Thread Alitalia dal 23 settembre


Stato
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Che siano panzane non ci piove.

Si tratta di capire per quante cose mente sapendo di mentire e per quante non lo sa veramente.

Quanto ai contributi... da un certo punto di vista, in effetti, incentivare le LC significa spendere ma raddoppiare anche gli arrivi turistici (vedi ad es. quanto successo in provincia di Trapani) con ricadute positive per la collettivita' probabilmente molto superiori a quanto speso.

Dare invece contributi per rotte alla xxx di cane (come forse potrebbe essere successo a Torino e forse potrebbe succedere altrove in futuro) significa spendere soldi pubblici e dissanguare ancora di piu' l'aviazione civile italiana solo per ritardare la guarigione, che passa necessariamente dalla correzione o eliminazione delle entita' che distruggono valore o ocupano spazi che altri valorizzerebbero meglio.

Ma non dico sia sempre in un senso o nell'altro..... non e' facile capire cosa e' utile per la collettivita' e cosa e' controproducente.... anche se qualche idea la avrei.

Un volo per AMS secondo me estende il ventaglio di offerte e destinazioni in cs con KLM in maniera considerevole. Non si può non considerare una cosa positiva per il tessuto economico torinese. Ammesso e non concesso che vengano confermati quegli slot, secondo voi un passeggero premium si fa problemi a fare l'andata via AMS e ritorno via CDG o FRA se si deve recare oltreoceano? Il tutto potendo contare su un programma di fidelizzazione e servizi accessori nettamente migliori ad una lowcost come può essere FR.
 
Se l'aereoporto di partenza e arrivo sono gli stessi (in questo caso TRN ma e' un discorso generale), se fai scalo in un diverso apt al ritorno non c'e' ilminimo problema, anzi,da quel poco che ho capito sara' sempre di piu' lo standard in futuro, per ottimizzare il riempimento dei mezzi, soprattutto per le alleanze che praticano il multihubbing.

Quindi quoterei anch'io, avere il collegamento con piu' hub consente economie ma..... in questo caso.... perche' l'apt di Torino deve pagare, e salato, per dare un vantaggio a Skyteam?

Il Torinese puo' gia' andare e tornare facendo scalo sempre a CDG.... Il prezzo del volo lo fa il mercato (competitivissimo, in zona), mentre le economie sono per la compagnia, e quindi non sono sicuro che siano soldi spesi bene, dal punto di vista del territorio Torinese.

E i conflitti di interesse nelle strutture proprietarie puzzicchiano un po', in questo caso.....
 
Se l'aereoporto di partenza e arrivo sono gli stessi (in questo caso TRN ma e' un discorso generale), se fai scalo in un diverso apt al ritorno non c'e' ilminimo problema, anzi,da quel poco che ho capito sara' sempre di piu' lo standard in futuro, per ottimizzare il riempimento dei mezzi, soprattutto per le alleanze che praticano il multihubbing.

Quindi quoterei anch'io, avere il collegamento con piu' hub consente economie ma..... in questo caso.... perche' l'apt di Torino deve pagare, e salato, per dare un vantaggio a Skyteam?

Il Torinese puo' gia' andare e tornare facendo scalo sempre a CDG.... Il prezzo del volo lo fa il mercato (competitivissimo, in zona), mentre le economie sono per la compagnia, e quindi non sono sicuro che siano soldi spesi bene, dal punto di vista del territorio Torinese.

E i conflitti di interesse nelle strutture proprietarie puzzicchiano un po', in questo caso.....
Quoto
 
SVOLTA ALITALIA, SFIDA A RYANAIR

SVOLTA ALITALIA, SFIDA A RYANAIR



- I grandi scali sono il passato, il futuro dell’aviazione civile si gioca sulle piste di provincia. Ora che i giorni bui del fallimento sono alle spalle, la Nuova Alitalia amplia i propri orizzonti e progetta nuove rotte: per sfidare Ryanair&Co serve un’offensiva sul loro stesso terreno, gli «aeroporti di 2° e 3° livello». Dove si gioca la partita decisiva per la sopravvivenza: quella contro le compagnie low cost. La «fase due» del rilancio si basa su «una strategia aggressiva». Rocco Sabelli ne parla prima in un hangar di Fiumicino, parlando a 2000 dipendenti, poi la illustra in Commissione trasporti alla Camera. Primo obiettivo secondo l’ad: «Estendere la copertura sugli scali piccoli che sono stati terreno fertile per le low-cost». Lo stato dell’arte: accordi raggiunti con Torino e Venezia , imminenti con Bari e Brindisi , nodo cruciale della mobilità nel Meridione, contatti in corso con Perugia , Catania-Comiso, Crotone e Alghero. Seconda parte della strategia: «Non saremo mai una low cost», ma il brand AirOne verrà utilizzato per creare prodotti sul mercato delle tariffe basse. In primis a Malpensa, dove «l’85% dell’offerta è rappresentata da low fare, full economy o prezzi scontati». La ciliegina sulla torta: dall’estate Alitalia entrerà nella partnership tra AirFrance-Klm e l’americana Delta sulle rotte transatlantiche. Ora il cielo sembra terso, dunque. Per il presidente, Roberto Colaninno, la tempesta è passata: «Abbiamo certificato il salvataggio di Alitalia». Anzi: «Ora comincio a divertirmi». Ma «ci sono problemi strutturali da risolvere», chiosa Sabelli. Infatti. Ieri un gruppo di cassintegrati si è incatenato davanti al centro direzionale di Napoli , per protestare contro i ridimensionamenti.



fonte: ostianews
 
mi .ripeto.....il sabelli ha detto una m****ta :tornare a mxp e fare concorrenza a u2 e lhi non esiste!.........si puo tornare a mxp per una sola cosa: lungo raggio!
questo può dsesiderarlo qualcuno, ma è oramai il passato che non tornerà più se non in forme diverse da quelle cui allude chi ne parla ora

l'unico e concordato Piano Fenice continua (e si chiama così proprio perché è lo stesso di AF con il correttivo-sostitutivo-migliorativo di Airone al posto di più deboli brand che sarebbero stati utilizzati):

-hub progressivamente sviluppato a FCO, con terminal unico, centro operativo, e focus sul LR in modo non sconsiderato ma facendo man mano il passo appropriato alla gamba;
-basi secondarie per riconquistare il mercato domestico e
-specifico point to point e leisure a MXP, al pari di ciò che fanno U2 e LHI

questi i fatti, le chiacchiere stanno a zero
 
ALITALIA: BONI (LEGA), LASCI MALPENSA E LIBERI GLI SLOT

Milano, 24 set. - (Adnkronos) - "Sarebbe meglio che Alitalia ci lasciasse perdere, liberando gli slot occupati" a Malpensa "e permettendo quindi al nostro scalo di crescere e di continuare ad attrarre investitori esteri, cosi' come ha fatto fino ad oggi''. Lo afferma il capodelegazione della Lega Nord nella Giunta regionale lombarda, Davide Boni. ''Dopo le dichiarazioni di Alitalia - continua - rinunceremmo volentieri ai loro piani nei confronti del nostro aeroporto".

"E' sconfortante - prosegue Boni - assistere ancora una volta alla messa alla gogna del circuito aereo di Malpensa da parte di Alitalia che, dopo studi e ricerche, ritorna a volere relegare l'hub varesino in una posizione di secondo piano rispetto agli altri scali, scaricando sulle piste lombarde la parte di mercato occupata dai voli low cost''.

''Un altro errore che si somma a tutta una serie di strade sbagliate che hanno di fatto portato al fallimento l'ex compagnia di bandiera - continua Boni - mentre Malpensa, contando sulle proprie forze e sulla fiducia di imprenditori e istituzioni lombarde, ha attratto in tutti questi mesi numerosi investitori esteri''.



Ma ancora si parla di slot da liberare dopo 2 anni?
 
Bilancio Alitalia meglio del previsto
MERCATI GLOBALI
Di Antonio Satta


http://www.milanofinanza.it/giornali/preview_giornali.asp?id=1622872&codiciTestate=7

la perdita sarà inferiore ai 262 milioni del piano grazie al minor prezzo del petrolio


AirOne sarà la compagnia low cost e la sua base sarà Malpensa. Guarda lontano la joint venture con Delta

Alitalia comincia a vedere la fine del tunnel, che dovrebbe essere raggiunta e superata in primavera «tra marzo e aprile» come ha detto ieri ai deputati della commissione Trasporti della Camera il presidente della compagnia, Roberto Colaninno, accompagnato dall'amministratore delegato, [...]

......per fare perdita inferiore a 262 vuol dire che il III trim è andato molto meglio del previsto. Se uno ha il cartaceo di mf potrebbe postare il resto dell'articolo!
 
Concordo, Sabelli non si é parlato di hub ad MXP. E' strano però che vogliano tornare ad MXP proprio quando stanno togliendo rotte (la ultima ATH).

....ma non si può parlare di hub a mxp ! come un tempo non si poteva parlare di alta velocità(per i treni) e allora si decise di chiamarla alta capacità......:)......e quindi si entra in meandri linguistici nuovi e inesplorati:)
 
Quindi l'idea di contrastarle con la stessa moneta (sovvenzioni e co-marketing) mi pare più che azzeccata.

Fare concorrenza alle low-cost giocando esattamente come loro, dopo che hanno dimostrato di essere fortissime in questo tipo di manovre? Mi si permetta di dissentire...
Ma come puó pensare AZ, che si é appena alzata in piedi (sí e no) e che comunque avrá sempre una struttura piú pesante e farraginosa di U2 o FR, di andare a competere con le LC nella loro arena e con le loro stesse armi? Trascurando mercati sui quali potrebbe godere della protezione dei bilaterali? Secondo me non ci siamo.
 
Ma come puó pensare AZ, che si é appena alzata in piedi (sí e no) e che comunque avrá sempre una struttura piú pesante e farraginosa di U2 o FR, di andare a competere con le LC nella loro arena e con le loro stesse armi?

Provo ad indovinare: andando a dirottare a suo favore i finanziamenti dati sinora dalle Regioni alle Low Cost.
 
Annuncio shock da Alitalia
"Malpensa, solo voli low cost"
Alitalia ha annunciato che sullo scalo varesino d´ora in poi la compagnia volerà solo low cost con il marchio Air One. Una scelta necessaria, secondo l'ad Sabelli, «perché l´85 per cento dei passeggeri su Malpensa sono a tariffa economica». Una decisione che azzera le possibilità di rilancio internazionale, anche in chiave Expo, per commercianti e tassisti
di Oriana Liso
Aeroporto di Malpensa
Aeroporto di Malpensa
Sempre più un aeroporto low cost, sempre meno hub internazionale: il destino di Malpensa è segnato, almeno a medio termine, dalla scelta di Alitalia che ieri, attraverso il suo amministratore delegato Rocco Sabelli ha annunciato il progetto di trasformare Air One nel marchio economico con cui presidiare lo scalo varesino, per strappare alle vere compagnie low cost quote di mercato. Un futuro - quello delineato da Sabelli in commissione Trasporti alla Camera - che per la politica e le imprese vuol dire solo una cosa: l´agonia dello scalo, almeno fin quando non saranno liberalizzati gli slot, dando ad altre compagnie la possibilità di rilanciarlo.

«Il traffico passeggeri di Malpensa è caratterizzato per l´85 per cento da un mercato low fare, tariffe full economy, scontate, solo il 15 per cento è con tariffe premium», ha spiegato Sabelli in commissione. Da qui, la decisione: «Oggi Malpensa ha quel tipo di clienti, quindi abbiamo bisogno di presidiare quel mercato che sviluppa flussi importanti». Ci sarà una fase iniziale, con una flotta di aerei a marchio Air One a prezzi ribassati: in base ai risultati si deciderà poi se incrementarla. Su Linate l´amministratore delegato ha assicurato che «il presidio è massimo, solidamente radicato su un´offerta da "city airport"». Poi ha lanciato una stoccata ai detrattori del suo piano: «Sulle velleità del passato Malpensa ha costruito gran parte delle proprie sfortune».

Quelle «velleità», invece, sono per molti il motivo per cui lo scalo varesino era nato. Ecco perché, a sentire le dichiarazioni di Sabelli, con una dose più o meno generosa di diplomazia, storcono il naso. Il presidente dell´Unione del commercio Carlo Sangalli premette il rispetto «per le scelte di un´azienda privata», ma poi affonda: «Il potenziamento dei voli low cost non è sufficiente per rilanciare Malpensa, nato per essere motore del sistema economico del Nord Italia. Limitare il suo sviluppo a quel mercato significa escludere le potenzialità intercontinentali». I commercianti, e non solo loro, da tempo lanciano l´allarme sul calo degli affari, e il futuro si tinge sempre più di scuro. «Questa strategia - aggiunge Sangalli - sta provocando pesanti ripercussioni per l´economia milanese: come possiamo immaginare un´Expo di successo senza un aeroporto pienamente connesso con il circuito internazionale?».


Pensano ai clienti internazionali anche i tassisti: chi vola low cost non prende il taxi a 85 euro, «ma neanche il Malpensa Express, usa la sua auto e la parcheggia nelle stradine del Parco del Ticino, inquinandolo», racconta Gianni Maggiolo, rappresentante di Unica. Già oggi, dicono i tassisti, «su Malpensa si lavora solo per le fiere». La soluzione, per tutti, sarebbe la tanto attesa liberalizzazione degli slot. Ci conta l´europarlamentare leghista Matteo Salvini, che dice: «Malpensa farà a meno di Alitalia perché sta crescendo grazie alle altre compagnie come Lufthansa: quando saranno scongelate le liberalizzazioni si potrà recuperare in posti di lavoro e volumi di traffico».

Ma è stato il governo di cui fa parte la Lega a salvare Alitalia, e Salvini ammette a malincuore: «La Lega era contraria, ma abbiamo preso atto del fatto che la lobby romana è molto forte anche a destra». E Carlo Porcari, capogruppo Pd in Regione, aggiunge sarcastico: «Alitalia dà il suo contributo a ridimensionare Malpensa». Anche lui invoca la liberalizzazione: «Alitalia faccia le sue scelte, ma che i suoi interessi prevalgono su quelli del sistema Paese è inaccettabile».
 
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