737 MAX 8 Ethiopian si schianta subito dopo il decollo da Addis Abeba


Aspettiamo poi la decisione del WTO sugli aiuti a Boeing nella causa intentata da Airbus, da quanto leggevo i dazi contro gli USA dovrebbero essere più o meno gli stessi. Quindi come diceva qualcuno qui era meglio se avessero trovato un gently agreement in pvt e non sbandierare al mondo le porcate di entrambe le parti. Ma il gioco del chi ce l’ha più lungo è troppo bello.
 
Questi non sono dazi unilaterali imposti da Trump ma derivano da un decisione del WTO sul contenzioso tra Boeing ed Airbus, quindi gli USA sono autorizzati ad applicarli nei limiti di quanto stabilito da questa decisione del WTO.

La WTO a quanto ho capito ha dato ragione anche all'UE per la vicenda Boeing e il prossimo anno dovrebbe arrivare l'autorizzazione per applicare anche noi sanzioni agli USA. Per cui è solo questione di tempo, ma credo che a quel punto gli USA cercheranno un accordo.
Aspettiamo poi la decisione del WTO sugli aiuti a Boeing nella causa intentata da Airbus, da quanto leggevo i dazi contro gli USA dovrebbero essere più o meno gli stessi. Quindi come diceva qualcuno qui era meglio se avessero trovato un gently agreement in pvt e non sbandierare al mondo le porcate di entrambe le parti. Ma il gioco del chi ce l’ha più lungo è troppo bello.

È bello solo per gli imbecilli come Trump...
 
Sully risponde ad un giornalista del NYT Magazine che si impunta sul dare la colpa ai piloti.
(Lettera di risposta tratta dal blog di Sullemberger)

. Letter to the Editor

Capt. “Sully” Sullenberger

New York Times Magazine

Published in print on October 13, 2019

In “What Really Brought Down the Boeing 737 MAX?” William Langewiesche draws the conclusion that the pilots are primarily to blame for the fatal crashes of Lion Air 610 and Ethiopian 302. In resurrecting this age-old aviation canard, Langewiesche minimizes the fatal design flaws and certification failures that precipitated those tragedies, and still pose a threat to the flying public. I have long stated, as he does note, that pilots must be capable of absolute mastery of the aircraft and the situation at all times, a concept pilots call airmanship. Inadequate pilot training and insufficient pilot experience are problems worldwide, but they do not excuse the fatally flawed design of the Maneuvering Characteristics Augmentation System (MCAS) that was a death trap. As one of the few pilots who have lived to tell about being in the left seat of an airliner when things went horribly wrong, with seconds to react, I know a thing or two about overcoming an unimagined crisis. I am also one of the few who have flown a Boeing 737 MAX Level D full motion simulator, replicating both accident flights multiple times. I know firsthand the challenges the pilots on the doomed accident flights faced, and how wrong it is to blame them for not being able to compensate for such a pernicious and deadly design. These emergencies did not present as a classic runaway stabilizer problem, but initially as ambiguous unreliable airspeed and altitude situations, masking MCAS. The MCAS design should never have been approved, not by Boeing, and not by the Federal Aviation Administration (FAA). The National Transportation Safety Board has found that Boeing made faulty assumptions both about the capability of the aircraft design to withstand damage or failure, and the level of human performance possible once the failures began to cascade. Where Boeing failed, the Federal Aviation Administration (FAA) should have stepped in to regulate but it failed to do so. Lessons from accidents are bought in blood and we must seek all the answers to prevent the next one. We need to fix all the flaws in the current system — corporate governance, regulatory oversight, aircraft maintenance, and yes, pilot training and experience. Only then can we ensure the safety of everyone who flies.

-Capt. “Sully” Sullenberger
 
Director of Aircraft Engineering and Planning in March 2017, resigning this post in August 2019 over concerns over ethnic based grouping and nepotism, unsafe aircraft maintenance practise, hostile work environment, developing politically oriented decisions and corrupted management cultures. The report states, that EASA conducted a similiar review in 2016, EASA still does not consider the issues fully resolved and to date continues heightened monitoring of Ethiopian Airlines.

Una prima analisi dell’incidente SilkAir aveva mostrato una serie di azioni di manutenzione anteriori all’incidente che definire ‘casuali’ è quasi un complimento. Ora apprendo che EASA era già a conoscenza ,fin dal 2016, di una situazione molto compromessa all’interno di Ethipian al punto che ancora nel 2019 riteneva il problema non del tutto risolto . Ma ho capito bene ? Una compagnia aerea ‘minore’, dopo un audit così negativo da parte di EASA, sarebbe finita dritta sulla ‘lista nera’ fino alla correzione del problema. Benchè il ‘politically correct’ ci impedisca di identificare come ‘concausa’ dell’incidente l’ ”ethnic based grouping and nepotism” all’interno dell’area tecnica, penso che potremmo anche chiedere ad EASA come sia possibile che una compagnia aerea così lacerata all’interno della sua area tecnica abbia potuto continuare ad operare nell’area europea. E sì che quando un aereo EASA subisce una SAFA (di cui EASA ha scritto la check list), rischia di restare a terra per una targhetta illeggibile o per un loose rivet…
 
Chairman, sbaglio o è un consigliere speciale quasi una guida?

È il presidente del consiglio di amministrazione, una figura non operativa, ma ricordiamoci che il consiglio di amministrazione (Board of Directors) ha il potere di revoca del CEO.

Quindi la mossa non è esattamente un attestato di stima.

In condizioni “normali” in un’azienda americana quotata in borsa le cariche di CEO, President e Chairman (of the Board of Directors) sono detenute da una sola persona. Le eccezioni hanno di solito un motivo, per esempio che il CEO è un nuovo assunto e quindi si attende uno/due anni per assegnargli anche la carica di Chairman.
 
Boeing conosceva difetti 737 Max

. (ANSA) - WASHINGTON, 18 OTT - Una serie di sms tra dipendenti della Boeing nel 2016 rivelerebbero che la società era consapevole del grave problema del sistema di controllo automatico del volo che avrebbe provocato la caduta di due Boeing 737 Max in Indonesia e in Etiopia causando la morte di 346 passeggeri e membri di equipaggio. Lo riportano i media Usa.
"Mi aspetto una spiegazione immediata", ha scritto alla Boeing l'amministratore della Federal Aviation Administration (Faa).(ANSA) - WASHINGTON, 18 OTT - Una serie di sms tra dipendenti della Boeing nel 2016 rivelerebbero che la società era consapevole del grave problema del sistema di controllo automatico del volo che avrebbe provocato la caduta di due Boeing 737 Max in Indonesia e in Etiopia causando la morte di 346 passeggeri e membri di equipaggio. Lo riportano i media Usa.
"Mi aspetto una spiegazione immediata", ha scritto alla Boeing l'amministratore della Federal Aviation Administration (Faa).
http://www.ansa.it/sito/notizie/top...max_4bea7a0a-668a-4e61-9750-70cea779b20e.html
 
Questi statements appaio sulla pagina di update di Boeing relativa al MAX:
. Software update
• Robust MCAS software
update THREE
ADDITIONAL LAYERS
of protection
• 800+ TEST and
PRODUCTION FLIGHTS
with new software totaling
1,500+ HOURS
• Additional updates to
the flight control
computer software for
FURTHER REDUNDANCY
AND SAFETY
SOFTWARE
.Training Update
• Developing
COMPREHENSIVE
proposed TRAINING
with global regulators
• ONGOING FEEDBACK
from pilots around
the globe
• NEARLY 90%
of MAX operators
participated in
simulator session
with software update
. Fleet support
• 24/7 OPERATIONS
CENTER
• Deliver HIGHEST
QUALITY on-the-
ground SUPPORT for
fleet readiness
• ENTRY-INTO-SERVICE
APPROACH to support
MAX return to service
augmented with
advanced analytics
. Global outreach
• CONTINUED LISTENING
and FEEDBACK from
customers and regulators
• 20 GLOBAL CONFERENCES
for operators & financiers
with 1100+ PARTICIPANTS
from 250+ ORGANIZATIONS
• 545 PARTICIPANTS in
SIMULATOR SESSIONS
from 140 customers,
regulators and other
stakeholders
. Airplane production
• Actions to DRIVE
QUALITY AND STABILITY
across production system
• CLOSELY ENGAGING
WITH more than 900
737 SUPPLIERS
and efforts for SUPPLY
CHAIN STABILITY
• MEASURED DECISIONS
on production rate
to plan for future
.Company actions
• STRENGTHENING the culture
of SAFETY at Boeing and
industry-wide
• Separated Chairman and
CEO roles for increased
FOCUS ON SAFETY and RTS
• REINFORCED CORE VALUES
of SAFETY, QUALITY
and INTEGRITY in annual
recommitment
• ALL-EMPLOYEE QUALITY
stand-down and training
http://www.boeing.com/737-max-updates/
 
Corriere del 29-10-2019

https://www.corriere.it/cronache/19...da-542139fc-f9dd-11e9-9778-63d7a5dc0619.shtml


Boeing 737 Max caduto, quel sensore difettoso rimontato dopo le riparazioni in Florida

Un anno fa il volo Lion Air si è inabissato al largo di Giacarta con 189 persone. Nel rapporto finale d’inchiesta tra le cause compare l’erronea calibrazione di un sensore
di Leonard Berberi

È il 20 ottobre 2017. Dal deposito di Malindo Air, una compagnia aerea low cost della Malaysia, emettono un ordine di riparazione per il sensore «P/N0861FL1, S/N 14488». È una sorta di aletta piena di circuiti e pesa 1,4 chilogrammi. È stata rimossa il 19 agosto — due mesi prima — dalla parte destra del muso (lato del primo ufficiale) del Boeing 737-900ER del vettore perché in più d’una occasione in volo ha fornito ai piloti dati sbagliati sulla velocità e l’altitudine. Il componente svolge un ruolo delicato: anche se attaccato all’esterno è collegato ai comandi centrali della cabina di pilotaggio e consente al sistema automatico di capire dove sta puntando il muso del velivolo — sulla base delle correnti di aria che riceve — ed evitare la situazione di stallo. Quella stessa aletta, un anno dopo, porterà in fondo al mare 189 persone.

La riparazione
Sono i documenti ufficiali a far ricostruire il percorso con tanto di date e luoghi. Una volta tolta l’aletta finisce tre giorni dopo in deposito. Il 20 ottobre 2017 — come scritto — viene inviata a Miramar, a nord di Miami, nei laboratori di Xtra Aerospace. I tecnici americani dal 23 ottobre analizzano il contenuto e si accorgono che è un buone condizioni, ma molto sporca tanto da non superare i test preliminari: un’ulteriore ispezione mostra che una corrosione importante causava la lettura errata delle informazioni. La riparazione dura fino al 3 novembre. Dopo un ultimo test Xtra Aerospace ritiene il sensore idoneo a tornare in servizio: «P/N0861FL1, S/N 14488» il 1° dicembre 2017 viene consegnato a Malindo Air a Kuala Lumpur che a sua volta, il 22 dicembre lo porta a Batam City, Indonesia, dove si trova il centro di manutenzione del gruppo Lion Air.

Il pezzo di ricambio
Nell’hangar il sensore ci resta una decina di mesi. Poi alle 9 del mattino (ora locale, le 3 di notte ora italiana) del 28 ottobre 2018 viene imbarcato nella stiva di un aereo che atterra all’aeroporto di Denpasar alle 18.30 (le 11.30 in Italia). Qui viene installato nella parte sinistra (quella del primo ufficiale) del Boeing 737 Max 8 di Lion Air matricola PK-LQP da un paio di tecnici che poi metteranno a verbale che la sostituzione del componente è avvenuta con successo. Il velivolo, entrato in servizio tre mesi prima, decolla con il sensore appena fissato per il volo JT43 con destinazione Giacarta. Pochi minuti dopo i due piloti iniziano a ricevere dati discordanti: il muso gli sembra puntare con l’angolazione desiderata, ma c’è qualcosa che nel computer di bordo tende a portarlo giù. Chiedono di rientrare, ma l’intervento di un terzo pilota fuori servizio, risolve il problema e il 737 Max atterra nella capitale indonesiana.

L’ultimo volo
Il malfunzionamento viene segnalato ai tecnici che però, dopo alcune ispezioni, stabiliscono che il velivolo può continuare a volare. Alle 6.20 del mattino del 29 ottobre 2018 il Boeing 737 Max decolla da Giacarta con 189 persone a bordo (181 passeggeri, 8 membri dell’equipaggio), compreso l’ex ciclista italiano Andrea Manfredi. Il volo JT610 punta verso l’aeroporto di Pangkal Pinang. Non ci arriverà mai. Dodici minuti dopo sparisce dai radar. Quando ha preso quota — si scoprirà nei giorni successivi — il comandante Bhavye Suneja, indiano di 31 anni con alle spalle 6.028 ore e 45 minuti di volo (5.176 ore su un Boeing 737), e il primo ufficiale, Harvino, indonesiano di 41 anni con 5.174 ore e 30 minuti in archivio (4.286 sul B737), hanno provato per 26 volte a portare su il muso del 737 Max. Per 26 volte un software di cui loro ignoravano l’esistenza ha reagito alla loro manovra portando giù quello stesso muso. Fino a quando alle 6.32 del mattino il computer ha sconfitto l’uomo facendo precipitare il velivolo.

La novità sconosciuta
L’analisi di una delle due scatole nere — quella che contiene i dati di volo — mostra i problemi nell’indicatore di velocità dell’aereo. Ma fa anche emergere per la prima volta che nel software di bordo c’è una forza in grado di contrastare quella umana. È il «Maneuvering Characteristics Augmentation System» (MCAS), un nuovo e non annunciato sistema anti-stallo pensato appositamente per il Boeing 737 Max. I tracciati estratti dagli esperti evidenziano che nel volo JT610 il sensore sinistro dell’«angolo di incidenza» (installato il giorno prima) riceveva informazioni errate e faceva «pensare» al software che il muso stava puntando troppo in alto e rischiava lo stallo. L’angolo di incidenza era di 21 gradi diverso da quello del sensore di destra che, al contrario, funzionava correttamente. Per questo in automatico il dispositivo — che privilegia i dati provenienti dalla parte del comandante — ha iniziato a correggere quella direzione, abbassando il muso anche se non ce n’era bisogno.

Il blitz in Florida
Il 12 dicembre 2018 gli investigatori americani del National Transportation Safety Board, gli esperti della Federal Aviation Administration, i tecnici di Boeing e Collins Aerospace si presentano negli uffici di Xtra Aerospace per controllare i documenti relativi al sensore spedito nell’ottobre 2017. Intanto in Indonesia le indagini iniziano a puntare il dito contro Boeing e Lion Air. Ma a nulla servono i bollettini di sicurezza inviati da Boeing: la mattina del 10 marzo 2019 un 737 Max 8 di Ethiopian Airlines precipita pochi minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Addis Abeba con 157 persone a bordo (compresi 8 italiani). I piloti prima di perdere il controllo lamentano gli stessi problemi dei colleghi dell’aereo caduto in Indonesia a fine ottobre: una parte del computer di bordo che prende il controllo e punta il muso del jet pericolosamente verso il basso. Il Boeing impatta il terreno quasi in verticale a 926 chilometri orari.

Il rapporto finale
Il sensore diventa una delle cause della tragedia del 29 ottobre 2018, un anno fa esatto, secondo il rapporto finale d’inchiesta uscito alla vigilia dell’anniversario (25 ottobre scorso). Scrive quel documento lungo 322 pagine che a contribuire al disastro al largo di Giacarta ci sono altri fattori: l’errore di Boeing ad aver sopravvalutato la capacità dei piloti di reagire all’attivazione del sistema anti-stallo, la decisione di far decidere lo stesso sistema anti-stallo sulla base dei dati di un solo sensore (e non due), in particolare quello sul lato del comandante, l’assenza di una guida all’uso del «Mcas» nei manuali forniti ai piloti, l’errata calibrazione a terra del sensore difettoso, mancanza di documenti sui precedenti problemi dell’aereo, la troppa confusione in cabina — tra allarmi e comunicazioni concitate con la torre di controllo.

La decisione della FAA
Lo stesso giorno della presentazione del rapporto finale la Federal Aviation Administration ha chiuso Xtra Aerospace con l’accusa di aver calibrato male il sensore poi installato sul 737 Max di Lion Air. «Xtra non ha rispettato i requisiti — ha spiegato poi la FAA —: ha riparato una parte di velivolo che non era in grado di aggiustare e non era nemmeno autorizzata dal momento che quel sensore non era presente nella lista delle componenti in cui poteva mettere mano». L’aletta «P/N0861FL1, S/N 14488» pesante 1,4 chili non è stati mai più ritrovata. Tra l’11 e il 12 marzo 2019 le autorità di aviazione civile di tutto il mondo mettono a terra i 737 Max. Oltre sette mesi dopo il gioiello di casa Boeing è ancora fermo.
 
I 3 punti in grassetto sono cosi', come dire, "normali", "ovvi", che non averli considerati in partenza davvero lascia perplessi...

Boeing CEO Dennis Muilenburg will testify on 737 MAX before U.S. Congress on 29 October
Boeing President and CEO Dennis Muilenburg and Boeing Commercial Airplanes Vice President and Chief Engineer John Hamilton to address the Boeing 737 MAX and aviation safety
Boeing President and Chief Executive Officer Dennis Muilenburg will testify tomorrow, October 29, before the U.S. Senate Committee on Commerce, Science and Transportation regarding aviation safety and the 737 MAX aeroplane. He will be joined by Boeing Commercial Airplanes Vice President and Chief Engineer John Hamilton. Muilenburg and Hamilton will also appear Wednesday, October 30, before the U.S. House Committee on Transportation and Infrastructure to discuss the design and development of the 737 MAX.

In prepared remarks released today, Muilenburg first and foremost expressed his deepest sympathies to the families and loved ones of those who were lost in the Lion Air Flight JT610 and Ethiopian Airlines Flight ET302 accidents.

“As we observe today the solemn anniversary of the loss of Lion Air Flight 610, we carry the memory of these accidents, and the lives lost, with us every day. They will never be forgotten, and those memories drive us every day to make our aeroplanes and our industry safer,” Muilenburg said.

Boeing has made robust improvements to the 737 MAX flight control software. “We have brought the very best of Boeing to this effort,” said Muilenburg. “We’ve dedicated all resources necessary to ensure that the improvements to the 737 MAX are comprehensive and thoroughly tested. When the 737 MAX returns to service, it will be one of the safest aeroplanes ever to fly.”

The Maneuvering Characteristics Augmentation System (MCAS) flight control software function has been updated to provide additional layers of protection, including:

MCAS now compares information from both angle of attack sensors before activating and will only respond if data from both sensors agree;
MCAS will only activate a single time; and
MCAS will never provide more input than the pilot can counteract using the control column alone.


These changes will prevent the flight control conditions that occurred on the Lion Air JT610 and Ethiopian Airlines ET302 flights from ever happening again. Boeing has dedicated more than 100,000 engineering and test hours on the development of these improvements, flown more than 814 test flights with the updated software and conducted numerous simulator sessions with 545 participants from 99 customers and 41 global regulators.

“We have learned and are still learning from these accidents. We know we made mistakes and got some things wrong,” continued Muilenburg.

In his testimony, Muilenburg outlined key actions Boeing is taking to improve as a company, including:

Establishing a permanent Aerospace Safety Committee of the company’s Board of Directors;
Creating a new Product and Services Safety organization that will review all aspects of product safety and provide streamlined reporting and elevation of safety concerns;
Strengthening the company’s Engineering organisation, with all engineers reporting up through Boeing’s chief engineer;
Investing in advanced research and development in new safety technologies; and
Exploring ways to strengthen safety not just for Boeing products and services, but the aviation industry as a whole.
Muilenburg’s written testimony is available here and hereunder.

CHICAGO, Oct. 28, 2019 /PRNewswire/
 
Ieri su FT e WSJ è stata acquistata da Boeing un'intera pagina per commemorare le vittime del primo incidente del MAX, esteso ovviamente anche a quelle del secondo incidente.
Ma perché due quotidiani di alta finanza? Il messaggio era forse destinato agli azionisti più che ai familiari e amici delle vittime?
 
Ieri su FT e WSJ è stata acquistata da Boeing un'intera pagina per commemorare le vittime del primo incidente del MAX, esteso ovviamente anche a quelle del secondo incidente.
Ma perché due quotidiani di alta finanza? Il messaggio era forse destinato agli azionisti più che ai familiari e amici delle vittime?

E' difficile capire se questo messaggio venga dal cuore o sia il suggerimento di un avvocato; ad ogni modo, essendo FT un quotidiano tecnico potrebbe penetrare in Ethiopia ed Indonesia, specie alle classi dirigenti, meglio di altri quotidiani US generalisti come NY Times o The Guardian.
 
Impossibile che non abbiano tenuto conto degli effetti che puo' aver avuto sugli altri lettori di quei giornali.