Aeroporti Del Garda


Diego.26

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20 Gennaio 2008
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Montichiari (Brescia), Lombardia.
Vorrei poter aprire questo 3D...per raggruppare le prossime news inerenti ai due scali del Garda...Verona e Montichiari...

Catullo, martedì si firma l'ok con Brescia
AEROPORTI. Trovata l'intesa tecnica per costituire una unica società di gestione per lo scalo veronese e il D'Annunzio di Montichiari. Dopo l'accordo, la concessione
Previsto un tetto del 20 per cento per l'eventuale nuovo socio milanese. Lunedì 27 giugno l'assemblea per bilancio e vertici

Questa volta si firma davvero. L'appuntamento è per martedì 31 maggio all'Expo Hotel a un tiro di schioppo dall'aeroporto Catullo, tanto per ribadire di cosa si sta parlando.
L'intesa tra Verona e Brescia per la società unica di gestione e l'apertura a nuovi alleati è a un passo. E si apre così un mese intenso per il futuro dello scalo aeroportuale veronese che culminerà nell'assemblea dei soci per l'approvazione del bilancio e rinnovo dei vertici lunedì 27 giugno, scaramanticamente nella stessa sede.
L'ACCORDO. Ma andiamo con ordine. L'impegno di martedì è entrato nell'agenda dei vertici istituzionali: l'appuntamento era nell'aria da tempo, dopo che con un paio di incontri riservati tra esponenti istituzionali di Brescia e di Verona era stato trovato l'accordo per superare la fase di stallo e procedere con l'accordo tecnico per costituire una unica società di gestione per lo scalo veronese e lo scalo D'Annunzio di Montichiari.
I bresciani saliranno con le quote e investiranno circa 25 milioni di euro fino ad avere il 25 per cento della società. L'altro 25 per cento sarà di Trento e Verona avrà il 50%.
Il problema principale era nato per le alleanze con un futuro socio, individuato da Verona nella società degli aeroporti milanesi, vale a dire Sea, ma Brescia aveva il timore che con il loro arrivo sparissero i soci minori. È stato così trovato l'accordo finale per cui il nuovo socio, quando entrerà, potrà acquistare quote con un tetto massimo del 20% e nel contempo gli altri soci scenderanno: Brescia e Trento andranno anche loro al 20% e Verona al 40%.
Se il nuovo socio si fermerà al 20%, dunque, per le decisioni strategiche basterà la maggioranza semplice. Se un socio acquistasse quote superiori a questo tetto entrerebbe in gioco di nuovo, per le decisioni strategiche, la maggioranza del 76%. Verona quindi non dovrebbe trovarsi mai in difficoltà: con il 20% né Trento, né Brescia né Milano potranno avere diritto di veto e in ogni caso Verona viaggia sempre con l'alleanza sicura di Trento e questo è garanzia sufficiente.
LA CONCESSIONE. Ma perché attorno a questo accordo è ruotata l'attenzione di tutta la «regione» del Garda? Perché con questa intesa ufficiale, caldeggiata anche dal Trentino, si sottolinea l'accordo dei territorio per lo sviluppo dei due aeroporti e questo dovrebbe facilitare il rilascio della concessione quarantennale per Brescia in capo al Catullo. Una concessione ancora ferma al ministero del Tesoro, assieme a quelle di molti altri aeroporti minori: prima di concederla, Tremonti vuole che siano garantiti investimenti a garanzia dello sviluppo.
L'ASSEMBLEA. Il secondo passaggio sarà poi l'assemblea dei soci il 27 giugno dove si parlerà ancora di alleanze, piani industriali, sviluppo, infrastrutture e nuovi vertici. Da un lato c'è l'attività cargo da sviluppare a Montichiari dove sono stati firmati contratti anche con compagnie cinesi e si dovrà preparare la pista per gli airbus cargo; dall'altra c'è lo sviluppo passeggeri e low cost di Verona sul quale potrebbe influire e non poco l'addio di Lufthansa Italia a Milano. La compagnia tedesca infatti si sta riposizionando e vuole avere solo due brand, eliminando appunto il terzo anche per ridurre le spese.
AIR DOLOMITI. Oltre al marchio storico della casa madre, Lufthansa appunto, il secondo brand resta Air Dolomiti che ha base proprio al Catullo e sviluppa collegamenti regionali o a medio raggio. Secondo fonti della compagnia è molto probabile che il ridisegno sugli scali italiani che è in atto in queste settimane, porti da novembre, cioè con l'orario invernale, un potenziamento delle rotte di Air Dolomiti da Verona.
Di tutto questo discuteranno i soci che dovranno poi eleggere il nuovo consiglio di amministrazione e il nuovo presidente.M.Batt.

http://www.larena.it/stories/Cronaca/255213__catullo_marted_si_firma_lok_con_brescia/
 
Anche se la notizia non è molto recente..ed in parte OT..ma ha sempre a che fare con ADG

Quasi 5 mln euro per promuovere il Garda
Si punta su destagionalizzazione offerta e nuovi collegamenti
06 maggio, 20:51


Lago di Garda
Quasi 5 milioni di euro di investimento per il piano triennale di promozione e valorizzazione turistica del lago di Garda, che prendera' il via il prossimo ottobre ed e' stato presentato oggi a Milano dal ministro Vittoria Brambilla e dagli assessori di Lombardia, Veneto e provincia autonoma di Trento.

''Il prodotto turistico laghi e fiumi con il nuovo codice diventa un prodotto da valorizzare a livello nazionale perche' - ha spiegato il Ministro - il patrimonio lacustre e' un unicum''. Questo progetto, in particolare, ''aiuta la destagionalizzazione con un'offerta senza precedenti''.

L'obiettivo e' quello di creare un brand riconosciuto a livello internazionale e una filiera permanente del prodotto 'Lago di Garda'. Per farlo, e' prevista la ricerca di nuove soluzioni per la mobilita' turistica, alternative al traffico su strada, anche tramite la promozione e commercializzazione di nuovi collegamenti aerei tra le citta' europee e gli aeroporti di Verona e Brescia e un'attivita' di co-marketing con le compagnie aeree per lo sviluppo di voli diretti, anche low cost, che garantiscano nuovi flussi turistici verso il lago. La promozione integrata del lago passera' poi per la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche, culturali e sportivi, considerate le chiavi di volta per la destagionalizzazione dell'offerta insieme a nuovi prodotti come il cicloturismo, il turismo termale, del golf e sportivo, con due percorsi ciclabili che daranno vita a un circuito unico per tutto il perimetro del lago. Non mancheranno poi corsi di aggiornamento per gli operatori, insieme allo sviluppo del portale interregionale www.visitgarda.com.

Soddisfatti gli assessori al turismo di Lombardia, Veneto e della provincia di Trento, che puntano sulla possibilita' di destagionalizzazione dell'offerta, con un mix di proposte che da una parte si spera fidelizzino ancora di piu' i flussi provenienti dal Nord Europa e dall'altro ne attraggano di nuovi, anche dall'Italia. L'aumento di presenze sul lago del 7% gia' registrato la scorsa stagione fa ben sperare i territori, che partecipano al progetto anche finanziariamente: a fronte del contributo statale di 3.100.000 euro, la provincia di Trento ne mette sul piatto 630mila, la Lombardia 855mila e il Veneto 255.556, per un totale di 4.840.559 euro.

http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/25537/1/
 
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Aeroporto, oggi la firma Ma la partita non si chiude
LO SCALO CONTESO. Alle 15,30 l'appuntamento decisivo a Verona
Intesa raggiunta sulle quote I bresciani però dovranno vagliare entro 90 giorni il «nuovo» piano industriale
31/05/2011


La tensostruttura per il cargo all'aeroporto «D'Annunzio»
L'appuntamento si preannuncia importante per risolvere il nodo della gestione del D'Annunzio. Alle 15,30 all'Hotel Veronesi La Torre, vicino all'aeroporto Catullo, bresciani e veronesi si incontreranno per siglare l'intesa che dovrebbe costituire il preludio ad un'unica società per lo scalo scaligero e quello di Montichiari.
L'ACCORDO sembra fatto. I bresciani saliranno con le quote e investiranno circa 25 milioni di euro fino ad avere il 25 per cento della società. L'altro 25 per cento sarà di Trento e Verona avrà il 50. Un nuovo socio, se dovesse andare in porto un accordo con Sea, potrebbe entrare al massimo al 20 per cento «obbligando» gli altri tre a scendere rispettivamente al 20 e al 40 per cento. Questa formula dovrebbe soddisfare sia le esigenze di chi (i bresciani) temeva che l'ingresso di una nuova compagine schiacciasse i soci minori, sia chi invece (i veronesi) chiedeva che nessuno avesse diritto di veto per le decisioni strategiche.
Partita chiusa, dunque? Non ancora. Resta un nodo da sciogliere, e non è cosa da poco. Entro 90 giorni sul tavolo dei bresciani (Abem e Cdc, e Provincia) arriverà infatti il piano industriale per questa nuova società. Il documento, che a quanto si è appreso sarebbe stato commissionato alla società Roland Berger Strategy Consultants, dovrebbe chiarire definitivamente quali sono le linee di sviluppo immaginate per il D'Annunzio. Quanti passeggeri sono previsti per i prossimi anni? Quale prospettiva per le merci e per il cargo (che già negli ultimi mesi sta decollando con un aumento di business dell'11%). Questo piano rappresenta secondo i soci bresciani il cuore per il rilancio del D'Annunzio: se le prospettive non li convinceranno, non è escluso che si tireranno indietro. Insomma quella che verrà siglata oggi, più che un'intesa definitiva, rappresenta una manifestazione di volontà che prelude ad un accordo sul piano industriale. Come a dire, la strada è ancora lunga.
Natalia Danesi

http://www.bresciaoggi.it/stories/C...to_oggi_la_firma_ma_la_partita_non_si_chiude/
 
Anche la Bre.Be.Mi. è a buon punto per quanto riguarda il futuro collegamento con Milano, che esploda lo scalo tutto di botto con un aumento significativo del traffico dalla città?
 
ma se il carburante al 20% meno del prezzo precedente risulta essere ancora più caro che a MXP dove sta il vantaggio competitivo?
 
ma se il carburante al 20% meno del prezzo precedente risulta essere ancora più caro che a MXP dove sta il vantaggio competitivo?

Ti danno i bollini e quando ne hai 100 puoi scegliere tra la radiosveglia o l' Iphone 2!!

a.


Tornando seri interessanti i future developments al 2016 (allungamento ad ovest della pista) e al 2024 (secondo terminal a Nord) presenti nel sito Brescia Cargo
 
Ti danno i bollini e quando ne hai 100 puoi scegliere tra la radiosveglia o l' Iphone 2!!

a.

con un pieno di un B747 hai tanti di quei bollini che ti puoi prendere tutti i premi del catalogo :D

L'allungamento della pista a mio avviso è inutile. Con 2.990 metri hai limitazioni solo sui B747 per delle non stop sull'Asia. Se fai uno stop intermedio, come in verità fanno quasi tutti, il problema non c'è.

Per B777 e A332 non ci sono limitazioni penalizzanti. Se proprio si vuole fare un allungamento, 300 metri sono più che sufficienti per eliminare qualsiasi penalizzazione al B777F e ridurre a numeri minimi quelle del B747. Le penalizzazioni ricordo ci sono solo se si fa l'Asia non stop e sud America/Africa non stop.
 
Bortolazzi dà l'addio e attacca:
«Ho fatto molto, meritavo di più»
AEROPORTO CATULLO. La presentazione dei voli per Parigi diventa di fatto l'ultima apparizione del presidente uscente. Dal prossimo febbraio tre voli «low cost» alla settimana con EasyJet da Verona alla capitale francese. L'intesa segue quella verso Londra

Verona sempre più vicina a Parigi e Londra. EasyJet, il primo network di trasporto aereo in Europa e terza compagnia in Italia, annuncia insieme all'aeroporto Catullo una nuova rotta Verona-Parigi Charles de Gaulle: dal prossimo febbraio ci saranno tre voli settimanali con prezzi a partire da 25,99 euro a tratta, tasse incluse. La notizia arriva dopo l'avvio, il 3 giugno scorso, della rotta Verona-Londra Gatwick di Easyjet che in sole due settimane ha fatto volare 3.500 persone e ha già più di 20mila biglietti acquistati per i prossimi sei mesi. «Prevediamo di trasportare circa 30mila passeggeri da e per Parigi nei primi 12 mesi», annuncia Frances Ouseley, direttore per il mercato italiano di EasyJet, «siamo sicuri che il volo per Parigi riscuoterà lo stesso successo di quello di Londra».
Per suggellare il nuovo legame, il presidente del Catullo Fabio Bortolazzi ha donato una mattonella in marmo di Verona con scolpito il simbolo dello scalo auspicando che la nuova partnership sia «oltre che efficace anche duratura come il materiale di cui è fatta parte dell'Arena». Il direttore generale Massimo Soppani aggiunge: «Con EasyJet si completa la terna dei primi tre operatori low cost in Italia. Li abbiamo portati a Verona in un solo anno e secondo la recente analisi di Kpmg le low cost sono in grado di determinare il 50% dell'incoming sul territorio. C'è infatti un parallelismo tra l'aumento dello scalo e quello del turismo cittadino pari al 20%». Su questo punto interviene l'assessore al Turismo Mimma Perbellini: «Per accogliere meglio i nuovi turisti anche la città si sta muovendo con varie iniziative, come il depliant con i 10 motivi per visitare Verona che saremmo lieti di distribuire anche alle compagnie aeree». «Sono arrivato qui che mancava la "macchina", io l'ho messa in piedi e ho messo a punto gli ingranaggi interni», dice Bortolazzi facendo riferimento al fatto che il suo mandato è giunto al termine. Il suo nome circola tra le candidature ma lui, che arriva pure a prendersi il merito dell'intesa con Brescia, dice: «In quattro anni ho ottenuto molto, tra cui, appunto il low cost. Forse il mio errore è sempre stato quello di chiedere pochi soldi, se ne chiedi tanti allora pensano che vali di più». In effetti appare lontana l'ipotesi di una riconferma del presidente uscente.
In pista ci sono infatti il presidente dei commercianti Paolo Arena (che la Camera di commercio ha però designato non all'unanimità, con quattro astenuti) sostenuto dal sindaco Tosi, che se la deve vedere con Giancarlo Conta, fortemente voluto dal Pdl e dal sottosegretario Giorgetti.Uno scontro tutto politico per la presidenza di un aeroporto che deve migliorare i conti, trovare equilibri con Brescia e farsi largo in Europa.
Giorgia Cozzolino

Dal 26 di questo mese, se tutto andrà bene, anche a Montichiari ci saranno novità per quanto riguarda il Cargo ;)

Comunque sono contento anche per VRN; l'unica cosa però..secondo me dovrebbero abbassare il prezzo della navetta stazione/aeroporto: 5 euro solo andata per quei pochi km mi sembrano davvero troppi..
 
che noia... dovrebbero indagare per danno erariale chi riaprì vbs solo per non dare il traffico di vrn agli apt limitrofi per tre mesi quando rifecero la pista....
 
Gli accordi saltano soprattutto per colpa dei politici
IL CONVEGNO. In Camera di commercio acceso dibattito tra politica e aziende sulle opere e sulle responsabilità «Infrastrutture, Brescia male perchè troppo campanilista»
L'accusa dell'assessore Cattaneo: «Ragionando così non si farà molta strada» E Bazoli non nega: «L'importante non è averle ma renderle più accessibili al pubblico» GIANCARLO DALLERA



Gli accordi saltano soprattutto per colpa dei politici
Le infrastrutture sono ancora un tema caldo per i bresciani. Brebemi è al 15 per cento dei lavori, la Tav Treviglio-Brescia dovrebbe aprire i cantieri a luglio, la questione aeroporto di Montichiari pur con l'accordo siglato a Verona è tutt'altro che risolta. Parlare di «Trasporti, infrastrutture e crescita delle imprese» quando intorno al tavolo ci sono tra gli altri l'assessore regionale Raffaele Cattaneo, il presidente Brebemi Francesco Bettoni, il presidente Aib Giancarlo Dallera e pure Mario Ratti già presidente della bergamasca Sacbo spa che ha impresso un decollo verticale a Orio al Serio, riporta alla luce gli umori non sempre idilliaci sedimentati in anni di gestazione delle opere e delle intese.
IERI in Camera di commercio l'Associazione Banca Lombarda e Piemontese ha promosso un incontro che per volontà del suo presidente (nonché presidente del Consiglio di sorveglianza di Banca Intesa) Giovanni Bazoli segue la massima «conoscere bene per decidere meglio». Ma a decisioni prese c'è spazio pure per le provocazioni, a partire da quella di Cattaneo che imputa lo stallo del D'Annunzio al campanilismo dei bresciani. E lo stesso Bazoli, in fondo, ci mette del suo quando aggiunge che «l'inquinamento del D'Annunzio è di gran lunga più grave degli altri aeroporti lombardi», e che Brescia «prima di considerare gli aspetti conflittuali con le altre province dovrebbe valutare il giusto equilibrio tra vantaggi e svantaggi del suo aeroporto». Ma con i fondi pubblici che scarseggiano, Bazoli sottolinea soprattutto la necessità di superare incertezze legislative, sovrapposizioni di competenze e allungamento di tempi, ed di smetterla con la rimodulazione legislativa della finanza di progetto, se si vogliono attrarre capitali privati. E indica non tanto nelle infrastrutture quanto nella loro accessibilità il reale vantaggio per le imprese. È Cattaneo, ad ogni modo, a dare il tono al dibattito di un convegno, che pure ha avuto la sua fase di studio con le relazioni di Raffaele Miniaci (Università di Brescia) sul rapporto tra infrastrutture e sviluppo delle imprese e di Gianmaria Martini (Università di Bergamo) sul sistema aeroportuale lombardo.
RELAZIONI che chiudono la trilogia sui problemi delle imprese delle cinque province d'elezione di Banca lombarda e piemontese (Brescia, Bergamo, Cuneo, Pavia e Varese) partita con i convegni del 2009-10 sulla struttura dei finanziamenti e nel 2010 con il capitale umano. «In 10 anni non si è fatto niente perchè a Brescia è prevalso il campanile – dice Cattaneo – e non si è avuta consapevolezza di un aeroporto che finora ha solo perso soldi. Se è il campanile a dettare le ragioni non si farà molta strada».
MA DALLERA rimanda le accuse al mittente. «È ingiusto parlare di responsabilità del territorio e degli industriali – sottolinea - quando gli accordi saltano per colpa dei politici». Bettoni conferma l'apertura di Brebemi per la primavera 2013. Con allusione ad Autostrade per l'Italia, però, «c'è qualcuno che non è riuscito a bloccarci e ora tenta di farlo bloccando la Tem milanese, che per Brebemi è essenziale – dice -, ma neanche stavolta ci riuscirà». Quanto a Montichiari, raccoglie la provocazione di Bazoli, ma scarica sui veronesi la responsabilità dell'inquinamento. «Hanno deciso loro i voli postali, che deve essere cancellati perchè usano aerei antiquati e stanno procurando problemi enormi». Se il cargo inquina, «vogliamo un aeroporto efficiente – dice Bettoni – che si integri con Bergamo che crede nella vocazione passeggeri del D'Annunzio». E Ratti conferma l'idea di un sistema aeroportuale lombardo pedemontano «in cui la piattaforma bresciana ha un ruolo passeggeri da giocare». Per il resto, lo studio di Miniaci dimostra che è l'accessibilità alle infrastrutture, appunto, ad accrescere redditività e fatturato delle imprese. Altri 10 minuti in più per raggiungere un casello riducono dal 5 al 10 per cento la presenza di industrie e tagliano la redditività delle metalmeccaniche fino al 34 per cento in tempi di crisi.
DALLO STUDIO di Martini su Malpensa, Linate, Bergamo e Montichiari, poi, risulta tra l'altro che l'ex hub ha «maggior potere di mercato», che Linate e Bergamo sono «fortemente in competizione» e Montichiari, va da sé, è tutto da fare. Studi interessanti, compresi i discorsi del responsabile Sviluppo industriale del Pd Matteo Colaninno sul valore delle reti infrastrutturali nella globalizzazione, l'interesse delle banche ai Project financing modello Brebemi dichiarato dall'Ad di Centrobanca Massimo Capuano e la testimonianza di Andrea Astolfi sul polo logistico intermodale di Mortara.
Mimmo Varone

http://www.bresciaoggi.it/stories/C...i_saltano_soprattutto_per_colpa_dei_politici/

Ma quante cax.. sparano...?
E lo stesso Bazoli, in fondo, ci mette del suo quando aggiunge che «l'inquinamento del D'Annunzio è di gran lunga più grave degli altri aeroporti lombardi»
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Quanto a Montichiari, raccoglie la provocazione di Bazoli, ma scarica sui veronesi la responsabilità dell'inquinamento. «Hanno deciso loro i voli postali, che deve essere cancellati perchè usano aerei antiquati e stanno procurando problemi enormi». Se il cargo inquina, «vogliamo un aeroporto efficiente – dice Bettoni – che si integri con Bergamo che crede nella vocazione passeggeri del D'Annunzio»

Mi sa che queste persone, non hanno mai visto che aerei volano a Montichiari; se si lamentano: dei 3 ai 5 MD80 a notte, dei 2 ai 4 737 Classic, da 1 ai 2 Airbus A320/319 e di 2 ATR 42. Cosa dovrebbero dire a Verona a Linate a Bergamo a Reggio Calabria a Bologna a Cagliari a Olbia a Catania che li ne arrivano a decine e decine per tutto il giorno?

Senza creare polemiche, credo proprio che a capo dei nostri Aeroporti ci siano persone che di Aeroporti proprio non ne capiscono una mazza. Poi mi chiedo che differenza fa tra postali e i passeggeri? Sapranno che tranne due aerei, tutti questi aerei che arrivano a Montichiari, di giorno portano passeggeri a spasso per l'Italia e l'Europa? :D:D:D:D
 
in effetti è abbastanza scandaloso quanto scritto.
non ce ne è uno che capisca ne di aeroporti ne di aerei.
Sono solo capaci di scaricarsi le colpe peggio dei bambini. Per forza non si va da nessuna parte.
Per di piu penso sia il caso che la smettano con sta storia dell'inquinamento provocato da aerei.
Proverei a chiedere a lor signori quanto inquinano le auto o i pulman per portare 150 pax da A a B.
A gia loro hanno l'auto blu ecologica......
 
Encomio al giornalista per esser riuscito a condensare così tante boiate in un solo articolo. Lode anche ai politici intervenuti in supporto dello scrivente con delle belle stronz@te.