Sempre da Il Messaggero:
ROMA - Il d-day sarà il 2 luglio. Giorno in cui, secondo quanto risulta a Il Messaggero, Adr presenterà ufficialmente al sindaco di Roma Walter Veltroni e al presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, il piano di sviluppo 2007-2016. Cifre, strategie, obiettivi per colmare il gap infrastrutturale accumulato rispetto «agli altri hub europei» e consentire «il rilancio del business nel lungo termine». Se questa è la premessa strategica, l’obiettivo finale è altrettanto ambizioso: oltre 80 milioni di passeggeri da qui al 2016 e oltre. Il piano è diviso in due «macro-periodi».
Il primo - 2007-2010 - riguarda il rilancio operativo. Con quattro obiettivi: recupero di efficacia operativa, sicurezza, rispetto dei vincoli ambientali, soddisfazione del cliente. Il piano 2010-2016 disegna invece per Fiumicino uno scenario prestigioso: «primario hub intercontinentale, leader nella qualità dei servizi, volano per il Sistema-Paese». Tutto ciò ovviamente se una «parte rilevante del traffico intercontinentale e internazionale di Alitalia» si concentrerà su Fiumicino, insieme allo sviluppo del traffico degli altri operatori. Se questa è l’ipotesi base, vi è anche un piano B, che compensa un eventuale mancato balzo del traffico Alitalia con l’incremento degli altri vettori. Gli estensori cono convinti che l’ipotesi base verrà confermata dai fatti. E questo perchè «Fiumicino ha potenzialità inespresse che lo possono trasformare in un grande hub come Heathrow, Charles de Gaulle o Francoforte».
Il destino di Alitalia privatizzata, con la rifocalizzazione su Roma, avrebbe certamente un impatto molto positivo, «con la moltiplicazione degli effetti sulla crescita, già oggi rilevante, del traffico».
Nel piano sono previsti 2,2 miliardi di investimenti, di cui 1,6 per moli e piste; 600 milioni per uffici, alberghi, parcheggi.
ROMA - Il d-day sarà il 2 luglio. Giorno in cui, secondo quanto risulta a Il Messaggero, Adr presenterà ufficialmente al sindaco di Roma Walter Veltroni e al presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, il piano di sviluppo 2007-2016. Cifre, strategie, obiettivi per colmare il gap infrastrutturale accumulato rispetto «agli altri hub europei» e consentire «il rilancio del business nel lungo termine». Se questa è la premessa strategica, l’obiettivo finale è altrettanto ambizioso: oltre 80 milioni di passeggeri da qui al 2016 e oltre. Il piano è diviso in due «macro-periodi».
Il primo - 2007-2010 - riguarda il rilancio operativo. Con quattro obiettivi: recupero di efficacia operativa, sicurezza, rispetto dei vincoli ambientali, soddisfazione del cliente. Il piano 2010-2016 disegna invece per Fiumicino uno scenario prestigioso: «primario hub intercontinentale, leader nella qualità dei servizi, volano per il Sistema-Paese». Tutto ciò ovviamente se una «parte rilevante del traffico intercontinentale e internazionale di Alitalia» si concentrerà su Fiumicino, insieme allo sviluppo del traffico degli altri operatori. Se questa è l’ipotesi base, vi è anche un piano B, che compensa un eventuale mancato balzo del traffico Alitalia con l’incremento degli altri vettori. Gli estensori cono convinti che l’ipotesi base verrà confermata dai fatti. E questo perchè «Fiumicino ha potenzialità inespresse che lo possono trasformare in un grande hub come Heathrow, Charles de Gaulle o Francoforte».
Il destino di Alitalia privatizzata, con la rifocalizzazione su Roma, avrebbe certamente un impatto molto positivo, «con la moltiplicazione degli effetti sulla crescita, già oggi rilevante, del traffico».
Nel piano sono previsti 2,2 miliardi di investimenti, di cui 1,6 per moli e piste; 600 milioni per uffici, alberghi, parcheggi.