Somma Lombardi (Varese), 11 feb. - (Adnkronos) - Nel 2009 le perdite operative di Alitalia saranno di circa 270 mln di euro. Lo ha affermato l'ad della Compagnia aerea, Rocco Sabelli, presentando allo scalo di Malpensa il piano triennale della Societa' per gli aeroporti milanesi. ''Nel primo trimestre del 2009 abbiamo perso 210 mln di euro, 60 mln nel secondo trimestre e siamo stati in pareggio nel secondo semestre. Il conto e' presto fatto''.
Alitalia: un decollo difficile e costoso
Alitalia, nel trasporto aereo mondiale, non può più avere una posizione indipendente; peccato solo che sarà evidente a molti con due anni e diversi miliardi di euro di ritardo
Il trasporto aereo mondiale è in piena crisi; esso si caratterizza da un alto livello competitivo ed è fortemente influenzato dagli shock esterni.
La crisi economica ha un impatto importante sui conti economici delle compagnie aeree, tanto che la IATA, l’associazione che raggruppa il 90 per cento dei vettori mondiali, prevede perdite per diversi miliardi di dollari nel settore.
La risposta dei vettori è stata quella di diminuire l’offerta sia nell’ultimo semestre che per l’estate 2009; al contempo si adotta anche la strategia di abbassare i prezzi dei biglietti, per cercare di non perdere ulteriori clienti.
Se i vettori aerei hanno problemi, anche i produttori di aeromobili sono in grandi difficoltà; Airbus e Boeing hanno previsto di dimezzare le vendite nel 2009 rispetto allo scorso anno, nonostante abbiano introdotte politiche di prezzo molto più aggressive e addirittura coprano dai rischi finanziari le compagnie che vogliono acquistare gli aeromobili.
In questo clima altamente preoccupante vi è un unico fattore positivo; la crisi economica ha provocato un crollo dei costi legati al carburante grazie alla discesa del prezzo del petrolio.
Se il trasporto aereo mondiale va male, quello italiano non va meglio; nei primi tre mesi dell’anno il traffico negli aeroporti è diminuito dell’8 per cento.
Proprio dall’inizio dell’anno è nata una nuova compagnia aerea derivante dalla fusione delle ceneri di Alitalia con Airone. I primi dati relativi al vettore vedono un load factor molto inferiore rispetto alle aspettative.
La liquidità non è il punto forte di Alitalia che ha speso oltre 1,8 miliardi di euro per l’acquisto di Airone e i pezzi della compagnia fallita, a fronte di una ricapitalizzazione inferiore a 1,2 miliardi di euro.
Ma quali sono i punti di forza di Alitalia?
Certamente il fatto di essere monopolista sulle rotte domestiche, grazie alla legge 166 del 2008, rinominata “Salva Alitalia”, varata dal Governo nell’autunno scorso.
Si sente spesso affermare che l’alta velocità ferroviaria permette una concorrenza all’aereo. Questo è vero, ma solo per il 10 per cento del mercato aereo domestico; tanto vale la Linate – Fiumicino, mentre per il restante 90 per cento del mercato interno esistono seri problemi di concorrenza. Tale posizione monopolistica, secondo il Piano Fenice stesso, porterà dei ricavi aggiuntivi di 2,1 miliardi di euro in 5 anni a causa di prezzi dei biglietti aerei più elevati.
Nonostante questa rendita di posizione, la nuova compagnia rimane un piccolo vettore nel panorama europeo; Alitalia trasporterà un passeggero su quaranta in Europa e soprattutto a fine anno rischia di trovarsi con delle perdite superiori ai 500 milioni di euro.
E se a fine anno i soldi saranno terminati? A quel punto si dimostrerà che l’italianità, in un trasporto aereo globale, era bellissima “foglia di fico”; i francesi probabilmente saranno gli unici a ricapitalizzare e diventeranno i soci di maggioranza della nuova compagnia.
Alitalia, nel trasporto aereo mondiale, non può più avere una posizione indipendente; peccato solo che sarà evidente a molti con due anni di ritardo e diversi miliardi di euro dei contribuenti buttati nei motori della compagnia di “bandiera”.
http://www.brunoleoni.com/nextpage.aspx?codice=7853
Da Liberal, 16 aprile 2009
ALITALIA/ Perdite record: se la nuova Compagnia vola più basso di quella vecchia...
Ugo Arrigo lunedì 3 agosto 2009
Pochi giorni fa il Consiglio di amministrazione della nuova Alitalia si è riunito per esaminare i risultati conseguiti nel primo semestre dell’anno, dalla presa in carico del vettore lo scorso 13 gennaio sino alla fine di giugno. I dati principali comunicati dalla società evidenziano 10 milioni di passeggeri trasportati, ricavi operativi per 1,28 miliardi di euro, una perdita operativa di 273 milioni, un load factor medio nel periodo al 59% e un tasso di puntualità del 70%, circa dieci punti al di sotto dell’obiettivo aziendale e del valore medio degli altri vettori di bandiera europei.
Si tratta di informazioni importanti che bene ha fatto l’azienda a rendere note, pur non essendovi obbligata in quanto società non quotata; se esse evidenziano in positivo una maggiore trasparenza da parte dell’azienda rispetto all’assoluta chiusura dei primi mesi, dall’altro lato non bastano né per confermare che si stia davvero rispettando il sentiero di risanamento gestionale né per sostenere che si sia completamente disallineati rispetto ad esso.
Complessivamente non sono buoni ma, date le enormi difficoltà del debutto, potevano risultare anche peggiori; risentono, infatti, di un primo trimestre drammatico nel quale i passeggeri sembravano essere scomparsi dai banchi del check-in e gli aerei viaggiavano vuoti per più della metà dei posti. Il secondo semestre è andato decisamente meglio dal punto di vista della domanda e dei ricavi anche se ha visto un peggioramento rilevante nei ritardi. Il terzo trimestre andrà ancora meglio, grazie alla domanda estiva, e Alitalia potrebbe persino risultare avvantaggiata se effettivamente la crisi economica porterà più italiani a scegliere vacanze domestiche rispetto alle tipiche mete internazionali, servite prevalentemente da vettori differenti.
Il trimestre cruciale per comprendere se il piano di salvataggio sarà destinato al successo o al fallimento è invece il quarto: se andrà bene Alitalia avrà sufficienti mezzi finanziari per superare indenne l’inverno e arrivare alla stagione estiva 2010 senza dover chiedere ai soci Cai di rimettere mani al portafoglio per aumentare il capitale sociale. Se, al contrario, si troverà obbligata a farlo, non è detto che troverà disponibilità unanimi: più d’uno potrebbe avere seri dubbi se continuare a essere della partita e in tal caso l’ipotesi di vendere a Air France in anticipo sul previsto potrebbe emergere in maniera netta. Ma il vettore franco olandese, il quale sta risentendo notevolmente della crisi economica, più di British e di Lufthansa, e ha chiuso malissimo i conti del trimestre primaverile, potrebbe non essere disponibile. In tal caso la situazione della nuova Alitalia si farebbe davvero seria.
Per ora, non disponendo della sfera di cristallo sul futuro, possiamo tuttavia fare qualche confronto tra l’attualità e il passato, tra la nuova Alitalia, fotografata attraverso i dati del primo semestre 2009, e quella del primo semestre 2007, già in crisi, col consiglio di amministrazione interamente rinnovato all’inizio del periodo, già avviata alla privatizzazione dal governo Prodi ma non così compromessa dagli eventi della primavera dell’anno seguente (fuga da Malpensa, fallimento della privatizzazione, cacciata di Air France, prestito-ponte e ricerca disperata di investitori tricolori). Da questo confronto, che nessun analista o commentatore sembra aver fatto, la nuova Alitalia esce perdente: molto più piccola e con una perdita molto maggiore, tanto in valore assoluto che in rapporto ai ricavi.
Confronto nuova e vecchia Alitalia
Vecchia Alitalia
Nuova Alitalia
var. %
I sem. 2007
I sem. 2009
Costi operativi
mil. euro
2436
1549
-36,4
Ricavi operativi
mil. euro
2309
1276
-44,7
Margine operativo
mil. euro
-127
-273
114,3
in % ricavi
-5,5
-21,4
Risultato netto
mil. euro
-211
non dichiarato
Nel primo semestre 2007 la vecchia Alitalia (da sola, non sommata ad AirOne) generò ricavi operativi per 2,31 miliardi di euro mentre nel primo semestre 2009 la nuova Alitalia ha prodotto ricavi solo per 1,28 miliardi di euro, ben il 45% in meno. Anche i costi operativi sono diminuiti, da 2,44 a 1,55 miliardi, ma percentualmente di meno rispetto ai ricavi (-36%), con la conseguenza di un risultato operativo negativo del semestre 2009 più che doppio in valore assoluto rispetto all’analogo periodo 2007 (era infatti ‘solo’ di 127 milioni di euro) e quadruplo se rapportato ai ricavi operativi (il 21% dei ricavi oggi, il 5,5% allora). Dal confronto la nuova Alitalia esce, almeno per ora, nettamente perdente. Inoltre, mentre nel primo semestre 2007 alla perdita operativa di 127 milioni corrispose un risultato netto negativo di 211 milioni, oggi non sappiamo con esattezza a quanto ammonta la perdita netta del primo semestre perché non è stata resa nota dall’azienda ma è difficile che possa essere inferiore a 340-350 milioni. Anche assumendo un pareggio operativo nel trimestre estivo, sembra difficile che il risultato netto dell’intero 2009 possa essere migliore dei -500 milioni che abbiamo indicato già alcuni mesi fa.
In tal caso, tuttavia, la nuova Alitalia ripeterebbe il risultato della vecchia Alitalia 2007 di Libonati prima e Prato dopo, la quale chiuse con una perdita netta pari a 495 milioni. Lo farebbe, inoltre, a partire da dimensioni aziendali e ricavi dimezzati rispetto alla vecchia Alitalia. In sintesi, quindi, il risultato risulterebbe nettamente peggiore.
http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=33816
mi sa che "guadagnare" i 90 milioni sarà duretta...
Il piano originario prevedeva una perdita di 270 mln al primo anno, circa 80 (vado a memoria, potrei sbagliarmi) al secondo e circa 20/30 al terzo.
Se così, sembrerebbero in linea.
C'e' anche da considerare che tu fai congetture e dai sentenze solo in base ai tuoi sentori, quindi poco affidabili.Vediamo cosa faranno il secondo anno...ma già ieri Sabelli&Colaninno parlavano di anno difficile..ciò che mi puzza è che hannp presentato i risultati del secondo semestre insieme senza scorporare quelli del terzo trimeste (estivo) da quelli del quarto trimestre...Un'operazione un po' da italietta...vidarem...Poi c'è da considerare che queste perdite sono state accumulate con un'impresa più piccola della vecchia LAI...mah..bah..
...Poi c'è da considerare che queste perdite sono state accumulate con un'impresa più piccola della vecchia LAI...mah..bah..
C'e' anche da considerare che tu fai congetture e dai sentenze solo in base ai tuoi sentori, quindi poco affidabili.
Ti ricordo che tutti a cominciare da Bisignani parlano di un 2010 difficile per il trasporto aereo. Quindi magari essere un po meno prevenuto ogni volta che si parla di AZ non guasterebbe.
si ma erano comunque perdite previste e approvate dai soci ad inizio operazioni. E' inutile continare a fare paragoni con la vecchia Alitalia.
Se i conti saranno in linea con quelli previsti dal piano Punto.
Ricordo che per far acquistare Alitalia ai capitani il governo B. l'ha dovuta prima ripulire da tutti i debiti accollandoli a noi contribuenti.
Ora però i soldi li hanno messi di tasca loro e sono loro che rischiano.
Figurati quanta voglia hanno di trovarsi con un budget al di sotto delle aspettative.
Alitalia perdeva i soldi quando nessuno (o meglio tutti) erano a rimetterceli.
Oggi che a rimetterceli sono i patrioti non possono più permettersi il lusso di teneri i conti fuori ordine...
Forse ricordo male, ma è stata la vecchia Alitalia di Prato e non quella nuova di Colaninno a chiudere l' hub a Malpensa.Colaninno proprio ieri l'ha ricordato: "Se arrivano i passeggeri a MXP sarò felicissimo, in caso contrario nessuno ci vieterà di mollare tutto e lo faremo con assoluta tranquillità"
La differenza con la Vecchia AZ è proprio questa.
Beh, se ci dicono che il secondo semestre è sostanzialmente in pareggio fai presto a farti i conti del quarto trimestre, vuol dire che le perdite del 4° trimestre sono sostanzialmente similari agli utili che hanno fatto nel 3° trimestre.Vediamo cosa faranno il secondo anno...ma già ieri Sabelli&Colaninno parlavano di anno difficile..ciò che mi puzza è che hannp presentato i risultati del secondo semestre insieme senza scorporare quelli del terzo trimeste (estivo) da quelli del quarto trimestre...Un'operazione un po' da italietta...vidarem...Poi c'è da considerare che queste perdite sono state accumulate con un'impresa più piccola della vecchia LAI...mah..bah..
Beh, se ci dicono che il secondo semestre è sostanzialmente in pareggio fai presto a farti i conti del quarto trimestre, vuol dire che le perdite del 4° trimestre sono sostanzialmente similari agli utili che hanno fatto nel 3° trimestre.
Alla fine quello che conta è se come pare sono stati nelle previsioni del piano, questo vuol dire che il piano ha funzionato abbastanza bene e che quindi il futuro va visto con maggiore ottimismo.
Che poi sarà un anno difficile è lampante e non lo sarà solo per AZ ma per tutte le compagnie!
Che poi sarà un anno difficile è lampante e non lo sarà solo per AZ ma per tutte le compagnie!