WindJet: l'internazionale che non c'è


Speriamo allora che Ryanair prima o poi diventi l'unica compagnia aerea di tutto l'universo.
A Catania sono evidentemente scemi e infatti non si accorgono che presto TPS arriverà a 100 milioni di pax e così PMO e CTA potranno chiudere baracca. A che cosa servono infatti gli aeroporti che non vogliono finanziare Ryanair? Sono inutili cattedrali nel deserto.

si. ecco. tiriamo in ballo pure PMO che in effetti mancava in questo cuscus.

e io nel frattempo voglio sempre capire come mai Windegette non funziona sull´internazionale.
 
La domanda di base dovrebbe essere, prima di tutto "è cosi necessario avere un range di nuove destinazioni internazionali di linea, da operare anche in inverno?"

.....Arriviamo, a fatica, ad un daily sparso su 3 scali.

Domanda pertinente e risposta evidentemente ovvia: NO. Altrimenti ci sarebbero in inverno cosi come tutto sommato non mancano nella stagione estiva. Le sospensioni Windjet avranno una motivazione che va certamente al di là della, da qualcuno paventata, incapacità di muoversi sul mercato internazionale da parte della compagnia.
Ma può una compagnia assicurare un collegamento verso una destinazione che non regge, evidentemente abbastanza, per arricchire il network di uno scalo? E può uno scalo preoccuparsi delle ripercussioni che un collegamento mancante può avere sul territorio? Mi rispondo da solo: no e no.
Personalmente sono scocciato che IV sospenda Parigi ma non credo si possano imputare a IV e SAC l'incapacità politica di destagionalizzare il turismo o la mancanza di charter in uscita, con l'eccezione dell'egitto, in periodi che non siano quelli classici.
Sottolineo comunque che prima della crisi era stata registrata un'inversione di tendenza e molte compagnie avevano programmato delle frequenze invernali. Tornando nel topic mi auguro che in IV si diano comunque una svegliata: non lo scrive il dottore di aprire tratte internazionali ma, la crisi impazza e molti competitori programmano e non stanno a guardare. A Catania ci sono 7 aerei e lo spazio per le nuove destinazioni (anche nazionali da operare) mi pare non manchi.
 
Domanda pertinente e risposta evidentemente ovvia: NO. Altrimenti ci sarebbero in inverno cosi come tutto sommato non mancano nella stagione estiva. Le sospensioni Windjet avranno una motivazione che va certamente al di là della, da qualcuno paventata, incapacità di muoversi sul mercato internazionale da parte della compagnia.
Ma può una compagnia assicurare un collegamento verso una destinazione che non regge, evidentemente abbastanza, per arricchire il network di uno scalo? E può uno scalo preoccuparsi delle ripercussioni che un collegamento mancante può avere sul territorio? Mi rispondo da solo: no e no.
Personalmente sono scocciato che IV sospenda Parigi ma non credo si possano imputare a IV e SAC l'incapacità politica di destagionalizzare il turismo o la mancanza di charter in uscita, con l'eccezione dell'egitto, in periodi che non siano quelli classici.
Sottolineo comunque che prima della crisi era stata registrata un'inversione di tendenza e molte compagnie avevano programmato delle frequenze invernali. Tornando nel topic mi auguro che in IV si diano comunque una svegliata: non lo scrive il dottore di aprire tratte internazionali ma, la crisi impazza e molti competitori programmano e non stanno a guardare. A Catania ci sono 7 aerei e lo spazio per le nuove destinazioni (anche nazionali da operare) mi pare non manchi.
mi risolleva registrare che e´quindi possibile discuisire di ceci senza tirare in ballo carcoccioli!

per eliminare ogni residuo "distrurbo"
un ultimo chiarimento sulle seguenti domande alle quali tu dai le tue risposte
"Ma può una compagnia assicurare un collegamento verso una destinazione che non regge, evidentemente abbastanza, per arricchire il network di uno scalo? E può uno scalo preoccuparsi delle ripercussioni che un collegamento mancante può avere sul territorio? Mi rispondo da solo: no e no."

sono domande di marzulliano stampo o le aveva posto qualcuno/a?
 
mi risolleva registrare che e´quindi possibile discuisire di ceci senza tirare in ballo carcoccioli!

per eliminare ogni residuo "distrurbo"
un ultimo chiarimento sulle seguenti domande alle quali tu dai le tue risposte
"Ma può una compagnia assicurare un collegamento verso una destinazione che non regge, evidentemente abbastanza, per arricchire il network di uno scalo? E può uno scalo preoccuparsi delle ripercussioni che un collegamento mancante può avere sul territorio? Mi rispondo da solo: no e no."

sono domande di marzulliano stampo o le aveva posto qualcuno/a?

Certo che si può.
Gigi
 
Al TTG, in corso ora a Rimini, si conferma sia che entro la fine di questo mese i voli saranno disponibili su Amadeus e Travelport sia che la Francia è il primo mercato estero della compagnia, mercato destinato a crescere anche grazie alla partnership con XLFrance. Confermate le nuove destinazioni

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Dal "Il Resto del Carlino" - Edizione di Forli:

'Bocciato' l'aeroporto Ridolfi
Critiche al piano industriale
La Corte dei Conti sottolinea che la società di gestione pesa troppo sul bilancio della Regione. L'aeroporto avrà un passivo di 6 milioni di euro: ma nel 2010 dovrebbero aumentare i passeggeri.

Forlì, 21 ottobre 2009 - Riduzione dei mutui, indebitamento pro capite tra i più bassi d'Italia, nessuna criticità
nella finanza derivata. Unico neo, la Seaf, la società di gestione dell'aeroporto di Forlì, che dovrebbe iniziare a pesare meno sulle finanze regionali. La Corte dei conti promuove così il governo della Regione Emilia-Romagna che si è comportato bene nella gestione economico-finanziaria del bilancio 2008 e si affaccia con serenità verso la nuova strada del federalismo fiscale. La Regione ha rispettato l'equilibrio di bilancio nei diversi momenti di previsione, assestamento e consuntivo, ha rispettato il patto di stabilita' e ha contenuto l'indebitamento ampiamente al di sotto del limite di legge.

L'unica criticità, appunto, è relativa alla società Seaf che gestisce l'aeroporto di Forlì per la quale la Corte
dei Conti rileva "l'esigenza di adottare iniziative idonee ad evitare ulteriori future penalizzazioni per la finanza regionale". Sulla questione il sottosegretario alla presidenza di Giunta regionale, Alfredo Bertelli, ha riferito che "è già stato avviato un percorso positivo".

In questi mesi, "insieme agli enti locali, anch'essi soci della Seaf, è stata individuata la strada della privatizzazione, che consentirà alla Regione di cambiare la propria funzione, uscendo dalla società, ma continuando ad investire per risanarla".

Ieri pomeriggio si è riunita anche la seconda commissione consigliare. Il presidente di Seaf, Franco Rusticali, ha comunicato che l'aeroporto di Forlì chiuderà il 2009 con un passivo di 6 milioni di euro, contro una previsione di 6 milioni e 700 mila euro. I passeggeri però non supereranno quota 600 mila.

"Il calo- ha spiegato Rusticali- è dovuto alla crisi del trasporto aereo, all'abbandono della Ryanair e alla impossibilità di programmare per tempo la nuova stagione di voli della Wind Jet". Per il 2010, però, la Seaf prevede di aumentare il numero di passeggeri fino a 900 mila con l'arrivo di nuovi aerei della compagnia Wizz Air che passerà da tre a sei voli settimanali.

Il presidente dello scalo ha anche illustrato lo stato dell'arte della pratica per la concessione trentennale che permetterebbe alla Seaf di risparmiare. "Entro la fine dell'anno l'istruttoria sarà chiusa, poi servono le firme di tre ministri e della Corte dei conti e questo potrebbe farci slittare ancora ai primi cinque-sei mesi del 2010". Una volta ottenuta però la concessione consentirà un risparmio che oscillerà dagli 1,5 ai 2 milioni l'anno.

Dalla relazione di Rusticali emerge anche un'altra vicenda. A quanto pare alcuni passaggi del piano di sviluppo dello scalo sono stati bocciati dall'Enac e dovranno essere rivisti. "La Sinloc che è la società che ha redatto il nostro piano industriale - dice Rusticali - aveva individuato fuori dal sedime aeroportuale le aree per la zona cargo e per quella della manutenzione (due dei punti cardine per il rilancio dello scalo, ndr). L'Enac però ha respinto questa ipotesi perché gli investimenti si possono fare solo nell'area dello scalo".

Le aree, individuate a sud dello scalo, lato via Decio Raggi, dovevano essere espropriate ai privati e poi concesse per 60 anni all'aeroporto. Ora però il piano dovrà essere rivisto e le aree dovranno essere individuate nel sedime aeroportuale. Cosa che, secondo Rusticali "renderà meno appetibile il piano di sviluppo per i privati" che vogliono partecipare il bando per la privatizzazione.
 
A Catania ci sono 7 aerei e lo spazio per le nuove destinazioni (anche nazionali da operare) mi pare non manchi.

La compagnia non pare guardare poi molto ad un'espansione sul nazionale e la sua visione è piuttosto miope al riguardo.

Un esempio su tutti: gli scali adriatici di Ancona e Pescara sono gli unici a non disporre ancora di voli diretti con la Sicilia (Catania/Palermo).

Per Windjet potrebbero essere piazze interessanti dalle quali sviluppare traffico su questa direttrice, peraltro non invasa da altri competitors, ma evidentemente i piani del vettore sono ben diversi.
 
Un esempio su tutti: gli scali adriatici di Ancona e Pescara sono gli unici a non disporre ancora di voli diretti con la Sicilia (Catania/Palermo).

Come esempi non sono certo tra i migliori: mi pare che qualcun altro, anche se in modo approssimativo, ci abbia provato con scarsi risultati. Io punterei dritto su Bari e Napoli: tratte corte e la prima addirittura in eventuale monopolio. Metterei un volo anche su Genova ma solo per far felice GOAFAN.
 
Come esempi non sono certo tra i migliori: mi pare che qualcun altro, anche se in modo approssimativo, ci abbia provato con scarsi risultati. Io punterei dritto su Bari e Napoli: tratte corte e la prima addirittura in eventuale monopolio. Metterei un volo anche su Genova ma solo per far felice GOAFAN.

PSR-Sicilia ha prodotto, in proporzione, ottimi risultati di traffico anche con società poco conosciute al grande pubblico come ItAli Airlines ed OnAir.
 
Come esempi non sono certo tra i migliori: mi pare che qualcun altro, anche se in modo approssimativo, ci abbia provato con scarsi risultati.

Non ho fatto riferimento al virtuosismo dei due scali: la mia è soltanto una constatazione della realtà del mio territorio, ovvero la presa d'atto dell'esistenza di macroaree dove due strutture aeroportuali sono prive di voli con la Sicilia. Punto.

Ovvio poi che potremmo aggiungere anche Bari, Genova, Napoli, Trieste, ...

Quanto alle infelici esperienze del passato, ti sei risposto tu stesso aggiungendo - opportunamente! - l'aggettivo "approssimativo". ;)