "micidiale" aeroporto di Cortina. «Leggo con spavento le proposte, sia di privati che del sindaco di Cortina, persona che stimo e ho avuto modo di difendere più volte anche in dibattiti televisivi», ammette Boato, a suo tempo assessore regionale all’ambiente. La riapertura dell'aeroporto di Cortina, in vista dei Mondiali di sci del 2021 – insiste - «mi sembra un'idea pazzesca, che non tiene conto della pericolosità dei voli a bassa quota, di decolli e atterraggi in questa zona di montagna, soggetta, oltre che a nebbie fittissime, anche a improvvise correnti vorticose, che hanno già provocato abbastanza morti nei brevi periodi di attività dell'aeroporto».

Boato ricorda i tre incidenti mortali più recenti: nel 1964 con due morti (uno era Cesare Rosà, l'inventore dell'aeroporto, in funzione dal 1962); nel 1967 con quattro morti sul Fadalto, per nebbia, nel volo da Venezia a Cortina a cui, nel 1968, è seguita la chiusura della base, e infine nel 1976 altri sei morti, tra cui l'amministratore della società AliAlpi e i 4 consiglieri comunali fatti salire per influenzare il successivo voto del consiglio comunale a favore della definitiva riapertura dell'aeroporto, rimesso da poco in attività provvisoria.

«Questi incidenti non sono sufficienti? Perché invece - propone - non si fa una forte alleanza tra cittadini, associazioni e istituzioni per una efficiente linea ferroviaria?». Le riserve di Boato sono condivise anche da altre associazioni ambientaliste, da Mountain Wilderness alla confederazione Cipra, come pure dalla segretaria della Fondazione Unesco, Marcella Morandini. Si rileva, tra l’altro, che di un’aviobase tra le Dolomiti non c’è bisogno, essendo disponi bili a breve distanza gli aeroporti di Venezia, Treviso e Bolzano. Con determinazione, invece, andrebbe portata avanti la proposta d’infrastrutturare il Cadore e l’Ampezzano con il Treno delle Dolomiti, pur avendo coscienza che non è fattibile per i mondiali del 2021. Il treno, però, non dovrebbe collegare solo Calalzo con Cortina, bensì arrivare fino a Dobbiaco, in modo da proseguire per Lienz.


http://corrierealpi.gelocal.it/bell...oato-troppi-morti-no-all-aeroporto-1.12396791
 
Bhè quando ho letto "ricorda i tre incidenti mortali più recenti" e poi leggo che erano nel 162 1967 e infine nel 1976 mi viene un po da pensare!!!

In realtà sono anche gli unici. Tra l'altro il Fadalto è molto lontano da Cortina e alcuno dei tre ha a che fare con la pericolosità intrinseca dell'aeroporto, piuttosto (per quel che ricordo) con i guasti meccanci (quello di Rosà) e con la decisione di decollare nonostante le condizioni proibitive (quello del 1976).
 
In realtà sono anche gli unici. Tra l'altro il Fadalto è molto lontano da Cortina e alcuno dei tre ha a che fare con la pericolosità intrinseca dell'aeroporto, piuttosto (per quel che ricordo) con i guasti meccanci (quello di Rosà) e con la decisione di decollare nonostante le condizioni proibitive (quello del 1976).
Tra l'altro quello caduto sul Fadalto non era in atterraggio a Belluno?
 
Scusate ma quindi secondo questa Teoria aeroporti come Innsbruck o quelli Svizzeri dovrebbero tutti chiudere domani mattina! Ma dai! La solita ignoranza antiaviazione italiana