NOTARO (UP):
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"Oggi siamo ad una scelta secca. Continuare su questa strada, che dal mio punto di vista ha il solo vantaggio di garantire e solo ad alcuni, un "lavoro", seppure con scarsissime tutele e con poca considerazione per la professione, oppure dire di no.
Entrambi i casi vanno ponderati e la scelta non la si può fare a cuor leggero.
Il no dovrebbe, come è logico, essere supportato da una reazione dura dei Piloti, una reazione che gli "amichetti" garantiscono alla CAI, i Piloti non sapranno avere.
Il no, laddove lo si scegliesse, potrebbe indurre le controparti ad una maggiore attenzione, ad una attenzione "vera" verso i Piloti. Si deve però avere chiara la consapevolezza che potrebbe portare al ritiro di CAI ed alla chiusura definitiva di Alitalia, ad essa si legherebbe, a mio avviso, il collasso dell'intero sistema aeroportuale italiano."
(continua)
BERTI (ANPAC):
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"Nei prossimi giorni non è esclusa alcun tipo di azione, più o meno dura, ma non è ammesso sbagliare; questo è chiarissimo anche dalla lettera di Massimo che è consapevole delle gravissime conseguenze che potrebbe comportare una scelta errata.
Abbiamo le mani libere ed abbiamo una grande forza che , come già detto nel mio precedente messaggio, va usata con astuzia ed intelligenza non sparando un “cazzotto” a vuoto scivolando nel fango.
Ogni vostra singola opinione ha un grande valore e viene tenuta in attenta considerazione per essere collocata nell’ambito di una decisione finale che dovrà essere la più condivisa possibile."
(continua)
Chiara la lettura del messaggio di Notaro e Berti
Loro formalmente stanno dicendo di no a cai ma allo stesso tempo stanno utilizzando degli artifizi comunicativi per indurre le basi ad assumere una decisione contraria al loro parere ufficiale e così accontentare il governo.
Che paraculi