Citazione da "I due marescialli", con Totò: "mi arrendo, incondizionatamente!".
Totò recitava, e pure bene.
Spero lo stia facendo anche tu.
Citazione da "I due marescialli", con Totò: "mi arrendo, incondizionatamente!".
ovviamente non volevo offenderti!
il mio è un riferimento al fatto che ogni sacrosanto articolo alimenta un fiume inutile di polemiche. limitiamole a quando serve, altrimenti del fatto nessuno parla (come in questo caso).
ma figurati, ci vuole altro per offendermi... tipo dirmi che sono un terrone..![]()
fidati tu, che l'esperienza ce l'hanno in molti.
O solo te?
Totò recitava, e pure bene.
Spero lo stia facendo anche tu.![]()
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Per impedire i dirottamenti si sono introdotti i metal detector che fino all’11 settembre 2001 hanno retto pur con qualche tragica eccezione (Lockerbie, Air India).
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Se non sbaglio la strage di Lockerbie (Pan Am 103) é stata attribuita ad una bomba in un bagaglio. Cosa c'entrano i metal detector all'imbarco?
Credo che il problema non sia nei numeri, ma nella capacità di integrazione. Non esiste (che io sappia) una stima ufficiale sul numero dei musulmani d'America, e le stime variano da 1 a 6/7 milioni.
Il vero nodo della questione è dato dalla profonda integrazione di questa comunità all'intreno del sistema (e non è certo l'episodio di Fort Hood rappresentativo del contrario), mentre diversamente lo stesso sistema non riesce ad interagire con i musulmani al di fuori dai confini nazionali e, anzi, compie ogni possibile azione per inimicarseli.
Quotissimo!
Qua tutti gli stranieri si integrano perfettamente o quasi (anche perche' non hanno scelta).
A differenza dell'Italia, dove l'apertura di mente media nei confronti di uno straniero e' ai livelli di quella di un white supremacist.
Gli USA sono di per sé un paese d'immigrati - gli unici che hanno radici lí sono gli Indiani d'America, che ora sono in riserva. Non é sorprendente che l'integrazione abbia piú successo. E l'idea dell'american dream é ancora ben presente nella maggioranza di chi emigra.
Mi permetto di far notare peró che l'integrazione é probabilmente piú riuscita della grandi cittá multiculturali sulle coste che non negli sterminati territori dell'interno, dove probabilmente esiste ancora una notevole diffidenza per lo straniero ed il diverso.
Ed il fatto che esistano ancora sacche di popolazione che vive (piú o meno) tranquillamente negli USA senza spiaccicare una parola d'inglese credo sia un segnale che l'integrazione totale é ancora ben lungi dall'essere completata.
il vero confronto va fatto tra le seconde generazioni. in America sono Americani. In Italia sono sempre stranieri, figli di immigrati.
Omnia vincit amor