Assaeroporti. I primi dati di dicembre 2009


Stima errata.

Il lf FR quest'anno si è attestato, tra nazionale e internazionale, attorno al 75% (dato desunto dagli operativi fr e dai dati di traffico assaeroporti che sto formalizzando su tabella excel e posterò nei prossimi giorni).

Se aggiungiamo i no shows (direi compresi tra il 5%-10% per volo, chiedo ad altri forumisti se c'è un dato ufficiale al riguardo), siamo in linea col dato medio del network Ryan (che considera anche i no shows) per il 2009 (82%)

infatti mi sembrava bassa per fr sarebbe davvero non un buon risultato!
 
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Forlì + 75,6 per cento a dicembre, solo gli internazionali + 228 per cento. non male
é bello tornare a vedere cifre col segno +, anche se guardando il dato annuale il - rimane.
Devo dire che IV sta svolgendo un buon lavoro da sola, spero proprio che continui così;):)
 
beh su questo non posso che quotarti

5 Citta d'Italia per grandezza e aereoporto senza alcun collegamento internazionale operato da alcuna major

che tristezza

Sul serio ? :astonished:

Cuneo e Perugia sono due piccini che crescono ! Parma anche lei è cresciuta negli ultimi anni grazie alla pista più lunga anche se ha avuto una flessione !
 
simile PMO con un -1.5% su base annuale con 4.3m pax nel 2009

PMO ha avuto un andamento ben diverso da CTA. quest´ultimo e´molto piu´legato all´andamento dell´economia. che e´un segnale importante di vitalita´.

PMO e´ invece sempre costante. non risente di nessuna crisi, ma non cresce mai.

e´fondamentalmente un´aeroporto che dispone di una c.a. abbastanza vasto, ma che non produce nulla. e pertanto non genera un traffico eterogeneo come quello di CTA che attinge a
- business (rilevante )
- sociale
- turistico in entrata
- turistico in uscita (incredibilmente rilevante, e che a PMO e´inesistente)

a PMO

la fascia business di PMO e´ esclusivamente politico istituzionale. un numero pressoche´costante di utenza che pesa pochissimo dal punto di vista dei numero.

il turismo in entrata fa dei numeri irrisori rispetto alle enormi potenzialita´della zona geografica di cui lo scalo e´riferimento, per colpe da attribuire a chi in Sicilia ancora oggi crede che il turismo sia figlio di un business minore.

il turismo in uscita riflette la pigrizia economica, ma anche culturale, della stessa zona e produce poco o nulla.

rimane la fascia di utenza sociale. gente che deve spostarsi per motivi familiari, di salute, di studio sulla´asse nord sud del paese. che a PMO costituisce circa il 70-80% dell´utenza.

e questa e´un´utenza che nella migliore delle ipotesi ha la stessa crescita demografica.

l´unico segnale positivo arriva dal riconoscimento di questa situazione da parte di uno dei tanti assessori provinvciali o regionali a non so che cosa, in un intervista al GdS (Giornale di Sicilia) rilasciata a fine Novembre scorso. Segnale positivo perche´per risolvere un problema, condizione assoltamente necessaria e´che il problema venga prima recepito.

Se oltre a questo capiranno pure che e´piu´produttivo spendere soldi in maniera oculata per "preparare" lo sviluppo, piuttosto che "improvvisarlo", forse tra una decina di anni, PMO, e assieme ad esso tutto il sistema Sicilia, potrebbe davvero decollare.

palermo aereonauticamente parlando e' una citta' da terzo mondo.....
palermo e´una citta´con problematiche vaste e complesse. che ovviamente si riflettono anche sul suo aeroporto.
terzo mondo non direi. la sicilia occidentale (che include palermo, trapani, agrigento e ci mettiamo pure caltanissetta) e´alle soglie del terzo mondo. con la faccia rivolta verso l´entrata.

solo quando leggo sul GdS le dichiarazioni del presidente della provincia di Agrigento che dice che "Agrigento non ha nulla da invidiare a Trieste: la c´é la bora noi abbiamo il sole" (nota: all´indomani della pubblicazione sul Sole 24 delle classifiche annuali sulla qualita´della vita) ho il sospetto che ci stiamo solo pulendo i piedi sullo zerbino prima di entrare.

p.s. per ridare qualche speranza ai miei conterranei va detto che qualche giorno dopo il sindaco di Agrigento invece ha dichiarato: "studiero´ Trieste, per capire"
 
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Cuneo chiude l’anno con 127.946 pax, +51,2% rispetto al 2008.
Con questo risultato CUF supera PEG e CRV nella classifica degli scali italiani.

Per il 2010 probabile che venga centrato l’obiettivo di 150 Kpax, molto dipenderà dalle performance di Wizz e dal CAG di Ryan (è stato tolto dalle vendite l’incremento previsto da 3x a 5x).
 
Netta ripresa negli scali italiani secondo Assaeroporti

20/01/2010
Gli aeroporti italiani tirano il fiato. Grazie ad un vero e proprio boom di traffico a partire dall'autunno, il traffico negli scali nazionali ha subito una netta inversione di tendenza e l'anno si è chiuso con un calo limitato al 2,3%. Un trend, quello rilevato dai dati Assaeroporti, che ha consentito al sistema italiano di superare per la seconda volta nella sua storia la soglia dei 130 milioni di pax, perdendo rispetto allo scorso anno 'solo' 3 milioni di pax. Un danno limitato, quindi, se si considera che ad agosto il calo era stato del 5,4% e nei primi sei mesi dell'anno era stato del 7,3%. L'inversione di tendenza è partita da ottobre (+3,3%), mentre a dicembre l'incremento è stato superiore ai 10 punti percentuali anno su anno. Limitano i danni i due hub nazionali, -4% a Fiumicino e -8,7% a Malpensa dopo il crollo di inizio anno. Altro elemento significativo che emerge dai dati Assaeroporti è la crescita dei piccoli scali. Grazie all'effetto delle compagnie low cost, questa componente del traffico aereo ha determinato in alcuni aeroporti una crescita media superiore al 10%, con punte addirittura pari al raddoppio in un anno.