Cagliari : inaugurata la 32, la piu' tecnologica d'europa.


CAGLIARI. Lo scalo di Cagliari-Elmas diventerà famoso per la sofisticata tecnologia inserita negli strati di ricostruzione della vecchia pista che, domani, tornerà a essere teatro di partenze e arrivi dopo due anni di lavori, finiti al momento giusto per non rovinare il record di Enac, ente nazionale aviazione civile ormai «virtuoso» col suo 90 per cento di opere chiuse entro i termini Ue. Ieri l’inaugurazione della pista e un suggerimento: lavorate per diventare scalo sovraregionale (magari comunitario), Cagliari deve crescere. Gli altri scali dell’isola: da valorizzare, ma sulla vocazione turismo e low cost. L’aeroporto comunitario supera i cinque milioni di passeggeri l’anno: un traguardo ancora lontano per Cagliari-Elmas, ma non impossibile perché l’aerostazione, oggi troppo grande, è stata progettata per quei numeri e, da domani, la pista che funzionerà notte e giorno, faccia bello o cali la nebbia, potrà ricevere aerei di dimensioni finora mai viste. Ma per mettersi in competizione «come anche l’Europa chiede», all’aeroporto manca qualcos’altro: le piazzole di sosta. Lo ricordava ieri Vincenzo Mareddu presidente di Sogaer alla cerimonia di inaugurazione, presenti il governatore Cappellacci e la presidente del consiglio regionale Lombardo, tenuta nella saletta business dell’aerostazione dopo il minuto di silenzio in segno di partecipazione alla tragedia vissuta in queste ore dalla popolazione abruzzese. Dunque Mareddu ha detto che «col rifacimento della pista sono quasi completate le infrastrutture. La pista potrà ricevere aerei molto più grossi, capaci di accompagnare la crescita a due numeri dei traffici avvenuta nel 2008. La pista sussidiaria è nuova, quella principale adesso è nuova, ma all’aeroporto resta una carenza strutturale: il sedime aeroportuale è scarso, le attuali 16 piazzole per l’aviazione generale e commerciale sono insufficienti. L’aeroporto ha bisogno di terreni per ampliare le aree di sosta, altrimenti sarà impossibile ospitare altri aerei e, quindi, crescere. Alla Regione ricordo che ci sono ulteriori fondi Fas disponibili da utilizzare in sinergia con la società di gestione: l’80 per cento dei fondi per la nuova pista (23 milioni di euro), arrivano dall’Unione europea». Claudia Lombardo presidente del consiglio regionale ha ricordato che «i sardi ancora oggi rivendicano una politica tariffaria più favorevole perché la continuità divenga effettiva e ci consenta una maggiore mobilità in Italia e in Europa» e che «nelle politiche future di rilancio di tutte le attività produttive, l’aeroporto di Cagliari ha un valore strategico». Ugo Cappellacci: «Sono felice di essere qui dove si è lavorato per due anni senza causare disagi ai passeggeri: è il modo giusto di procedere. Questa muova infrastruttura è precondizione di sviluppo: siamo in una congiuntura difficile, bisogna lavorare per l’emergenza, ma non si deve perdere di vista la programmazione per il futuro e un’infrastruttura come questa guarda al futuro». A proposito di futuro, Vito Riggio, presidente di Enac: «Oggi bisogna continuare a fare investimenti per essere pronti con le infrastrutture fra un anno quando la crisi si avvierà verso la fine. Noi di Enac siamo pronti per stipulare un’intesa con la Sardegna che poi confluirà nell’accordo quadro Stato-Regione e permettere così a questa pista fra le più moderne di far aumentare il traffico aereo. Per questo bisogna fare i piazzali: noi abbiamo una parte dei fondi necessari». L’aeroporto di Cagliari può avere buon gioco nella «necessaria riorganizzazione del sistema aeroportuale italiano». L’Unione europea (spiegava Riggio) chiede aeroporti sopra i 5 milioni di passeggeri: naturalmente «di questi ce ne può essere uno, gli altri si devono specializzare. E’ stato calcolato che da qui all’anno prossimo 34, 35 compagnie aeree falliranno con perdite di 5 miliardi di euro: la crescita degli scali deve essere studiata attentamente». La Sardegna forse può ambire a un aeroporto di grandi dimensioni se si apre al mondo, per cominciare al Mediterraneo: «Cagliari è uno scalo che deve crescere, Alghero e Olbia devono essere valorizzati ma - diceva Riggio in margine all’inaugurazione - la loro vocazione è turistica e low cost». La partita europea, insomma, la Sardegna ha speranza di giocarla con Cagliari-Elmas. Tre scali nell’isola bastano: «Senza ferrovie, bisogna fare strade per collegarli, non moltiplicare quelli che ci sono». Infine, sui costi. «Attenti a non scendere sotto una certa soglia - ammoniva Riggio - l’Italia è a zero incidenti per sei milioni di passeggeri: a questi numeri deve restare. Se si pretende di scendere troppo con le tariffe le compagnie finiscono per trascurare aspetti come la sicurezza».

(La Nuova Sardegna)
 
Il visual è a discrezione del pilot in command e con approvazione del controllore di volo, ma se ci sono le condizioni e il pic riporta di avere il traffico che lo precede in vista non ci credo che te lo neghino.

una sentenza della magistratura italiana sostiene l'opposto.
Il punto è questo, il resto è fuffa.
 
a olb non viene concesso nessun visual!sei un pilota commerciale(lavori per una compagnia executive o una linea aerea ?se la risposta è si e quando atterri ad olb ti concedono il visual vuol dire che sei un bugiardo.Se non sei un pilota prenditi la briga di andare in torre di controllo ad olb e informarti.

A questo punto non saprei a chi credere: alcuni comandanti e piloti IG mi confermano, anche adesso, che viene concesso, specie per la 24; mea culpa: se lavori in torre e non li concedi lo saprai sicuramente meglio di me!:)
 
Scusata la qualità... Hanno appena spento la 32R e hanno acceso la 32L...
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salve ragazzi scusate l'ignoranza ma nn conosco l'aeroporto di cagliari però su google heart ho notato che esiste una sola pista più quella di rullaggio. quindi nn capisco la pista di rullaggio è stata utilizzata x i decolli e atterraggio cos'altro???grazie
 
salve ragazzi scusate l'ignoranza ma nn conosco l'aeroporto di cagliari però su google heart ho notato che esiste una sola pista più quella di rullaggio. quindi nn capisco la pista di rullaggio è stata utilizzata x i decolli e atterraggio cos'altro???grazie

esattamente.. quella è una foto del 2007 se non vado errato.

La via di rullaggio è stata riqualificata e trasformata in pista sussidiaria per il tempo necessario ai lavori di quella principale; ora ritorna a fare la taxiway.
 
Scusate, ma volevo dire un "paio" di cose.

La nuova pista è operativa da stamattina, bellissima e all'avanguardia, sarebbe bello poter accedere non appena significativi, ai dati che i vari sensori rilasciano, per capire cosa consente una smart runway come questa.

La realtà aeroportuale del CTR di Cagliari è complessa, causa due aeroporti vicino i cui traffici necessitano di una gestione per garantire flussi, separazioni e normale attività, in più ci sono zone militari e orografia.
Il lavoro svolto dai controllori di volo di Decimomannu è eccezionale, chi critica il loro operato e li accusa di essere la causa di pesanti ritardi, non conosce la realtà cagliaritana, come non conosce tutti gli aspetti.
Il fatto che siano a Decimo e non Elmas, non vedo che tipo di vantaggi e svantaggi può dare, mi sembra che a Fiumicino, l'avvicinamento sia sito a Ciampino o forse lo è stato anni fa (gradita precisazione al riguardo per mia curiosità).
La sala radar fornisce il servizio di avvicinamento per entrambi gli aeroporti, è vero che posso capitare situazioni di ritardo causa attività nell'uno o nell'altro aeroporto, ma vi posso assicurare che l' ATC di Decimo fa anche di tutto per ridurre questi ritardi al traffico commerciale di Elmas, spesso andando a penalizzare i traffici militari della base.

A Cagliari, i visual approach sono negati perchè in sede legale un giudice se n'è fregato di regole e procedure, perizie tecniche e quant'altro - introducendo così un pericoloso rischio che va tutto a danno dei controllori di volo che nel fare il loro lavoro rispettando le regole, sono stati accusati come responsabili di un incivolo di cui non hanno colpa.
Visto che il Visual Approach è autorizzabile a discrezione dell' ATC e visto che l'ultima volta che questa autorizzazione è stata data perchè il pilota dichiarava che vedeva tutto e si sapeva separare etc... in accordo con le regole... quest'ultimo si è schiantato ma la colpa è stata data agli ATC... allora, tale procedura è diventata una specie di suicidio professionale - per cui perchè darla se rischio così tanto?

Perchè deve pagare l'utenza di queste restrizioni? la risposta non è da cercare nelle sale radar, ma nelle aule di tribunale....
A Cagliari non si concedono più visual approach, ma sono dati vettori e short cut varie al fine di agevolare comunque l'intero avvicinamento.
Nonostante manchi il visual approach, rarissimamente i traffici si fanno tutta la procedura, ma sono vettorati per accorciare.
Dalle mie interviste ai controllori di Decimo, emerge anche che il diniego del Visual Approach non è solo di Cagliari, ma anche altri colleghi CTA di altri settori in giro per l'Italia hanno aderito a questa "iniziativa" proprio perchè alla fine, non si sono sentiti più tutelati.

L'avvicinamento non è chiuso il Lunedi o il Martedi.... come è stato detto - ma è operativo H24. Caso mai il martedi, come da NOTAM, ci sono un paio d'ore di manutenzione settimanale al radar, che innesca l'uso del procedurale.

Ricordo anche a chi si lamentava di separazioni elevate, ritardi di conseguenza etc... che Cagliari Elmas è stata oltre 1 anno una specie di cantiere a cielo aperto dove spesso era necessario il backtrack degli aeromobili in pista e la non sempre disponibilità dei raccordi per i parcheggi obbligava il velivolo appena atterratto o in partenza di stare ad occupare la pista per più tempo.... ERGO... devo dare maggiore spazio nelle sequenze se voglio tenere sicure le separazioni.

In mancanza della pista principale e dei relativi equipment di radionavigazione, a Cagliari si usava il VOR per fornire corridoi di avvicinamento, come da pubblicazione nelle varie AIP, eventuali circling o side-step per atterrare nella pista in uso in quel momento.
Per un periodo si poteva usare il localizer dell' ILS della pista sotto lavori.


Buona giornata
 
Scusate, ma volevo dire un "paio" di cose.

La nuova pista è operativa da stamattina, bellissima e all'avanguardia, sarebbe bello poter accedere non appena significativi, ai dati che i vari sensori rilasciano, per capire cosa consente una smart runway come questa.

La realtà aeroportuale del CTR di Cagliari è complessa, causa due aeroporti vicino i cui traffici necessitano di una gestione per garantire flussi, separazioni e normale attività, in più ci sono zone militari e orografia.
Il lavoro svolto dai controllori di volo di Decimomannu è eccezionale, chi critica il loro operato e li accusa di essere la causa di pesanti ritardi, non conosce la realtà cagliaritana, come non conosce tutti gli aspetti.
Il fatto che siano a Decimo e non Elmas, non vedo che tipo di vantaggi e svantaggi può dare, mi sembra che a Fiumicino, l'avvicinamento sia sito a Ciampino o forse lo è stato anni fa (gradita precisazione al riguardo per mia curiosità).
La sala radar fornisce il servizio di avvicinamento per entrambi gli aeroporti, è vero che posso capitare situazioni di ritardo causa attività nell'uno o nell'altro aeroporto, ma vi posso assicurare che l' ATC di Decimo fa anche di tutto per ridurre questi ritardi al traffico commerciale di Elmas, spesso andando a penalizzare i traffici militari della base.

A Cagliari, i visual approach sono negati perchè in sede legale un giudice se n'è fregato di regole e procedure, perizie tecniche e quant'altro - introducendo così un pericoloso rischio che va tutto a danno dei controllori di volo che nel fare il loro lavoro rispettando le regole, sono stati accusati come responsabili di un incivolo di cui non hanno colpa.
Visto che il Visual Approach è autorizzabile a discrezione dell' ATC e visto che l'ultima volta che questa autorizzazione è stata data perchè il pilota dichiarava che vedeva tutto e si sapeva separare etc... in accordo con le regole... quest'ultimo si è schiantato ma la colpa è stata data agli ATC... allora, tale procedura è diventata una specie di suicidio professionale - per cui perchè darla se rischio così tanto?

Perchè deve pagare l'utenza di queste restrizioni? la risposta non è da cercare nelle sale radar, ma nelle aule di tribunale....
A Cagliari non si concedono più visual approach, ma sono dati vettori e short cut varie al fine di agevolare comunque l'intero avvicinamento.
Nonostante manchi il visual approach, rarissimamente i traffici si fanno tutta la procedura, ma sono vettorati per accorciare.
Dalle mie interviste ai controllori di Decimo, emerge anche che il diniego del Visual Approach non è solo di Cagliari, ma anche altri colleghi CTA di altri settori in giro per l'Italia hanno aderito a questa "iniziativa" proprio perchè alla fine, non si sono sentiti più tutelati.

L'avvicinamento non è chiuso il Lunedi o il Martedi.... come è stato detto - ma è operativo H24. Caso mai il martedi, come da NOTAM, ci sono un paio d'ore di manutenzione settimanale al radar, che innesca l'uso del procedurale.

Ricordo anche a chi si lamentava di separazioni elevate, ritardi di conseguenza etc... che Cagliari Elmas è stata oltre 1 anno una specie di cantiere a cielo aperto dove spesso era necessario il backtrack degli aeromobili in pista e la non sempre disponibilità dei raccordi per i parcheggi obbligava il velivolo appena atterratto o in partenza di stare ad occupare la pista per più tempo.... ERGO... devo dare maggiore spazio nelle sequenze se voglio tenere sicure le separazioni.

In mancanza della pista principale e dei relativi equipment di radionavigazione, a Cagliari si usava il VOR per fornire corridoi di avvicinamento, come da pubblicazione nelle varie AIP, eventuali circling o side-step per atterrare nella pista in uso in quel momento.
Per un periodo si poteva usare il localizer dell' ILS della pista sotto lavori.


Buona giornata

Semplicemente perfetto!
 
Da Avionews un ottimo approfondimento :

Cagliari, Italia - AVIONEWS ha intervistato l'ingegner Mauro Coni, che vi ha preso parte
(WAPA) - Alle 6 di questa mattina è stata aperta al traffico la nuova pista dell’aeroporto di Cagliari-Elmas. Il presidente Sogaer (la società che gestisce lo scalo) Vincenzo Mareddu e il direttore generale Alessio Grazietti hanno messo in risalto il successo dell’operazione, “Grazie all’impegno dello staff tecnico Sogaer e dell’impresa esecutrice e alla collaborazione con Enac, Enav (Ente nazionale aviazione civile ed Ente nazionale assistenza al volo, NdR) e Aeronautica Militare”.

AVIONEWS ha sentito l'ingegner Mauro Coni, docente di "Strade, ferrovie e aeroporti" presso l'Università degli Studi di Cagliari, per capire meglio in cosa consiste questo progetto innovativo, realizzato per la prima volta al mondo. "Italian SmartRunway Project" (questo il nome tecnico) rappresenta il primo esempio in ambito internazionale di pista di tipo flessibile strumentata. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Università di Cagliari (ingegner Mauro Coni e ingegner Silvia Portas), l’Università dell’Illinois (professor Imad Al-Qadi, professor Samer Lahouar) e Sogaer (Alessio Grazietti, ingegner Massimo Rodriguez).

La manutenzione delle piste è una delle principali voci di spesa per ogni aeroporto, che non solo devono essere estremamente robuste, ma devono anche essere sempre in condizioni ottime. "Tutte le piste di volo - ha spiegato l'ingegner Coni - vengono ispezionate giornalmente per controllare che non si formino crepe e buche. Ripararle costa moltissimo: si spendono dai 50 ai 100 mila Euro l'anno solo per i controlli. Ma un aeroporto non può essere chiuso quotidianamente per la manutenzione: è molto meglio realizzare un investimento più grande all'inizio per consentire alle piste di durare di più".

Un altro problema è quello dei regolamenti internazionali relativi alla costruzione di questi nastri d'asfalto. Cambiano gli aerei e le relative esigenze, ma le tecniche costruttive degli aeroporti non seguono allo stesso ritmo. "Le regole internazionali per la costruzione delle piste di volo - ha continuato il docente - vengono soprattutto dall'esperienza, anche militare. Ma le tecnologie usate fino ad oggi iniziano ad essere obsolete".

Per questo motivo nel momento in cui Sogaer ha coinvolto, nel 2003, l'Università di Cagliari come consulente per il rifacimento delle piste, è stato proposto di effettuare questa sperimentazione, in modo da poter adeguare tecniche e materiali allo sviluppo delle tecnologie. Così "Ho deciso di coinvolgere Imad Al-Qadi dell'Università dell'Illinois, che è uno dei massimi esperti mondiali per quanto riguarda le piste di volo".

Quello che si intende ottenere con la realizzazione di questa nuova pista è la possibilità di visualizzare con strumenti quello che accade sotto la superficie durante l'atterraggio degli aerei. "Ci interessa studiare le sollecitazioni subite dai materiali - ha spiegato l'ingegner Coni - in particolare lo schiacciamento e lo spostamento, oltre alle deformazioni subite per il forte impatto di aerei così pesanti che toccano terra a quasi 300 chilometri all'ora".

I ricercatori hanno messo a punto un sistema di sensori per rilevare questi valori. "Abbiamo scelto un'area di 12x6 metri un po' più avanti del 'Landing point' (il punto dove l'aereo tocca terra, NdR), solo per quanto riguarda il carrello di destra, dato che i valori sono simmetrici. Abbiamo installato 170 sensori a 4 livelli differenti di profondità. Mano a mano che si sale verso la superficie infatti cambia la qualità dei materiali usati: al primo livello c'è terreno naturale compattato, mentre all'ultimo c'è il conglomerato bituminoso di maggiore qualità". Dagli strumenti di ogni livello partono una serie di cavi collegati ai computer situati in un bunker a bordo pista. In questo modo è possibile monitorare i dati rilevati a ogni atterraggio, con una frequenza di ogni millisecondo per due secondi.

Al mondo, ci sono diverse sezioni di strada con tali strumentazioni: addirittura in Virginia sono stati installati migliaia di sensori per un tratto di 7 km. Ma per le piste degli aeroporti le cose sono più complesse. "Per prima cosa è quasi impossibile intervenire quando l'aeroporto è operativo. C'è stato un tentativo a Denver ma il 90% dei sensori non ha funzionato, e non è stato possibile controllarli e ripararli. Altri esperimenti sono stati fatti su piste in calcestruzzo. E' la prima volta che si realizza un progetto simile su una pista 'Flessibile' in conglomerato bituminoso".

L'esperimento raccoglierà dati per i prossimi due anni e fornirà un campionario completo di risultati relativamente a quanto accade al di sotto del manto superficiale della pista. Questo fornirà una serie enorme di informazioni critiche non solo per l'ingegneria aeroportuale, ma anche per i costruttori di aerei e per la tecnologia delle strade.

Innanzitutto il sistema permetterà di aggiornare le valutazioni sulla resistenza delle piste all'impatto con gli aerei in atterraggio. "Icao (l'organizzazione dell'aviazione civile internazionale) - ha spiegato l'ingegner Coni - utilizza un valore, l'Acn/Pcn (Aircraft Classification Number / Pavement Classification Number), che fornisce un rapporto tra l'impatto dell'aereo e la reazione della pista. Se questo mostra una scarsa resistenza della superficie di atterraggio, la pista va messa in manutenzione. L'Acn viene fornito direttamente dalla casa costruttrice dell'aereo, con calcoli ed esperimenti fatti in laboratorio. Ora sarà possibile calcolare questi valori con precisione estrema e, cosa che prima non era possibile, su aerei in fase operativa".

Un altro risultato importante riguarda l'ingegneria dei carrelli, costruiti per rilasciare l'energia in modo graduale. Conoscere esattamente in che modo la pista reagisce alle sollecitazioni permetterà ai costruttori di svilupparne di migliori. "Stiamo cercando di coinvolgere la Boeing per effettuare in America una sperimentazione con tanti modelli diversi di aereo, così da poter fornire dati molto precisi e differenziati".

Infine è fondamentale l'aspetto didattico, dato che alla realizzazione del progetto, oltre ai ricercatori, hanno partecipato attivamente gli studenti dell'Università di Cagliari. "La formazione è il compito primario dell'Università, insieme alla ricerca: è stato pertanto importante per questi ragazzi mettere in pratica i loro studi insieme a esperti di fama mondiale. Per loro, oltre a essere interessante e divertente, è anche un modo per imparare 100 volte di più e meglio rispetto al semplice studio sui libri".
 
Il pilota della Ryan da Madrid non poteva inaugurarla in modo migliore la nuova pista di Cagliari......atterrandoci a fianco.....ah ah ah ah aha !!!!!

Ali è come quando uno compra la macchina nuova...la vede li bella...pulita...perfetta....profuma ancora di nuovo...mica vorrai sporcarla subito, no? :-D