Non vorrei esagerare, ma se un rateo di 31 impatti su 10K movimenti fosse riscontrato in qualunque aeroporto degli USA o dell'UE, l'Autorità Aeronautica immediatamente imporrebbe un rientro alla normalità entro 6 mesi pena la perdita della certificazione.
A Trapani va avanti così da trre anni e non succede nulla!
Certo, se fosse accertato.
Ma dalla relazione, alla pagina Trapani Birgi, si evince che:
Bird Control Unit: ASSENTE
Ispezioni/giorno: ZERO
Allora da dove hanno tirato fuori questo numero visto che non c'era nemmeno la relazione della società di gestione ?
Leggo testualmente: elaborazioni statistiche di dati in possesso di Enac.
Quali dati non è dato sapere però.
Quindi, onde evitare che poi arrivi il Fontanarossa di turno a sparger panico, diciamo che fino al 2007 c'era probabilmente una situazione anomala. E per anomala intendo anche l'assenza di accertamenti diretti dell'Enac che non si sa bene che numeri usi (se per esempio il numero di impatti è comprensivo anche di quello dei velivoli militari).
Nel 2008 vedremo cosa dirà la relazione.
Fatto sta che accanto all'apt civile, e questa è cosa certa, c'è una delle più grosse basi militari dell'aeronautica italiana cui spetta la cura della pista e delle adiacenze, e questa è già di per se un'ottima garanzia.
Scusate l'ignoranza! Ma è pericolo anche se un solo volatile si infila nei motori o ne servono tanti x creare pericolo?
Allora cerco di far luce
i gestori aeroportuali devono presentare (fra le mille altre cose) una relazione annuale sul fenomeno bird strike; prima ancora al raggiungimento della soglia prevista 5 impatti/10K mvt una relazione naturalistica sullo stato dell'aeroporto, gli elementi attrattivi dell'avifauna ecc... vedere Regolamento ENAC cap. 5 e circolare APT 01A.
Tutto questo a Trapani non risulta essere stato fatto, e tieni conto che la circolare APT 01 è del 1999 e la versione A del 2007.
A parte ciò, cioè nel silenzio dell'aeroporto, i vettori inviavano direttamente a ENAC i propri report di impatto e così facevano le direzione ENAC periferiche; ecco le statistiche da dove vengono.
L'AMI aveva un proprio piano detto BASH su Trapani come su altre basi, peraltro molto ben fatto; però con il subentro del gestore civile anche lì i soldi sono finiti e le competenze dovrebbero essere passate al privato.
Quindi semmai è AMI che dovrebbe chieder conto ad Airgest della sicurezza dei propri aerei!
Non so se tu sei organico a Airgest e se la tua difesa dell'aeroporto è in qualche modo d'ufficio: io ti posso anche capire, ma così andando prima o poi ci scappa il morto. Del resto non è che Trapani sia un caso poi tanto isolato in Italia.
Qui non si vuole colpevolizzare nessuno, ed in questo senso la responsabilità è di ENAC. (Im)ponga dei termini certi di rientro, mandi ispettori, faccia audit, ma non può continuare a fare rapporti annuali (il 2008 non sarà diverso dal 2007) di questo tipo e tacere.
Sono diffidente su queste statistiche.
Attenzione: non sto dicendo che non ci sia un problema.
Ma se nel 2005 il rateo era 10, nel 2006 diventa 20, nel 2007 sale a 30, e a fronte di questi numeri il dato movimenti non triplica, evidentemente c'è qualcosa che non torna.
Che poi Airgest sino al 2007 sia colpevole del fatto di non predisporre la relazione, dunque di non aver il quadro sotto controllo, siamo tutti d'accordo.
Qui non ti seguo. Di che subentro parli ?
Le due piste sono e restano militari (aperte al traffico civile), il traffico aereo è regolato da controllori militari.
Se domani Ryan se ne va e Birgi non ha più voli civili, Airgest dovrebbe rispondere di eventuali bird strike degli f16 ?
Come certamente saprai le ispezioni Enac nel 2007-2008 a Trapani Birgi non sono mancate e sono culminate col rilascio della certificazione di handler ad Airgest a fine 2008.
Tra l'altro la relazione prescriveva lo sfalcio dell’erba in accordo alle linee guida del BSCI perchè, cito sempre la relazione, Questo trend estremamente negativo può essere giustificato....da una non idonea altezza del manto erboso, e mi sembra che lo sfalcio sia avvenuto tempestivamente.
Se poi però il concetto è che nemmeno le ispezioni Enac siano affidabili, allora si apre tutto un altro scenario.
E' difficile dialogare su un forum....
1) Se a fronte di un incremento di tre volte del numero degli impatti i voli non aumentano in egual misura, altro che conti che non tornano: significa che è triplicata la popolazione dei volatili e che le misure di prevenzione in essere sono inefficaci: c'è poco da discutere mi pare. Oppure i conteggi degli anni precedenti erano lacunosi e la situazione era già quella attuale tre anni fa.
2) per quanto ne so io (vedi Pisa) le misure antivolatile devono essere prese dal gestore civile e sono requisito di certificazione (parliamo di traffico aereo civile), possibilmente d'intesa e in collaborazione con i militari (se ne hanno le risorse).Non conosco la situazione di Trapani ma mi risulta che un tale accordo ancora non ci sia e ciascuno procede (si fa per dire) autonomamente.
Se la cosa è ancora in mano ai militari, la situazione ai fini della sicurezza non cambia: sono inefficienti loro anzichè il gestore. Di fatto il gestore civile dovrebbe subentrare al militare in tutta una serie di adempimenti, questo incluso. Es: chi fa le ispezioni pista? Chi fa le manutenzioni in pista? ecc...
Giusto. Ma la certificazione handling è propedeutica, senza quella non si arriva certamente alla certificazione aeroportuale. Ti ricordo che nel 2006/2007 l'Enac era stata addirittura sul punto di revocare la concessione parziale di Airgest.3) La certificazione handling è tutt'altra cosa dalla certificazione di aeroporto (vedi il Regolamento ENAC). Con una si attesta che la società è idonea ad assistere a terra gli aeromobili, con l'altra che è idonea a gstire un aeroporto.
4) L'erba deve essere tenuta alta, e se lo sfalcio è troppo radicale ciò attira i gabbiani. Al contrario l'erba troppo alta attira i roditori e con essi i rapaci: è una questione di equilibrio e di numero di tagli (costosi).
Spero di aver chiarito meglio.
L'altra possibilità è che siano invece frutto di stime errate i dati degli ultimi anni.
I dati degli ultimi anni non sono stime: sono episodi concreti e documentati come da atti in possesso ENAC.
A pag. 11 della medesima relazione troviamo poi scritto:
"... per quanto riguarda il disturbo, l'incremento dei voli è da considerarsi esiguo in termini assoluti, per cui non si avranno ripercussioni sui popolamenti delle saline, le specie non si configurano, pertanto, come potenziali specie bersaglio a rischio collisione con aeromobili, come confermato dalla casistica degli episodi trasmessa dell'AMI all'aeroporto di Trapani, relativa agli ultimi 3 anni"
Non ho idea di cosa abbia trasmesso l'AMI e a chi; queste sì che sono stime del Ministero: secondo loro i nuovi lavori, che determineranno a loro giudizio esigui aumenti dei voli, non impatteranno sulla popolazione avicola perchè nel passato non ci sarebbero stati molti episodi; previsione puntualmente smentita dai fatti. Torniamo sempre lì, i numeri sono numeri, i ratei/10K mvt sono un indice internazionale di valutazione.
"Ma la certificazione handling è propedeutica, senza quella non si arriva certamente alla certificazione aeroportuale"
Ma non è così: una società di gestione può perfine omettere di fare handling. Lo appalta. La certificazione di aeroporto è il riconoscimento che la struttura e l'organizzazione della società sono conformi al Regolamento ENAC, in questo caso per l'esercizio dell'aeroporto, L'handling è una delle attività commerciali che non attengono però alla gestione (esercizio).L'handler può essere soggetto diverso dal gestore.
Ma queste alla fine sono questioni di lana caprina; il problema è che il gestore (o l'AMI, o tutti e due) devono darsi una svegliata ed istituire un servizio di prevenzione o allontanamento volatili conforme alla norma, ma non solo, che sia anche efficace. Su questo credo che possiamo concordare.
Ho avuto spesso a che fare con "Bird Strike" fortunamente al 99% "Single Engine", la procedura ENAC mi impone di dichiarare l'evento per mezzo di apposito modulo.
Nessuna menzione di comunicazioni alla stampa
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Apprezzo la battuta molto divertente:sconfortato:
Ma secondo te un cittadino ha diritto di sapere se parte o arriva da un aeroporto il cui tasso di bird strike è 6 volte la soglia di attenzione, o no?
Questo naturalmente vale per ogni tipo di attività: vorrei tanto conoscere il voto di laurea del mio medico, avvocato ecc... così quante volte il pilota del mio volo è stato bocciato al corso comando.![]()
Ma queste alla fine sono questioni di lana caprina; il problema è che il gestore (o l'AMI, o tutti e due) devono darsi una svegliata ed istituire un servizio di prevenzione o allontanamento volatili conforme alla norma, ma non solo, che sia anche efficace. Su questo credo che possiamo concordare.
Assolutamente si.
Perchè al di là del numero del rateo (sulla cui attendibilità continuo a nutrire forti dubbi, a meno di dar per scontato che il numero di volatili sia triplicato nel giro di 2 anni), da quel che mi pare di capire, fino al 2007:
- l'AMI aveva le sue rilevazioni;
- l'Airgest non aveva alcun dato, quindi situazione fuori controllo;
- l'Enac non aveva nessuna unità di controllo dell'evento, nè aveva fatto una sola ispezione.
Un quadro non certo edificante.
Quel che voglio dire è: vediamo il report 2008, vediamo se qualcosa si è mossa.
Io sinceramente non saprei dire, magari qualcuno che lavora in apt potrebbe essere più chiaro.
Facciamo che appena si sa qualcosa, aggiorniamo il topic.
Magari potremmo fare un bel topic generico sul fenomeno bird strike in Italia, evidenziando quali sono le carenze, gli apt che sono a norma, quelli che non lo sono, chi ha meccanismi preventivi, chi no.
Ciao
è successo anche dove sono presenti "devices" idonei ( in teoria) a contenere il fenomeno!!!