Allora, senza polemica, la stragrande maggioranza delle persone non ha idea delle tempistiche che comportano una riprotezione in caso di avaria all'aeromobile:
Prendiamo il caso X Aeromobile rotto fuori base durante il week-end periodo di rientro dalle feste.
Il CPT chiama l’operativo (o ufficio Dispatch) comunicando l’avaria dell’aeromobile, secondo lui e’ un no-go. Per verificare il problema bisogna mandare un tecnico certificato sottobordo l’aeromobile. Nel caso di un Airbus o di un Boing e’ abbastanza facile trovarlo per un CRJ inizia a diventare piu’ complicato. Facciamo finta che lo troviamo nel giro di 30 minuti (e sono veramente ottimista) la compagnia x deve autorizzare il tecnico della compagnia y a metterci le mani.
Fin qui tutto bene.
Naturalmente il tutto deve essere fatto dai capoccia delle rispettive compagnie che non lavorano il week-end.
I capoccia dell'azienda nella quale lavoro io - operativa 24 su 24 tutto l'anno in un settore dove se si rompe un server si possono perdere migliaia di dollari al minuto - sono disponibili durante il weekend in caso di emergenza per approvazioni e/o firme. Quando non sono disponibili c'è sempre un processo che consente a chi tipicamente non ha la responsabilità ultima di prendere decisioni nei casi improrogabili. Siccome le linee aeree sono pienamente operative nei fine settimana, mi sembra improponibile e ingiustificabile l'esistenza di processi che dipendano da persone non reperibili.
Facciamo finta che nel giro di un ora abbiamo tutti i pezzi di carta e il tecnico inizia a lavorare sull’a/m. Facciamo finta che nel giro di un ora il tecnico sentenzia che l’a/m e’ definitivamente morto. Sono passate gia’ 2 ore e mezza solo per confermare che l’aereo e’ AOG (Aircraft on Ground). Nel frattempo si sono mandate le autorizazioni al refresh per i pax (che parte appena si confermano le 2 ore di ritardo) e si e’ data un stimata partenza dopo 3 ore. Spesso e volentieri l’informazione per dare da mangiare ai passeggeri si perde per strada (sopratutto per i grandi aeroporti) in quanto l’operativo della compagnia deve mandare le autorizazioni e tutto il resto all’operativo dell’aeroporto che a sua volta deve rigirarlo all’aerea partenze.
Le informazioni si perdono per strada se si gestiscono male. Se un flusso di informazioni è gestito bene le info non si perdono. Siccome
il guasto di un aereo è imprevisto, ma il fatto che talvolta gli aerei si guastino è prevedibile, strutturare un processo di informazione efficiente non è roba da premi nobel. Il processo sarà più o meno sempre il solito, non è che ogni volta si debba reinventare tutta la procedura e testarla.
Bene ora bisogna trovare il modo di riproteggere i pax. Prima cosa si cerca di trovare repro con aerei propi. Si cerca ricicciando gli schedulati (facendo diventare un ritardo indefinito un ritardo di 5/6 ore sull’aereo incriminato e spalmare il resto sulle altre macchine) di portare a casa la situazione. L’uffico dispatch butta giu’ un possibile operativo (tenendo conto anche delle chiusure notturne dei vari aeroporti), lo passa all’ufficio turni (che deve verificare che tutti gli equipaggi rimangano entro i limiti di servizio) e all’ufficio tecnico (che deve verificare che i vari check giornalieri degli a/m non scadano con gli aerei in giro per il mondo).
L'ufficio dispatch fa la sua parte, ma poi i dati vengono incrociano manualmente? Non esistono applicazioni in grado di incrociare un paio di dati mantenuti in uno/due database? Con la tecnologia di oggi non credo che l'ufficio turni e quello tecnico debbano sfogliare migliaia di pagine. Semmai il problema sarebbe comprensibile nel caso ci sia da contattare le riserve, o se non vi sono equipaggi di riserva rimasti disponibili. Ma i controlli incrociati dovrebbero essere fattibili premendo un tasto.
Nel frattempo i pax smontano l’aeroporto perche’ vogliono tornare a casa immediatamente. Se non diamo informazioni i pax si incazzano , se si danno informazioni sbagliate si incazzano il doppio e si rischia di „confondere“ gli scali (che ricevuta la green light dalla compagnia dovranno riorganizzare tutto). Personalemnte preferivo non dare informazioni sbagliate avvisando lo scalo di darci tempo per trovare una soluzione.
I passeggeri smontano l'aeroporto perché nessuno dice loro niente. Mille volta mi sono capitati voli annullati, ritardati, dirottati: le uniche volte che fra i passeggeri (compreso il sottoscritto, a volte) ho riscontrato rabbia anziché rassegnazione è stato quando c'è stata grave mancanza di informazione. Quando un mio cliente è condizionato da un problema nostro io lo chiamo subito, gli rispondo subito, lo informo subito. Altrimenti rischio che se ne vada da un altro fornitore. 10 minuti investiti per informare bene i passeggeri della situazione e della sua fluidità e incertezza sarebbero ampiamente sufficienti a placare gli animi (salvo nei casi di certi elementi socialmente e civilmente irrecuperabili).
Moltiplicate quanto ho detto per tutti gli scali interessati dall’ AOG. E si e’ persa un altra ora solo per fare il nuovo piano e farlo autorizzare dai vari dipartimenti.Poi bisogna rifare i piani di volo, mandare i refresh e i pranzi avvisare tutti gli scali mandando l’operativo aggiornato. E diciamo che la giornataccia sei riuscito a portarla a casa magari con 7/8 ore di ritardo sul volo incriminato e 2/3 ore sugli altri voli. Se sei stato bravo e hai avuto fortuna che tutto e’ filato liscio e magari riparano l’a/m sei riuscito a fare tutto senza intaccare il giorno dopo.
Se per un qualsiasi motivo l’auto-riprtotezione non si puo’ fare bisogna cercare di rproteggere con altri vettori. Questa scelta non viene mai presa come prima soluzione non per un motivo economico (come la stragrande maggioranza delle persone pensa) ma perche’e’ veramente difficile mettere in piedi questo tipo di piano: bisogna vedere se le altre compagnie operano la tratta interessata,
ci vuole mezzo minuto a scoprire quale linee aeree operano da un certo scalo per una certa destinazione - non-stop o con scalo.
se no bisogna vedere dagli a/p a portata di bus, se trovi qualcuno devi vedere se hanno posto (e nel periodo di rientri e’ quasi impossibile), poi devi vedere se ci cedono i posti, poi bisogna vedere come vogliono essere pagati (alcuni vogliono la carta di credito fisicamente), devi vedere se puoi riproteggere i pax dall’altra parte (non puoi mettere a posto l’andata e non il ritorno). E sopratutto devi essere sicuro di riproteggere tutti i pax in quanto non puoi andare al gate e dire tu si tu no tu si tu no, o quasi tutti o nessuno (se si dovessere presentare un occasione del genere si da sempre la precedenza a donne,bambini,malati e nuclei famigliari).
Non è che tutti i mesi vengano inventati nuovi mezzi di pagamento. Bonifico, carta di credito, che altro c'è? Non mi sembrano mille variabili da prendere in considerazione. Se io voglio prenotare un volo ci metto cinque/dieci minuti con Expedia. 200 passeggeri sono tanti, ma i GDS servono anche a questo.Ci saranno un bel po' di scartoffie (cartacee o digitali) da compilare per i pagamenti, ma anche qui direi che i processi saranno sempre più o meno i soliti. Non credo sia impossibile programmare una procedura da adottare in queste situazioni.
Ultima soluzione e’ cercare un aereo di una altro vettore italiano o estero. Non sto a divagare su tutte le decine di cose che bisogna fare per poterlo fare, ma se sei veramente ma veramente fortunato dal momento in cui trovi l’aereo al momento in cui l’aereo puo’ partire per posizionarsi ci vogliono dalle 3 alle 4 ore. Naturalmente nei periodi festivi e’ piu’ facile trovare una mosca bianca poggiata sopra un quadrifoglio piuttosto di trovare una macchina disponibile con la capacita’ dei posti che ti serve (sia in Italia che in Europa).
Quanto sopra nelle compagnie medio/piccole viene gestito da 2-3 persone che spesso e volentieri si sbattono per 13/14 ore di fila non avendo manco il tempo di andare in bagno (figurarsi mangiare), e dovendo comunque mandare avanti gli altri a/m che non hanno probelemi.
D'accordissimo su questa parte. Un aereo sostitutivo non si trova con facilità. Il fatto che vi siano 2-3 persone a gestire una crisi non è propriamente un'attenuante (se dicessi io una cosa del genere a un cliente quello mi risponderebbe che se ne va da chi ha 4-5 persone per risolvere gli imprevisti). E' sicuramente un problema per le 2-3 persone, però, che devono gestirsi la crisi.
In linea di massima mi sembra che questa descrizione sia un po' troppo apologetica. Come ho scritto, un'azienda deve avere processi efficienti per gestire queste situazioni. Sicuramente ciascuna situazione avrà le sue particolarità, ma un metodo generale ci deve essere, deve essere testato (Eurofly ha avuto molte occasioni di far pratica negli ultimi anni). E' impossibile prevedere
quando un aereo si romperà, ma
che un aereo si romperà è una certezza. Dunque bisogna essere preparati. Se i processi sono macchinosi, bisogna capire se sia per necessità (per fare una verifica tecnica su un aereo ci vuole tempo ed è bene non mettere fretta) o per inefficienza.