FONTE
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Airgest: Ombra a tutto campo
Si è tenuta la nuova sessione del Consiglio Provinciale dedicata ai problemi dell'Airgest.
La riunione è entrata nel vivo con una breve relazione del Presidente Poma che ha voluto porre all’attenzione dell’aula l’ambito nel quale occorre collocare l’attività dell’Airgest . L’invito è stato quello di non sottovalutare i problemi che investono il settore in cui la Società di gestione opera e di cui subisce l’influenza . Tra tutte – ha ricordato - la crisi strutturale dell’Alitalia, la crisi che investe il comparto delle compagnie minori , tra cui quelle low cost..
A quello di Poma è seguito l’intervento del Consigliere Peppe Ortisi che è tornato a riproporre il coinvolgimento dei Comuni nella gestione Airgest. Dopodichè ha annunciato la richiesta per la istituzione di una Commissione d’indagine che faccia piena luce sugli aspetti finanziari ed organizzativi legati alla gestione dell’Airgest.
Dopo Ortisi si sono succeduti al microfono il Consigliere Sinatra del PDl, il Consigliere Sucameli dell’UDC, Matteo Angileri dell’MPA e Giovanna Angileri del Pd , e Peppe Carpinteri .
Sinatra, nel fare una analisi della situazione , ha sottoposto al Presidente Ombra, ed all’aula, una serie di considerazioni e di interrogativi. Prima fra tutte quella che la vicenda Airgest sembra sia stata ridotta ad una sorta di contrapposizione tra l’attuale management della Società ed il deputato regionale Giulia Adamo, omettendo la serena valutazione dei fatti obiettivi. Tra questi, i più salienti, la mancanza di un Piano industriale , le contraddizioni che emergerebbero nei comportamenti dell’Enac nei confronti del nostro scalo, e la situazione legata alla volontà manifestata da Gesap di mettere in vendita le azioni di cui è proprietaria , con i risvolti conseguenti nell’equilibrio tra pubblico e privato nella composizione che si verrebbe a determinare nel capitale sociale Airgest.
A chiudere la seduta il Presidente Ombra che è tornato a difendere il suo operato ribadendo molti dei concetti e dei numeri esposti già la volta scorsa.
Ecco come è andato il botta e risposta tra il Presidente dell'Airgest Salvatore Ombra e i consiglieri provinciali. Ombra ha anche risposto a ben 8 domande che gli erano state formulate da Giulia Adamo, ex Presidente della Provincia, molto critica sull'attuale gestione dell'aeroporto trapanese. Pubblichiamo le domande con l'indicazione del consigliere che l'ha formulata, il testo della domanda, e la risposta di Ombra.
Domande dei consiglieri
Peppe Carpinteri (UDC)
1 Nel Cda di Airgest ci sono soci di Airbee?
- Assolutamente no: la compagine azionaria di Airgest è nota e pubblica a tutti, e pertanto sono da smentire le voci false e tendenziose che vogliono nel CdA della società o nella sua componente societaria qualsiasi collegamento diretto o indiretto con il vettore Airbee.
2 Il D.G: Russo è ancor nell’organigramma di Airgest? Viene pagato? Qual è la sua posizione rispetto alla società?
- Il dott. Russo dopo un lungo e certificato stato di malattia non rientra più nell’organigramma aziendale dal mese di aprile 2008. Il rapporto, negli esclusivi interessi della società, è stato concluso e si è proceduto alla nomina di un nuovo D.G. l’ing. Giancarlo Guarrera, proveniente da un esperienza pluriennale all’aeroporto di Fontanarossa quale P.H. area movimento.
3 L’Airgest che rapporti ha con KSM e come è stata scelta questa società?
- La KSM è la società preposta ai controlli di sicurezza dei passeggeri e dei bagagli nelle operazioni d’imbarco. Tale servizio viene prestato dalla KSM con proprio personale specializzato, in quanto impresa risultata aggiudicataria del servizio in oggetto dopo regolare gara d’appalto ad evidenza pubblica celebratasi nell’anno 2005.
Peppe Ortisi (Unione di sinistra)
4 La Regione Siciliana interviene negli spazi pubblicitari della Gesap. Airgest si è attivata perché si faccia lo stesso a Trapani? La deputazione trapanese può fare qualcosa?
- Ogni iniziativa volta all’ottenimento di ricadute positive sia nel conto economico di Airgest che nell’immagine della società sono da sempre oggetto delle scelte dell’attuale CdA. Appare chiaro come la vendita di spazi pubblicitari rientra tra queste scelte e che il costruttivo apporto di tutti può contribuire al perseguimento degli obiettivi di efficienza e di miglioramento del trend economico del nostro aeroporto.
Matteo Angileri (MPA)
5 Chi ha scelto Airbee?
- Come già ribadito, la scelta di Airbee spetta esclusivamente alla Direzione Centrale ENAC che, a seguito del recesso del vettore AirOne ha effettuato un interpello volto all’individuazione di compagnie aree disponibili ad effettuare i collegamenti onerati da e per Trapani. Il vettore Airbee fu l’unica a manifestare l’interesse a mantenere tutte le tratte previste dal bando comunitario.
6 Gesap vuole vendere le sue azioni Airgest, ma ad un prezzo molto alto rispetto al valore nominale. Perché? Se c’è una manovra dietro non è il caso di vigilare perché altri non godano il sacrificio e il frutto del nostro lavoro?
- Sulla vendita del pacchetto azionario del socio Gesap si è già risposto in precedenza. Le motivazioni che spingono Gesap alla vendita delle proprie azioni sarebbero da richiedere direttamente al loro management, di certo il valore attribuito alla loro partecipazione in Airgest non fa altro che confermare la bontà del lavoro svolto da questo CdA in questi anni. La società comunque è sempre attenta alle dinamiche di mercato ed è chiaro che seguirà la vicenda con la dovuta attenzione
7 Il volo per Pantelleria e le tratte onerate in che considerazione sono tenute dall’Airgest, che fine faranno?
- Tutto il management Airgest è impegnato da parecchi mesi alla ricerca di una positiva risoluzione delle problematiche legate all’interruzione degli oneri di servizio pubblico. Si sono svolti già numerosi incontri presso la Regione Siciliana a dimostrazione di come i collegamenti per Pantelleria come per Roma o Milano costituiscono risorsa determinante per l’aeroporto e per il territorio tutto al quale nessuno vuole rinunciare.
Salvatore Daidone (PD)
8 Perché Airone ha rescisso il contratto delle tratte onerate?
- Le motivazioni con cui AirOne ha comunicato ad ENAC la volontà di recedere dal contratto delle tratte onerate risiedono nelle presunta non economicità dei rimborsi riconosciuti a fronte dei costi sostenuti per il mantenimento delle tratte in oggetto.
9 Chi ha creato contrattualmente le condizioni per una rescissione unilaterale?
- Le condizioni e le clausole inserite nel contratto che disciplina gli oneri di servizio pubblico sono state stabilite da ENAC in accordo con quanto previsto dal bando comunitario.
10 Quali sono le conseguenze delle dimissioni del Presidente della Camera di Commercio Pino pace dal CdA dell’Airgest? E perché si è dimesso?
- La motivazione che ha spinto il consigliere Pace è la presenza di un patto di sindacato all’interno del quale, al momento della sua costituzione, non fu inserito il socio CCIAA, lamentando così lo scarso potere decisionale all’interno degli organi aziendali dell’ente che rappresenta. Quanto prima il CdA Airgest dovrà procedere alla cooptazione di un nuovo consigliere da far ratificare successivamente all’assemblea dei soci.
11 Che possibilità ci sono di aprire la società all’azionariato dei comuni?
- Come già ribadito, ogni azione volta al miglioramento delle sorti del nostro aeroporto è tenuta in grande considerazione dall’attuale CdA. È una proposta sulla quale si può aprire un tavolo di discussione che vedrà inevitabilmente protagonista l’assemblea dei soci.
12 Chi risarcirà i danni patiti dall’Airgest per la vicenda Airbee? La società ha attivato procedure di recupero dei crediti e soprattutto di richiesta di danni?
- Airgest ha attivato tempestivamente tutte le procedure necessarie al recupero dei crediti vantati ed il CdA sta valutando attentamente se vi sono le condizioni giuridiche per richiedere il risarcimento degli eventuali danni subiti.
Ecco invece le risposte dettagliate agli 8 punti sollevati dalll’ on. Giulia Adamo nella precedente seduta.
1. Risponde al vero che AirOne ha usufruito, durante l’attuale gestione Airgest, di nuove tariffe e più basse tariffe aeroportuali (50%) rispetto a quelle ufficiali depositate presso l’ENAC a Roma, che Airgest per legge avrebbe dovuto, invece, obbligatoriamente applicare a tutti i vettori, generando, così, un grave danno economico sui suoi conti per svariate centinaia di migliaia di euro) e ciò nonostante:
a. Il regime di monopolio nel quale opera Airgest e quindi l’assenza di altri operatori aeroportuali e la nota politica di AirOne di non chiedere tali servizi a terzi;
b. Il fatto che AirOne già usufruisse di contributi pubblici europei, determinando, nei fatti una turbativa della gara a suo tempo vinta;
RISPOSTA: SI (durante la vecchia gestione), NO con la nuova. In realtà Airgest, dal maggio 2005 al settembre dello stesso anno, è stata oggetto di verifica amministrativo-contabile da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze-Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato (Servizi Ispettivi Di Finanza Pubblica) che evidenziò come le tariffe per servizi handling applicate (€ 575,00 B737) alla compagnia AirOne risultassero notevolmente inferiori sia a quelle ministeriali che a quelle stabilite dalla stessa società di gestione nelle comunicazioni trasmesse all’Amministrazione dei Trasporti nel 1997. Ciò ha portato a rilevare da parte degli ispettori nella loro relazione finale (pagg 62-64) quanto segue: “il vantaggio tariffario concesso alla compagnia AirOne si va ad aggiungere alla compensazione di cui gode il vettore per l’esercizio delle rotte gravate dagli oneri, non rispettando il limite vigente della non cumulabilità degli aiuti concessi dai gestori alle compagnie con la compensazione di oneri di carattere pubblico”.
In pratica si affermò quanto adesso contestato, e cioè che gli sconti e le agevolazioni tariffarie applicate da Airgest al vettore AirOne apparissero non conformi alle vigenti direttive in materia.
L’attuale gestione Airgest invece, ha sottoscritto nel 2007 un contratto di handling con il vettore che, sulla base di una parcellizzazione dei servizi offerti, prevedeva tariffe notevolmente superiori (€ 850,00) a quelle contestate dall’IGF nel corso della sua ispezione e che, al contrario di quanto affermato ha permesso di introitare maggiori utili estendendolo ad alcuni mesi della passata gestione.
Infine, al mero scopo della precisazione, si rammenta che il D.lgs n°18/99, all’art. 4 comma 1 prevede il libero accesso al mercato dei servizi di assistenza a terra non sia esteso agli aeroporti con traffico inferiore ai 2 milioni di passeggeri annui, a prescindere da quali siano le politiche di AirOne o di altri Vettori.
2. L’attuale gestione Airgest ha continuato l’azione legale di recupero del credito verso AirOne, iniziata dalla precedente gestione (decreto ingiuntivo - atto di precetto o altro) attestato da regolari fatture emesse ed iscritte in contabilità, o invece, sostituendo il legale, ha “sanato” il tutto rinunciando al maggior credito con un accordo nel 2007, valido, addirittura, anche per il 2006, nonostante fosse in rosso in banca, avendo dovuto accendere, proprio per questi mancati incassi, un prestito a medio termine?
RISPOSTA: NO
Airgest non ha mai dovuto accendere alcun prestito bancario per i mancati incassi AirOne; non esiste banca che possa affermare diversamente. Semmai ha rimosso un legale totalmente assente ed è riuscita, senza altro sperpero di denaro per consulenti, a recuperare per intero un credito nei confronti di AirOne per € 1.381.069,96
3. Risponde al vero che Airgest ancora oggi vanta un credito assai elevato (superiore a € 1.000.000,00) nei confronti di AirOne, nonostante abbia ricevuto la disdetta dell’operativo ben sei mesi prima della cessazione dell’attività su Trapani, e quindi da più di 9 mesi, avendo così concesso credito ad un cliente che ormai ha abbandonato l’aeroporto?
RISPOSTA: NO
Ad oggi Airgest vanta un credito di c.a € 400.000,00 in via di estinzione secondo un piano di rientro con scadenza novembre 2008, regolarmente rispettato dal vettore ad ogni scadenza prestabilita e determinata, nel massimo vantaggio di Airgest, senza l’ausilio di alcun costoso legale. Bisogna comunque precisare che, nel rispetto dei più basilari principi contabili, Airgest, pur venendo a conoscenza nel mese di gennaio 2008 della volontà di recedere dal contratto per gli oneri di servizi pubblico da parte di AirOne, mai e poi mai avrebbe potuto pretendere somme per prestazioni non ancora eseguite. Il vettore infatti ha operato fino al mese di luglio e la fatturazione dei servizi resi viene effettuata nel mese di competenza.
Infine, la comunicazione di recesso, non è una dichiarazione di non adempimento economico per le prestazione ricevute, ragione per cui non si è mai “concesso credito” ad AirOne.
4. Airgest a fronte dell’enorme credito vantato nei confronti di AirOne derivente dalle tratte sociali, ha richiesto l’attivazione dell ‘escussione della cauzione di € 800.00 che il vettore aereo avrebbe dovuto fornire a ENAC prima dell’inizio dei voli, e comunque prima di ricevere qualunque contributo pubblico, quantomeno al fine di “garantire la prosecuzione del regime onerato”, così come previsto per legge, da ENAC in Gazzetta Ufficiale Europea quando è stata pubblicata “l’Imposizione degli oneri di servizio pubblico?”
RISPOSTA: NO
E superfluo ribadire che Airgest non è parte in causa nel contratto di “imposizione degli oneri di servizio pubblico” e di conseguenza non può chiedere l’escussione di cauzioni per conto di terzi. Spetta solo ed esclusivamente ad ENAC richiedere l’eventuale cauzione fornita dal vettore AirOne e di cui essa è beneficiaria (art 11 comma 9 del bando comunitario 2006/C 151/10), non Airgest. ed in ogni caso, aver previsto una clausola rescissoria ampiamente rispettata non ha creato le fattispecie richieste per l’escussione della cauzione.
Si precisa inoltre che le tratte onerate erano previste con scadenza nel mese di ottobre 2008, e che quindi, nessuna cauzione sarebbe utilizzabile per una loro prosecuzione senza la previa pubblicazione di un nuovo bando comunitario. Si precisa infine che, contrariamente a quanto affermato da alcuni, Airgest non ha, né ha mai avuto in passato, l’autorità e la titolarità per la pubblicazione di un bando comunitario di “Imposizione di oneri di servizio pubblico”.
5. Risponde al vero che dalla sommatoria dei contratti stipulati in funzione del rapporto Airgest/Ryanair, il corrispettivo che avrebbe dovuto incassare Airgest fosse intorno ai € 7,00 a passeggero; e che da tale importo andavano ulteriormente sottratti tutti i costi del servizio reso, nonché “benefeet” a favore di amministratori ( 1 euro a passeggero) che hanno portato inesorabilmente il rapporto con Ryanair ed il bilancio Airgest in perdita?
RISPOSTA: NO
È assolutamente falso che Airgest debba incassare da contratto per ogni passeggero in transito Ryanair € 7,00, né tantomeno che da questi ipotetici importi si andrebbero a scalare le somme per servizi resi. Non esiste nessun documento, ufficiale e non, che possa affermare un accordo in tal senso, né i dati regolarmente iscritti in bilancio.
È vero invece che, in data 06/06/2006 l’allora Presidente Pro-tempore del Consiglio di Amministrazione, dott. Giovanni Maniscalco, con conferimento d’incarico a sua firma e previa delibera del consiglio di amministrazione di data 13/03/2006, riconosceva un importo pari ad € 1 a passeggero in transito a favore di un consigliere di amministrazione per la promozione di nuove tratte Ryanair e per il primo anno di attività.
È altrettanto vero che, in contrasto con gli impegni assunti dal precedente consiglio di “tecnici” e nella più sempre perseguita economicità per Airgest, questo consiglio in carica non ha mai riconosciuto tale compenso né tantomeno lo ha mai erogato.
6. Se così non è, come mai all’aumentare dei passeggeri, non aumentano proporzionalmente i ricavi e quindi gli utili dell’Airgest?
Come è noto i bilanci di una Spa sono soggetti a pubblicità per legge. Dal bilancio dell’esercizio 2006, per 9/12 imputabile al precedente consiglio di amministrazione registrava una perdita di € 1.364.142.
Il bilancio relativo all’esercizio 2007, in totale controtendenza con gli ultimi 7 anni, chiudeva con un deficit di € 362.398, registrando quindi un notevole incremento dei ricavi, anche a fronte dell’incremento del costo per il personale.
7. È vero che la precedente gestione Airgest ha ufficialmente presentato all’Assemblea degli azionisti, nel bilancio al 31/12/2005 una situazione contabile al 30/06/06 da nessuno mai contestata, che evidenziava l’ormai raggiunto pareggio di bilancio, anzi un utile poi catastroficamente trasformatosi in perdita al 31/12/2006.
RISPOSTA: NO
Non è assolutamente vero che fu presentata all’Assemblea degli azionisti una situazione contabile al 30/06/06. Semmai una semestrale fu presentata dall’allora presidente pro tempore Giovanni Maniscalco al consiglio di amministrazione nella seduta del 08/08/2006. È chiaro come la rilevanza di una semestrale contabile dipenda dai criteri seguiti per la sua redazione che, prima di poter essere presentati ad un assemblea dei soci dovrebbero quantomeno essere conformi ai criteri normativi di redazione del bilancio, ed in ogni caso nulla fu messo all’attenzione dei soci.
Ad oggi non sono noti quali criteri di redazione furono seguiti, e comunque il risultato di gestione ottenuto a chiusura dell’esercizio dimostra come eventuali previsioni in senso opposto fossero totalmente difformi dalla realtà certificata di bilancio 2006.
8. Risponde al vero il fatto che la Gesap avrebbe messo in vendita la propria partecipazione e che la Provincia Regionale di Trapani non avrebbe esercitato alcun diritto di prelazione, facendo venir meno la maggioranza pubblica in Airgest a favore di/ non meglio individuati privati,precludendo definitivamente la possibilità di ottenere al gestione totale, nonché qualunque finanziamento o contributo, così come previsto in questi casi dalla normativa vigente? Oltre al fatto di dare la maggioranza di un bene pubblico a privati e senza la celebrazione di alcuna gara...
RISPOSTA: NO
Il socio Gesap ha manifestato in modo irrituale e senza seguire le procedure previste da Statuto (con semplice nota inviata ai soci) la volontà di cedere la propria partecipazione azionaria in Airgest.
Ciò comporta che, né la Provincia né alcun socio, sia esso pubblico o privato, possano acquistare allo stato attuale il pacchetto azionario Gesap.
Il socio Provincia non ha quindi esercitato alcun diritto di prelazione, dato che non è in corso nessuna procedura di vendita di titoli Airgest.