Pilota a Dubai


Se volevi fare una battuta, è esilarante!



Hai figli che vanno a scuola/università? In caso contrario indaga. Fidati di un parere "qualificato" in materia!;)
A meno che tu non sia il padre del buon Renzo Bossi, la speranza della riscossa culturale del paese!:D




E come lo facciamo rinascere il tessuto? Coi discorsi sulle tagliatelle che ci hai fatto prima?;)

Nico.. dipende molto dal punto di osservazione, é da che lato osservi le cose!
penso sia un punto di vista (e´il caso di dirlo) molto soggettivo!
Rimanendo in campo areonautico e´indiscutibile che fuori dal bel paese i costi siano mooolto piu´bassi per volare!
 
Dal mio punto di vista (cioè dall'interno del settore) ti posso senza alcun dubbio consigliare di mandare i figli a scuola all'estero. Te ne saranno grati.
 
ho imparato lí in quell'ufficio molto di piú di quello che avevo imparato in 5 anni di ITAer.
Vengo preferito a dei "locali" e il mio contratto é ora indeterminato (il sogno di molta gente)
Nel frattempo finisco il corso e i miei genitori premono per farmi tornare
Mando curriculum a tutte le compagnie Italiane, a una anche attraverso un "contatto"
Mi rispondono in 2 che per prima cosa mi dicono "dimenticati di volare" e poi mi offrono contratti a tempo determinato e comunque fuori da Roma (Malpensa e Pescara rispettivamente) per stipendi pressoché uguali
Gentilmente ringrazio, e declino l'offerta... per sopravvivere a Milano, preferisco sopravvivere a Palma de Mallorca, almeno c'é il mare :)
Dopo poco piú di 1 anno avevo la possibilitá di progredire, con relativo aumento di stipendio e professionalitá
Un paio di mesi dopo partecipavo alla selezione di piloti di questa compagnia, dove chi lavorava giá per loro veniva data la possibilitá di presentarsi anche se senza esperienza
Il resto lo sapete tuttiIn Italia mi sentivo dire "Vuoi essere pilota, non ti vogliamo", qui invece "sei pilota? vieni da noi!"
La differenza é ovvia
Che negli Itaer non s'impari nulla è notorio.

Riguardo ai wannabees, io sono tra coloro che non li vogliono, ed il perchè è semplice (a mio umilissimo avviso):
un buon flight dispatcher impiega un anno o due per diventare tale (non solo flight dispatcher pianificatore di voli, ma anche operations control etc...).
Amalgamare un gruppo di lavoro, renderlo omogeneo, equilibrato e solidale (i turni, lo stress, i naviganti etc...) costa. Non in termini economici, ma semplicemente umani.
Se si prende uno stagista, o un neodiplomato, vederlo andare via appena comincia a capirci qualcosa è decisamente frustrante.
Perchè poi bisogna ricominciare...

E scusa TNT, ma ognuno pensa ai fatti suoi, no?
 
E come lo facciamo rinascere il tessuto?

C'è sciopero dei cervelli negli ambienti scolastici che conosci tanto bene?
Suvvia lasciamo un po' di lavoro anche a loro, non creiamo troppi esuberi.

Scherzi a parte,
ora che sappiamo dove c'è il lavoro e dove è bellissimo crescere i figli, scuse per i lazzaroni non ce ne sono più.
 
C'è sciopero dei cervelli negli ambienti scolastici che conosci tanto bene?

Lo sciopero è finito negli ambienti scolastici. Siamo falliti e stiamo liquidando le ultime giacenze. Sono rimaste alcune tonnellate di presunzione di superiorità, che però non riusciamo a smaltire in nessuna discarica.
I rifiuti tossici sono una gran brutta bestia.;)
 
just my 2 cents come contributo a questa discussione da italiano che vive all'estero.
ho vissuto 1 anno in India (Mumbai) e da 5 anni sono negli USA.
a 43 anni sono ritornato sui banchi di scuola per un MBA a Boston (per un anno ho fatto il pendolare da Milano ogni 2 giovedi' per seguire le lezioni del ven-sab del format Executive MBA) e poi ho deciso di fermarmi negli USA e mi sono trasferito a New York come general manager della branch USA di una multinazionale europea (il career service delle universita' americane funziona benissimo), con tutti i benefits di rito, e poi mi sono dimesso dopo un anno (rinunciando ai benefits) iniziando la mia consulting firm, e adesso vivo in spola tra Miami e New York, disegnando strategie per clienti principalmente asiatici (UAE, China, India) per cui viaggio molto di frequente a Dubai, Mumbai, Hong Kong e Shanghai.
Vivere all'estero vuol dire miscelare valori e punti fermi della cultura italiana con quelli delle varie culture locali, allargare il proprio orizzonte, essere consapevoli di tutte le diversita' (culturali, religiose, gastronomiche, politiche, etniche, ecc.) e farne tesoro senza discriminare o ergersi in una posizione di superiorita'.
Non mi mancano le lasagne e le tagliatelle (che faccio in casa al sabato) e apprezzo il tacchino del thanksgiving, la cucina cinese e quella indiana.
Ma non mi manca l'Italia, se non per qualche week-end gastronomico.
Non mi manca nulla dell'Italia e non apprezzo il sistema Italia che e' sempre molto protettivo del suo modus agendi e non offre opportunita' di alcun tipo (rimango volutamente sulle linee generali per evitare di entrare in commenti di natura sociale, organizzativa, politica, universitaria, del mondo del lavoro, ecc).
Gli USA sono la mia nuova casa, mi trovo molto bene e non penso minimamente di rientrare in Italia nemmeno quando saro' in eta' di pensione (la Florida offre un ambiente decisamente migliore), ma sono pronto per una nuova esperienza asiatica full time visto che l'anno prossimo saro' di base a Hong Kong.
Mi sento un cittadino del mondo, e penso sia l'approccio migliore, ma questa e' una valutazione soggettiva in funzione delle singole esperienze e delle singole aspettative.
Funziona molto bene per me e per la mia famiglia, e sono consapevole che per altri puo' essere impensabile e inaccettabile.
vivendo all'estero ho imparato a non pontificare e a non giudicare in maniera secca e decisa come invece mi sembra di aver letto in molti commenti a questo post.
Non penso esista una soluzione unica ed universale: ognuno si costruisce il proprio stile di vita e l'importante e' che sia come un vestito che si indossa bene, elegante e confortevole.
Accetto il pdv di chi e' troppoo legato al territorio, e vive gli spostamenti come un cambiamento radicale, ma non accetto l'estremismo di chi deve criticare solo per il gusto di criticare pensando di essere in una posizione di superiorita' rispetto alle scelte fatte da persone che hanno ambizioni ed aspettative differenti.
 
Non mi manca nulla dell'Italia e non apprezzo il sistema Italia che e' sempre molto protettivo del suo modus agendi e non offre opportunita' di alcun tipo (rimango volutamente sulle linee generali per evitare di entrare in commenti di natura sociale, organizzativa, politica, universitaria, del mondo del lavoro, ecc).

Quoto tutto, e soprattutto questo pezzo, dove mi permetto invece io di sparare a zero sull'università e sulla ricerca. Credo che i recenti articoli sulla stampa vi abbiano illustrato egregiamente la punta dell'iceberg.
Cercansi sommozzatori per esplorarlo tutto.;)

Bravo e in bocca al lupo.

Aggiungo che, secondo me, la riscossa di questo paese sarà prodotta proprio dai "cervelli all'estero", rimasti integri a livello di neuroni e con valori e sentimenti di gran lunga superiori a quelli della media nazionale. Aribravo, che te lo meriti!;)
 
Aggiungo che il vivere all'estero, temporaneamente o permanentemente, e' un privilegio.
Io preferisco dire: "Sono stato fortunato a fare carriera a New York" invece che "mi e' toccato andare a New York per fare carriera".
Indipendentemente dalla carriera. E ripeto, non sono certo un tipo che insulta l'Italia o gli Italiani per qualsiasi stupida cosa. E' solo che ci sono posti al mondo dove si sta meglio che in Italia.
 
Che negli Itaer non s'impari nulla è notorio.

Riguardo ai wannabees, io sono tra coloro che non li vogliono, ed il perchè è semplice (a mio umilissimo avviso):
un buon flight dispatcher impiega un anno o due per diventare tale (non solo flight dispatcher pianificatore di voli, ma anche operations control etc...).
Amalgamare un gruppo di lavoro, renderlo omogeneo, equilibrato e solidale (i turni, lo stress, i naviganti etc...) costa. Non in termini economici, ma semplicemente umani.
Se si prende uno stagista, o un neodiplomato, vederlo andare via appena comincia a capirci qualcosa è decisamente frustrante.
Perchè poi bisogna ricominciare...

E scusa TNT, ma ognuno pensa ai fatti suoi, no?

Aspetta, non volevo essere cosí negativo
Dall'ITaer ho imparato molto, difatti lo studio dell'ATPL é stato abbastanza leggero perché tutti gli argomenti erano giá infarinati da 5 anni dell'ITAer
Ovviamente l'ITAer é molta teoria (la maggior parte obsoleta) e poca pratica

Rispetto al secondo tema:
giá, ma da qualche parte bisognerá pure iniziare, no? So che nessuno vuole prendersi la briga di "sverginare" il neodiplomato, ma potrebbe dare anche il vantaggio di accettare contratti piú bassi o mansioni meno specifiche
Effettivamente qui era diverso perché le competenze funzionavano a "scalini" e il FD non era tale al 100% sin dall'inizio
Comunque continuo a non capire perché anche con esperienza mi venivano offerti contratti e condizioni da neodiplomato... perché sono pilota?
Oltretutto, si sá che TUTTI gli ex-ITAer arrivano poi a volare, no? :D
 
Aggiungo che il vivere all'estero, temporaneamente o permanentemente, e' un privilegio.
Io preferisco dire: "Sono stato fortunato a fare carriera a New York" invece che "mi e' toccato andare a New York per fare carriera".
Indipendentemente dalla carriera. E ripeto, non sono certo un tipo che insulta l'Italia o gli Italiani per qualsiasi stupida cosa. E' solo che ci sono posti al mondo dove si sta meglio che in Italia.

yes, I do agree in full.
nel mio caso ho agito di iniziativa per trasferirmi all'estero e mi sono organizzato i vari steps perche' si realizzasse questo obiettivo, e ne sono felicissimo.
questo non mette in discussione l'essere italiano (del cui essere ci portiamo nel dna anche tutti quei luoghi comuni del sentirci piu' creativi, analitici, critici, ecc.) ma condivido in pieno quello che Sarrebal sostiene e cioe' che esistono posti al mondo dove si sta meglio, e anche molto meglio, che in Italia.
ero in Italia settimana scorsa, a Milano, per una docenza in una business school, e devo ammettere che quando sono arrivato a Linate per il check-in del volo di rientro (con KLM) ho tirato un grosso sospiro di sollievo e mi sono detto "finalmente rientro a casa" (qui in Florida).
 
Non lo conosco personalmente, ma credo che i-givo non sia tipo da "ki". Si è trattato di un refuso nell'indicare un "ci", non un "chi". Non partire con giudizi affrettati.

Mi riaffaccio solo ora dopo alcuni giorni di assenza e confermo...In effetti non era un ki al posto di chi, quanto un banale errore di battitura e intendevo scrivere "ti".
E per precisare a chi mi pensava ragazzino, devo purtroppo smentirlo: ho molte primavere (ed altrettante estati, inverni, autunni) alle spalle. Chissà? forse anche più di chi mi ha dato del giovinetto!

Precisazione un po' tardiva..lo so!
 
.... probabilmente è molto giovane e ancora non conosce la vita. Quindi passo e chiudo. Baci. Pax.
La mia prima visita a Dubai risale al 1981, quando il Creek era ancora il vero creek dove i dhow venivano caricati di merce sino all'inverosimile e facevano il cabotaggio costiero, il visto veniva concesso per 7gg ed era depositato dallo sponsor in aeroporto ed era già un lusso rispetto alle modalità d'ingresso in Arabia Saudita, ad es. Stai tranquillo, quindi, sulla mia conoscenza della vita.
 
Quelli che guadagnano 300 euro al mese a Dubai sono gli stessi che ne guadagnerebbero moolti di meno, o anche zero, al loro Paese. Cosi', tanto per chiarire che alla fine salari e benefit sono sempre legati alla legge della domanda e dell'offerta di lavoro.

Concordo e forse sono gli stessi o parenti prossimi (in senso lato) di quelli che sbarcano sulle nostre coste alla ricerca di una fortuna (come fecero i nostri avi di qualche generazione fà andando in America). E trovano qui condizioni economiche a volte non dissimili da quelle di Dubai, con pari no-status!
 
Sarre, ho capito la differenza:
io la scoperta di poter scegliere tra vietnamita e tailandese, uno a fianco dell'altro, lo feci 20 anni fa, e non ne ho nessuna nostalgia, non mi manca e non mi è mai mancata proprio per nulla.
Ho invece rammarico di non conoscere ancora tutte le specialità della cucina italiana.
Lo ammetto, per andare dal ristorante valdostano a quello abruzzese o marchigiano, devo anche uscire dai confini comunali, ma non la ritengo affatto una penalizzazione, anzi!
Durante il tragitto ammiro palazzi secolari, castelli, giardini all'italiana e all'inglesi, boschi e brughiere, laghi e laghetti e fiumi, residenze e castelli di principi e di letterati e di storici citati e conosciuti nel mondo e nella storia... ed infine approdo davanti a caminetti scalpellinati a mano oltre dieci secoli addietro, cammino su cocci cotti prima della scoperta dell'America, ammiro pitture murali composte con minerali che hanno viaggiato a dorso di cammello e su galere veneziane e solcato i navigli di Leonardo Da Vinci.

La cucina filippina mi fece impazzire per qualche mese, e la faccio assaggiare almeno una volta (e una volta sola) ai miei ospiti... ma i miei domestici fanno ancora e SEMPRE festa quando possono assaggiare i miei tagliolini...

Vedi dov'è la differenza: tu ti troveresti a tuo agio se potessi avere un appartamento a Disneyland; io, piuttosto, vivrei in quella caverna lambita dalle onde del Gargano, che è adibita a ricovero per pastori e ovini da diversi secoli (non cercatela, le guide turistiche non la riportano, nemmeno il mio amico nato a Peschici ne conosce l'esistenza).

Come vedi, c'è scelta per tutti. Ma Disneyland, vista una volta, è più che sufficiente.
C'è chi viaggia in uno spazio bidimensionale e piatto, e chi viaggia in 3 dimensioni, nello spazio e nel tempo, senza doversi nemmeno allontanare troppo da casa.
Ci sono posti che, visti una volta, basta e avanza; altri che, vissuti ogni giorno, non bastano ancora.
Dubai? Costruita nelle vetrerie e acciaierie tedesche, da geometri italiani e manovali packistani. Il nome di nessuno dei quali verrà mai stampato su un libro o ricordato dalla Storia.
Dubai? Guardala da casa con internet, che non ti perdi nulla rispetto allo stare in loco. E se ti piace l'odore della tecnologia, per respirarlo è meglio un viaggio a Everett.
Per le vacanze, segui il Paranà fino all'Avenida Italia, che non manca proprio ma proprio nulla di nulla, cultura, multiculturalità, bellissime e coltissime donne plurilaureate nei migliori college svizzeri, ricchezza e dignitosa normalità, spiagge sterminate; ma attenzione: tanto chiedi, tanto devi dare, non è un bazar.

Ma poi, che ci dovete fare con tutte quelle tasse risparmiate e quei megastipendi?
Andare a guardare dall'alto i packistani che in un mese guadagnano tanto da pagarsi un vostro aperitivo?



Oh... che Dubai sia un buon aeroporto, non ci piove eh!

Ma vi immaginate da pensionati a Dubai?
Discorso fatto voltato all'indietro invece che in avanti.
Tra 50 anni quando si studierà l'architettura contemporaneadel decennio scorso cosa ci sarà da buono, da studiare, da ricordare ?

Secondo me alcuni grattacieli di Dubai, di Shanghai, di Pekino; mentre a Dubai costruivano il bellissimo Burji al Arab a Milano cosa si faceva ? L'ago e filo e le tettoie di Cadorna !!! A Roma ? Forse neanche quelle.

Per fortuna che abbiamo i "navigli di Leonardo Da Vinci" e le rovine di Roma Imperiale altrimenti saremmo alla canna della gas.
 
Discorso fatto voltato all'indietro invece che in avanti.
Tra 50 anni quando si studierà l'architettura contemporaneadel decennio scorso cosa ci sarà da buono, da studiare, da ricordare ?

Secondo me alcuni grattacieli di Dubai, di Shanghai, di Pekino; mentre a Dubai costruivano il bellissimo Burji al Arab a Milano cosa si faceva ? L'ago e filo e le tettoie di Cadorna !!! A Roma ? Forse neanche quelle.

Per fortuna che abbiamo i "navigli di Leonardo Da Vinci" e le rovine di Roma Imperiale altrimenti saremmo alla canna della gas.

non potrei essere piu' che d'accordo!
infatti mentre l'architettura internazionale si sviluppa all'estero, a Milano si discute ancora sul se e come del futuro del so-called centro direzionale!!!
considero New York l'equivalente della Firenze del Rinascimento: lo skyline e' uno sviluppo di linee e di progetti nuovi ed ambiziosi, dall'edilizia residenziale di Richard Mayer al Time Warner in Columbus di SOM alla sede del New York Times disegnata da Renzo Piano all'edilizia residenziale di Cesar Pelli nell'Upper East Side, di al terminal 5 al JFK (JetBlue) di Gensler, e via dicendo ...
dov'e' l'Italia in tutto cio'?
qualcuno pensa di demolire l'Ara Pacis a Roma disegnata da Richard Mayer ...
per cui, pur essendo l'Italia la culla dell'arte (con ben il 71% del patrimonio artistico mondiale) non solo non sa gestire e valorizzare questo patrimonio e questo vantaggio competitivo, ma spreca tempo ed energie a pontificare su concetti di estitica e di urbanistica mentre i vicini di casa (Spagna) si evolvono e crescono dal pdv dell'innovazione architettonica.

E rimanendo nell'oggetto di questo forum, guardiamo i progetti aeroportuali internazionali: il nuovo terminal di Beijing, il terminal 5 di Heathrow, Madrid-Barajas, lo sviluppo modulare di Paris-CDG, gli aeroporti asiatici di HKG Chep Lap Kok, Seoul-ICN, Osaka-KIX, Nagoya-Chubu, new Hyderabad airport, etc.
in Italia il top e' ancora il vetusto gia' alla nascita aeroporto di Malpensa (senza considerare la frammentazione territoriale dei vari aeroporti incluso operazioni inutili come Foggia, Salerno, etc. e i campanilismi cittadini stile Messina che vuole il proprio aeroporto ... (!!!)

Se l'Italia e gli italiani vogliono essere orgogliosi del proprio paese, e dimostrare questo orgoglio, forse bisognerebbe abbandonare stereotipi, campanilismi e luoghi comuni ma ... in un paese di individualisti e di opinionisti, il compito e' difficile e non e' sufficiente un salto generazionale per cambiare questo status quo
 
. e i campanilismi cittadini stile Messina che vuole il proprio aeroporto ... (!!!)
tranquillo..forse potrebbero ancora fare qualcosa di nnovativo se fanno il ponte sullo stretto:
piano inferiore: ferroviario
piano intermedio: stradale
piano superiore: pista aeroportuale, con 2-terminal-2: uno a RC e uno a ME: a seconda dell'orientamento della psita in uso si sbarca a Messina o a Reggio (e si prende il treno, un piano più sotto!, facile, no?)
 
Anche piccolo può essere bello, anzi... lo sarà sempre di più in Italia

just my 2 cents come contributo a questa discussione da italiano che vive all'estero.
...
Mi sento un cittadino del mondo, e penso sia l'approccio migliore, ma questa e' una valutazione soggettiva in funzione delle singole esperienze e delle singole aspettative.
Funziona molto bene per me e per la mia famiglia, e sono consapevole che per altri puo' essere impensabile e inaccettabile.
vivendo all'estero ho imparato a non pontificare e a non giudicare in maniera secca e decisa come invece mi sembra di aver letto in molti commenti a questo post.
....
Accetto il pdv di chi e' troppoo legato al territorio, e vive gli spostamenti come un cambiamento radicale, ma non accetto l'estremismo di chi deve criticare solo per il gusto di criticare pensando di essere in una posizione di superiorita' rispetto alle scelte fatte da persone che hanno ambizioni ed aspettative differenti.

...
E rimanendo nell'oggetto di questo forum, guardiamo i progetti aeroportuali internazionali: il nuovo terminal di Beijing, il terminal 5 di Heathrow, Madrid-Barajas, lo sviluppo modulare di Paris-CDG, gli aeroporti asiatici di HKG Chep Lap Kok, Seoul-ICN, Osaka-KIX, Nagoya-Chubu, new Hyderabad airport, etc.
in Italia il top e' ancora il vetusto gia' alla nascita aeroporto di Malpensa (senza considerare la frammentazione territoriale dei vari aeroporti incluso operazioni inutili come Foggia, Salerno, etc. e i campanilismi cittadini stile Messina che vuole il proprio aeroporto ... (!!!)

Se l'Italia e gli italiani vogliono essere orgogliosi del proprio paese, e dimostrare questo orgoglio, forse bisognerebbe abbandonare stereotipi, campanilismi e luoghi comuni ma ... in un paese di individualisti e di opinionisti, il compito e' difficile e non e' sufficiente un salto generazionale per cambiare questo status quo

Caro AF-KL, leggendo la tua vita, posso solo dire: beato te...

Ma in ogni modo, se non vuoi contraddire parzialmente quanto da te detto, non definire così facilmente inutili gli aeroporti piccoli come Salerno, Messina, Foggia... che guarda caso partendo da molto meno di zero, già sta concedendo (in proieizione annuale) a 100.000 persone di tornare facilmente alle loro case, ai loro affetti... esattemente come fai tu, svolazzando per tutto il mondo!
Questo solo per dire: lascia giudicare il mercato, senza "pontificare"...

Questo discorso si riallaccia a quello "globale" da te affrontato (in Italia non si sa realizzare un cavolo di buono...) nel senso che, secondo il mio modesto parere di consulente informatico appassionato di aviazione (e discreto viaggiatore), hai perfettamenete ragione su questo, e vedo nel futuro un declino inarrestabile dei grandi centri urbani italiani (Milano e Roma in primis).
Per questo motivo, oltre ad "hubbizzare" ad ogni costo su FCO e MXP, l'avere anche aeroporti remoti piccoli ma efficienti e ben gestiti (che permetteranno di NON andare a vivere stabilmente in queste future trappole congestionate) non può essere visto come una stupidaggine assoluta (il futuro è nel decentramento, non nell'accentramento caotico e a lungo termine ingestibile).

Saluti.
 
Ultima modifica:
tranquillo..forse potrebbero ancora fare qualcosa di nnovativo se fanno il ponte sullo stretto:
piano inferiore: ferroviario
piano intermedio: stradale
piano superiore: pista aeroportuale, con 2-terminal-2: uno a RC e uno a ME: a seconda dell'orientamento della psita in uso si sbarca a Messina o a Reggio (e si prende il treno, un piano più sotto!, facile, no?)

Ma sei ossessionato da Sua Santità! Non perdi occasione!!!:D:D:D
 
Per questo motivo, oltre ad "hubbizzare" ad ogni costo su FCO e MXP, l'avere anche aeroporti remoti piccoli ma efficienti e ben gestiti (che permetteranno di NON andare a vivere stabilmente in queste future trappole congestionate) non può essere visto come una stupidaggine assoluta (il futuro è nel decentramento, non nell'accentramento caotico e a lungo termine ingestibile).

Se ti riferisci a Viterbo ti tolgo il saluto!:D:D:D