[FOTO] Chicchetta da Tolosa - 1° A330 Alitalia


Manco questo siamo capaci di immatricolare italiano?

Mi sembra ovvio, e' sempre in leasing da AP Fleet come i 320. O almeno dovrebbe essere in leasing da AP Fleet. Forse da qualcun altro ma sempre in leasing.

E per le particolarita' delle leggi italiane, alle compagnie conviene immatricolarli nel Paese dove e' registrata la leasing company.
 
Lo so, ci mancherebbe, però uno sforzo in più per l'arrivo in flotta di un nuovo tipo di widebody (l'ultimo è stato il 777 nel 2002, i 330 AP non li conto) Alitalia poteva farlo.
 
Lo so, ci mancherebbe, però uno sforzo in più per l'arrivo in flotta di un nuovo tipo di widebody (l'ultimo è stato il 777 nel 2002, i 330 AP non li conto) Alitalia poteva farlo.

Scusa ma proprio non capisco.

Se per sforzo intendi immatricolare in Italia il 330 la decisione non spetta ad Alitalia, ma alla compagnia di leasing che cosi' si tutela dall'immobilizzazione dell'asset (l'aereo) a vantaggio dei creditori in caso di fallimento. Visto che cio' prevede la legge italiana, io Compagnia di Leasing, non farei mai un autogol simile: se la aerolinea fallisce io HO BISOGNO dell'aereo (visto che e' mio di fatto!) per poterlo noleggiare a qualcun altro!

Se per sforzo invece intendevi che AZ avrebbe dovuto COMPRARE l'aereo invece di noleggiarlo, beh credo proprio che tu sopravvaluti le capacita' finanziarie di CAI. A parte che, anche bene AZ godesse di ottima salute, avrebbero comunque potuto preferire un leasing all'acquisto a seconda della strategia finanziaria.
 
.... Se per sforzo intendi immatricolare in Italia il 330 la decisione non spetta ad Alitalia, ma alla compagnia di leasing che cosi' si tutela dall'immobilizzazione dell'asset (l'aereo) a vantaggio dei creditori in caso di fallimento. .... .

Rick, perdonami, ma stai facendo molta confusione ....

In caso di fallimento, il contratto di leasing é soggetto alle regole proprie della procedura.
 
Lo so, ci mancherebbe, però uno sforzo in più per l'arrivo in flotta di un nuovo tipo di widebody (l'ultimo è stato il 777 nel 2002, i 330 AP non li conto) Alitalia poteva farlo.
Anche io trovo abbastanza ridicolo che ormai si vedano solo aerei con marche irlandesi nelle compagnie italiane, ma non penso che la colpa sia di Alitalia, anche molte altre compagnie lo fanno se non sbaglio (lo facevano sia la vecchia AZ che Air One per esempio, e non il lessor non era lo stesso).

Evidentemente c'è qualche tassa o balzello che rende assolutamente sconveniente immatricolare un aereo in Italia e quindi lo si fa in Irlanda, un po' come succede con le navi battenti bandiera panamense o liberiana, con la differenza che con le navi lo fanno tutti, mentre con gli aerei mi pare che siamo più o meno gli unici.
 
Per me potevano immatricolarlo pure a disneyland, l'importante è vedere il tricolore
Sarebbe stato carino vedere una I-.... sul primo A330, ma pazienza....

la penso esattamente come te... piuttosto che non ce ne siano proprio meglio che prima della I- ... ci mettano una E.
L'importante è tutto il resto :

- nuovi aerei
- rinnovo interni
- servizio da migliorare
- nuove rotte

vedrete che quando ci sarà tutto questo qualche altro aereo I- arriverà...ma ci vorranno anni
 
Rick, perdonami, ma stai facendo molta confusione ....

In caso di fallimento, il contratto di leasing é soggetto alle regole proprie della procedura.

Anche io trovo abbastanza ridicolo che ormai si vedano solo aerei con marche irlandesi nelle compagnie italiane, ma non penso che la colpa sia di Alitalia, anche molte altre compagnie lo fanno se non sbaglio (lo facevano sia la vecchia AZ che Air One per esempio, e non il lessor non era lo stesso).

Evidentemente c'è qualche tassa o balzello che rende assolutamente sconveniente immatricolare un aereo in Italia e quindi lo si fa in Irlanda, un po' come succede con le navi battenti bandiera panamense o liberiana, con la differenza che con le navi lo fanno tutti, mentre con gli aerei mi pare che siamo più o meno gli unici.

Ricapitoliamo e cerchiamo di fare chiarezza.

Da quello che so io, e potrei tranquillamente sbagliarmi:

Ipotesi:

- L'aereo X e' di proprieta' di compagnia di leasing YYY con base in Irlanda;

- L'aereo X viene noleggiato da YYY all'aerolinea AAA con COA italiano;

- L'aerolinea italiana AAA fallisce;

- I creditori si rivalgono sulle proprieta' dell'aerolinea AAA.

Tesi:

1) Se l'aereo e' stato immatricolato in Italia (cosa possibile anche se la proprieta' e' basata in Irlanda) --> l'aereo viene inizialmente trattato come se fosse un bene (asset) dell'aerolinea AAA e pertanto immobilizzato* dalle autorita' italiane in attesa di soddisfare i creditori. La conseguenza e' che la compagnia di leasing YYY NON puo' disporre dell'aereo per ri-noleggiarlo a terzi fino a risoluzione della controversia.

* = credo che cio' valga solo se l'aereo al momento del fallimento si trova in suolo italiano, ma qui ho un forte dubbio.

2) Se l'aereo e' stato immatricolato in Irlanda, cioe' nel Paese dove e' registrata la compagnia di leasing YYY --> l'aereo anche se si trova in suolo italiano, non puo' essere immobilizzato dalle autorita' italiane e dunque puo' essere subito ri-preso dalla compagnia di leasing per poterne usufruire a piacimento.


Aggiungo che tale pratica e' tipica del panorama aeronautico italiano, visto che in altri paesi la tesi 1) non sussiste e dunque le compagnie aeree che prendono in leasing aerei da lessors irlandesi li immatricolano tranquillamente nel loro Paese.


Vi prego di tralasciare il mio gergo pseudo-giuridico ma in sostanza le cose dovrebbero essere cosi', o almeno cio' e' quello che ho imparato.

Spero che qualcuno ne sappia di piu' e possa correggere o confermare.
 
Rick, lascia perdere l'immatricolazione, intermini generali é solo una questione di proprietà del bene.

Con il contratto di leasing il mezzo rimane di proprieta della società di leasing che lo concede in locazione finanziaria alla compagnia aerea.

Al fallimento della compagnia aerea, chiaramente, il bene, non di proprietà della fallità, non rientrerà nell'attivo fallimentare.

Il contratto di leasing, invece, potrebbe essere mantenuto in vita per scelta del Curatore, in caso di continuazione dell'attività d'impresa.
 
Rick, lascia perdere l'immatricolazione, intermini generali é solo una questione di proprietà del bene.

Con il contratto di leasing il mezzo rimane di proprieta della società di leasing che lo concede in locazione finanziaria alla compagnia aerea.

Al fallimento della compagnia aerea, chiaramente, il bene, non di proprietà della fallità, non rientrerà nell'attivo fallimentare.

Il contratto di leasing, invece, potrebbe essere mantenuto in vita per scelta del Curatore, in caso di continuazione dell'attività d'impresa.

Ok, allora per cortesia, potresti spiegare chiaramente quale sarebbe l'interesse delle societa' di leasing, nei confronti delle aerolinee italiane, di non immatricolare il bene in Italia?
 
La motivazione dell'immatricolazione irlandese non è connessa a una tutela nell'eventualità di un ipotetico fallimento, ma legata a ragioni fiscali.
Quoto chi ha detto che a patto di veder ampliata la flotta di AZ sarebbe disposto a vedere qualsiasi marca, la questione è semmai tra la scelta (o meglio la necessità) di rivolgersi a un lessor invece che comprare in prima persona il mezzo, ma questa è una scelta (o, come giustamente detto da altri, una necessità) insindacabile della Compagnia.
 
http://www.enac-italia.it/La_Regola.../Registrazione_Aeromobili/info1352080113.html

molto probabimente per evitare tutta sta burocrazia e carta, siamo o non siamo il paese della carta da bollo:

Requisiti per poter immatricolare un aeromobile in Italia:

il tipo di aeromobile deve essere omologato EASA o rientrare fra gli aeromobili di cui all’annesso 2 del Regolamento (CE) 216/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio;
l’aeromobile non deve essere iscritto in registri di altri Stati;
l’aeromobile deve rispondere ai requisiti di nazionalità previsti dall’art. 756 del Codice della Navigazione.
Requisiti di nazionalità
Rispondono ai requisiti di nazionalità richiesti dal Codice gli aeromobili che appartengono in tutto o in parte maggioritaria:

allo Stato, alle Regioni, alle province, ai comuni o ad ogni altro ente pubblico o privato italiano o di altro Stato membro dell’UE;
ai cittadini italiani o di altro Stato membro UE;
a società costituite in Italia o in altro Stato membro UE il cui capitale appartenga in tutto o in parte maggioritaria a cittadini italiani o di altro Stato membro UE, o a persone giuridiche italiane o di altro Stato membro UE aventi le stesse caratteristiche di compagine societaria ed il cui presidente, la maggioranza degli amministratori e l’amministratore delegato siano cittadini italiani o di altro Stato membro dell’UE.
L’immatricolazione può essere concessa, con provvedimento motivato, anche ad aeromobili che, pur non rispondendo ai requisiti di nazionalità richiesti in quanto di proprietà di soggetti extra comunitari, siano utilizzati da società titolari di una licenza di esercizio che ne abbiano l’effettiva disponibilità (art.756 comma 2 CdN). Tali società (definite “utilizzatori a 2° comma”) devono possedere gli stessi requisiti di nazionalità richiesti dal Codice per il proprietario.

Come ottenere l’immatricolazione
La documentazione da presentare è:

Mod. IM/URA in bollo, compilato dal proprietario o utilizzatore (in caso di persona giuridica, la domanda deve essere sottoscritta dal soggetto avente titolo a rappresentare la Società). Il modulo, compilato in tutti i suoi campi, sostituisce la domanda e la lettera di trasmissione
fotocopia del documento di identità del soggetto che sottoscrive la domanda;
titolo idoneo in bollo e registrato, comprovante la proprietà o la concessione all’utilizzo;
certificato di deregistrazione rilasciato dall'Autorità dello Stato estero di provenienza (per aa/mm usati);
certificato di non registrazione rilasciato dall'Autorità dello Stato estero di costruzione dell'aeromobile (per aa/mm nuovi);
copia della domanda presentata alla Direzione Operazioni competente per il rilascio del Certificato di Navigabilità;
(solo in caso di aeromobile di cui all'annesso 2 del Regolamento 216/2008) Certificato di Navigabilità o Permesso di Volo;
ricevuta comprovante l’avvenuto pagamento dell’importo di € 14,62 per rimborso n. 1 bollo virtuale da applicare sul Certificato di Immatricolazione. Specificare nella causale: bollo su C.I. a/m I-xxxx;
per le Società:
documento in originale o in copia autenticata che attesti il potere di firma attribuito dalla Società alla persona fisica che sottoscrive l'atto (solo nel caso in cui non sia esplicitamente attestato dal notaio);
certificato camerale rilasciato negli ultimi tre mesi.
Per immatricolare aeromobili di costruzione amatoriale la documentazione da presentare è:

Mod.IM/aut/URA compilato e sottoscritto dal proprietario/costruttore registrato nel Registro delle Costruzioni. Il modulo deve essere compilato in tutti i suoi campi e sostituisce la domanda e la lettera di accompagnamento;
copia del documento di identità del soggetto che sottoscrive il modulo;
Copia del Permesso di Volo;
ricevuta comprovante l’avvenuto pagamento dell’importo di € 14,62 per rimborso n. 1 bollo virtuale da applicare sul Certificato di Immatricolazione. Specificare nella causale: bollo su C.I. a/m I-xxxx.
La documentazione deve essere trasmessa all’indirizzo:

Enac
Ufficio Registro Aeromobili
Via di Villa Ricotti n.42
00161 Roma
o consegnata a mano dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 15.42 presso:

Enac
Protocollo
Viale Castro Pretorio n. 118
00185 Roma
 
La tassazione sulle imprese in Irlanda è il 12.5%. Per AZ quindi, dovrebbe essere conveniente "caricare" i costi di leasing in Irlanda per abbassare eventuali utili in Italia, dove sarebbero tassati ben più pesantemente.