«L'Airbus è esploso in volo»Le Monde: specialisti di Air France sostengono che l'aereo è esploso ad alta quota. Ma non sarebbe un attentato
Aereo scomparso: avvistati alcuni resti (2 giugno 2009)
(Afp)
PARIGI - Ora che l'aereo scomparso è stato trovato, non resta che scoprire le cause della sua caduta. E si fa strada un'ipotesi inquietante. La grande dispersione dei rottami scoperti lascia pensare che l'Airbus A330 - in volo lunedì da Rio de Janeiro a Parigi con 228 persone a bordo - sia esploso ad alta quota. È quanto scrive il quotidiano francese «Le Monde», citando "specialisti" della compagnia Air France. Le Monde ricorda che i rottami sarebbero stati localizzati su due zone, distanti 60 chilometri l'una dall'altra, situate ad est del luogo da dove l'Airbus ha trasmesso i suoi ultimi messaggi automatici. Il quotidiano osserva che «tuttavia la pista di un attentato non è al momento presa in considerazione dalle autorità francesi, non c'è stata alcuna rivendicazione e il Brasile non è una destinazione sensibile».
FALSO ALLARME BOMBA IL 27 MAGGIO - Successivamente però un portavoce della compagnia di bandiera francese ha rivelato che ci fu una minaccia bomba per un volo Buenos Aires-Parigi, lo scorso 27 maggio, ma si trattò di un falso allarme. Nicolas Petteau ha dichiarato che a un’agenzia dell’Air France nella capitale argentina arrivò una telefonata anonima di minacce nei confronti del volo AF415. Petteau ha aggiunto che l’aeromobile, un Boeing 777, fu controllato dai servizi di sicurezza che non trovarono però alcun ordigno esplosivo e diedero il via libera alla partenza.
INCHIESTA LUNGA E DIFFICILE - L'ipotesi di «Le Monde» arriva al termine di una giornata apertasi con il comunicato dello Stato maggiore delle forze armate francesi in cui si sottolineava che dopo il ritrovamento dei resti in mare «non c'è più spazio per dubbi» al fatto che si tratti di quelli del volo AF447. Nel corso di una conferenza stampa Paul Louis Arslanian, il capo dell'organismo di sicurezza dell'aviazione civile ha ribadito che «l'inchiesta non sarà facile, sarà lunga ma noi cercheremo di fare tutto il possibile con i mezzi a nostra disposizione». L'inchiesta, ha assicurato il capo della Bea, sarà improntata comunque alla massima «trasparenza». Alla conferenza stampa ha partecipato anche il funzionario della Bea incaricato dell'inchiesta - che è internazionale perché avvenuta in acque internazionali, ma è guidata dal paese di provenienza dell'aereo precipitato - che ha detto che l'obiettivo di massima è arrivare ad un primo rapporto entro la fine di giugno. E che sono state istituite quattro squadre di lavoro: la prima incaricata dell'operazioni di ricerca del relitto e scatole nere e le altre di raccogliere ed analizzare elementi ed informazioni sull'aereo precipitato, per individuare eventuali malfunzionamenti originari.
LE RICERCHE - Un aereo francese per la ricognizione marittima, Atlantique 2, ha sorvolato nelle ultime ore la zona dove l'aeronautica brasiliana ha individuato martedì i resti dell'Airbus A330 di Air France, a un migliaio di chilometri dalla costa brasiliana e a circa 2000 chilometri da quella senegalese. Martedì sera, il ministro della Difesa brasiliano, Nelson Jobim, aveva già affermato di non avere «alcun dubbio» che i resti trovati appartenessero al velivolo scomparso dai cieli mentre sorvolava l'Atlantico lunedì scorso, con 228 passeggeri a bordo.
Un aereo radar brasiliano ha scoperto successivamente altre quattro concentrazioni di frammenti dell'Airbus della Air France. I nuovi rottami sono disseminati in un raggio di cinque chilometri. Lo ha annunciato in televisione il colonnello Jorge Amaral, portavoce dell' Forza aerea brasiliana (Fab). L'oggetto più grande individuato dall'aereo radar ha circa 7 metri di diametro ma non è stato ancora identificato esattamente. Ci sono anche una decina di oggetti metallici ed una macchia di carburante sull'acqua lunga circa 20 chilometri. La scoperta è stata fatta grazie ad un potentissimo radar di produzione svedese installato a bordo di un Embraer R-99 della Fab, ma il bireattore brasiliano è troppo veloce per consentire un'adeguata identificazione visiva degli oggetti. Il nuovo gruppo di frammenti dell'Airbus si trova a 90 chilometri a sud dei primi segnali del disastro scoperti martedì. Si allarga così il raggio della zona in cui potrebbe essere caduto l'aereo, rendendo ancora più difficile la ricerca del relitto. Secondo il colonnello Jorge Amaral, portavoce della Forza aerea brasiliana, i nuovi frammenti sono molto a sud rispetto alla «scia» di frammenti (tra i quali una poltroncina) avvistata ieri da un C-130, quasi al limite del perimetro di 9.500 chilometri quadrati stabilito inizialmente per le ricerche. Il ritrovamento odierno potrebbe confermare inoltre che l'Airbus dell'Air France si trovava al momento dell'incidente fuori dalla rotta prevista e probabilmente più a sud, forse nel tentativo di dirigersi verso la costa brasiliana o verso l'aeroporto dell'isola di Fernando de Noronha.
CdS