28 ore consecutive sullo stesso aereo


Parrebbe AUH sia certificato CATIIIB e infatti altre compagnie abbiano operato voli quasi regolari nelle stesse ore, ma EY non avrebbe la certificazione CATIIIB...
Qualche insider EY pronto a confermare o smentire?

Parrebbe ad altri che EY sia certificata CATIIIB, con minime 0 di visibilità vertical e 75m di RVR. Sempre secondi "altri", le certificazioni di compagnia non hanno una mazza a che spartire con la questione, visto che il problema è sorto con le luci, e non con gli aerei. I problemi, inoltre, hanno avuto a che fare con i decolli, che men di un mazza hanno a che vedere con la CATIIIB, che riguarda invece le minime di atterraggio. Quelle di decollo, invece, che non c'entrano una mazza con l'episodio citato, sono di 125 metri per gli aerei di categoria C e 150 metri per quelli di categoria D. Come per tutti.

Sulla regolarità dei voli delle altre compagnia ti ha già detto Kenadams che "parrebbe" sembrerebbe bere un po' troppo.
 
quindi, di conseguenza, nessun altro volo con pax è atterrato o partito dall'apt dalle 02:30 fino alle 03:40... 1h e 10' senza operatività in pista, per così dire... il problema è capire però se la nebbia e/o le condizioni meteo avverse siano rimaste tali per tutte le 12h... se altri sono riusciti ad alzarsi in volo oppure ad atterrare ed il volo per SFO no, qualcosa a me personalmente non quadra... la nebbia ha iniziato a diradarsi dopo un tot di tempo, credo... perchè tutto questo tempo d'attesa...? certamente l'a/m non è rimasto piantato in pista, ma sarà stato adagiato nuovamente nella postazione di parcheggio - ammesso sia stato "spostato" per andare verso la pista - quindi, non capisco come mai non si sia provveduto, per esempio, a far sbarcare per una 15ina di minuti, ad esempio, un tot di pax alla volta per fargli sgranchire le gambe o per andare in bagno in apt o semplicemente per prendere aria o mangiare qualcosa in uno dei bar/ristoranti presenti in apt... se ricordo bene, ho letto che la compagnia non ha fornito nè acqua nè cibo, possibile? sembra inverosimile... bah, non saprei... l'emergenza è stata gestita non credo nella miglior maniera, ma fatto sta che è andata così... davvero strano...
 
quindi, di conseguenza, nessun altro volo con pax è atterrato o partito dall'apt dalle 02:30 fino alle 03:40... 1h e 10' senza operatività in pista, per così dire... il problema è capire però se la nebbia e/o le condizioni meteo avverse siano rimaste tali per tutte le 12h... se altri sono riusciti ad alzarsi in volo oppure ad atterrare ed il volo per SFO no, qualcosa a me personalmente non quadra... la nebbia ha iniziato a diradarsi dopo un tot di tempo, credo... perchè tutto questo tempo d'attesa...? certamente l'a/m non è rimasto piantato in pista, ma sarà stato adagiato nuovamente nella postazione di parcheggio - ammesso sia stato "spostato" per andare verso la pista - quindi, non capisco come mai non si sia provveduto, per esempio, a far sbarcare per una 15ina di minuti, ad esempio, un tot di pax alla volta per fargli sgranchire le gambe o per andare in bagno in apt o semplicemente per prendere aria o mangiare qualcosa in uno dei bar/ristoranti presenti in apt... se ricordo bene, ho letto che la compagnia non ha fornito nè acqua nè cibo, possibile? sembra inverosimile... bah, non saprei... l'emergenza è stata gestita non credo nella miglior maniera, ma fatto sta che è andata così... davvero strano...

Variabili da prendere in considerazione:
- disponibilità di gate per far scendere i passeggeri
- disponibilità di stand remoti per far scendere i passeggeri
- disponibilità di bus interpista per assistere tutti gli aerei eventualmente ai remoti (e far sgranchire le gambe democraticamente a tutti)
- disponibilità di spazio nelle vie di rullaggio per far muovere tutti celermente
- funzionalità degli impianti di illuminazione per garantire la sicurezza dei movimenti a terra in condizioni di bassa visibilità
- funzionalità del radar di terra per garantire la sicurezza dei movimenti a terra in condizioni di bassa visibilità
- disponibilità di spazio nel terminal per accogliere i passeggeri di tutti i voli in ritardo e annullati
- disponibilità di ambedue le piste di decollo/atterraggio
- necessità di dare precedenza agli arrivi con eventuali criticità fuel.
- possibilità di alleggerire l'affollamento della struttura aeroportuale indirizzando passeggeri in hotel (e tempi necessari per lo svolgimento della pratica)
- dilemma (ipotetico): sei numero 22 al decollo, stimi 90 minuti di attesa. Se torni al gate a sgranchirti le gambe perdi il tempo del rullaggio, del deplaning, dei 15 minuti a sgranchirti le gambe, del nuovo imbarco, dello scarico dei bagagli dei passeggeri che se ne vanno rinunciando al volo. In pratica 15 minuti di sgranchimento gambe ti costano almeno due ore (ma anche tre). Dopodiché chiudi le porte e scopri di essere il numero 47 al decollo, con stimate 3 ore di attesa: fai due conti e ti accorgi che non ce la puoi fare perché, nonostante due comandanti e due copiloti a bordo, un ritardo simile ti manda fuori ore. Chiami la compagnia e aspetti un nuovo crew... Se tu fossi il comandante, e fossi il numero 22 al decollo, con 90 minuti di attesa, cosa faresti? Andresti a far sgranchire le gambe a turno ai passeggeri?

Ora, va detto: 11 ore bloccati a terra su un aereo sono un tempo inaccettabile. Nonostante la sfortuna sarebbe giusto aspettarsi che un vettore e un aeroporto abbiano procedure e risorse sufficienti ad alleviare conseguenze di questo tipo. Per capire, tuttavia, chi abbia fallito, e come si possa evitare che si ripeta un problema del genere, serve prima ricostruire la dinamica dei fatti. Personalmente trovo fisiologico, soprattutto per vettori e aeroporti "giovani" e in rapida crescita, che si verifichino situazioni così: nel 2007 Jetblue subì un collasso totale delle proprie operazioni a causa di condizioni meteo avverse a JFK. Caso studio interessantissimo: http://www.slideshare.net/Drjoebrennan/jet-blue-case-study-brennan-morgan-2007
 
Airliners.net

Purtroppo, nonostante si debba pagare per scrivervi, anche su Airliners si leggono commenti inverosimili (accanto a qualcosa di ragionevole).

Infatti ho usato il condizionale, non c'e' bisogno di impiccarmi sulla pubblica piazza, mi era stato riferito in una conversazione con un residente UAE e si, l'ho letto pure su Airliners.
Attendo sempre che James si faccia vivo su questo forum ed illumini tutti noi
 
Stavo pensando che è molto meno stressante volare per 5 ore piuttosto che restare fermi a terra per lo stesso periodo di tempo.
12 ore a terra devono essere state una cosa assurda.
Spero che almeno funzionassero i film e abbiano servito i pasti.
 
Variabili da prendere in considerazione:
- disponibilità di gate per far scendere i passeggeri
- disponibilità di stand remoti per far scendere i passeggeri
- disponibilità di bus interpista per assistere tutti gli aerei eventualmente ai remoti (e far sgranchire le gambe democraticamente a tutti)
- disponibilità di spazio nelle vie di rullaggio per far muovere tutti celermente
- funzionalità degli impianti di illuminazione per garantire la sicurezza dei movimenti a terra in condizioni di bassa visibilità
- funzionalità del radar di terra per garantire la sicurezza dei movimenti a terra in condizioni di bassa visibilità
- disponibilità di spazio nel terminal per accogliere i passeggeri di tutti i voli in ritardo e annullati
- disponibilità di ambedue le piste di decollo/atterraggio
- necessità di dare precedenza agli arrivi con eventuali criticità fuel.
- possibilità di alleggerire l'affollamento della struttura aeroportuale indirizzando passeggeri in hotel (e tempi necessari per lo svolgimento della pratica)
- dilemma (ipotetico): sei numero 22 al decollo, stimi 90 minuti di attesa. Se torni al gate a sgranchirti le gambe perdi il tempo del rullaggio, del deplaning, dei 15 minuti a sgranchirti le gambe, del nuovo imbarco, dello scarico dei bagagli dei passeggeri che se ne vanno rinunciando al volo. In pratica 15 minuti di sgranchimento gambe ti costano almeno due ore (ma anche tre). Dopodiché chiudi le porte e scopri di essere il numero 47 al decollo, con stimate 3 ore di attesa: fai due conti e ti accorgi che non ce la puoi fare perché, nonostante due comandanti e due copiloti a bordo, un ritardo simile ti manda fuori ore. Chiami la compagnia e aspetti un nuovo crew... Se tu fossi il comandante, e fossi il numero 22 al decollo, con 90 minuti di attesa, cosa faresti? Andresti a far sgranchire le gambe a turno ai passeggeri?

Ora, va detto: 11 ore bloccati a terra su un aereo sono un tempo inaccettabile. Nonostante la sfortuna sarebbe giusto aspettarsi che un vettore e un aeroporto abbiano procedure e risorse sufficienti ad alleviare conseguenze di questo tipo. Per capire, tuttavia, chi abbia fallito, e come si possa evitare che si ripeta un problema del genere, serve prima ricostruire la dinamica dei fatti. Personalmente trovo fisiologico, soprattutto per vettori e aeroporti "giovani" e in rapida crescita, che si verifichino situazioni così: nel 2007 Jetblue subì un collasso totale delle proprie operazioni a causa di condizioni meteo avverse a JFK. Caso studio interessantissimo: http://www.slideshare.net/Drjoebrennan/jet-blue-case-study-brennan-morgan-2007

certo, hai ragione, anche perchè ragionare con il senno del poi è semplice e non conosciamo le reali condizioni meteo e dell'apt in quelle ore...
credo che alla fine avranno fatto tutte le loro giuste considerazioni ed hanno optato per questa - 12 ore in aereo - pensando a tutti i pro ed i contro della particolare situazione!

"Spero che almeno funzionassero i film e abbiano servito i pasti" - se avessi letto attentamente in prima pagina, c'è scritto che non hanno fornito pasti ed acqua... anche se mi sembra assurda questa cosa
 
Dato che sembri essere in possesso di dati che altri non hanno, mi potresti spiegare esattamente cosa è accaduto quel giorno e quale sarebbe il profilo di responsabilità della compagnia nello specifico evento? In particolar modo, potresti spiegarci nel dettaglio quale sia la catena gerarchica negli aeroporti degli EAU per la gestione di quello che è accaduto?

Nicola, a te, a me, a tantissimi iscritti al forum interessa un' analisi tecnica della catena di eventi che ha portato a questi casini (io sono il primo che per qualsiasi cosa, anche per i fatti miei personali, fa sempre un' analisi critica di tutta la concatenazione per capire cosa va bene cosa va male ecc.) ma al passeggero medio, qua rappresentato dalle posizioni di Runway, dei nostri discorsi e del nostro cercare di capirci qualcosa non gliene frega na mazza: a loro interessa arrivare a destinazione, non rimanere 28 ore chiusi in un tubo, e possibilmente non morirci dentro... penso che alla vedova e ai parenti del morto sul DUS non gliene freghi un emerito cavolo dei nostri discorsi, loro sanno solo che il loro parente si è fatto 13 ore immobile fermo in pista, e poi in volo c'ha lasciato le penne.
 
Nicola, a te, a me, a tantissimi iscritti al forum interessa un' analisi tecnica della catena di eventi che ha portato a questi casini (io sono il primo che per qualsiasi cosa, anche per i fatti miei personali, fa sempre un' analisi critica di tutta la concatenazione per capire cosa va bene cosa va male ecc.) ma al passeggero medio, qua rappresentato dalle posizioni di Runway, dei nostri discorsi e del nostro cercare di capirci qualcosa non gliene frega na mazza: a loro interessa arrivare a destinazione, non rimanere 28 ore chiusi in un tubo, e possibilmente non morirci dentro... penso che alla vedova e ai parenti del morto sul DUS non gliene freghi un emerito cavolo dei nostri discorsi, loro sanno solo che il loro parente si è fatto 13 ore immobile fermo in pista, e poi in volo c'ha lasciato le penne.

Non ci piove. Ma in questo 3ad si parla (parlerebbe) di ciò che è successo, e non della vedova del tizio morto a Dusseldorf.

Essendo poi questo un forum serio, è inaccettabile che si presenti il nipote del mago Otelma a dirci che EY non è una compagnia seria.
 
Giustissimo, anch' io infatti come già ti dicevo sono interessato alla dinamica dei fatti, ma quando accadono situazioni del genere penso sia inevitabile che assieme ai commenti "tecnici" arrivino anche quelli "emotivi"...

è inaccettabile che si presenti il nipote del mago Otelma.
you made my day :super:
 
Giustissimo, anch' io infatti come già ti dicevo sono interessato alla dinamica dei fatti, ma quando accadono situazioni del genere penso sia inevitabile che assieme ai commenti "tecnici" arrivino anche quelli "emotivi"...

Non c'è alcun dubbio, e nessuno ha messo in discussione il fatto che si sia trattato di un ritardo inaccettabile. Oltre ogni possibile limite. Commentando il grave disagio che questo episodio ha generato.

Ma qui ci si ferma, senza far entrare i clown nel circo.
 
il DOT negli USA obbliga le compagnie a definire un contingency plan appropriato per attese superiori alle 4 ore, anche EY ha il suo bel contingency plan, ma si limita ad applicarlo solamente su suolo USA.

Ripeto le cause non sono da imputare ad EY, ma la gestione è stata pessima, semplicemente non puoi tendere diversi aerei fermi per piu' di 10 ore con persone a bordo. Poi per le analisi dettagliate aspettiamo che James Hoogan ci scriva qua sul forum qualche dettaglio in piu'.

Ignoranza pura (nel senso letterale del termine e senza offesa). Sull'arroganza ... No comment.

EY il contingency plan ce l'ha e quanto bene. Ed e' stato attivato... Anzi e' tuttora attivo. Tra l'altro ci sono differenti livelli di emergenza che vengono attivati in base alle varie situazioni.

Ora, naturalmente quello che e' successo non e' stato bello e si poteva gestire sicuramente meglio ( e le procedure si possono sempre migliorare). Pero' da qui a dire che il tutto e' stato gestito senza un piano da incompetenti mi sembra un po esagerato.

La situazione e' stata eccezionale, da perfect storm.
 
Variabili da prendere in considerazione:
- disponibilità di gate per far scendere i passeggeri
- disponibilità di stand remoti per far scendere i passeggeri
- disponibilità di bus interpista per assistere tutti gli aerei eventualmente ai remoti (e far sgranchire le gambe democraticamente a tutti)
- disponibilità di spazio nelle vie di rullaggio per far muovere tutti celermente
- funzionalità degli impianti di illuminazione per garantire la sicurezza dei movimenti a terra in condizioni di bassa visibilità
- funzionalità del radar di terra per garantire la sicurezza dei movimenti a terra in condizioni di bassa visibilità
- disponibilità di spazio nel terminal per accogliere i passeggeri di tutti i voli in ritardo e annullati
- disponibilità di ambedue le piste di decollo/atterraggio
- necessità di dare precedenza agli arrivi con eventuali criticità fuel.
- possibilità di alleggerire l'affollamento della struttura aeroportuale indirizzando passeggeri in hotel (e tempi necessari per lo svolgimento della pratica)
- dilemma (ipotetico): sei numero 22 al decollo, stimi 90 minuti di attesa. Se torni al gate a sgranchirti le gambe perdi il tempo del rullaggio, del deplaning, dei 15 minuti a sgranchirti le gambe, del nuovo imbarco, dello scarico dei bagagli dei passeggeri che se ne vanno rinunciando al volo. In pratica 15 minuti di sgranchimento gambe ti costano almeno due ore (ma anche tre). Dopodiché chiudi le porte e scopri di essere il numero 47 al decollo, con stimate 3 ore di attesa: fai due conti e ti accorgi che non ce la puoi fare perché, nonostante due comandanti e due copiloti a bordo, un ritardo simile ti manda fuori ore. Chiami la compagnia e aspetti un nuovo crew... Se tu fossi il comandante, e fossi il numero 22 al decollo, con 90 minuti di attesa, cosa faresti? Andresti a far sgranchire le gambe a turno ai passeggeri?

Ora, va detto: 11 ore bloccati a terra su un aereo sono un tempo inaccettabile. Nonostante la sfortuna sarebbe giusto aspettarsi che un vettore e un aeroporto abbiano procedure e risorse sufficienti ad alleviare conseguenze di questo tipo. Per capire, tuttavia, chi abbia fallito, e come si possa evitare che si ripeta un problema del genere, serve prima ricostruire la dinamica dei fatti. Personalmente trovo fisiologico, soprattutto per vettori e aeroporti "giovani" e in rapida crescita, che si verifichino situazioni così: nel 2007 Jetblue subì un collasso totale delle proprie operazioni a causa di condizioni meteo avverse a JFK. Caso studio interessantissimo: http://www.slideshare.net/Drjoebrennan/jet-blue-case-study-brennan-morgan-2007

Post come sempre da manuale.
 
Casca a fagiuolo:
http://thepointsguy.com/2015/01/insider-series-true-life-of-an-emirates-flight-attendant/

estratto:
I remember a flight from SFO to Dubai that was diverted to Kuwait, where we sat on the ground for four hours; by the time we landed in Dubai, we had been on duty for over 24 hours, with only a three-hour break. At any European or U.S. carrier, the crew would have timed out and a relief crew would have been flown in, or the passengers would have been rebooked on other flights. It would have been inconvenient for the passengers, but surely a better alternative to having a fatigued crew trying to handle a potential emergency.
 
Casca a fagiuolo come un'altra delle tante stupidate che vengono scritte da chi cerca di imoressionare chi legge.
Il limite per questi tipi di volo, assoluto, e' 22 ore (e nemmeno sempre), quindi non sarebbero potuti ripartire da KWI se le avessero sforate, anche perche' l'Autorita' non si sarebbe esposta a meno che non si trattasse di una situazione di emergenza, tipo uno scalo in zona di guerra e da cui l'aereo sarebbe dovuto riparitre per motivi di sicurezza, e KWI non mi sembra che ricada nella casistica.
 
Casca a fagiuolo come un'altra delle tante stupidate che vengono scritte da chi cerca di imoressionare chi legge.
Il limite per questi tipi di volo, assoluto, e' 22 ore (e nemmeno sempre), quindi non sarebbero potuti ripartire da KWI se le avessero sforate, anche perche' l'Autorita' non si sarebbe esposta a meno che non si trattasse di una situazione di emergenza, tipo uno scalo in zona di guerra e da cui l'aereo sarebbe dovuto riparitre per motivi di sicurezza, e KWI non mi sembra che ricada nella casistica.
grazie per la spiegazione. Avevo chiesto questa cosa al post #60 [Qualcuno sa quale sia il limite orario di servizio per gli equipaggi in EAU? ]. Quindi l'equipaggio che ha fatto il volo effettivamente si può supporre sia subentrato all quarta ora di ritardo? perche 16 (volo) + 4 (ritardo) + 2 (presentazione), siamo già a 22, ed il primo equipaggio sforava, corretto? A sto punto però anche il secondo equipaggio doveva essere sostituito dopo altre 4 ore perchè sarebbe arrivato a 22....
 
grazie per la spiegazione. Avevo chiesto questa cosa al post #60 [Qualcuno sa quale sia il limite orario di servizio per gli equipaggi in EAU? ]. Quindi l'equipaggio che ha fatto il volo effettivamente si può supporre sia subentrato all quarta ora di ritardo? perche 16 (volo) + 4 (ritardo) + 2 (presentazione), siamo già a 22, ed il primo equipaggio sforava, corretto? A sto punto però anche il secondo equipaggio doveva essere sostituito dopo altre 4 ore perchè sarebbe arrivato a 22....

mi è sembrato di aver letto nei post, tra una minchiata e l'altra, che un po' di tempo si fosse perso anche per il cambio euipaggio