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Ma l'aereo resta uno dei mezzi di trasporto più sicuri
Ogni anno gli incidenti aerei provocano circa mille vittime in tutto il mondo mentre le persone decedute a causa di ferite riportate a seguito di incidente automobilistico sono annualmente oltre 127 mila. Inizio così questo post non per minimizzare il dolore per il terribile incidente che ha avuto come sfortunato protagonista l’Airbus A330-200 dell’Air France scomparso stamani - 1 giugno - mentre con 216 persone a bordo volava da Rio de Janeiro a Parigi ma per evitare il solito catastrofismo ed il fuorviante allarmismo che ogni volta contrassegna una tragedia del cielo.
L’Airbus A330-200 protagonista del giallo era entrato in servizio il 18 aprile del 2005 – era il più giovane in servizio con le insegne di Air France - e contava 18.870 ore di volo. L'aereo in questione ha effettuato in tutto circa 2.500 voli. L’ultimo controllo tecnico del velivolo, con numero di serie 660 e matricola F-GZCP, risaliva al 16 aprile scorso. Air France ha anche fornito alcune informazioni relative all’equipaggio. Il comandante di bordo aveva al suo attivo 11.000 ore di volo, di cui 1.700 su Airbus A330/A340. Per quanto riguarda i due copiloti, l’uno aveva un’esperienza di 3.000 ore di volo, l’altro di 6.660. In un comunicato, Airbus ha confermato che l’apparecchio era stato consegnato all’Air France nell’aprile del 2005 e ha garantito la sua «piena assistenza tecnica» all’Ufficio d’inchiesta e analisi per la Sicurezza dell’Aviazione civile, l’organismo che in Francia indaga sugli incidenti di aerei civili.
L’Airbus A330 è uno dei bireattori a maggiore capacità tra gli aerei per il trasporto passeggeri attualmente in servizio, con 295-335 posti a seconda delle versioni. L’A330-200, come quello dell’Air France scomparso oggi mentre viaggiava da Rio de Janeiro a Parigi, è lungo 59 metri e ha una apertura alare di 60,3 metri. Può trasportare nella versione standard 253 persone, ripartite fino a tre classi. Ha una velocità massima di crociera di 880 km/h, una quota di crociera di 10.700 metri e un raggio d’operazione di 12.500 km.
Airbus ha cominciato a sviluppare la versione 200 nel novembre 1995, ricevendo la prima commessa, per 13 aerei, nel febbraio 1996 dalla ILFC. Il primo volo lo ha compiuto il 13 agosto 1997. La consegna dei primi esemplari, alla ILFC, è avvenuta nell’aprile 1998.
L’A330-200 è basato sul modello precedente, l’A330-300, dal quale differisce praticamente solo per la lunghezza, essendo più corto di quattro metri. Fino ad oggi sono stati consegnati circa 600 A-330, a fronte di 950 ordini. Il costo medio di un A330-200 è di 180,9 milioni di dollari.
Non si tratta purtroppo del primo disastro aereo per Air France che attualmente è tra le prime compagnie al mondo per passeggeri trasportati. Uno dei più drammatici risale al 25 luglio 2000 quando un Concorde in volo da Parigi a New York prese fuoco in fase di decollo da Roissy, schiantandosi al suolo: morirono 113 persone.
Come quasi tutti gli incidenti gravi non credo che, neanche in questo caso, ci sia una sola causa, ma una catena di eventi complessa.
Bisognerà aspettare il ritrovo della carcassa del velivolo – la Francia ha chiesto aiuto al Pentagono vista la complessità dell’operazione di ricerca – per trarre conclusioni. Intanto, però, meglio evitare giudizi affrettati sul tipo di aeromobile, impiegato in Italia da Alitalia-Air One su alcune tratte per il Nord America e dalla compagnia Eurofly per gli Stati Uniti – l’anno scorso un Airbus A330-200 fu impiegato sulla tratta Bari-New York via Bologna - e l’Oceano Indiano.
Fonte:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/blog/blog.php?IDBlog=19